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Isla Margarita: un angolo caraibico del Venezuela

07.02.23 by TRIPINWORLD

isla margarita angolo caraibico del venezuela

La destinazione preferita in Venezuela? La Isla Margarita

Durante il nostro freddo invernale siamo soliti pronunciare: “Voglio andare al caldo dei Caraibi!”; una vacanza in queste isole, quali la Isla Margarita, è un sogno comune, non solo per il sole ed il mare ma anche per lo spirito caraibico, quel mix di leggerezza e danze latino-americane che spesso accompagnano i nostri desideri. Quante volte hai immaginato di ballare su spiagge bianche sorseggiando un bicchiere di Mojito o disteso su un’amaca all’ombra delle palme godendo un sano relax?

Le isole bagnate dal Mar dei Caraibi sono un numero infinito, tra tutte queste trovi anche quelle che appartengono allo stato del Venezuela che, tra isole e isolotti, ne conta circa 300. Le più conosciute?

  • Arcipelago di Los Roques
  • Margarita
  • Coche
  • Cubagua
  • Los Testigos
  • Arcipelago di Las Aves

Di quali di queste ti voglio raccontare? Voglio parlarti della Isla Margarita, conosciuta come “la Perla dei Caraibi”, uno dei riferimenti vacanzieri più noti ai venezuelani ma anche agli stranieri. È la più grande dello stato insulare di Nueva Esparta ed è composta da due isole collegate al centro da una laguna ricca di mangrovie. Spiagge di sabbia bianca, montagne boscose e una grande influenza nella storia dell’indipendenza venezuelana contraddistinguono questo territorio che negli anni 90 toccò il massimo della fama grazie soprattutto alla sua vivacissima movida.  

Ti porto sulla Isla Margarita…




isla margarita bandiera del venezuela

Dove si trova la Isla Margarita?

La Isla de Margarita, assieme alle isole Coche e Cubagua, compone la Nueva Esparta, lo stato federale insulare del Venezuela posto nel Mar dei Caraibi. Con una superfice di 1071 Km² è l’isola più grande e 3 sono le piccole catene montuose presenti che non superano i 900 metri di altezza e che sono poste nel settore orientale. Vari sono gli ecosistemi che trovi su questo territorio: il sottobosco desertico nelle zone basse e aride, la foresta secca tropicale posta invece nelle zone più alte, una foresta umida che si trova nel Parco Nazionale del Cerro El Copey (e conserva le uniche sorgenti d'acqua dell'isola) e infine le mangrovie che abbondano nelle zone paludose e saline.

Quindi trovi aree di vegetazione tropicale, con la presenza predominante di Guayacán giallo, Buganville e Hibiscus ma anche una vegetazione xerofitica semidesertica, che a causa del vento e di scarse precipitazioni rendono questi ambienti più secchi. È molto diffuso il Cardone, un cactus presente anche in Messico, Arizona e in Costa Rica. I canali di acqua naturali rimangono quasi sempre asciutti; solo quando cadono forti piogge hanno una certa portata. I terreni sono adatti alla coltivazione ma che tuttavia è poco praticata.

La capitale della Isla Margarita è La Asunción e la maggior parte degli abitanti occupa la metà orientale più sviluppata (nelle località di Porlamar e Pampatar) mentre la parte settentrionale è quella più tranquilla e ospita vari villaggi di pescatori.

isla margarita cactus

La storia dell’isola di Margarita in Venezuela

Gli abitanti autoctoni della Isla Margarita, un tempo chiamata “Paraguachoa” (luogo con abbondanza di pesce) erano abili pescatori e artigiani. A quel tempo venivano infatti costruite canoe, amache, archi e frecce e dalla canna di bambù veniva estratto l’olio di palma. I Guaiqueríes erano un popolo nomade accogliente verso i conquistatori che giungevano sulle loro terre.

Fu Cristoforo Colombo che, nel 1498, la scoprì assieme alle isole di Coche e Cubagua, dandole il nome di La Asunción, nome che tuttavia venne cambiato in “Margarita” nel momento in cui si scoprì che la regione aveva un’abbondanza di perle. Le colonizzazioni che ne seguirono portarono l’isola a svilupparsi commercialmente ma gli abitanti cominciarono a subire un frequente sfruttamento; i conquistadores spagnoli costrinsero il popolo Guaiquerie ad occuparsi della raccolta di queste piccole e preziose sfere che si trovavano nei suoi mari. Gli spagnoli, per difendere questa immensa ricchezza, costruirono numerose fortificazioni sull’isola per difendersi dagli attacchi dei pirati.

Nel 1561 il Tirano Aguirre (un dittatore peruviano) ne prese possesso, instaurando un regime di terrore. Nel 1576 l’isola venne depredata e incendiata dai francesi e numerose furono le successive e continue vessazioni da parte di pirati e corsari che saccheggiavano e distruggevano ripetutamente l’isola e la sua economia, che in quegli anni si basava anche sull’allevamento di bovini, cavalli e capre.

Le guerre di indipendenza

Durante le guerre per l’indipendenza venezuelana, avvenute tra il 1810 e il 1823, la Isla Margarita primeggiò, sotto il comando di Simón Bolívar (un convinto anti-schiavista nativo di Caracas che voleva liberare tutto il Sudamerica dalla monarchia spagnola) divenendo il primo territorio indipendente dalla Corona Spagnola.

Nel 1864 il Venezuela venne suddiviso e l’isola di Margarita entrò a far parte del distretto di Nueva Esparta.

isla margarita guerre di indipendenza

Qual’è il periodo migliore per una vacanza sull’Isla Margarita?

La brezza degli Alisei, un costante vento che soffia da Nord-Est, caratterizza il clima dell’isola, situata a poche decine di chilometri a nord delle coste della penisola de Araya, la parte meno umida dei Caraibi. Sai bene che i Caraibi sono contraddistinti da un clima caldo tutto l’anno che si differenzia da una stagione più secca e una più umida. Ovviamente anche Isla Margarita non fa distinzione. Ma si può dire che questo angolo del Mar dei Caraibi è felicemente non interessato dalle tipiche tempeste tropicali che spesso si trasformano in uragani e che colpiscono moltissime isole caraibiche. La memoria mi riporta a solo qualche mese fa, esattamente nello scorso mese di settembre, dove una forte tempesta tropicale colpì l’arcipelago di Guadalupa (dove io allora mi trovavo) e successivamente si trasformò in uragano forza 4 che si abbattè pesantemente su Porto Rico e Santo Domingo. Non auguro a nessuno di passare 3 giorni in casa ad ascoltare solo l’incessante infuriare del vento; ecco, a Isla Margarita questo problema lo eviti.

Il periodo migliore per la tua vacanza in questo angolo venezuelano? Tutto l’anno considerando le scarse precipitazioni che all’occasione si risolvono nel giro di poche ore. La stagione secca, quindi da febbraio a giugno, ti permette di non boccheggiare, mentre la stagione umida, che va da luglio a gennaio, ti porterà a dover sopportare una leggera afa.

Le temperature mediamente si aggirano intorno ai 30° di giorno e non scendono sotto i 22° di sera, anche nei periodi invernali. Quelle del mare invece si aggirano intorno ai 23° nella stagione più secca, per salire leggermente durante la stagione umida.

Il mare

Se mi segui tramite questo blog, saprai bene che amo i colori forti delle acque degli oceani. Ogni volta che visito un Paese tropicale mi aspetto di trovare le sfumature intense che caratterizzano la maggior parte delle coste bagnate dall’Oceano Indiano, ovvero incredibili miscugli di azzurri e verdi che ti lasciano senza fiato.

Pensi di trovarli a Isla Margarita? Purtroppo te li devi scordare; le acque del Mar dei Caraibi che bagnano l’isola, per quanto pulite, non hanno nemmeno una parvenza di quell’arcobaleno di azzurri. Isla Margarita ha altro da offrire.

isla margarita spiaggia el yaque

isla margarita gelati in spiaggia

L’Isla Margarita è pericolosa?

Sappiamo bene che il Venezuela sta attraversando una crisi economica e sociale, che ha colpito anche l'isola Margarita, un tempo scalo privilegiato per le navi da crociera.

All’inizio del 1940, il Venezuela scoprì il petrolio che cambiò totalmente la situazione economica del Paese: infatti già nel 1928 il Venezuela ne diventò il secondo produttore al mondo e il quarto paese per PIL pro capite al mondo. Ma come spesso accade, le entrate economiche del petrolio non vennero usate per diminuire le disuguaglianze sociali del paese, ma per arricchire i funzionari del governo. Dopo 30 anni di colpi di stato, di lotte di potere e instabilità, nel 1958 venne eletto democraticamente Romulo Betancourt; grazie a lui il Venezuela conobbe un periodo pacifico. Nei successivi 60 anni, il Paese vide governi civili e democratici, anche se spesso corrotti e a volte violenti. Il boom economico tra il 1968 e il 1978 portò il Venezuela ad essere il paese più ricco di tutto il Sudamerica. Nel 1975 il governo di Carlos Andrés Perez nazionalizzò l’industria petrolifera ma i partiti di governo non brillavano per onestà, e ancora una volta la maggior parte della ricchezza non arrivò agli strati più poveri della popolazione. Cosa ne conseguì? Il Venezuela continuò ad essere uno stato spaccato a metà.

Agli inizi del 1980, temendo un esaurimento del preziosissimo oro nero, lo stato maggiore di Caracas decise di diminuire la produzione di barili, ma in quello stesso periodo, a causa della troppa offerta, il prezzo del petrolio crollò. Per l’economia venezuelana fu il tracollo; il prezzo del petrolio precipitò assieme al PIL del Paese.

Gli ultimi decenni

A trovare una soluzione al crollo economico giunse Andrés Perez ma le sue mosse si rivelarono sono palliative su un’economia gravata da una politica monetaria sbagliata e da decenni di clientelismo. Ecco che il Venezuela entrò definitivamente in crisi. Tra colpi di stato e brevi ed instabili governi successivi che adottarono misure che non affrontavano i veri problemi strutturali e di povertà, il malcontento aumentò. In questo panorama politico entrò in gioco Hugo Rafael Chavez, un tenente colonnello dell’esercito che partecipò al tentato colpo di stato nel 1992.

Chavez istituì uno stato completamente socialista, con un progetto chiamato dai suoi sostenitori “Revoluciòn Bolivariana”. Dal 1998 al 2013, le politiche di Chavez portarono ad un tasso di disoccupazione dimezzato e ad un reddito pro capite raddoppiato diminuendo la povertà. Di contro divenne inevitabile la fuga dei capitali esteri e l’economia non venne diversificata ma tornò ad essere legata solamente alla produzione e alle sorti del petrolio; non solo, il governo di Chavez non pose fine alla corruzione ereditata dai governi precedenti.

La situazione sull’isola di Margarita oggi

Il crollo dei prezzi del petrolio del 2008 ha portato il Paese verso una discesa non immediata, ma irrefrenabile. Alla morte di Chavez, nel 2013, succede Nicolás Maduro legittimo erede del sistema politico, economico e sociale chavista. Maduro ha dovuto e deve affrontare enormi problemi. Il crollo economico causato dall’iperinflazione e dalla scarsità di beni di consumo ha scatenato un enorme malcontento popolare con proteste violente e misure repressive da parte delle autorità. 

Chiaramente questo clima politico, la recessione economica e le preoccupazioni per la sicurezza hanno causato un massiccio calo del turismo a Isla Margarita. Oggi la situazione sembra migliorata ma indubbiamente ancora colma di lacune; la maggior parte della popolazione si scontra con una grande povertà e con prezzi della vita troppo alti e vulnerabili ai cambiamenti. Questo porta ad un livello di sicurezza basso.

Quindi è consigliabile una vacanza a Isla Margarita? Con un pò di attenzione si. Devi assolutamente evitare alcune zone malfamate, luoghi dove vieni immerso nel circolo del narco-traffico e prostituzione, devi evitare di gironzolare mostrando gioielli e soldi e devi stare attento a spostarti la sera. Sicuramente in questo preciso momento isla Margarita è limitativa, ma del resto, in un paese dove la popolazione stenta ad arrivare a fine mese, sarebbe impensabile pensare di avere la stessa sicurezza che ti può offrire un Paese che non ha queste problematiche.

isla margarita strada porlamar

isla margarita casa locale

Moneta dell’isola di Margarita

In Venezuela la moneta attuale è il Bolivar Soberano ma a causa della crisi dell’inflazione, oggi si utilizza soprattutto il dollaro americano. Il codice internazionale del Bolivar è VES e si tratta di una moneta composta da 100 centesimi e in pratica è rappresentata soltanto da banconote. La svalutazione che il Bolivar stà attualmente subendo è incredibile: 1 VES = 0,044145339 USD. Per un dollaro sono necessari attualmente circa 2,3 milioni di bolivares. Considerando il cambio, capisci bene che per acquistare merci in valuta locale sarebbe necessario portare con sé borse strapiene di banconote.

Quindi sull'isola di Margarita quello che si usa di più sono i dollari USA, ma non essendo la moneta ufficiale diventa difficile pagare. Perché? I dollari di taglio più piccolo difficilmente circolano, e quindi se acquisti qualcosa e hai bisogno del resto quasi sempre non ce l'hanno.

La cosa migliore da fare? Entra nel paese munito di carta di credito a circuito internazionale (VISA, Mastercard, Diners', American Express) e cerca se possibile di adempiere ai tuoi pagamenti in questo modo. Ricorda inoltre che in questo esatto momento, non ci sono sportelli aperti per il prelievo bancomat.

isla margarita bolivar

Cosa fare nell’isola di Margarita

Quello che ha reso famosa questa isoletta venezuelana negli scorsi decenni, è decisamente stata la vita notturna che la contraddistingueva. La movida di Porlamar soprattutto, invogliava numerosissimi turisti a scegliere Isla Margarita per le vacanze. Con la situazione politica degli ultimi anni la situazione è cambiata. Moltissime attività commerciali sono state chiuse e interi viali che erano il punto nevralgico dello shopping e del divertimento sono diventati luoghi lasciati in via di abbandono e vissuti solo da “fantasmi”.

La movida serale viene ancora proposta a Margarita ma si è spostata nella vicina zona di Pampatar (una bella zona residenziale) ma che ancora non ha raggiunto, considerando anche i trascorsi anni di pandemia, i numeri ottenuti dal turismo nel passato.

Vuoi sapere com'è Pampatar e cosa trovi? Ti invito ad andare a questo link

PAMPATAR VENEZUELA: storia e movida a Margarita


Chi viene sull’isola non può e non deve cercare solo il divertimento notturno dato che si sta riscoprendo un aspetto diverso; numerosi sono gli sport acquatici che vengono praticati sulle spiagge sempre battute dai venti (windsurf, surf, kitesurf), le escursioni nei parchi naturali e perché no, la riscoperta del suo lato storico culturale.

Quali sono e dove sono tutte queste attrattive? Te lo racconto a questi link

ISOLA DEL VENEZUELA: cosa visitare a Isla Margarita

COSA VEDERE A ISLA MARGARITA: La Asunción e altro

isla margarita surfer

isla margarita kitesurf

Le spiagge dell’isola; quali sono quelle da non perdere?

Sono più che sicura che cerchi, come maggior attrattiva ai Caraibi, lunghissime spiagge bianche dove passare ore e ore sotto il caldo sole, tra bagni di mare e tintarelle invidiabili.

Le spiagge sono senza alcun dubbio la ragione principale del turismo a Margarita. Infinite distese di sabbia dorata e bianca bagnate da acque a volte leggermente impetuose e perfette per alcuni sport acquatici e a volte beatamente calme e perfette per lunghissime nuotate.

Quali sono queste spiagge? Te le racconto a questo link

SPIAGGE DEI CARAIBI di Isla Margarita Venezuela

isla margarita spiaggia

isla margarita spiaggia

Vuoi raggiungere l’Isla Margarita? Ecco come fare

Negli scorsi decenni era più semplice raggiungere la Isla Margarita dato che sull’isola esiste un aeroporto internazionale. Oggi tuttavia, a causa della situazione politica e economica del Venezuela, arrivare a Margarita richiede un piccolo sforzo in più, ma sicuramente non impossibile. Non ci sono più voli diretti o di un solo scalo dal Nord America e dall'Europa ma è necessario prima arrivare a Caracas e successivamente prendere un altro volo per l’aeroporto Santiago Mariño Margarita Island a Porlamar o uno dei traghetti che fanno la tratta da Puerto La Cruz e Cumaná, sulla costa settentrionale del Venezuela.

Vediamo nel dettaglio?

 Raggiungere il Venezuela

Dall’Italia partono regolarmente i voli con scalo in alcuni stati europei:

  • Iberia, la compagnia aerea di bandiera della Spagna che fa scalo a Madrid
  • Air Europe, la terza compagnia aerea spagnola che fa scalo a Madrid
  • Tap Air Portugal, la compagnia di bandiera del Portogallo che fa scalo a Lisbona
  • Turkish Airlines, la compagnia di bandiera della Turchia con scalo a Istanbul

Tutti queste tratte giungono all’aeroporto internazionale venezuelano Simón Bolívar di Caracas, il principale fra i 12 aeroporti internazionali del paese. Potresti anche raggiungere le coste settentrionali del Venezuela con un volo per Barcellona ma questo richiederebbe dai 2 ai 3 scali e quindi i voli su Caracas sono i più consigliabili.

isla margarita voli aerei

Raggiungere la Isla Margarita

Una volta giunto in Venezuela due sono i modi per arrivare sull’isola:

 In aereo

È assolutamente l’opzione più consigliabile. Dall’aeroporto internazionale di Caracas basta spostarsi nel terminale dei voli nazionali e imbarcarsi su uno dei tanti aerei che collegano la Capitale Venezuelana con l’isola. Numerose sono le compagnie aeree che ti portano all’aeroporto di Porlamar. Le principali sono:

Nonostante la possibilità tramite i siti online di queste compagnie aeree, ti sconsiglio di fare la prenotazione da solo. Siamo abituati ad acquistare un volo per l'Europa, l'Asia, l'Africa e l'America autonomamente con grande semplicità e senza intoppi. Non funziona così per le compagnie nazionali venezuelane. Dopo aver fatto la procedura di acquisto online, ti viene richiesto una serie infinita di conferme e l'invio di numerosi documenti che onestamente nessun altro paese al mondo richiede, perchè solitamente già inseriti nella procedura online. Ti consiglio di FAR FARE L'ACQUISTO DEL BIGLIETTO DI VOLO da un'agenzia. Ti eviterai infiniti sbattimenti.

Metti in conto e armati di pazienza perchè all’aeroporto NAZIONALE di Caracas non hanno la più pallida idea di cosa significa organizzazione. Potresti ritrovarti ad aspettare un volo che viene cancellato da un minuto all’altro ma, non devi preoccuparti; sicuramente verrai spostato su un volo simile e che parte più o meno nello stesso orario. Questo avviene quando non si raggiunge la completezza dei posti disponibili dell’aeromobile e quindi solitamente si uniscono i passeggeri con diversi orari sullo stesso volo. La cosa a cui non devi assolutamente prestare attenzione è al classico monitor arrivi/partenze che ti segnala tutti i voli della giornata; ti assicuro che non viene mai aggiornato. Chiedi sempre informazioni a voce.

  Per mare

Dalla terraferma del Venezuela trovi un servizio di traghetti verso Isla Margarita. I principali punti di partenza dei traghetti per Isla Margarita sono Puerto La Cruz e Cumaná a diverse ore di auto a est di Caracas. Molti sono gli autobus statali che collegano quotidianamente Caracas con Puerto La Cruz e Cumaná ma il viaggio dura dalle 5 alle 8 ore. Proprio per questo motivo mi sento di sconsigliarti questo mezzo, a meno che tu non ti trovi già nell’aerea di queste due località venezuelane.

L’arrivo al terminal dei traghetti della Isla Margarita è in corrispondenza di Punta de Piedras, sulla punta meridionale dell'isola. 2 sono i tipi di traghetti che partono da Puerto La Cruz e Cumaná verso la Isla Margarita:

Traghetti regolari più vecchi, che impiegano 3-4 ore.

Traghetti espressi più recenti, che impiegano circa 2 ore.

Tieni presente che gli orari dei traghetti cambiano continuamente e devi essere flessibile.

Altra informazione importante, per chi come me ama visitare la totalità di un territorio, è quella di capire come muoversi tra le varie località e i punti storici. Ti racconto i mezzi di trasporto a questo link

COME SPOSTARSI A ISLA MARGARITA: i trasporti

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AUTORE
Ciao sono Emanuela, sono nata e cresciuta in Italia, e sono l’Autrice di questo Travel Blog. Da sempre la mia passione è quella dei viaggi nel mondo. Rimango estasiata di fronte ad un tramonto, un’alba, una baia, ed a tutto ciò che la Natura ha creato. Dal mio Travel Blog potrai seguirmi ed avere varie informazioni sui meravigliosi luoghi da me visitati durante tutti miei spostamenti e sopratutto potrai avere informazioni sui tanto amati paradisi tropicali.
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