Alcuni anni fa, se sceglievi Isla Margarita per il divertimento, ti accingevi a soggiornare nella cittadina di Porlamar; oggi le cose sono molto cambiate. A causa di una devastante politica, il centro della movida dell'isola si è spostata nella località di Pampatar Venezuela, un’area che ospita un’infinità di orribili grattacieli che racchiudono numerosissimi appartamenti e un viale, non pedonale, sul quale affacciano centri commerciali, ristoranti e negozi di ogni genere.
Fortunatamente, Pampatar possiede anche un centro storico e un vialone che lo attraversa ricco di locali caratteristici; questa zona è forse tra le migliori di tutta l’isola di Margarita, perché il divertimento si unisce a paesaggi storici e quindi acquista un sapore più caraibico. È una delle città più antiche e con un immenso valore storico che vale assolutamente la pena di visitare; quindi, non solo movida ma anche monumenti importanti quali il Castillo de San Carlos Borromeo e il Fortin de la Caranta.
Posta sulla costa sud-est dell’Isla Margarita, è un luogo dove gli abitanti vivono principalmente di pesca e possiede alcune baie dalle acque calme, sabbie bianche e palme altissime, perfette anche per giornate all’insegna di bagni e tintarella.
Ti porto a conoscere la città di Pampatar Venezuela…
Pampatar è una città neo-spartana ed il suo nome deriva da una voce indigena che significa "casa del sale". Prima di questo, tuttavia, il nome che le venne assegnato nel 1530 era “Puerto Real de Mampatare”.
Nel 1593 la cittadina venne attaccata dai pirati inglesi in cerca di perle e per difendersi, il governatore allora in carica tale Pedro de Salazar, iniziò a costruire, due anni dopo, un forte e trincee. Siamo nel 1613 quando, sempre per difendere il territorio, venne anche costruito un cantiere navale. Nel corso degli anni il porto divenne uno dei più importanti del Caribe e appetibile per chiunque; nel 1625 furono temporaneamente i corsari olandesi a conquistarlo assieme al forte.
Si provvide quindi a edificare una fortezza e nel 1669 iniziarono i lavori di costruzione del Castello di San Carlos Borromeo. Nel secolo successivo vennero edificate una prigione, la casa del governo e altre case reali.
Il porto di Pampatar, nel 1765, venne inserito nel libero scambio autorizzato dalla Corona; tutti le merci dovevano prima sostare a Pampatar Venezuela per poi ripartire alla volta della Spagna. Nel 1773 fu la volta della costruzione di un nuovo edificio religioso; serviva una nuova chiesa per contenere la popolazione che era cresciuta di numero.
Siamo nel XIX secolo, anno in cui iniziò il processo di indipendenza venezuelana. Da Pampatar partirono e vennero coordinate tutte le guerre che si sostennero e Isla Margarita divenne parte della Nueva Esparta. Il porto di Pampatar venne abilitato per l'importazione del solo consumo e per l'esportazione.
Verso la fine del 1800 le strutture portuali vennero rimodernate dal governo di Cipriano Castro e nel 1950 venne dichiarato porto internazionale.
Il centro storico di Pampatar, un viale che si estende fronte mare, ti regala panorami con abitazioni coloniali e attività (negozi e ristoranti) di ogni genere. Il viale diventa nelle ore serali anche il centro della movida della cittadina ed è piacevole trascorrere la serata passeggiando tra questi edifici storici e fermandosi per una buona cena in qualche ristorantino o in qualche pub.
Lasciando per il momento il divertimento notturno, ti vado ad elencare i monumenti da visitare a Pampatar Venezuela, perché una vacanza non può essere solo divertimento ma anche scoperta del territorio e della cultura.
Posto fronte mare nella zona est di Pampatar, è una costruzione militare a forma di stella con 4 bastioni e 4 corti centrali accessibili tramite un ponte levatoio. La sua edificazione iniziò nel 1684 sul sito di una precedente fortificazione, per proteggere la cittadina e il porto di Pampatar dagli attacchi dei pirati, ma nel corso dei secoli venne più volte distrutto e ricostruito. Nel 1662 venne abbattuto dagli olandesi, nel 1677 venne parzialmente distrutto dai francesi e venne ancora devastato e ricostruito durante le guerre di indipendenza.
Un fossato circonda il castello ma non è mai stato possibile riempirlo di acqua perché è stato costruito al di sopra del livello del mare e quindi impossibile da riempire. La batteria costiera consisteva in circa una dozzina di cannoni puntati sulla la baia. Dal 1965 il castello è Monumento Storico Nazionale e oggi funge da museo. Contiene dipinti di eroi della guerra rivoluzionaria ed altri eventi bellici. La parte più popolare di questa collezione è relativa alla Battaglia di Matasiete.
Dall’altra parte della baia di Pampatar Venezuela, si trovava La Caranta, altro edificio militare costruito sempre con lo scopo di proteggere la città dagli invasori e dai pirati utilizzando il fuoco incrociato. Venne distrutta nel 1626 e oggi di questa struttura vedi solo pochi resti.
Questo luogo storico, di cui oggi puoi vedere solo le rovine, si è preso cura della baia di Pampatar Venezuela per ben 400 anni. Posto sulla costa nord, era originariamente chiamato "Fortín de Santiago", e venne utilizzato soprattutto tra gli anni 1586 e 1595, quando gli assalti dei pirati, per saccheggiare l’isola, erano numerosi.
Creato nel 1586 è una delle costruzioni più antiche del Mar dei Caraibi e nel 1626 venne quasi totalmente distrutto dai pirati olandesi. Dalle rovine che oggi ammiri hai un panorama sulla baia.
A pochi passi dal mare, nel centro storico di Pampatar e di fronte al Castello di San Carlos Borromeo, trovi il Santuario Santísimo Cristo del Buen Viaje, un edificio di culto coloniale edificato nel 1748. Conserva una delle rappresentazioni religiose più venerate da questo popolo prettamente di pescatori, ovvero l'immagine del Santo Cristo del Buen Viaje, una scultura arrivata dalla Spagna all'inizio del XVIII secolo. Oltre a questo, costudisce alcune opere dell'epoca coloniale: "El Juicio Final", un dipinto ad olio del XVIII secolo e l'opera "Animas" di Juan Pedro González.
Nonostante la sua struttura semplice e sobria, è uno dei santuari più belli e più frequentati dalla popolazione. Nel 1758 la chiesa venne elevata a parrocchia e dal 2002 è stata dichiarata Santuario.
La storia del Santo Cristo del Buen Viaje è una delle tradizioni che si tramandano dai Margariteños e racconta di una nave salpata dalla Spagna con destinazione Santo Domingo, che fece sosta sulla Isla Margarita per fare riposare l’equipaggio esausto. Dopo essersi rifocillati si apprestarono a salpare dal Porto di Pampatar, ma accadde qualcosa di straordinario; il cielo e il mare, che poco prima erano di un azzurro intenso, si fecero improvvisamente grigi e scoppiò una violenta tempesta che impedì ai marinai di partire.
Questa situazione si verificò ogni volta che la nave tentava di andarsene e, finite le provviste, i marinai furono costretti a fare un inventario e trovarono una immagine di Cristo che aveva un’espressione triste. Sconvolti, la donarono alla chiesa della cittadina.
Accanto al Santuario, trovi un bellissimo stabile in stile coloniale che ospita il Municipio Maneiro. Non ho trovato una datazione del palazzo ma vale la pena dargli un'occhiata. Nella piazza davanti al numicipio sono esposti alcuni cannoni rivolti verso il Castello di di San Carlos Borromeo e il mare.
Si tratta di un piccolo isolotto disabitato e roccioso che si trova vicino alla costa sud-est di Pampatar. È un luogo molto popolare per il diving, per via degli uccelli che lo frequentano, delle barriere coralline e della Vergine di Coromoto sommersa nei suoi dintorni.
È una formazione rocciosa tetra all’interno ma bellissima esteriormente quando la luce del sole si riflette su di essa e il gioco delle acque del mare creano una bella armonia. Sembra sia una delle grotte utilizzate dai pirati che navigavano nelle acque che circondano l’Isla Margarita. È posta sotto la collina conosciuta con il nome El Vigía. Non è consigliabile entrarci.
Usciamo dalle rotte turistiche e ti porto a conoscere qualcosa che era un centro economico insieme alla pesca, fino alla metà del XX. Sto parlando delle Saline di Pampatar, 3 lagune naturali poste vicino alla battigia dove veniva estratto il sale. In tutta l’isola di Margarita trovi diversi tipi di saline, che possono essere interne o costiere. Prima dell’invasione spagnola gli indios Guaiquerías (un gruppo etnico indigeno del Venezuela) raccoglievano il sale nelle Salinas de Pampatar per la salatura del pesce e per l'uso domestico. Ecco spiagato da dove deriva, dalla lingua Guaiquerí, il nome di Pampatar ovvero “Città del Sale”.
In alcuni giorni e con una particolare angolazione della luce del sole, queste vasche assumono un colore rame con sfumature rosa. Le zone umide delle saline sono poco conosciute ma costituiscono uno degli ecosistemi più importanti e produttivi del mondo. 5 sono gli strati di sale che si formano. L'acqua di mare entra nelle lagune attraverso delle piccole colline che le separano dalla spiaggia e con il tempo evapora diventando sale rosa.
Ancora oggi il sale viene estratto; anzi, molti hanno trovato in questa pratica un sistema di sostentamento. Si alzano presto con le pale e le ceste e vanno ad estrarre i chicchi del sale che brillano come diamanti. Entrano lentamente nella laguna, camminano nel fango scuro finché non sentono sotto i loro piedi il primo spesso strato di sale. Con la zappa lo ammucchiano nell'acqua, con la pala lo estraggono e lo depositano in una cesta fino a quando non è completamente piena. Il sale grosso estratto viene venduto a commercianti e aziende di lavorazione del sale direttamente in loco. È una soluzione di guadagno per la popolazione, considerando la carenza di lavoro e la crescente inflazione.
Su un promontorio posto ad un lato delle saline, trovi il faro di Punta Ballena, una torre ottagonale di cemento attiva che sembra sorvegliare queste vasche di sale. Se sali sulla sua sommità percorrendo i 141 gradini avrai una vista meravigliosa sulle lagune.
Come ti ho accennato all’inizio del post, la cittadina di Pampatar Venezuela è praticamente divisa in 2 parti: una parte è caratterizzata dal lungomare con il centro storico (Corso Joaquín Maneiro e parallelamente Corso Luisa Cáceres), mentre nella parte alle spalle si estendono un ampio numero di caseggiati altissimi che contengono appartamenti serviti da piscina e servizio di sorveglianza. Si tratta di urbanizzazioni recenti e tutti questi orribili palazzi e grattacieli affacciano su grandi vie non pedonali che ospitano in entrambi i lati negozi di ogni genere, ristoranti e grandi centri commerciali (il centro commerciali Sambil, per esempio, è talmente grande che la prima volta mi ci sono persa).
Anche il promontorio che dal Fortin La Caranta ti conduce verso il faro è un susseguirsi infinito di palazzoni enormi, solitamente costruiti a gradinate, dai quali hai una vista sul mare. La maggior parte delle abitazioni di questa zona sono praticamente abbandonate. Purtroppo la grandissima crisi economica e sociale che ha interessato e tutt’ora interessa la Isla Margarita, ha fatto scappare la maggior parte del turismo e dei proprietari di casa che qui sovente trascorrevano le proprie vacanze.
Nonostante la terribile situazione, Pampatar, rimane la zona più sicura dove soggiornare e vivere ma soprattutto, quella più servita dagli esercizi commerciali e dai ristoranti. Il centro storico sembra sia al momento l’unico posto sicuro dove passeggiare la sera e uscire per una cena o un drink.
Pampatar Venezuela possiede alcune belle baie, caratterizzate da acque relativamente calme e numerosi alberi da cocco.
È il litorale più a nord della cittadina dovi trovi hotel e appartamenti affacciati sulla costa per le vacanze. Il nome della spiaggia lo si deve ad una roccia sulla riva che aveva preso, grazie all’erosione del vento e dell’acqua, la forma di un angelo. Cerchi questa particolare roccia? Impossibile trovarla perché un bel giorno la corrente se l'è portata via. Playa El Ángel non possiede alcun tipo di servizio, è una spiaggia deserta, quindi, portati tutto il necessario se ci vuoi sostare.
Il litorale accompagna in lunghezza il centro storico di Pampatar. Qui trovi l’Hotel Círculo Militar e si susseguono sulle sabbie alcuni ristorantini dove passare una tranquilla serata. A tal proposito ti consiglio di fermarti per una cena al Restaurant La Mar (dove ho mangiato molto bene).
Si estende dal Castillo de San Carlos Borromeo fino al Fortin de la Caranta. È una bella baia, con acque calme e senza onde eccessive e tante palme, utilizzata sia dal turismo che dai pescatori. Anche in questa baia trovi numerosi localini e chioschi per un pranzo o per un drink.
È posta dopo il Fortín de La Caranta, sul litorale nord di Pampatar. È una spiaggia con poca sabbia, frequentata soprattutto dai locali durante i fine settimana e ci sono diversi insediamenti di pescatori.
Così chiamata perché era frequentata da molti giovani, è l’ultima spiaggia nel nord di Pampatar prima di giungere alle saline. Posta alla base della zona collinare Colinas de la Caranta dominata da grandi condomini e resort, è una piccola baia con acque profonde ma abbastanza calme, servizi turistici e frequentata soprattutto da famiglie.
Vuoi conoscere tutte le spiagge della Isla Margarita? Ti invito ad andare a questo link
È forse l’unico luogo, al momento, sicuro dove stare la sera senza il pericolo di incorrere nei malintenzionati che ti possono assalire e derubare, quindi, se per la tua vacanza a Isla Margarita sei soprattutto in cerca di divertimento notturno, ti consiglio di soggiornare a Pampatar Venezuela.
Qui trovi ogni sorta di locale, da vari night club (ad esempio: 1900 Night Life, Green Martini Lounge Margarita, GOA 007) e longue-bar che propongono anche musica dal vivo. Nei centri commerciali trovi vari diversivi per divertirti: nel Sambil per esempio trovi un cinema, un casino, ristoranti e tutti tipi di negozi.
Il viale del centro storico di Pampatar Venezuela offre invece una serie di ristorantini di varia cucina: dall’Amaranto che porpone una cucina neotropical, alla Casa Caranta, al Cervantes Restaurant, al Juana La Loca, all'Arkana gastro Bar (bellissimo giardino interno e ottima cucina) e tanti altri.
Naturalmente il fatto che puoi sentirti sicuro frequentando di sera la cittadina di Pampatar, non ti autorizza a girare con gioielli e pacchi di banconote; ricorda sempre che la Isla Margarita sta attraversando un periodo di estrema povertà economica locale e ti sconsiglio di far venire l’acquolina in bocca a chi stenta ad arrivare non a fine mese ma a fine settimana.
E se vuoi evitare problemi inutili, ti consiglio anche di scegliere un divertimento salutare, senza inserirti nelle varie compagnie che propongono prostituzione e droghe di vario genere, come del resto capita in ogni parte del mondo.
Sono molte le personalità nate a Pampatar:
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