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Vivere a Zanzibar: Jambiani vita da pescatori

14.12.16 by TRIPINWORLD

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Vivere a Zanzibar

Vivere a Zanzibar tra la sua popolazione? Com'è?

Sono in tanti che spesso mi fanno questa domanda e, la mia risposta è sempre la stessa: dipende da cosa vuoi sapere! Ti interessa, ad esempio, conoscere come vivono molte persone a Jambiani? Più che un racconto di viaggio, questo è un racconto di vita.

Molti sono i giovani locali che si occupano della parte turistica in questa località, lavorando nei vari hotel; altri lavorano come guide per gli svariati tour e molti altri lavorano nelle foreste; ma quasi tutti sono anche pescatori.

Non fosse altro che, pescare dà a questi ragazzi, la possibilità di avere una cena pronta senza spendere soldi per comperarla, considerando che gli stipendi e le provvigioni che ricevono per il loro principale lavoro, sono spesso a dir poco vergognose.

Zanzibar, Jambiani e la pesca

Ecco come vivere a Zanzibar! La popolazione vive pescando.

C’è chi pesca mettendo in mare le reti, chi immergendo in fondo al mare le classiche gabbie di bambù dove i pesci rimangono imprigionati, ma molti escono all'alba con la barca per recarsi nella zona della barriera corallina di Zanzibar, armati di lance o coltelli, con i quali prendono in prevalenza piovre e pesci di modesta grandezza.

Io decido di aggregarmi a loro per vedere come svolgono questo lavoro e, per godermi il mare e i suoi colori.



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La giornata tipo in Zanzibar a Jambiani per un pescatore

Un pescatore solitamente vive a Zanzibar in questo modo.

La sveglia è alle 4.30. Nonostante l’alzataccia brutale (almeno per me), la cosa positiva di questo orario è che ti permette di godere di una delle tante strepitose albe e della brezza mattutina. Ma non è sempre così.

L’orario dipende solitamente dalle maree.

Si cerca di partire nel momento in cui la marea comincia a ritirare l'acqua, in modo da poter attraversare la laguna ed arrivare sul reef con il culmine di bassa marea, quando diventa praticabile a piedi.

Come si svolge la mattinata?

Dopo essersi svegliati, si raggiunge la spiaggia dove avvengono i preparativi della barca che verrà utilizzata, nella quale salgono circa 15/18 persone. Una specie di “dala-dala” per mare. Spesso sulla barca salgono anche dei ragazzini, per imparare a condurre il “dhow” e per migliorare le loro tecniche di pesca, prendendo esempio dai più grandi.

Si impiega circa una mezz’oretta per raggiungere il reef con condizioni di vento costante.

Il chiacchierio sulla barca è continuo, io, non conoscendo lo Swahili, non capisco una sola parola, e quindi, mi godo lo spettacolo del mare in silenzio. Ogni tanto qualcuno di loro si rivolge a me in inglese, con le usuali frasi di gentilezza e qualche battuta, per poi tornare al dibattito intrapreso e penso, ai vari pettegolezzi. Resta il fatto che mi rendo conto che tra loro c’è una forte unità.

Non si soffermano tanto sulle sottigliezze o sui toni, ognuno dice quello che pensa a proprio modo e tutti si accettano. ​E io, che sono una specie di estranea, mi sento completamente a mio agio.

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Jambiani come si pesca

Arrivati sulla barriera corallina di Zanzibar nel picco di bassa marea, i nostri pescatori sbarcano e si incamminano verso il mare aperto, armati di maschera, pinne e dei loro coltelli o lance.

Il fondale, all'inizio del mare aperto, non è caratterizzato da sabbia ma, da vegetazione e da moltissimi ricci di mare (bisogna prestare molta attenzione per non calpestarli); l’acqua non è alta ma il vento, produce forti onde che andrebbero bene per imparare a fare surf. Loro sono ben allenati ed entrano in mare senza apparente difficoltà, nuotando per qualche metro e successivamente immergendosi alla ricerca di pesci.

Ovviamente ci ho provato anche io... Ma le onde per me un po' troppo violente, riescono solo a destabilizzarmi ed a non mantenere una corretta immersione, necessaria per visualizzare i pesci e colpirli.

Una cosa l’ho imparata... non sono una pescatrice!

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Vivere a Zanzibar: il reef di Jambiani

Chi non si è immerso, cerca di catturare piovre camminando sul reef, intuendo sotto quale conchiglia o corallo sono nascoste. Riescono a stanarle ed a catturarle con facilità.

Io invece, mentre aspetto il ritorno dei miei compagni di barca, vago per il reef cercando di capire come riconoscere la tana di una piovra. Guardando il loro lavoro ho capito come stanarla, ma prima devo riuscire a capire dove la piovra si nasconde! E dopo un paio di orette in cui non ottengo niente, mi arrendo e comincio a cercare stelle marine.

Quelle non sono nascoste le vedo facilmente e ce ne sono davvero molte e di tutti i colori... rosse, blu, verdi...

Nel frattempo, la marea inverte il suo percorso e l'acqua torna ad alzarsi. Lo spettacolo di colori che mi si presenta davanti è incredibile..

Si formano delle piccolissime lagune, tra i vari coralli del reef, dove l’acqua assume una tale limpidezza e tutte le sfumature degli azzurri e dei verdi. E, in queste piccole lagune, si cominciano a vedere piccoli pesci colorati, che ricominciano a muoversi con l’arrivo dell’acqua, oltre a vari molluschi che tornano a svegliarsi.

E’ un vero e proprio paradiso terrestre!

Il paesaggio è talmente bello che alla tua domanda "Vivere a Zanzibar, com'è?" io ti rispondo che si vive meravigliosamente bene!

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Vivere a Zanzibar: Jambiani cosa si pesca

L’arrivo dell’alta marea, coincide anche con il rientro dalla pesca dei miei compagni di barca. Nel giro di una mezz’oretta tutta la zona tornerà ad essere navigabile e quindi perfetta per il rientro.

Guardando i pescatori rientrare alla barca si intuisce subito chi ha pescato molti pesci... Se senti le loro voci cantare significa che la mattinata è stata produttiva. Ma mai mi sarei aspettata una così grande quantità di pescato.

Giungono con una “biscia” di pesci spesso non facilmente trasportabile, che a volte supera i 15 kg, perchè, dopo aver catturato un pesce, gli praticano un buco in bocca dove infilano uno spago che termina ancorato ad una bottiglia di plastica. Successivamente, infilano il secondo pesce, il terzo e via contando.

C’è chi cattura in prevalenza piovre, chi solo pesci di piccola dimensione dal colore nero, e chi, in sequenza nel suo filo, ha pesci dagli svariati colori, da quello tutto rosso, a quello nero e giallo, a quello con le sfumature dell’arcobaleno, a qualche murena.

Alcuni di questi pesci vengono puliti al momento, togliendogli la pelle, dato che mi dicono che non è commestibile.

Poi ogni pescatore riversa il proprio pescato nei secchi, si risale in barca e si rientra.

vivere a zanzibar pescatori

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Ti ho spiegato come vivere a Zanzibar?

Il pesce venduto, finirà nelle cucine degli alberghi e sarà l’ottima cena dei turisti.

Questo tipo di pesca viene effettuata solo in giornate limpide con assenza di pioggia. Durante la stagione piovosa, per questi giovani è impossibile affrontare la traversata verso la barriera corallina.

Ti consiglio di chiedere ai pescatori di poterti aggregare almeno una volta a loro perché, non solo avrai la possibilità di capire come pescano, ma soprattutto avrai la possibilità di visitare il reef durante la bassa marea e godere di uno degli spettacoli di colori più belli al mondo. E magari, sarai più bravo di me e, riuscirai e catturare qualche pesce..

Ma armati, non solo di scarpette pesanti e chiuse per camminare, di maschera e pinne se vuoi provare a pescare, ma soprattutto, di crema solare, perché diversamente, le ore passate sotto il sole, ti faranno diventare dello stesso colore del pesce tutto rosso.

Inoltre, ti renderai conto che basta davvero poco per essere parte di una unità. Senza tanti sfronzoli e battibecchi inutili.

Ecco come vivere a Zanzibar! Solo con semplicità!

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