L’arcipelago di Zanzibar è composto da due isole principali, Unguja e Pemba e numerose isole minori. Si trova poco sotto l’equatore ed è separato dalla terraferma da un canale di soli 35 km. Queste isole hanno visto l’alternarsi, nel corso dei secoli, di dinastie africane, arabe e persiane; è stato un crocevia di commercianti di spezie, avorio e schiavi ed ha rappresentato il punto di partenza per molti esploratori in viaggio verso l’Africa.

Zanzibar è un arcipelago della Tanzania posto nell’Oceano Indiano al largo delle coste dell’Africa orientale. Il suo nome si riferisce all’intero arcipelago di cui fa parte Unguja, l'isola più conosciuta, oltre a Pemba, Mafia e un numero di altre piccole isole. È un paradiso tropicale famoso per le sue bianchissime spiagge orlate da palme e per le acque turchesi. La particolarità che contraddistingue questo arcipelago è data da un accentuato fenomeno delle maree che donano un aspetto assolutamente suggestivo alle spiagge. Se quello che cerchi è un posto dove la natura ti sbatte in faccia tutta la sua forza contornandoti con forti tonalità di colori, questo arcipelago è quello che fa per te.
Una vacanza sulle isole di questo arcipelago sono perfette anche per chi ama la semplicità e quella realtà africana così lontana dal nostro comune modo di vivere.

Viene comunemente chiamata “Isola delle Spezie”, in quanto era il crocevia per il commercio arabo-persiano con le Indie e la produzione dei chiodi di garofano che è sempre stata la colonna portante dell’economia di Zanzibar. Il suo fascino lo assapori anche immergendoti nella cultura Swahili, che corrisponde ad un mix di varie culture: Bantú, Shirazi, Omanite, Yemenite e autoctona. Originariamente il territorio era abitato da Bantu, ma l’arrivo dei portoghesi portò al declino di queste dottrine arabe. Una cultura che venne poi rispristinata con l’arrivo del Sultanato dell’Oman, che si espanse sull’arcipelago con il commercio delle spezie, di avorio e di schiavi. L'arcipelago passo successivamente sotto la protezione degli inglesi che posero fine alla schiavitù. Il controllo degli inglesi durò fino all’anno in cui la Tanzania unendosi all’allora Tanganica (la parte insulare del Paese) dichiarò l’indipendenza.

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