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Africa Zanzibar: vivere sull’isola durante la pandemia

05.08.21 by TRIPINWORLD

africa zanzibar durante la pandemia tripinworld

Africa Zanzibar, l’isola durante la pandemia

La variante Delta del Covid, sta prepotentemente occupando gran parte del mondo in questi giorni ed io assisto agli eventi mondiali dall’isoletta dell’Africa, Zanzibar.

Sono rientrata a Zanzibar da soli 10 giorni, dopo aver passato molti mesi in Italia.

Delusa per questa situazione sanitaria che stenta a trovare un’evoluzione positiva e definitiva, ho nuovamente dovuto rinunciare ai viaggi che avevo in programma a causa della permanente chiusura delle frontiere extra UE.

Si, lo so cosa stai pensando: “Emanuela non ti lamentare, sei comunque in un paradiso tropicale, tra palme e oceano!

Ammetto che guardare fuori dalla finestra e trovarmi i panorami che tanto amo è un toccasana, ma la mia voglia di scoperta continua a essere bloccata da questa emergenza sanitaria che sembra non finire mai.

Cos’altro posso raccontarti su Zanzibar?

Conosco oramai quest’isola come le mie tasche ed ho scritto informazioni di ogni genere che possono esserti utili per programmare una vacanza in questo angolo di Africa; di cos’altro informarti?

Quello che in questo momento posso fare è di aggiornarti su come si svolge la vita su questa isoletta dell’Africa, Zanzibar appunto, in questo periodo di fermo turistico.



africa zanzibar mare jambiani

Africa Zanzibar: come si vive senza turismo

La situazione sanitaria causata dal Covid-19, ha causato molti danni economici in Africa Zanzibar; alberghi vuoti, ristoranti deserti, popolazione senza lavoro, beach boys senza clienti per escursioni.

Come in tutto il resto del mondo, il perdurare di questa emergenza sanitaria, ha portato una crisi notevole; immagina le persone che nel 2019 hanno aperto con sacrifici un’attività a Zanzibar e da subito si sono dovuti scontrare con un’impossibilità ad avere clienti!

A parte qualche grossa società che organizza vacanze comprensive di voli charter che partono dall’est europeo per raggiungere quest’isola, tutti si stanno scontrando con l’impossibilità di lavorare.

A poco serve proporre pacchetti vacanze in offerta, quando i turisti non possono comunque giungere!

La desolazione che respiri camminando sulla spiaggia o nelle viuzze di sabbia e rocce dei villaggi locali, ha un che di irreale; in una giornata mi capiterà di incontrare al massimo 10 persone dalla pelle chiara, che si trovano sull’isola per lavoro.

E l'economia locale?

L’altro giorno sono andata dal mio fruttivendolo di fiducia per fare scorta di verdura e frutta; il banchetto su cui espone solitamente la mercanzia era praticamente vuoto: “Non c’è un buon business in questo momento” mi ha detto “Perché comperare cibo e rivenderlo ai turisti se i turisti non ci sono? Dovrei buttare tutto dopo pochi giorni!

Le spiagge sono costantemente percorse da masai e beach boys in cerca di qualche cliente, la cui apparizione sembra più un miraggio in un deserto che una realtà, per non parlare del porto di Stone Town con tutte le imbarcazioni locali usate per le escursioni verso Prison Island, che stallano in mare oramai da mesi.

Le viuzze labirintiche della vecchia città storica, un tempo rappresentate da un via-vai di etnie diverse, sono ora un percorso libero da un qualunque passante che non sia un locale.

Peccato! Perchè questi mesi rappresentano, a mio parere, la stagione migliore per visitare quest’isola dell’Africa, Zanzibar; un clima meraviglioso, caldo ed assolato di giorno, con mattinate e serate fresche che ti permettono di non boccheggiare, spiagge bianchissime e senza presenza di alghe ed un oceano colorato con la temperatura dell’acqua gradevole.

africa zanzibar bassa marea

Nonostante la crisi si continua a costruire a Zanzibar

Eh si, turisti non ce ne sono, ma la moltitudine di resort che in questi mesi hanno costruito e che tutt’ora stanno edificando sull’isoletta dell’Africa, Zanzibar, è infinita; non solo hotel, ma anche piccolissimi e semplici centri commerciali (con negozi dai prezzi improponibili) e piccole attività locali.

La positività nel pensare al futuro, continua tuttavia ad essere una costante in quest’isola; si costruisce nella previsione che questo stallo mondiale finisca presto!

L’espansione degli edifici ricettivi, stà interessando non solo i classici luoghi turistici come Paje, Jambiani e Kiwengwa, ma anche zone che fino ad oggi erano rimaste incontaminate, quali la zona di Muyuni (nel nord est dell’isola) e la zona di Mtende (nel sud est dell’isola); hotel e ville lussuose si susseguiranno sulle scogliere che affacciano sul mare, donandoti panorami mozzafiato!

Devo dire che una casetta su qualche costone roccioso, piacerebbe anche a me!

Anche nella Capitale si continua a costruire; la forma moderna del nuovo centro commerciale, si staglia sul panorama tra i vecchi tetti di lamiera, alti edifici di ultima generazione sono pronti ad accogliere nuovi inquilini, una nuova pavimentazione dei marciapiedi prosegue nelle vie principali che ospitano palazzi e case di gente benestante.

E chissà! Viste le impalcature poste nel “Palazzo delle Meraviglie” nel centro storico di Stone Town, forse si provvederà anche a ricostruire la fetta del palazzo e la splendida torre con l’orologio che sono crollati alcuni mesi fa e che rappresentavano un’icona di quest’isoletta dell’Africa, Zanzibar o meglio isola di Unguja nell’arcipelago di Zanzibar.

africa zanzibar ville sulla spiaggia

Africa Zanzibar; l’aspetto positivo del vivere senza turismo

In ogni cosa c’è anche il diritto della medaglia; non incontrare gente europea, e quindi non avere la possibilità di uno respiro che rappresenta la mia cultura è pesante, ed ancor più pensare a tutti gli hotel quasi totalmente vuoti, ma di contro mai come ora Zanzibar è rilassante.

Spiagge bianche vuote, infinite, tranquille, senza la confusione tipica di un periodo di alta stagione turistica, mi regalano una sensazione di vero relax che ancora più mi inserisce nello stile “pole-pole” (piano-piano) di quest’isola.

Nei pochi ristoranti locali che frequento, solitamente ingombrati da un susseguirsi di clienti occidentali, non aspetto più un’ora per trovare un tavolo libero e, camminare nel centro storico di Stone Town mi permette di curiosare nei vari negozietti senza avere il fiato della calca sul collo.

Mentre percorri le strade dell’isola in automobile, non trovi più i numerosissimi blocchi di polizia (che spesso servivano non solo per controllo, ma anche per scucire qualche piccola mazzetta agli ignari e spaventati turisti di turno).

Anche i pochi amici italiani, proprietari o manager di hotel, hanno più tempo a disposizione per quattro chiacchiere, non essendo pressati da un lavoro che durante l’alta stagione non gli permetterebbe un attimo di respiro.

africa zanzibar tramonto

Come prevedo di fare nei prossimi giorni in Africa Zanzibar?

Considerando la situazione attualmente non a favore per quanto riguarda gli spostamenti dall’Italia verso i Paesi extra UE, prevedo che questa situazione di tranquillità si protrarrà ancora per parecchio tempo.

Anche se notizie recenti che ricevo, riportano voli in entrata carichi di turisti tedeschi e francesi che forse non hanno le stesse restrizioni previste da nostro governo italiano.

Comunque a tutt’oggi, con gli ultimi provvedimenti in vigore dal 29 Luglio 2021 al 30 Agosto 2021, non è permesso viaggiare per turismo dall’Italia verso la Tanzania o Zanzibar; inoltre, se dovessero anche alla fine di agosto riaprire le frontiere per viaggi di piacere, penso che non cambierebbero le clausole in entrata ed in uscita attualmente in vigore:

Visto di Ingresso in Tanzania (40 dollari), text Covid (RT-PCR-molecolare) ovviamente negativo (70/80 euro) e modulo digitale sanitario di localizzazione. (da compilare a questo link 1/2 giorni prima della partenza https://afyamsafiri.moh.go.tz/#/home)

Text Covid (RT-PCR-molecolare) ovviamente negativo in uscita dalla Tanzania (100 dollari) e quarantena di 14 giorni presso il proprio domicilio o residenza all’arrivo in Italia.


La situazione attuale non facilita lo spostamento

Quanti si potrebbero permettere 2 settimane di vacanza ed altrettante 2 settimane di quarantena lontano dal lavoro? E quanti soldi finirebbero per essere spesi per tutte queste procedure?

Nel frattempo sull’isola le autorità non monitorano la situazione e non adottano alcuna misura preventiva, quali mascherine e distanziamenti sociali praticamente inesistenti; oggi stesso, rientrando da Stone Town, mi sono ritrovata su un dala-dala (come al solito stipato) schiacciata da una moltitudine di locali che utilizzano il mezzo per ogni spostamento.

Ero l’unica a portare la mascherina!

Nella consapevolezza che mi catapulterò per molto altro tempo nella momentanea tranquillità dell’isola, intendo trovare angoli se possibile non ancora esplorati e magari proverò a scrivere un piccolo libro su tutte le situazioni a mio parere paradossali e divertenti che contraddistinguono questa popolazione africana…

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