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Coltivazione delle alghe a Zanzibar

04.09.16 by TRIPINWORLD

coltivazione delle alghe zanzibar tripinworld

Coltivazione delle alghe Jambiani: una recensione del posto

La coltivazione delle alghe a Jambiani Zanzibar, permette la sopravvivenza ad un popolo che ancora vive in una povertà estrema.

Jambiani, è un villaggio di capanne e case costruite con legno e corallo fossile, nella parte sud orientale dell'isola di Unguja. La striscia di capanne che costituisce Jambiani, è lunga quasi cinque chilometri. Si trova proprio a ridosso di una spiaggia bianca, orlata di palme da cocco, che si affaccia su una laguna corallina.

Tutta la costa est di Zanzibar, è protetta dalla barriera corallina, praticamente ininterrotta da nord a sud, che forma una grande laguna dai meravigliosi colori. È, su questo lato dell’isola, che si trovano le spiagge più belle e profonde, di fine sabbia bianca ed orlate di palmeti che degradano molto lentamente.

Coltivazione delle alghe e maree: Jambiani

Il mare a Jambiani, è caratterizzato da grandi maree, che regolano i ritmi di vita.

Durante l'alta marea, il mare è immediatamente disponibile dalla spiaggia per una bella nuotata, ma durante la bassa marea, le acque si ritirano tantissimo, lasciando al loro posto una distesa di sabbia. Ed è proprio durante la bassa marea, in questa spiaggia immensa e momentaneamente esposta, che si ha la possibilità di svolgere il lavoro della coltivazione delle alghe.



coltivazione delle alghe a zanzibar palme

Coltivazione delle alghe: Jambiani economia locale

Gli abitanti a Jambiani, vivono del mare: gli uomini pescano a bordo dei loro "dhow" (che utilizzano anche per escursioni sul reef durante la bassa marea, o per snorkeling). I dhow, sono strette piroghe a bilanciere realizzate con tronchi di durissimo mango, con le vele realizzate con tela di sacco.

Le donne ed i bambini si occupano invece della coltivazione delle alghe.

Le alghe, vengono coltivate in piccoli appezzamenti subacquei che assomigliano ad orti domestici, delimitati da bastoncini di legno con fili a delimitare lo spazio. Ci vogliono tre mesi perche queste alghe brune e rossastre maturino, poi vengono raccolte e portate ad essiccare lontano dal mare.

Ma, per la gente di Jambiani Zanzibar, non sono di nessuna utilità pratica. Per mangiare hanno i cocchi, gli animali che allevano (capre, galline, mucche) ed il pescato procurato giornalmente dagli uomini del villaggio.

Il raccolto di alghe dopo l’essiccazione, viene spedito ad una vicina industria. L'industria, si occupa del confezionamento e della spedizione in Paesi dove sono considerate una prelibatezza gastronomica ed ai laboratori cosmetici nel mondo, per ricavare i componenti di creme.

Coltivazione delle alghe: Jambiani sopravvivenza

La sopravivenza di questa popolazione è legata alla pesca ed alla coltivazione delle alghe. Le alghe, che per i locali non hanno assolutamente alcun valore, si sono trasformate in una delle fonti di sostentamento dell’economia del villaggio.

A Jambiani, la coltivazione delle alghe è un lavoro piuttosto faticoso. Sono le donne a svolgere questo lavoro per procurarsi un mezzo economico per vivere. Ore e ore passate in ginocchio o piegate, come sui campi di riso, a legare o slegare questo vegetale, a seconda del loro tempo di esposizione o immersione.

È affidata la mare la sopravvivenza a Jambiani e deve quindi necessariamente adattarsi al ritmo delle maree. L’alternanza di acqua bassa ed alta, permette ai pescatori di oltrepassare il reef ed andare a gettare le reti in acque aperte. Alle donne la bassa marea permette di camminare per centinaia di metri sul fondo del mare, prima di giungere alle loro “coltivazioni". Questa particolare coltivazione non è processata solo a Jambiani, ma anche  in molti altri villaggi dell'isola troverai donne intente a svolgere questo lavoro.

La coltivazione delle alghe rosse, originarie dell’estremo oriente, cominciò alla fine degli anni ’80. Furono importate dalle Filippine su iniziativa del governo locale che, cercava nuove entrate in valuta per non soccombere, proprio in quegli anni, alla crisi del mercato dei chiodi di garofano.

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coltivazione delle alghe a zanzibar bassa marea

Jambiani spiaggia e maree

Due volte al giorno, ogni giorno, le acque del mare si ritirano fino al limitare della barriera corallina che si trova a qualche centinaia di metri di distanza dalla spiaggia. In questo modo, lasciano allo scoperto un’ immensa estensione di fondo marino che viene utilizzato per la coltivazione delle alghe.

Durante la bassa marea, che si verifica alla luce del giorno, la vita del villaggio si trasferisce quasi completamente su questa palude temporanea; donne e bambini si affrettano a sfruttare le ore concesse dalle acque che si sono ritirate nella raccolta delle alghe mature.

Quando la marea torna a montare, la gente di Jambiani ritorna alle proprie case ad occuparsi del raccolto del giorno, ed i pescatori approfittano del momento favorevole per scavalcare di nuovo il reef e far ritorno a casa con il pescato. Torna così l’ animazione tra le strade e le case del villaggio.

Le maree notturne, invece, passano nel silenzio immobile del sonno del villaggio. Sono vissute solo dai turisti che si ritrovano la sera in spiaggia per chiacchierare o dai giovani che passano la serata in qualche locale di musica dal vivo e la sera sotto la luce della luna, la bassa marea è uno spettacolo di notevole fascino.

coltivazione delle alghe a zanzibar pescatori

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Seaweed Center Paje

Nel 2010, a Paje, viene istituito il Seaweed Center, un piccolo centro dove le donne, utilizzano alcune delle alghe raccolte, per produrre saponi da bagno,oli profumati e body scrub.

Il Seaweed Center è un luogo creato da donne africane che con la loro determinazione a lottare per un'esistenza migliore hanno unito la conoscenza e la tradizione trasmessa di generazione in generazione, creando una comunità. È un bellissimo esempio di come creare prodotti unici utilizzando le risorse naturali e le tradizioni di questa regione. Le donne occupate nel Centro, non solo hanno buoni stipendi, ma partecipano anche ai profitti dell'azienda; in questo modo possono sostenere le loro famiglie, prendersi cura dell'educazione dei bambini, vivere con dignità.

Le alghe sono uno dei più potenti antiossidanti, che eliminano dal corpo le tossine e rafforzano persino i capelli. Sono nutrienti e le proteine ​​idratanti aiutano a ricostruire il collagene. I cosmetici a base di alghe hanno un effetto detergente, nutriente e rigenerante e aiutano a ridurre la cellulite ritardando i processi di invecchiamento cutaneo.

Questo è un luogo dove la tradizione africana unita alla modernità hanno dato origine a cosmetici per la cura del corpo come: burro, saponi e scrub per la cui produzione viene utilizzata solo la ricchezza naturale dell'isola.

I cosmetici, vengono fabbricati usando solo prodotti naturali reperibili in zona, quali: miele, cera d’api, spezie, senza parabeni o sostanze chimiche; dando modo anche a piccoli produttori di realizzare maggiori profitti.

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AUTORE
Ciao sono Emanuela, sono nata e cresciuta in Italia, e sono l’Autrice di questo Travel Blog. Da sempre la mia passione è quella dei viaggi nel mondo. Rimango estasiata di fronte ad un tramonto, un’alba, una baia, ed a tutto ciò che la Natura ha creato. Dal mio Travel Blog potrai seguirmi ed avere varie informazioni sui meravigliosi luoghi da me visitati durante tutti miei spostamenti e sopratutto potrai avere informazioni sui tanto amati paradisi tropicali.
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