Il villaggio di Jambiani Zanzibar, situato nel sud est dell’isola della Tanzania, è il posto che ho scelto per vivere e da dove fare i racconti di viaggio della mia vita.
I colori del mare di Jambiani, mi hanno incantato da subito, esattamente come le tantissime palme presenti su questa isola dell'Oceano Indiano, che io amo alla follia; questo mare non ha un colore, ha mille colori che cambiano continuamente. A pochi metri dalla spiaggia di Jambiani, giornalmente, si forma una laguna spettacolare, migliore di qualunque piscina voi abbiate mai visto, dove nuotare e rilassarsi.
Questa isola dell'arcipelago di Zanzibar, che si trova a circa 5° sotto all'equatore, ha un clima perfetto: mai troppo caldo, mai troppo freddo. A Jambiani Zanzibar, non si superano mai i 33 gradi ed il termometro non scende mai sotto i 22 gradi.
Certo, nei mesi che corrispondono al nostro inverno, l’umidità è un po' più alta, ma ti assicuro che, difficilmente raggiunge il livello che spesso abbiamo in Italia nella stagione estiva.
La spiaggia bianchissima è lunghissima, ed in alcuni giorni veramente da cartolina, in altri presenta numerose alghe, dato il forte elemento delle maree che si susseguono ogni 6 ore. Il vento sempre costante, ma mai così forte da essere fastidioso, è assolutamente perfetto per tutti gli amanti del kitesurf. Infatti, questa parte dell’isola, stà sempre più diventando una meta per tutti coloro che apprezzano questo sport.
Le immersioni a Zanzibar e le scuole per kitesurf crescono come funghi, considerando la richiesta sempre più forte.
Il villaggio di Jambiani, come del resto la maggior parte dei villaggi dell’isola, è ancora molto arretrato in quanto a servizi. Considera, che qui la povertà della popolazione è una costante. Molte casette sono ancora sprovviste di elettricità ed a volte acqua, molte anche di pavimentazione ed arredi, quasi tutte necessitano di riparazioni. Avere qualche agio in più, all'interno della propria abitazione è economicamente difficile.
È abitudine, incontrare lungo i sentieri all'interno del villaggio, mucche, capre e galline, che circolano liberamente.
Le donne, all'esterno della loro casa, fanno il bucato a mano in grandi tinozze, come si usava da noi credo più di cento anni fa, quando ancora non esistevano gli elettrodomestici.
Elettrodomestici ed arredamento, li trovi il più delle volte solo negli alberghi; la popolazione ignora spesso come si viva nel resto del mondo, non avendo la possibilità di avere informazioni se non che di questa isola.
La loro vita è sempre stata qui, tra il villaggio ed il mare, tra la loro pesca e la loro foresta; una vita semplicissima, che esclude una cosa che si chiama ambizione e che da noi è mentalità comune.
Qui l’ambizione è comune solo nelle cariche istituzionali, che sovente porta al nostro famoso “mangia mangia”, a forte discapito della popolazione.
L’utilizzo, anche se tardivo di internet e l’arrivo sempre più numeroso di Europei e di turisti, stà lentamente cambiando questa situazione. Tramite la possibilità di avere informazioni dal web, e da altre culture, i giovani di questa isola incominciano a vedere delle occasioni diverse di vita ed avere il desiderio di modificarla.
Un processo che, a mio parere, sarà lunghissimo, date le usanze nelle quali loro hanno sempre vissuto, e per molti aspetti andrebbero un attimo cambiate. Oltre, ai mezzi economici che non hanno a disposizione e dal quasi inesistente aiuto che ricevono dal governo.
L’esempio più lampante di questo non aiuto, lo vedi se visitati la capitale di Zanzibar, Stone Town. Una città che, ha al suo interno numerosi edifici ed oggetti storici, come il forte arabo di Stone Town, e che potrebbe essere semplicemente meravigliosa se solo il governo mettesse le mani per sistemarla. La città è in declino, causa i non interventi per sistemarla, pulirla ed abbellirla, rendendole così il giusto fascino che merita.
Certo, i cambiamenti a volte devono essere limitati.
Un miglioramento è una cosa, un totale cambiamento sarebbe nocivo, trasformare questa isola in un comune luogo Europeo sarebbe come eliminare il paradiso. Pensare a questa isola, con ritmi troppo diversi, sarebbe come essere in Europa, con tanti servizi certo, ma anche con un livello di vita e di stress allucinanti.
Nel frattempo, girando nel villaggio di Jambiani, vedo sempre più abitazioni nuove in costruzione.
A chi non piacerebbe una casa qui?
Svegliarsi ogni mattina in questo incanto della natura è un sogno di molti e che alcuni riescono a realizzare. Perché di fatto, nonostante la mancanza di molte cose a noi comuni, qui la natura rimane comunque un fantastico Eden che riesce, almeno per me, a colmare la mancanza di agi a cui noi siamo abituati.
Agi che, però, sono disponibili per tutti coloro che vengono qui per una vacanza, dato che gli hotel hanno indubbiamente standard Europei.
Vorrei modificare ed abituare la popolazione, ad un diverso metro di pulizia, specialmente nelle strade e nelle foreste, che sovente utilizzano come discarica, come in molti altri stati dell’Africa.
Onestamente, vorrei solo qualche negozietto un po' più fornito rispetto a quelli presenti, dato che praticamente vendono tutti le stesse quattro cose. Un negozio un pò più fornito, eviterebbe la giornaliera strada per raggiungere la Capitale, dove si può trovare praticamente tutto.
Una maggiore attenzione da parte del governo, per migliorare, questo angolo di paradiso, che ha delle potenzialità turistiche immense.
Magari una banca ed una farmacia, che torna utile a tutti, popolazione e turisti compresi... e nulla altro.
Amo questo stile di vita, di una semplicità estrema, amo questo essere circondata da palme, amo questo cielo azzurro ed amo questo oceano.
La popolazione, è indubbiamente gentile, ma vale sempre la pena considerare che le loro abitudini sono diverse dalle nostre. Hanno un modo diverso di pensare e di vivere la vita e il suo svolgersi, sono ovviamente abituati a ritmi diversi ai quali ci si deve un po' abituare. Sono abituati a non avere troppe responsabilità, considerando lo stile di vita estremamente semplice che hanno sempre avuto.
Scordatevi di avere un caffè o una bibita o la cena in tempi brevi, scordatevi qualunque cosa in tempi brevi. Puntualità non sempre esiste, bisogna imparare ad aspettare godendosi il tempo.
La religione di Zanzibar è quella mussulmana, e viene praticata in modo molto tollerante. Nessuno obbliga, e sono ben disposti ad accettare anche un culto religioso diverso dal loro.
Restano solo un po' infastiditi, se cammini all'interno del villaggio con calzoncini troppo corti; un abbigliamento che loro attribuiscono solo ad un vestiario da spiaggia.
Un piccolo consiglio: usa un abbigliamento un po' più sobrio se visiti la capitale, specialmente durante il periodo del Ramadan.
Oltre a quanto ti ho descritto, non ci sono grandi problemi.
Puoi tranquillamente goderti il tuo paradiso, prestando le usuali attenzioni, come in un qualunque altro paese che visiti, rilassandoti in una terra ancora incontaminata! Fidarsi è bene, ma con un pò di attenzione è meglio.
Il periodo migliore per andare a Zanzibar, è esteso per molti mesi dell'anno. Le stagioni di Zanzibar, non si differenziano molto, fatta eccezione per i mesi di Aprile Maggio e Novembre, durante la stagione delle piogge.
Mentre stò scrivendo, ho davanti a me il mare che stà cambiando, l’alta marea stà arrivando e si stà formando quella meravigliosa laguna dove entrare e nuotare. Quindi ti saluto e vado a farmi una bella nuotata.
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