Questo è quello che a volte leggo nel web… “Bangkok la capitale della Thailandia è una delle mie città preferite in assoluto, ogni volta che ci vado scopro qualcosa di nuovo. Caotica, mistica, ricca di sorprese. Bangkok ha un fascino che va oltre ogni immaginazione.” oppure: “Bangkok è una città straordinaria…”
Non sono più riuscita a ritrovare un articolo di una blogger che descriveva la “Città degli angeli” come un luogo che può regalare una miriade di positive sensazioni.
Positive sensazioni? Per carità! Come approdi in questa immensa città la prima cosa che vuoi fare è quella di scappare. E nonostante ti impegni nei giorni successivi a trovare una nota positiva, ti assicuro che difficilmente la troverai! Forse, può divenire carina la sera con tutte le luci che si accendono e si rispecchiano sul grande fiume e forse puoi riuscire ad apprezzare un quartiere come Khaosan Road, ma niente di più.
C’è chi dice che per apprezzare Bangkok ci vogliono molti giorni o più viaggi. La prima volta la odi, la seconda cominci a capirla, la terza te ne innamori… Sarà, ma a mio parere non si è invogliati a tornarci una seconda volta.
Bangkok non mi è particolarmente piaciuta! Non sono bastati i maestosi templi e palazzi (tra l‘altro se guardi bene hanno tutti la stessa architettura e gli stessi colori) perché tutto il resto è solo un insieme di strade enormi, vicoli con odori nauseanti, palazzi fatiscenti, sporco ovunque e truffe ad ogni angolo. Sono poche le aree ben tenute, anche se poco affascinanti, come ad esempio il quartiere Silom.
Mai vista in vita mia una capitale così maltrattata! Ma la cosa che più infastidisce, è l’atteggiamento di chi abita e lavora in città… maleducazione, arroganza, presunzione e menzogna sono le principali caratteristiche che troverai tra questa gente. Ma dov’è la famosa e sorridente accoglienza thailandese?
Per tutto il tempo che ho passato a Bangkok, la capitale della Thailandia, ho solo rimpianto i giorni trascorsi a Chiang Mai dove veramente ho respirato un’apertura verso il prossimo e tanta serenità. Le uniche gentilezze a Bangkok, le ho assaporate all’interno dell’hotel dove soggiornavo.
Ti racconto perché evitare Bangkok la capitale della Thailandia…
Cosa leggerai in questo post:
Molti anni fa Bangkok era un piccolo villaggio portuale chiamato Bang Makok. Qui viveva una comunità di immigrati cinesi che si occupavano del commercio con Ayutthaya, l’allora capitale del Siam. Quando i Birmani, nel 1767, distrussero Ayutthaya, fu il re Taskin che, dopo aver cacciato gli invasori, creò una nuova capitale a Thonburi, che si estendeva nella parte occidentale del fiume Chao Phraya.
Nel 1782 il Re Rama I fondò, sulla parte orientale del fiume e di fronte a Thonburi, la capitale del regno (oggi Bangkok) ribattezzandola Rattanakosin. Per difenderla dagli attacchi Birmani che avevano già saccheggiato e distrutto Ayutthaya, realizzò dei canali, degli edifici, il complesso del Palazzo Reale e templi per replicare lo splendore di Ayutthaya. Qui venne anche spostata tutta la comunità cinese che sviluppò l’odierna Chinatown.
La modernizzazione vera e propria di Bangkok iniziò con il Regno di Chulalongkorn, (Rama V) che fu sovrano dal 1868 al 1910. Fu lui a creare strutture sfarzose e monumentali che accrescessero il prestigio del Siam all’estero, ma soprattutto, fu questo re che, grazie alla sua saggezza, riuscì ad evitare qualunque colonizzazione da parte di Britannici, Francesi, Olandesi e Portoghesi, preservando l’indipendenza del Paese.
Oggi Bangkok, capitale della Thailandia, è uno dei più grandi centri urbani del mondo e il centro economico del Paese.
Il popolo thailandese discende da genti che lasciarono le regioni della Cina a Sud-Est a causa delle continue scorribande dei mongoli. Migliaia di anni fa, tre gruppi di popolazioni emigrarono dalla Cina verso l’attuale territorio thailandese: i Mon, i Khmer ed i Thai. Il gruppo Mon si stabilì nel Myanmar, il gruppo Khmer in Cambogia e il gruppo Thai fondò tre stati nel nord della Thailandia: Lanna, Sukhothai e Phayao.
Si dice che la Thailandia sia uno dei Paesi più accoglienti del mondo ed è conosciuta come la "Terra del sorriso". Il popolo thailandese dovrebbe essere caloroso e amichevole. I thailandesi dovrebbero essere rinomati per la loro cordialità, gentilezza e calore, che si estendono generosamente agli stranieri. La loro cortese ospitalità dovrebbe essere difficile da battere!
La popolazione segue la religione del buddhismo theravāda, un concetto di transitorietà della vita e del possesso che impone di evitare gli estremi nelle emozioni e nel comportamento, appropriandosi di un carattere rilassato. Nel buddhismo theravāda, infatti, è essenziale porsi domande e analizzare i propri pensieri con cura, poiché essi sono intesi come vere e proprie “porte” che conducono a una visione autentica dei motivi per cui soffriamo e tramite un percorso spirituale fanno giungere alla cessazione del dolore. Il sorriso dovrebbe sempre essere presente grazie a questo stile di vita che conduce ad una profonda serenità d’animo.
Questo è quello che dovrebbe contraddistinguere il popolo thailandese. Quante volte ho utilizzato il verbo “dovrebbe” in queste poche righe? Dovrebbe…. Non a Bangkok, la capitale della Thailandia. Pazzesco vero! Evidentemente a Bangkok non ci troviamo in Thailandia!
Come giungi all’altezza delle aree abitate di Bangkok, capisci immediatamente che si tratta di una città molto estesa. Strade enormi la attraversano e si mischiano a viuzze sulle quali affacciano numerosi canali e palazzi fatiscenti. Bancarelle sudicie di food-street già alle prime ore del mattino iniziano la loro attività e l’odore di cibi fritti si mischia a quello di acqua putrida causata da scarichi, creando a volte un fetore nauseante.
Il grande fiume Chao Phraya che attraversa la città, alimenta una rete di canali sparsi su tutta la sua superficie, una serie di arterie navigabili che, tramite barche longtail, consentono agli abitanti di Bangkok di evitare il tremendo traffico della citta’. Navigando in questi corsi d’acqua puoi vedere alcune abitazioni, sostanzialmente palafitte per lo più decadenti, che si alternano a qualche tempio. Le acque di questi canali sono tutt’altro che pulite; bottiglie di plastica e residui di cibo diventano l’habitat perfetto per zanzare e varani. Quindi, vengono utilizzati come discarica popolare e onestamente navigandoli, speri solo che la barca non si rovesci perché vorresti evitare di finire in acque così torbide. Curioso o per meglio dire pazzesco, come qualcuno abbia avuto il coraggio di paragonare questa città a Venezia.
Si dice che a Bangkok, come in tutta la Thailandia vige il divieto di fumare in molti luoghi pubblici, anche aperti. Beh! Io ho fumato ovunque, come la popolazione del resto. E, data la poca presenza di cestini per i rifiuti, i mozziconi finiscono in grandi ammassi per terra o nelle aiuole. A questo si aggiungono i vari rifiuti sparsi un pò ovunque sui cigli dei marciapiedi, fatta eccezione per alcuni luoghi dove trovano sede importanti holding, banche e palazzi o abitazioni reali.
Il traffico selvaggio e pestilenziale è un vero problema a Bangkok. Alcune aree della vecchia città hanno giornalmente un traffico accettabile, ma come ti sposti nelle aree circostanti, Chinatown compresa, metti in conto un ammasso interminabile di automobili che avanzano ad una tale lentezza da dover usare almeno un’ora per percorrere pochi km.
Apprestati a diventare pazzo per capire come orientarti a Bangkok, la capitale della Thailandia. Le distanze sono immense, considera che è uno dei più grandi centri urbani del mondo. Bangkok si compone di ben 50 distretti a loro volta suddivisi in 154 sotto-distretti. Ma sostanzialmente e semplificando si può dividere Bangkok in queste sezioni:
Innanzitutto, difficilmente troverai informazioni scritte in inglese, sia per quanto riguarda le varie attrazioni, sia per quanto riguarda le direzioni da prendere. Se pensi di riuscire a ricordare alcuni vicoli o qualche negozietto per capire dove ti trovi, ti assicuro che sarà molto difficile, in quanto appaiono tutti uguali e le numerose aree con lavori in corso non ti facilitano certo il compito.
Vuoi avventurarti nel raggiungere alcune di queste aree a piedi e pensi di affidarti alle informazioni chieste ai passanti? Che pazzia! Solitamente le informazioni che ricevi sono discordanti, ti mandano praticamente da Erode a Pilato. E questo atteggiamento è il varco per le truffe da parte dei conducenti di tuk-tuk. Quali truffe? Te le spiego nel prossimo capitolo.
L’unico modo per raggiungere i vari luoghi della città è quella di affidarsi ai mezzi pubblici o utilizzando i taxi e gli immancabili tuk-tuk.
Mai mi sarei aspettata, dopo aver visitato Chiang Mai, che la gente di Bangkok fosse incoerente, tanto ingessata in pratiche religiose, quanto arrogante e maleducata in merito a un convivere civile. Posso anche capire che la forte affluenza turistica che questa città ha, possa disturbare una parte di questi abitanti, ma devono anche ricordarsi che il turismo porta lavoro.
Nei supermercati, nei vari uffici o nelle biglietterie trovi sovente personale scocciato che non ti presta la minima attenzione o il minimo riguardo. Potrei farti l’esempio delle bigliettaie del ferry che ti porta da una sponda all’altra del grande fiume Chao Phraya, che non solo non si prodigano nel darti informazioni, ma rispondono scocciate a monosillabi sperando che tu te ne vada il prima possibile.
Oppure potrei farti l’esempio di una parte del personale che lavora nei supermercati cittadini, solitamente della catena “7 eleven”. Mi raccomando, non sbagliare a prendere un prodotto perché alla cassa vieni immediatamente fulminato e solo dopo insistenza ti fanno un cambio.
Hai bisogno di informazioni mentre ti appresti a camminare per la città verso la destinazione che ti sei prefissato? Chiedere ai passanti locali corrisponde ad incasinarsi la mente. C’è chi ti manda a ovest, chi ti manda a est e ancora chi ti indirizza a nord. Le informazioni sono talmente discordanti che ti consiglio di armarti di google maps e arrangiarti.
Non voglio sicuramente fare di tutta l’erba un fascio, ma a meno che tu non possa portare un incentivo economico, metti in considerazione che la popolazione di Bangkok, la capitale della Thailandia, è tutto tranne che disponibile e cordiale. L’unica vera accoglienza l’ho respirata all’interno dell’hotel che avevo prenotato e sono stati gli unici momenti dove ho potuto abbassare la guardia. Dove ho dormito a Bangkok? A poca distanza da Kao San Road si erge il Chillax Resort, che assolutamente ti consiglio e ti racconto il perchè a questo link ⇒ Chillax Resort Bangkok: fantastico hotel nella Old Town di Bangkok
In Africa devi prestare attenzione alle truffe prodigate dai beach boys, a Bangkok devi prestare attenzione alle truffe dei guidatori di Tuk-tuk.
Questi genietti della truffa e della menzogna, non hanno il minimo riguardo per i tuoi soldi o per il tuo tempo. È abbastanza normale venire abbordato da questi guidatori, che sostano con il loro mezzo ovunque in città, nella speranza di trovare il turista da accompagnare in un determinato luogo, ma soprattutto nella speranza di trovare il pollo da truffare. Come?
Mentre cammini ti si affiancano, proponendoti non solo di raggiungere la tua destinazione, ma anche di ampliare il giro passando davanti a luoghi che hai pianificato di visitare. Dopo la classica e consigliata contrattazione economica, pensi di essere riuscito a spuntare un corretto prezzo e felice ti affidi alle mani di questi piccoli demoni che:
Conclusione: non fidarti MAI di cosa propongono. Utilizzali solo per raggiungere una destinazione (una e non di più) da te decisa e dopo aver stabilito solo il prezzo per quella tratta.
Anche a qualche taxista devi prestare attenzione. Nonostante abbiano un tassametro e i prezzi siano decisamente bassi, non tutti sono corretti. Ovvero, per portarti a destinazione percorrono un perimetro più lungo in modo da prendere più soldi.
Quando sono arrivata a Bangkok, la Capitale della Thailandia, un’assurda umidità, un traffico estenuante, cattivi odori, rumori che sfondano il muro dei decibel e un afflusso enorme di turisti mi hanno accolto e portato a non amare questa città.
Tuttavia, non posso che elogiare i palazzi antichi e i templi che rimandano alle varie dinastie reali che si sono susseguite durante la sua lunga storia. Un numero infinito di edifici religiosi si susseguono sul suolo di Bangkok, alcuni di piccole dimensioni e situati al di fuori delle classiche rotte turistiche, altri sono complessi enormi e meravigliosamente decorati che contengono statue venerate.
Visitarli tutti potrebbe essere impossibile a meno che tu non decida di rimanere nella capitale almeno 1 mese. I più importanti?
A questi si aggiungono i vari quartieri quali Chinatown e Kao San Road, che ti regalano un piacevole spaccato di cultura, i grattacieli con i loro rooftop bar e le aree esterne a Bangkok quali Ayutthaya, la vecchia capitale del Siam, o il mercato galleggiante e quello ferroviario.
Ma di tutto questo ti racconto a questo link ⇒ Cose da vedere a Bangkok: le attrazioni più importanti
Tornerò mai a Bangkok? Io non credo! Mi sono innamorata della Thailandia, ma relativamente ad alcune sue aree. Respirare la frenesia di una grande città, a mio parere, vale la pena più volte se quello che hai inglobato nei tuoi ricordi corrisponde a qualcosa di cui sentirai la mancanza. Dopo averla visitata, Bangkok non mi mancherà.
Al contrario, Chiang Mai e Chiang Rai, cittadine dalle grandi risorse culturali dove trovi ancora un popolo che rispecchia appieno la cultura e la tradizione thailandese, ti fanno respirare quella serenità tipica di questo popolo. Un sentire che ti rimane nel cuore.
Esattamente come le località poste nel Mar delle Andamane, quali Krabi e le sue isole, che mi hanno conquistato grazie ai particolarissimi panorami della sua strepitosa natura.
La voglia di ritornare in Thailandia mi sta accompagnando anche ora, mentre scrivo queste righe, ma l’intenzione di sostare un’altra volta a Bangkok, la capitale della Thailandia, non mi passa proprio per la mente.
Chissà se riguardando le foto o pensando ai miei giorni trascorsi a Bangkok, riuscirò a provare un briciolo di attrazione verso questa città, sufficiente per invogliarmi a ritornarci... chissà! Così scriveva Tiziano Terziani:
“Ogni posto è una miniera. Basta lasciarcisi andare. Darsi tempo, stare seduti in una casa da tè a osservare la gente che passa, mettersi in un angolo del mercato, andare a farsi i capelli e poi seguire il bandolo di una matassa che può cominciare con una parola, con un incontro, con l’amico di un amico di una persona che si è appena incontrata e il posto più scialbo, più insignificante della terra diventa uno specchio del mondo, una finestra sulla vita, un teatro d’umanità dinanzi al quale ci si potrebbe fermare senza più il bisogno di andare altrove. La miniera è esattamente là dove si è: basta scavare.”
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