Per la prima volta esco dai confini africani, europei ed asiatici e vado alla scoperta delle isole dei Caraibi. Martinica e Guadalupa sono le destinazioni di questo viaggio. Ancora non so bene perché ho scelto questi territori francesi d’oltremare posti nell’Oceano Atlantico considerando che le varie informazioni prese mi confermavano che avrei trovato due isole bellissime ma quasi sicuramente di carattere europeo.
Il viaggio è stato lungo. Forse, fino ad ora, la tratta diretta aerea che ha preso più tempo. Dopo un’ora di volo per raggiungere Parigi, sono partita alla volta di Martinica; in totale sono solo 10 ore di volo + 4 di scalo nella capitale francese, ma ben 9 ore da Parigi a Fort de France. Per me, che detesto i viaggi lunghi senza scalo, è stato un vero tormento. Non voglio mettermi nei panni di chi era seduto vicino a me sull’aereo che già dopo la 5a ora si trovava a dover fronteggiare una vicina che scalpitava. Non sono mai stata capace di stare immobile per così tanto tempo; io già dopo poco che sono seduta non ne posso più.
Sono giunta a Martinica alle 19:00; questo non mi ha permesso di avere da subito un’anticipazione di come è strutturata l’isola. Il sole scende quasi ogni giorno verso le 18:30 e quindi ad attendermi ho trovato le luci della sera. Peccato, avrei voluto fare qualche foto alla costa mentre atterravamo.
La mia prima tappa è stata Fort de France, il capoluogo della Martinica e dopo qualche giorno mi sono spostata tramite il ferry sull’isola di Guadalupa. Ma vediamo insieme di capire qualche cosa a livello generale su queste due isole, prime di entrare nello specifico dei vari luoghi…
Cosa leggerai in questo post:
Poste nel mezzo della cintura caraibica, le due isole delle Antille Francesi sono anche Dipartimenti Francesi d’Oltremare. Questo significa che sono politicamente e costituzionalmente parte della Francia e per andarci basta la carta d’identità.
Le isole principali delle Antille francesi sono 4: Saint-Martin, Martinica, Saint-Barthélemy e Guadalupa con il suo arcipelago. La loro disposizione è ad arco, tra Porto Rico e le coste orientali del Venezuela.
La popolazione delle isole è composta da una varietà che rispecchia la storia le colonizzazioni dei vari popoli e le mescolanze delle culture, ma in gran parte di etnia nera e mulatta discendente dagli schiavi africani qui deportati durante il periodo coloniale per lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero. La lingua ufficiale è il francese ma tutti gli abitanti parlano frequentemente il creolo (che si differenzia un poco tra le due isole) un mix di parole che provengono dal francese, all’inglese e ad alcuni dialetti africani e indigeni.
Le condizioni sanitarie in entrambe le isole sono buone; anzi, non ho mai visto un numero così elevato di farmacie in nessun altro luogo del mondo. Ci sono ospedali pubblici e cliniche private.
Che religione viene praticata nelle Antille Francesi? La religione cattolica è quella più diffusa, alla quale si affiancano anche minoranze ebraiche, induiste e fedi religiose tradizionali africane.
Il turismo delle due isole giunge prevalentemente dalla Francia. In circa 25 giorni di permanenza ho incontrato turisti provenienti dalla Germania e dall’Italia solamente 2 volte.
Le isole dei Caraibi vennero colonizzate da compagnie francesi, che per incentivare i loro commerci non esitarono a massacrare gli antichi abitanti. Fu Luigi XIV ad autorizzare il commercio degli schiavi; il suo decreto chiamato “Codice Nero” che sanciva la condizione degli schiavi negri nelle colonie americane, restò in vigore fino al 1848.
Le prime spedizioni verso le terre caraibiche del 1492 aprirono il periodo delle conquiste. Dopo Cristoforo Colombo si successero una serie di attività sostenute da avventurieri e commercianti che portarono alla colonizzazione di Martinica e Guadalupa nel 1625. Come venivano classificate queste attività? Risultavano sotto il nome di “Compagnie” che per diritto si dedicavano alla navigazione e al commercio dei territori colonizzati. Nel caso di Martinica e Guadalupa, fu la “Compagnia delle isole Americane” (creata nel 1635) che, con il consenso del cardinale Richelieu, iniziò a colonizzare le isole che venivano definite “non abbastanza occupate dai cristiani”.
Nel 1636 iniziarono le azioni violente di conquista delle terre e di eliminazione delle popolazioni indigene caraibiche, gli amerindiani. Venivano semplicemente massacrati per ottenere il territorio.
La Compagnia delle Isole Americane fallì nel 1650 e vendette i suoi beni a privati: Guadalupa, Maria-Galante, Désirade e le isole Saintes vennero vendute alla famiglia Houël-Boisseret, mentre Martinica, Santa Lucia e Granata vennero cedute alla famiglia Dyel du Parquet. Tuttavia, la vendita si rivelò effimera a causa di un Editto del 1642 che voleva che la proprietà fosse indissociabile dalla violenza militare, dalla purificazione etnica e dalla schiavitù. I beni, quindi, appartenevano agli amerindiani e la Compagnia, non essendone la proprietaria, non poteva vendere.
Gli amerindiani vennero comunque sradicati con guerre nel corso dei successivi 25 anni; guerre che si conclusero per la Martinica nel 1658, con un trattato di pace che sanciva che gli abitanti dovessero rimanere relegati su una metà dell’isola, e per la Guadalupa, nel 1660, con il trattato di pace di Basse Terre che sanciva la condizione che gli indigeni caraibici andassero ad abitare sull’isola di Dominica.
Da quel momento iniziò la devastante fase della schiavitù. Nel 1664 la proprietà delle isole passò nelle mani della “Compagnia delle Indie occidentali” che si occupò di sviluppare i suoi affari con la Francia. Martinica e Guadalupa divennero quindi colonie del Regno.
Luigi XIV con il “Codice Nero” nel 1685, bandì dalle Antille tutti gli ebrei e ordinò che gli schiavi venissero battezzati. Tuttavia, lo schiavo rimaneva destinato alla schiavitù in una condizione permanente ed ereditaria. Potevano solo essere schiavi, avere nulla e ottenere la loro libertà solo per volontà del padrone. Sicuramente il ribellarsi non poteva essere contemplato, nonostante l’evidente tentazione; a questo scopo lo schiavo non poteva portare armi o bastoni, riunirsi con altri schiavi o fare ogni altra cosa senza il permesso del padrone. Ribellarsi per gli schiavi, significava morire.
La Francia abolì la schiavitù in tutte le sue colonie nel 1794, durante la Rivoluzione francese, ma Napoleone la ristabilì nel 1802. Fino al 1815 continuò ad esserci sia la schiavitù che la tratta degli schiavi, il commercio di schiavi di origine africana che venivano venduti e deportati nel Continente americano dove venivano impiegati nelle piantagioni. Solo durante la Seconda Repubblica, nel 1848, grazie a Victor Schoelcher venne definitivamente abolita la schiavitù in tutti i territori francesi.
Le due isole si trovano ad una distanza di circa 4 ore di ferry e sono separate dalla Dominica. Il clima che puoi trovare è più o meno simile; caldo, molta umidità, normali temporali giornalieri che solitamente durano il tempo di un’ora e la temperatura dell’acqua sempre gradevole.
Nelle Antille Francesi trovi un clima caldo e umido tutto l'anno, differenziato dalla stagione secca, che va da gennaio ad aprile e che viene chiamata “carême”, e da quella umida e piovosa che va da giugno a novembre e viene chiamata “hivernage”. Durante la stagione secca sono gli alisei di nord-est che soffiano sull’isola, mentre durante l’altra stagione i venti hanno provenienza irregolare. Il tasso di umidità è comunque molto alto per tutto l’anno, superiore al 70/80%; non riesci a stare una sola ora senza sentirti umido! Le piogge le puoi trovare in ogni periodo dell’anno; si presentano con forti rovesci e temporali intensi ma che normalmente finiscono nel giro di qualche ora lasciando poi spazio al sole.
L’unico rischio a cui puoi andare incontro in queste isole dei Caraibi durante la stagione umida (da maggio fino ad ottobre) è quello di imbatterti in tempeste tropicali e a volte cicloni.
Tuttavia, giunge da uno studio dell’Università di La Rochelle, un allarme per quanto riguarda queste isole caraibiche francesi. Sembra che ci sia il rischio che, entro il 2040, alcune zone di Guadalupa e Martinica verranno sommerse, in quanto risultano tra le più minacciate del mondo. La causa la si deve prima ai cicloni che ogni anno diventano sempre più intensi e poi all’erosione costiera a causa dell’ormai inarrestabile innalzamento del livello del mare.
⇒Martinica: è un’isola vulcanica dove la natura rigogliosa è la padrona. Famosa per la sua fitta vegetazione, che interessa soprattutto la zona a nord, è ricca di ruscelli e foreste estesi lungo il pendio del monte Pelèe, la cima più alta dell’isola. Le spiagge sono prettamente nere e il mare non ha grandi colori. Solo nel sud puoi trovare qualche panorama un po' diverso. La Martinica si trova in una zona molto sismica, tanto che un terremoto di magnitudo 7.4 ha colpito la costa settentrionale caraibica dell'isola nel 2007. Ma uno dei terremoti più violenti in Martinica risale al 1839, dove venne distrutta metà della città di Fort-de-France.
⇒ Guadalupa: anche questo arcipelago dei caraibi è vulcanico ed ha subito numerosi terremoti. Lo storico e fortissimo terremoto del 1843 di magnitudo 8.5, rase al suolo gran parte della città di Pointe-à-Pitre. E nel 1989, il ciclone Hugo devastò l'isola. Guadalupa è la più grande fra le Antille Francesi, la più sviluppata e attrezzata per i turisti. Guadalupa è composta da cinque isole diverse:
Sono le due isole principali del paese che assomigliano alle ali di una farfalla e sono unite da un paio di ponti e da una palude di mangrovie. In Grande-Terre trovi belle spiagge chiare che affacciano su un mare colorato. Le due isole sono anche la sede delle principali attrazioni storiche dell’arcipelago: fortezze, piantagioni di zucchero, musei, cascate e il vulcano La Soufrière.
È un substrato calcareo collinare dalla forma tondeggiante e la montagna più alta raggiunge i 204 metri sul livello del mare.
Di origine calcarea, è composta da un vasto altopiano digradante verso nord-ovest. La montagna più alta raggiunge i 275 metri.
Sono separate dalla Guadalupa continentale dal canale Saintes, e sono composte da nove isolotti aridi e scoscesi.
Basse-Terre e Les Saintes provengono da formazioni di una recente catena vulcanica, mentre le altre isole del dipartimento sono di origine corallina.
Da Milano o da Roma partono voli per le Antille Francesi operati da Air France. I voli dall'Italia non sono diretti e prevedono almeno uno o due scali che solitamente si effettuano prima a Londra o Parigi. Mentre da Londra e Parigi, le capitali europee con i migliori collegamenti verso queste isole dei Caraibi, partono i voli diretti sempre con Air France.
A Martinica è assolutamente necessario noleggiare un’auto. Quantomeno se non hai tempo da perdere. I mezzi di trasporto pubblico sono poco frequenti se non che nel capoluogo. Raggiungere le varie zone e località dell’isola velocemente senza un’auto, significa dover utilizzare i taxi che hanno un costo notevolmente alto. Io ovviamente mi sono spostata con i bus; in questo modo ho potuto testare di persona come funziona il trasporto pubblico. Numerosi sono i cambi che devi effettuare per raggiungere le varie località ma ti racconto tutto a questo link
NOLEGGIO AUTO MARTINICA: è assolutamente necessario
Guadalupa è molto più attrezzata per lo spostamento con i mezzi pubblici. Tutta la costa di Grande-Terre è ben servita da bus che si alternano frequentemente. Invece ti serve sicuramente un’auto se decidi di visitare Basse-Terre, l’isola di Guadalupa posta a ovest. Anche in questa isola dei Caraibi ti sconsiglio di utilizzare i taxi… sono troppo costosi. Ho visitato l'isola sia noleggiando un'auto, sia spostandomi con il trasporto pubblico.
Ti racconto i mezzi di trasporto dell'isola a questo link
COME MUOVERSI A GUADALUPA: bus o auto?
I collegamenti con le altre isole delle Antille sono piuttosto buoni; i voli interni da Martinica e Guadalupa verso le isole di Saint Martin, St Lucia, Barbados e Santo Domingo sono regolari. Anche i collegamenti marittimi tra Martinica, Guadalupa, Dominica e St Lucia sono buoni e fattibili tramite ferry. Per raggiungere Guadalupa da Martinica ho utilizzato un traghetto che ha impiegato poco più di 4 ore per coprire una distanza di 189 km. Se decidi di spostarti tra le varie isole eccoti il link della società di navigazione dove prenotare ⇒ EXPRESS DES ILES
Martinica è la più grande delle Isole Sopravvento ed è posizionata a sud nelle Piccole Antille. Posta a circa 40 km a sud da Dominica e 40 km a nord da St. Lucia, ha la costa occidentale che affaccia sul Mar dei Caraibi, mentre la costa orientale che affaccia sull’Oceano Atlantico.
In ogni caso una cosa da subito mi è saltata agli occhi; quest’isola non ha nulla a che fare con tutti i territori immersi negli oceani che fino ad oggi ho visitato al di fuori dell’Europa. Vero che Martinica, come Guadalupa, sono distretti francesi, ma insomma, siamo comunque nelle isole dei Caraibi che io associo a pirati, vascelli e sgargianti colori.
Le strade a Martinica sono tenute bene e illuminate, la segnaletica la trovi ovunque, i centri commerciali (Carrefour, McDonald’s, ecc) non mancano. Di primo acchito, durante il trasferimento dall’aeroporto, non ho visto qualcosa che mi riportava ad un’isola vergine e ancora incontaminata ricca di vegetazione tropicale come io amo. Inoltre, non ho dovuto sostenere alcuna discussione con il tassista per concordare un prezzo per la tratta che mi avrebbe portato dall’aeroporto al mio bungalow sul lungomare del capoluogo. È d’obbligo il tassametro con relativo costo e per un attimo ho sorriso ripensando alle varie battaglie fatte nelle diverse destinazioni africane dove il concordare un prezzo prendeva un tempo infinito alla ricerca dello sconto maggiore.
Insomma, da subito Martinica mi appare come un pezzo di Europa, con regole ben precise e niente di improvvisato, ma visitando Fort de France e le zone limitrofe, mi sono resa conto che certamente vige una tipologia di amministrazione francese ma che le varie zone meno turistiche dell’isola sono lasciate sulla via dell’abbandono. Ne è l’esempio Fort de France. Perché?
Ti invito a leggere questo post dove ti racconto cosa ho scoperto a Fort de France e nel nord di Martinica, isola dei Caraibi
A Martinica trovi sistemazioni formate da piccoli studios, inseriti in contesti residence-hotel; le camere o appartamenti sono sempre attrezzati con angolo cottura. Oppure puoi trovare un ampio ventaglio di soluzioni in affitto presso privati. Pochi invece sono i classici hotel (come siamo abituati noi italiani) che ti servono colazione e hanno uno spazio per la ristorazione.
Il mio consiglio è di scegliere un alloggio nel sud di Martinica, dove le spiagge hanno una parvenza di caraibico. Evita assolutamente Fort de France, ma se proprio vuoi non andare nell'estremo sud, trovi a Les Trois-Îlets un carinissimo hotel e uno nella zona di Sainte-Luce. Queste sono le località che ti consiglio.
La villa si contraddistingue per lusso, esclusività e panorami mozzafiato.
Les Trois-Îlets, Martinica
T2 Les pieds dans l'eau face à la mer des caraïbes Sainte Luce
Posto sul mare vicino al caratteristico centro di Sainte-Luce.
Sainte-Luce, Martinica
La mia prima tappa a Guadalupa è stata la località di Le Gosier. Qui ho messo base e con i mezzi pubblici inizialmente e con un’auto a noleggio successivamente, mi sono avventurata su tutta l’ampiezza dell’arcipelago.
Il capoluogo Pointe-à-Pitre, mi ha colpito; non so quante volte ho letto che i pochi italiani che vivono a Guadalupa non apprezzano questa città. Io al contrario, l’ho amata da subito! Quella sua decadenza immersa nell’esplosione di colore dei moltissimi murales e delle vecchie case coloniali che si susseguono, mi ha riportato all’Africa e a tratti mi è sembrato di rivedere il quartiere Ballarò di Palermo. Che dire! Il sangue africano oramai mi scorre nelle vene. Nei primi giorni passati a Guadalupe ho visitato Sainte-Anne e ho trovato finalmente i colori del mare che mi piacciono tanto e una popolazione gentile e ospitale che mi ha subito conquistato. Ma Guadalupe offre di tutto; dalle spiagge alle montagne immerse nella giungla.
Tantissimi sono i panorami che questo arcipelago dei Caraibi può regalarti. Vuoi sapere tutto su Guadalupe? Spiagge, cascate, entroterra, parchi, hotel e trasporti? Ti invito ad andare a questo link per visionare tutto sull'arcipelago
Io non ho dubbi! Guadalupa l’ho sicuramente preferita a Martinica perchè ha più panorami diversi. Sovente leggo che Martinica è l’isola più bella delle Piccole Antille ed i primi giorni mi sono trovata assolutamente discordante con questo. Ma successivamente sono riuscita a visitare alcune località che mi hanno conquistato. Purtroppo le prime tre località della Martinica che ho visitato (Fort de France, Pointe du Bouf e Le Diamant) mi avevano davvero poco entusiasmato al punto di decidere di ridurre i giorni del mio viaggio a Martinica. Avevo decisamente apprezzato la rigogliosa vegetazione dei monti, ma oltre a questo nulla mi aveva veramente colpito.
Diversamente, ho subito trovato a Guadalupa luoghi che si sono molto avvicinati ai miei gusti; colori forti, varietà di panorami e più facilità nel rapportarmi con semplicità alla popolazione. Migliori servizi, molta più disponibilità (che per una donna che viaggia sola è indispensabile) ma soprattutto, qualcosa che si distingue da quello che è un contorno europeo. Perché nonostante Guadalupa faccia parte della Francia e ci siano prettamente turisti francesi, ho respirato immediatamente un’atmosfera che meglio rispecchiava lo stile caraibico del mio immaginario, quello stile che è un mix di varie culture, di colori e di apertura verso il prossimo! Aver volato fino alle isole dei Caraibi, per ritrovare la stessa identità che posso trovare a due passi da casa mia, non era per me accettabile.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER