Sai dove vedere una laguna di mangrovie a Isla Margarita? Devi andare nella Laguna della Restinga, che corrisponde all’istmo che divide la parte più grande a est di Margarita dalla Penisola di Macanao, quella più piccola a ovest. Se tu guardi la mappa capisci che Margarita ha una forma allungata simile a quella di due fagioli uniti da una lingua di terra.
La Restinga è stato dichiarato Parco Nazionale nel 1974 ed è una delle zone più umide, tra le 5 del Venezuela, di importanza nazionale. Capisci bene che una visita in questo parco è doverosa. Del resto, è il secondo luogo più visitato dai turisti nazionali ed internazionali. Cosa ti offre? Lunghissime spiagge e passeggiate tra le mangrovie attraverso i canali della laguna e l’osservazione della flora e della fauna.
Dal molo di imbarco sali su motoscafi a cinque posti che ti portano tra le mangrovie attraversando canali interconnessi. Se vuoi invece solo raggiungere la spiaggia, hai 2 modi: tramite la barca (consigliato) o in auto costeggiando la laguna. In questo ultimo caso, una volta raggiunto e attraversato il ponte dell’istmo devi girare a destra e dopo circa 10 km ti immetti su una strada sterrata che porta alla spiaggia e ai chioschi di ristoro.
Cosa significa la parola “restinga”? Letteralmente tradotto dallo spagnolo significa “riposo” ma geograficamente descrive un banco sabbioso con posizione molto bassa, che in alcuni casi emerge formando isolotti.
Ti porto tra le spiagge e le mangrovie del Parco Nazionale della Laguna de la Restinga sulla Isla Margarita…
Il Parco Nazionale Laguna de La Restinga, occupa una superficie di più di 18.000 ettari e comprende un'estesa laguna salina circondata da mangrovie che ha una forma triangolare e occupa una superficie di 2.600 ettari. L’acqua che alimenta questa laguna entra attraverso una bocca affacciata sul mare; una striscia di sabbia e conchiglie lunga 23 km la separa invece a nord dal mare aperto.
3 sono gli ecosistemi presenti: una zona marina con spiaggia, una regione semidesertica dominata da vegetazione xerofitica e una zona lagunare dove si estendono foreste di mangrovie.
Il clima che trovi nel parco è di tipo tropicale semi-arido, una specie di transizione tra savana e deserto. Durante le stagioni delle piogge le acque della laguna sfondano il banco di sabbia che tuttavia si evidenzia rapidamente durante la stagione secca.
Com’e nata La Restinga? Una costante azione delle acque ha accumulato nel tempo sabbia da un lato che viene protetta dalle mangrovie poste sul lato opposto. Questa laguna ha un grado di salinità molto alto a causa delle scarse precipitazioni che interessano la Isla Margarita e dall’assenza di importanti entrate di acqua dolce.
All'interno della laguna è la foresta di mangrovie la vegetazione dominante, mentre è una zona semidesertica contraddistinta e dominata da cactus e praterie a contornarla. La zona semidesertica che circonda la laguna è la meno visitata del parco, soprattutto per la mancanza di buone strade, ma naturalmente se hai una jeep per te diventa facile anche inoltrarti qui.
Sono tanti gli ettari di mangrovie che si trovano nel parco Nazionale la Restinga: ben 1058. Queste particolari foreste sono interrotte da varie lagune interne che creano singolari e bellissimi canali.
4 sono le specie di mangrovie che trovi: la mangrovia rossa (Rhizophora mangle) e la mangrovia nera (Avicennia germinans) che ricoprono il corpo principale e i bordi della laguna, quella bianca (Laguncularia racemosa) che si trova nel settore occidentale e quella eretta (Conocarpus erectus) posta ai bordi della laguna dove c'è meno acqua. Incontrare tutte queste specie navigando attraverso i canali interconnessi dai nomi suggestivi, come Canal del Beso, Canal la S, Canal Mi Dulce Amor, María Guevara e Plaza Mi Eterno Amor, è affascinante. Le barche, i tradizionali tapaítos, partono dal molo e ti portano attraversando circa 20 canali fino alla spiaggia.
All’imbarcadero vieni fatto salire su una barchetta che può ospitare al massimo 6 persone e cominci il tuo viaggio attraverso i tunnel naturali che si sono formati tra le foreste di mangrovie. Il tuo sottofondo sarà il canto degli uccelli e il tuo sguardo si perderà ammirando il verde della vegetazione e il blu dell’acqua salata. Circa 15 sono i km di tragitto che ti separano dalla spiaggia e li percorrerai ascoltando la guida che ti spiegherà nel dettaglio la storia della laguna, descrivendoti gli uccelli e le specie marine che incontrerai in questo habitat ricco di biodiversità.
Durante questo percorso noterai la vongola “Crassostrea rhizophorae”, una piccola ostrica che vive in colonie attaccate alle radici delle mangrovie e che si ciba di fitoplancton, resti organici e batteri. Le condizioni del parco sono ideali anche per la deposizione delle uova e lo sviluppo di molte specie marine.
Dopo aver attraversato gli innumerevoli tunnel di mangrovie, giungi alla spiaggia; ti attende una distesa, di ben 23 km, formata da sabbia ma soprattutto da centinaia di migliaia di conchiglie bianche frantumate. Le acque che lambiscono questa distesa sono cristalline e presentano onde calme.
Da questa immensa distesa puoi anche ammirare parte della costa della penisola di Macanao e la cittadina di Juan Griego. Già ti immagino disteso al sole o in acqua a cercare le varie specie che abitano queste acque. Le ore che passerai qui saranno rilassanti e troverai per la tua comodità anche un servizio (spartano) di tende da sole e alcuni ristorantini che propongono principalmente piatti con frutti di mare. Il mare che bagna la lunghissima spiaggia di conchiglie della Restinga è zeppo di vongole e... non hai bisogno del pescatore per prenderle. Si trovano a pochi metri dalla riva e basta solo chinarsi e raccoglierle dall'acqua.
Una cosa che non tutti sanno... La spiaggia della Restinga è raggiungibile anche in jeep attraversando un meraviglioso deserto, fatto di terra rossa, innumerevoli cactus, vegetazione cespugliosa rara e bassa e spiazzi di pianuta desertica. Come l'ho scoperto? Ringrazio Guido di Italcaribe che mi ha gentilmente accompagnato a scoprire questa strada sconosciuta ai più; grazie alla sua infinita conoscenza di Margarita ho potuto vedere anche un altro bellissimo panorama dell'isola.
Un altro modo per visitare la laguna e la spiaggia è con un Kayak. Quando c'è la luna piena, organizzano un'escursione in Kayak per vedere le mangrovie in tutta la loro bellezza, vedere i fenicotteri poco prima del tramonto e poi assistere a uno spettacolare tramonto.
La fauna che vive nel parco è sicuramente una delle principali attrattive; infinite sono le specie che qui si annidano sia nella parte marina che in quella desertica di foresta xerofitica.
Vediamole insieme?
Sono un gran numero gli insetti che vivono La Restinga, spesso caratterizzati da spessi gusci che li rendono impermeabili. Potevano forse mancare i rettili? Serpenti come la Epictia tenella che è endemica della penisola, o il Corallo, il Crotalo e il Mapanare qui alloggiano bene e si nutrono di insetti e roditori.
Qui trovano casa per la nidificazione anche le meravigliose tartarughe marine quali la tartaruga embricata e la tartaruga verde. Queste specie sono tra l’altro in via di estinzione.
107 sono invece le specie di uccelli che qui nidificano, tra cui: ibis scarlatto, aironi, corocori rossi, tortore di terra, l'anatra tuffatrice, il tinamo barrato, cormorani, pellicani e fenicotteri.
In questa laguna profonda al massimo 6 metri vengono ospitati moltissime specie di pesci: dentici, pesci grugniti, sardine, pesci spada e triglie nere. Ti capiterà sicuramente di incontrare anche il bellissimo Cavalluccio Marino e Stelle Marine, ma mi raccomando, lasciale nell’acqua e non raccoglierle.
Nella parte del parco semiarida di foresta xerofitica trovano rifugio: il parrocchetto dalla faccia sporca, il cardinale vermiglio, il pappagallo margariteña e il pappagallo carapaico o ñángaro. Tre le specie terrestri endemiche che si aggirano in quest’area: il cervo Odocoileus carriacou, il Coniglio silvilago orientale e il serpente Leptotyphlops albifrons.
La zona xerica del parco ospita oltre al Coniglio silvilago di Margherita anche il Cervo dalla coda bianca entrambi endemici. Sai che anche il più grande predatore della Isla Margarita si trova in questa zona? Sto parlando dell'Ocelotto un piccolo gattopardo americano.
A ovest dominano gli arbusti, le piante rampicanti e altre specie alofile. Tra le specie arboree trovi invece la Cordia dentata, la Caesalpinia coriaria, la Parkinsonia aculeata, la Bourreria cumanensis e il Prosopis juliflora.
Numerosissimi sono i cactus che crescono in questo territorio: il Cactus pugnale, Cereus repandus e vari tipi di piante simili ai comuni fichi d’india: Opuntia wentiana, Opuntia schumanii. Non mancano anche i cactus nani, anzi sono piuttosto abbondanti: Opuntia caribea e Melocactus caesius.
Le minacce per le aree naturali possono essere molteplici; un commercio illegale può essere la principale causa. Animali in estinzione a causa del bracconaggio, pesca illegale, introduzione di specie esotiche, inquinamento e la mancanza di attrezzature e manutenzione possono essere deleteri.
Anche il Parco Nazionale della Laguna de La Restinga è interessato da queste problematiche anche se difficilmente individuabili ai visitatori. Quasi sicuramente quando visiti la laguna e i suoi dintorni, non ti rendi conto dei pericoli che interessano questo territorio. Ma i pericoli sono dietro l’angolo…
La Restinga è molto popolare sulla Isla Margarita e ha sempre ospitato un numero considerevole di visitatori. I numerosi veicoli che possono raggiungere quest’area possono degradare il suolo e la vegetazione xerica. Quindi, è indispensabile un monitoraggio costante. E una forte affluenza sulla spiaggia può portare alla distruzione delle aree dove le tartarughe nidificano.
A questo aggiungi l’innalzamento delle acque degli oceani; è stata dimostrata una continua riduzione della larghezza della spiaggia proprio a causa dell’avanzamento del mare. Negli scorsi anni è stato anche ampliamente dimostrato che alcune mangrovie muoiono a causa dell’aumento della salinità della laguna a causa della siccità.
L’attuale e disastrosa economia del Venezuela può senza ombra di dubbio minacciare il funzionamento del parco. La mancanza di manutenzione del canale in primis può contribuire a diminuire il flusso dell’acqua nelle aree aumentando così l’evaporazione. L’attenzione è necessaria per salvaguardare questi ecosistemi ricchi di fauna e flora.
Fino a quando non è stato costruito il ponte sopra la foce della laguna della Restinga, la penisola di Macanao era isolata dal resto di Margarita; un ponte che venne costruito nel 1963.
L’isolamento ma soprattutto l’aridità dei suoli, ha mantenuto la penisola di Macanao poco abitata. Quello che incontri, girando per tutto il territorio posto a nord, sono pochi agglomerati di pescatori. Ti ritrovi a percorrere stradine, a volte con grandi buche, che si insediano tra le colline semi-desertiche dove il rosso argilloso della terra assieme a un’infinità di cactus e cespugli spinosi la fanno da padrone. Lo scenario che ti si presenta davanti agli occhi è senza dubbio molto affascinante.
La maggior parte del territorio della penisola appartiene principalmente a poche famiglie che si guadagnano da vivere estraendo sabbia per l'edilizia.
I pochi e piccoli villaggi di pescatori, distanziati parecchio in termini di chilometraggio uno dall’altro, affacciano su un mare dagli azzurri accesi, a volte con onde impetuose, a volte con acque tranquille. In questa parte settentrionale della penisola, non c’è linea elettrica e acqua corrente; gli abitanti vivono in villaggi costituiti da casupole spartane e una chiesetta. Altro non c’è!
La comunità di El Maguey, per esempio è un accampamento di pescatori, che si trova nella zona semidesertica. Le circa 15 persone della comunità fanno una vita di pesca e attività illegali come la raccolta e la vendita di uova di tartaruga marina. I pochi abitanti di El Tunal si guadagnano da vivere con la pesca e l'estrazione di ostriche. Alcuni pescatori usano metodi illegali come reti da imbrocco.
Fino a qualche anno fa non esisteva la raccolta dei rifiuti solidi. La gente del posto scaricava la spazzatura sulla spiaggia e la bruciava. Oggi, fortunatamente, il governo locale fornisce il servizio di spazzatura una volta alla settimana.
Nella parte sud della penisola di Macanao invece, ci sono anche alcune cittadine come El Manglillo e Guayacancito che hanno i servizi, elettricità e acqua corrente e Boca del Rio, la più grande e capoluogo della penisola.
Il Parco Nazionale della laguna de la Restinga è facilmente raggiungibile percorrendo l’unica strada che collega la capitale Porlamar con la penisola di Macanao. L’ingresso del parco è posto poco prima del ponte di collegamento con la penisola.
Puoi organizzare la tua escursione con le agenzie in loco, oppure prenotare un taxi che ti porti fino all’ingresso del parco o ancora utilizzare l’autobus che da Plaza Bolívar di Porlamar porta alla Restinga (circa 33 km).
Oppure puoi noleggiare un’auto e raggiungere in autonomia il parco. Tuttavia il noleggio auto lo sconsiglio e ti spiego il perché a questo link
COME SPOSTARSI A ISLA MARGARITA: i trasporti
Quali sono gli orari di visita del parco?
Il parco apre dalle 8:00 alle 16:30, dal lunedì alla domenica.
Sappi che per il pagamento del tour organizzato in autonomia tra le mangrovie della Restinga è meglio che fornirsi di contanti. La carta di credito viene accettata solo nei punti vendita delle agenzie (e non sempre).
Le mangrovie sono importantissime, significano stabilità e protezione; agiscono come protezione delle coste, riducendo il fenomeno dell’erosione, attenuando le onde e le mareggiate. L'ecosistema delle mangrovie ha una grande capacità di immagazzinare carbonio e quindi può contribuire a rallentare il riscaldamento del pianeta. Questi ecosistemi, inoltre, sono di grande utilità e perfetti spot della biodiversità in quanto sono delle vere e proprie nurseries. Prenditene cura!
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