Quali sono gli edifici della religione a Zanzibar che posso visitare?
Prima di organizzare un viaggio, siamo soliti prendere informazioni sui vari luoghi che andremo a visitare, i vari edifici storici e religiosi ed i vari aspetti che caratterizzano queste terre; la religione a Zanzibar è prettamente mussulmana e ci sono alcune moschee che incontrerai durante la tua visita nella capitale, che meritano di essere menzionate.
La religione a Zanzibar è l’Islam, tantè che il 98% della popolazione delle isole è musulmano, con la stragrande maggioranza sunnita ed una minoranza Ibadi, Ismaili e Twelver sciiti.
L'Islam ha una lunga presenza sulle isole, con reperti archeologici risalenti al X secolo, ed è stato una parte intrinseca nel modellare la cultura mercantile e marittima swahili a Zanzibar e lungo la costa dell'Africa orientale.
Stone Town è il prodotto di almeno tre secoli di insediamenti continui; solo dal 1830, la capitale di Zanzibar assunse un carattere interamente urbano e gli edifici in pietra furono costruiti in numero significativo.
Fino a quel momento, la maggior parte delle case era fatta di fango ed acacia e coperta con paglia di foglie di palma.
All'inizio del diciannovesimo secolo, la città occupava solo la parte nord-orientale della penisola, ma nel 1832, dopo il trasferimento permanente nell'isola del Sultano Said bin Sultan, Stone Town si espanse rapidamente.
Gli omaniti eressero palazzi e residenze lungo e dietro il lungomare, mentre i commercianti del subcontinente indiano costruirono le strade del bazar ed i commercianti del mare costruirono case, capannoni e magazzini vicino al lungomare.
Gli edifici di Stone Town, eseguiti principalmente in legno di ragù corallino e mangrovia, incastonati in una spessa malta di calce e poi intonacati e lavati a calce, riflettono nelle tradizioni urbanistiche ed edilizie, una complessa fusione di influenze swahili, indiane, arabe ed europee.
Dopo il 1850, questi edifici iniziarono ad estendersi a nord, a sud e ad est, in quelle aree che fino a quel momento erano state principalmente occupate dai pescatori.
Dopo l'apertura del Canale di Suez nel 1869, e successivamente con l'istituzione dell'amministrazione britannica nel 1890, iniziarono ad apparire strutture specializzate, soprattutto, edifici civili più grandi.
Così, nell'arco di 150 anni, la confluenza di diverse culture distinte e lo sviluppo dell'isola, hanno prodotto il ricco e variegato patrimonio architettonico che oggi puoi vedere.
Questa varietà ha prodotto contrasti sorprendenti del paesaggio urbano di Zanzibar; sebbene possano essere riconosciute le diverse forme ed i tipi di edifici con le loro origini (africane, arabe, indiane o europee) Stone town è la sintesi di queste culture ed influenze.
Oggi Stone Town contiene molti edifici di pregio che riflettono la sua cultura particolare, che ha riunito e omogeneizzato elementi disparati delle culture dell’Africa, della regione araba, dell’India e dell’Europa.
Fino al 1886, Zanzibar rimase sotto il controllo degli omaniti (Sultanato di Zanzibar) che inculcarono la loro islamica religione a Zanzibar costruendo le moschee che oggi puoi ancora vedere.
Sapevi che la civiltà swahili nacque sulla costa dell'Africa, una rotta commerciale che fu attraversata per secoli da navi mercantili che trasportavano commercianti, avventurieri e pirati provenienti da India, Arabia, Persia, Cina, Giappone e Russia?
Arrivavano sulla costa dell'Africa orientale con il monsone e se ne andavano con le stive delle navi colme di strumenti di metallo, armi e gioielli, avorio, gusci di tartaruga, schiavi ed olio di palma.
Fu il popolo del Golfo Persico a chiamare la costa "Zanj el Barr" che significa "terra dei neri".
Il popolo africano della costa si sposò con i visitatori, fondendo le loro tradizioni con le usanze arabe fino a quando "lo Swahili" divenne una razza distinta con la sua lingua, forme d'arte e tradizioni decorative.
I visitatori arabi si stabilirono permanentemente nelle città swahili, portando la religione dell'Islam con loro.
Gli Swahili non avevano un solo sovrano poiché erano organizzati in comunità separate ognuna governata dal proprio sultano; Zanzibar era governata da una dinastia di re e regine con il titolo ereditario di "Mwinyi Mkuu", i sovrani islamici.
La tradizione decorativa swahili nacque dai dettagli dell'Islam che proibivano le immagini di persone o animali; i motivi su pareti, soffitti, mobili e utensili erano sempre astratti o composti da versi del Corano in caratteri arabi.
Furono le comunità swahili di Zanzibar e Pemba che sotto l’influenza araba, costruirono moschee in pietra decorate con iscrizioni scolpite.
Quali sono queste moschee rappresentative della religione a Zanzibar?
Ricordandoti che in molti di questi edifici religiosi non è consentito entrare, vado ora ad elencarti alcuni degli edifici di culto islamico che puoi trovare sull’isola di Unguja.
Le principali e storicamente interessanti moschee sono dislocate nel centro storico della capitale, tuttavia molte moschee di Stone Town sono di semplice costruzione esattamente come le numerosissime piccole moschee che trovi in ogni angolo dei vari villaggi di Zanzibar.
A segnalarti la loro presenza, è solitamente il richiamo che avviene molte volte nel corso della giornata proveniente da questi luoghi di culto, al fine di richiamare i fedeli.
Nonostante l'isola non sia grandissima, sono presenti un numero infinito di moschee.
Eccoti una tra le più antiche moschee di Stone Town e posta nel quartiere di Malindi, vicino al porto da cui ha preso il nome, ed è una delle moschee al mondo a non avere la struttura a cupola, ma possiede una forma conica sulla cima di una piattaforma quadrata
La Moschea Mnara fu costruita sul sito di una vecchia moschea sunnita nel 1834 da Muhammad b. Abdulkadir al-Mansaby, membro del clan del Benadir, una regione costiera della Somalia ed un importante commerciante arabo a Zanzibar dal 1820 al 1840. Venne ampliata nel 1841 e nuovamente nel 1890.
Nella zona di Kiponda a Stone Town, trovi questa moschea, uno dei più grandi edifici della religione a Zanzibar, che rifornisce la comunità di Ismaili dal 1905.
I commercianti di Khoja Ismaili ed altri commercianti con sede nell'India occidentale commerciavano nell'Oceano Indiano occidentale almeno dal diciassettesimo secolo; le comunità iniziarono a stabilirsi sull'isola nel 1800 quando Zanzibar fungeva da porta di accesso tra l'Asia occidentale, la penisola arabica, l'Africa e l'Europa. Il primo Nizari Ismaili Jamatkhana a Zanzibar fu istituito nel 1830.
L'Imam Sultan Muhammad Shah aprì ufficialmente il darkhana Jamatkhana il 16 agosto 1905 e vi fondò la prima scuola di Aga Khan nel 1905; un'edificio di grandi dimensioni ed architettonicamente molto curato, che unisce elementi di fattezza islamica e gotica.
La più vecchia delle molte moschee di Stone Town è la Msikiti wa Balnara del minareto di Malindi; venne costruita nel 1831 ed ampliata ben 2 volte, nel 1841 e nel 1890 da Seyyid Ali bin Said.
Eccoti una delle più grandi moschee di Stone Town; un tipico esempio di stile arabesco che prese il suo nome da “Ijumaa” (il giorno santo del venerdì). Saprai bene che l’Islam (la religione a Zanzibar) santifica il venerdì come giorno dedicato alla preghiera. La moschea venne rinnovata circa 20 anni fa; una ristrutturazione che le conferì uno stile ed un’influenza architettonica prettamente araba.
Questa è una delle moschee più importanti di Zanzibar ed esiste da quasi 30 anni. È notoriamente conosciuta come la moschea del defunto Sheikh Nassor Abdallah Bachoo e situata a Kikwajuni, vicino allo stadio Mao Tsetung.
Una delle più grandi moschee di Zanzibar e si trova a Kwamchina Mwanzo Unguja vicino a Mwanakwerekwe. Sotto la guida di Sheikh Othman Maalim, la moschea ha impiegato quasi 10 anni per essere completata, in quanto molti sono stati i cambiamenti nel design e nelle modifiche architettoniche.
La Moschea Wallace è una delle più antiche moschee di Zanzibar, costruita dagli antichi omaniti e rinnovata nel 2005 ampliandola con una scuola di preghiera del venerdì, una scuola coranica e bagni.
Un luogo di culto, il cui nome attuale è Masjid Al Mandhiry, costruito dallo sceicco Mohammed bin Sulaiman Al Mandhiry nel gennaio 1867, che ha ancora odore e sensazione di antichità.
Ecco la nuova moschea climatizzata con tutti i servizi necessari tra cui un ampio parcheggio, posta in Mazinini (vicino all'eroporto di Stone Town), recentemente inugurata (2017) e voluta da Sua Maestà Sultan Qaboos.
Uno degli edifici della mussulmana religione a Zanzibar pulito e nuovo; la moschea è stata rinnovata ed inaugurata nel 2019.
Sembra che la Moschea Kizimkazi, costruita nel 1107 d.C, sia il più antico edificio islamico sulla costa dell'Africa orientale, ed è ancora in uso oggi. Si trova a Dimbani, sulla punta meridionale dell'isola principale di Zanzibar, vicinissima al villaggio di Kizimkazi.
La storia racconta che venne eretta dai coloni iraniani per ordine dello sceicco Said bin Abi Amran Mfaume al Hassan bin Muhammad, ma che subì un’importante ricostruzione nel 1772. Sebbene gran parte dei dettagli in corallo e gli alberi delle colonne risalgano alla costruzione originale del XII secolo, la maggior parte dell'attuale struttura proviene dalla ricostruzione nel XVIII secolo.
Recentemente invece, la parete est della moschea è stata ricostruita ed il tetto è stato sostituito con uno di metallo ondulato.
In un paese che è stato una trama multiculturale non poteva mancare una piccola espressione dell’induismo, la religione a Zanzibar sicuramente di minoranza ma che ha qualche piccolo edificio per la preghiera dei suoi fedeli. La percentuale di induisti era maggiore prima della rivoluzione del 1964, una rivoluzione che spinse gran parte della popolazione di origine indiana alla fuga.
Quali sono questi edifici induisti?
Questo è un piccolo tempio indù che si trova nel centro di Stone Town; non è particolarmente impressionante, piuttosto nascosto e non è nelle migliori condizioni strutturali, ma poiché si trova nel centro storico, puoi visitarlo abbastanza rapidamente. Non è una delle principali attrazioni di Zanzibar, ma vale la pena sostare qualche minuto per respirare armonia e pace, le parole chiave di questo luogo.
Arya Samaj è un movimento induista che promuove valori e pratiche basati sulla credenza nell'autorità infallibile dei Veda. Questa religione a Zanzibar è stata fondata nel 1907 e l’edificio, che contiene il più antico Samaj, venne costruito nel 1901; per cinquant'anni ha assunto la responsabilità delle attività religiose, culturali ed educative tra gli indù a Zanzibar.
Il piccolo tempio si trova in Gizenga St, a Stone Town, proprio dietro il vecchio forte portoghese.
La prima evangelizzazione cattolica in Tanzania è stata operata dai missionari agostiniani portoghesi arrivati con Vasco da Gama nel 1499 a Zanzibar.
In quegli anni fondarono un convento limitandosi però all'assistenza religiosa dei cristiani europei. Tuttavia la missione non durò a lungo a causa dell'opposizione arabo-musulmana e terminò nel 1698 con la conquista dell'isola da parte degli arabi dell'Oman.
Furono i Padri dello Spirito Santo ed i monaci benedettini nel 1860 a riportare con successo la religione cattolica a Zanzibar fino ad erigere nel 1862 la prefettura apostolica di Zanzibar.
Oggi la sede della diocesi vescovile a Zanzibar si trova nella cattedrale di San Giuseppe, a Stone Town.
Fino a qualche anno fa a Zanzibar sorgevano molte chiese ed istituti religiosi (in tutto 25).
Oggi, a seguito dell’intervento degli estremisti islamici dove proliferava Uamsho, il movimento integralista e indipendentista ritenuto responsabile di molte delle azioni terroristiche commesse a partire dal 2001 e dell’uccisione di Padre Evarist Mushi nel 2013, le chiese che puoi vedere a Zanzibar sono un numero ridotto.
Quali sono queste chiese?
La cattedrale (St. Joseph's Cathedral), venne costruita fra il 1893 e il 1897 dai missionari francesi. Posta nel centro di Stone Town, ha la facciata con due alte guglie laterali, chiaramente visibili dal mare, ma non è facile da trovare in quanto, nonostante la sua imponenza, di trova in una delle viuzze labirintiche che contraddistinguono il centro storico.
Nella cattedrale si tengono regolarmente le messe per i fedeli di questa religione a Zanzibar.
La Chiesa di Cristo (Christ Church Cathedral), che si trova nel luogo esatto in cui tra il XVII ed il XIX secolo si svolgeva il mercato degli schiavi, è una cattedrale anglicana che sorge nella parte orientale della zona di Stone Town.
Assieme alla Cattedrale di San Giuseppe è l'edificio religioso più imponente di tutta Zanzibar. Venne edificata nel 1873 per volere di Edward Steere, il terzo vescovo di Zanzibar che oggi è sepolto proprio dietro l'altare della chiesa, mentre all'interno è custodita una croce fatta con il legno dell'albero ai cui piedi venne sepolto il cuore di Livingstone.
Nel territorio dell’isola di Unguja, puoi trovare altri piccoli edifici religiosi cattolici di minore importanza, posti solitamente sul ciglio delle principali strade urbane.
Sono piccole realtà che permettono tuttavia il professare della cattolica religione a Zanzibar:
Mi capita spesso di leggere articoli riguardanti Zanzibar ed in particolare sulla storica Stone Town, dove non vengono menzionati i numerosi edifici di culto presenti su quest’isola.
Certamente, i vari luoghi religiosi che puoi visitare a Zanzibar non sono imponenti e meravigliosamente decorati come in molti altri paesi africani o nel mondo… sono solo piccole realtà (solitamente mal tenute ed in decadenza) di una civiltà che ancora non ha capito l’importanza storica e la conservazione del loro passato; purtroppo una civiltà con forti caratteristiche arabe, preoccupata solo di trascorrere il tempo tra la cantilena dell’ ”Hakuna Matata”.
Per avere altre informazioni su cosa vedere a Stone Town ti invito ad andare a questo link
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