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Isola del Venezuela: cosa visitare a Isla Margarita

15.02.23 by TRIPINWORLD

isola del venezuela isla margarita tripinworld

Come è suddivisa Isla Margarita, la più grande isola del Venezuela?

La più grande isola del Venezuela, Isla Margarita, chiamata anche popolarmente "La Perla del Caribe" si trova a sud-est del Mar dei Caraibi, a nord-est del Venezuela e a nord della penisola di Araya nello stato di Sucre. Insieme alle isole di Coche e Cubagua costituisce l'unico stato insulare del Venezuela, chiamato Nueva Esparta

Raggiunta principalmente da un turismo in cerca di tintarella, mare e divertimento ha, secondo me, molto altro da proporre. Caratteristici villaggi di pescatori, nei quali si alternano colorate case coloniali che hanno conosciuto tempi migliori ma che mantengono un particolare fascino, grandi chiese in tipico stile spagnolo, forti antichi, bei panorami, ma soprattutto una calorosa accoglienza popolare.

Nei decenni passati Isla Margarita era il centro nevralgico del divertimento caraibico, ma negli ultimi anni ha subito un forte degrado a causa di una pessima politica poco incentivata a mantenere una costruttiva economia turistica. Effettivamente, oggi, ci sono angoli di quest’isola che sembrano abitati solo da spettri: case in rovina, negozi abbandonati, bellissimi viali alberati praticamente deserti. Ma ci sono anche angoli di questo paradiso che vanno assolutamente elencati e visti, perché sono la vera anima di Margarita.

11 sono i comuni in cui l’isola è suddivisa:

  • Penisola di Macanao
  • Tubores
  • Diaz
  • Garcia
  • Marcano
  • Maneiro
  • Antolín del Campo
  • Arsimendi
  • Marino
  • Gomez
  • Villalba
 

In questo post ti porto a conoscere il territorio comunale di Antolín del Campo e tutto ciò che costudisce nella sua area...




isola del venezuela mappa comuni margarita

Cosa vedere in questa isola del Venezuela: le meraviglie di Antolín del Campo

Il comune di Antolín del Campo è una delle zone più importanti dello stato di Nueva Esparta, dove si trovano le località più frequentate di questa isola del Venezuela; qui è presente un'importante infrastruttura turistica e alberghiera. Il comune venne creato nel 1915, e divenne comune autonomo nel 1988. Il suo nome è in onore dell'eroe Francisco Antolín del Campo, uno degli uomini che resero possibile l’indipendenza del Venezuela dagli spagnoli.

Il comune si estende nella parte nord e nord-est dell’isola di Margarita; qui si trovano alcune delle spiagge più famose, bellissimi panorami e pittoreschi villaggi di pescatori. Le principali colline che appartengono al comune sono: El Tamoco, Matasiete e Guayamurí. La cittadina di Paraguachí ne è il capoluogo.

Lo stemma del comune venne realizzato dal nativo artista Amador Josè Romero Salazar; composto da 3 settori è colorato con i forti colori del giallo, blu e verde. La striscia gialla simboleggia il sole, quella blu simboleggia il mare e quella verde i campi ricchi di vegetazione. Un nastro incornicia la figura di San Giuseppe o San Josè (patrono del comune) e Gesù Bambino.

L'economia

Prima che l’Isla Margarita, la più grande isola del Venezuela, divenne porto franco, l’economia del comune era basata sull’agricoltura; piantagioni di canne da zucchero, di cocco, di banane e tabacco si estendevano sul territorio. A questo si aggiungeva l’allevamento del bestiame e la pesca.

Con lo sviluppo del settore turistico, l’economia del paese e del comune cambiò; la popolazione cominciò ad occuparsi di costruzioni, manutenzione e varie attività legate al turismo. Oggi nel comune di Antolín del Campo, che dispone di attrazioni e servizi turistici diversi ed eccellenti, persistono ancora le attività primarie come la pesca. Ne sono d’esempio i paeselli di El Tirano e Manzanillo. Le attività agricole sono quasi completamente scomparse; si vede solo qualche campo coltivato ad anguria e melone.

isola del venezuela stemma del comune

isola del venezuela barche dei pescatori

Clima, flora e fauna del territorio di Antolín del Campo

Il clima

L’area compresa nel comune di Antolín del Campo è soggetta ad un clima semiarido. Due sono i periodi piovosi e due sono quelli più secchi. La stagione piovosa va da novembre a gennaio e da giugno ad agosto e la stagione più arida va da febbraio a maggio e da settembre a ottobre. Mediamente si contano solo 67 giorni di pioggia all’anno.

Sappiamo bene che il clima sta cambiando in tutto il mondo e oramai è imprevedibile. In questo mese di febbraio, ad esempio, definita come stagione secca, a Isla Margarita si ripetono giornate di pioggia. Quindi che fare?

Considerando che le temperature di Isla Margarita variano indipendentemente dalla stagione tra i 26 e i 32 gradi, posso dire che ogni mese dell’anno è perfetto per una tua vacanza alla scoperta di questa isola del Venezuela. Inoltre, questo territorio viene sempre escluso dalla tratta degli uragani, che nei mesi di agosto, settembre e ottobre, contraddistinguono le isole caraibiche.

Flora e Fauna

Varia è la vegetazione presente in questo territorio: in pianura e nella zona pedemontana che non supera i 200 metri la vegetazione che trovi è di tipo xerofitica, mentre nelle zone che superano i 350 metri la tipica vegetazione è composta da foreste secche che si mischiano a zone più umide contraddistinte da orchidee, bromelie e felci. Gli alberi da cocco abbondano in tutta l’isola e i vecchi pescatori erano soliti piantarli in riva al mare per avere ombreggiatura durante le loro chiacchierate. Due sono i corsi d’acqua che nascono dalle colline più alte ma trovi anche molti torrenti e ruscelli intermittenti. Tutti questi fiumiciattoli non corrono il rischio di esondare, dato che il terreno nel quale scorrono e di tipo sabbioso e assorbente. Numerose sono le falde acquifere che un tempo venivano utilizzate per l’approvvigionamento popolare.

Che tipo di fauna trovi in quest’angolo della Isla Margarita? Iguane, conigli selvatici, mucche e capre sono i comuni animali che incontri negli spazi più verdi. Più di 1500 specie di uccelli svolazzano nei cieli dell’isola e tra le tante specie di uccelli trovi il pappagallo Margariteña, la paraulata (tordo tropicale), la pernice, il gabbiano, il colibrì.  

isola del venezuela vegetazione isla margarita

isola del venezuela giovane iguana

Paraguachí, storica cittadina

Cosa non devi assolutamente perderti nel comune di Antolín del Campo, l’area a nord-est di questa isola del Venezuela?

La pittoresca cittadina di Paraguachí, capitale del territorio di Antolín del Campo, venne fondata nel 1535 ed era precedentemente conosciuta con il nome “La Plaza di Paraguachí”. Dall’anno della sua fondazione iniziò il periodo coloniale. Molte furono le trasformazioni politiche che questo territorio subì nel corso dei secoli e nel 1863, Nueva Esparta venne divisa in Distretti; Paraguachí è parte integrante di uno di questi distretti autonomi.

È senza dubbio la sede dei più importanti edifici storici di quest’area. Sai cosa vedere a Paraguachí?

 Il palazzo del comune

È composto da 2 edifici che affacciano sulla stessa corte; numerose colonne azzurre contraddistinguono questo palazzo governativo, poste sia sulla facciata esterna che nella parte interna. La missione del palazzo comunale a Isla Margarita è quella di fornire un insieme di servizi necessari per lo sviluppo locale sostenibile e una stabilità sociale, al fine di migliorare le condizioni di vita dei suoi cittadini.

Non aver paura ad entrare e chiedere informazioni sul lavoro che viene svolto; troverai persone decisamente disponibili a raccontarti, non solo la storia di questa isola del Venezuela, ma anche i vari progetti e manifestazioni che il comune sta intraprendendo.

A tal proposito ringrazio Emilio, l’incaricato all’ufficio del turismo, per la sua disponibilità e per il gradito regalo che mi ha donato (un bellissimo libro su tutto ciò che il territorio comunale di Antolín del Campo ha da offrire).


 La chiesa di San Jose de Paraguachí

È posta nella piazza principale di Paraguachí, ma non si conosce la data esatta in cui iniziò la sua costruzione; l'attuale tempio, dedicato al santo patrono, venne costruito nel 1874 ed è costituito da un basamento a 3 navate divise da due file di colonne. La parte esterna più spettacolare è data dalla torre posta al centro della facciata principale e suddivisa in 3 comparti, con aperture ad arco, che in altezza si riducono di volume. L’ultima parte ospita le campane.

All’interno conserva una delle pale d’altare di legno laccato rosso e decorazioni dorate, tra le più antiche che oggi sono conservate sull’Isla Margarita. Inoltre, vi è una collezione di sculture di medie e piccole dimensioni. È stata dichiarata Monumento Storico Nazionale nel 1960. Le celebrazioni che si tengono in questa chiesa sono tra le più importanti dell’isola.

isola del venezuela comune di paraguachi

isola del venezuela chiesa di paraguachi

 Casa di Carmen Caraballo

Si tratta di una semplice costruzione in stile coloniale spagnolo, costruita in pietra, argilla, sabbia e calce, architettonicamente disposta a L. Come in tutte le case di quell’epoca si evidenziano le grandi finestre coloniali dove una grata in legno colorato protegge il vetro e un lungo corridoio collega l’ingresso con il patio interno.


 Casa di Carlos Borromeo Bellorín

È un semplice edificio chiamato “Villa de Alacran” oggi adibito alle feste, ma in passato utilizzato dalla famiglia Bellorín Aguilera per le celebrazioni natalizie.


 Casa di José Farías

Si tratta di un edificio costruito intorno al 1962 che presenta una grande finestra composta da 2 ante lignee, modanature piane e la parte superiore termina con una cornice ornamentale. Una porta laterale ti accede ad un androne che collega il patio circondato da colonne in cemento. José Farías fu il promotore sull’isola Margarita del rifornimento di gas.


 Casa della famiglia Sarabia

Si tratta di una casa tradizionale su due livelli. Le caratteristiche che la contraddistinguono sono: un balcone e una porta a due finestre con sbarre in metallo. Il piano terra invece è contraddistinto da 3 porte rettangolari lignee a due ante con cornici sbalzate. Di fronte alla casa trovi un giardino con palme e arbusti.


 L’albero del Taparo

Il “Taparo” o “Totuma”, è il frutto solitamente ovale del caratteristico albero selvatico di dimensioni medio-piccole con foglie semplici o trifogliate dal cui guscio si ricavano contenitori per conservare i liquidi o dal quale si realizzano diversi utensili domestici. Il frutto del Taparo serve anche per realizzare le famose maracas, lo strumento idiofono e oscillante costituito da una parte sferica cava sorretta da un manico tipica della musica latina popolare. 

Nella piazza principale di Paraguachí, trovi uno di questi esemplari.


 I busti di Francisco Antolín del Campo e di Simón Bolivar

Il primo è stato realizzato dalla pietra artificiale fusa, tinteggiata in oro, e ritrae il colonello in divisa militare. Posto su un piedistallo a base quadrata in cemento e rivestito da lastre di marmo. Il secondo, ritrae il “LiberatoreSimón Bolivar e lo rappresenta con la divisa militare e con rilievi di medaglie al collo. Realizzato con un pezzo fuso in metallo è posto su un basamento quadrato in cemento rivestito da lastre di marmo.

isola del venezuela albero del taparo

isola del venezuela busto colonnello

La località El Tirano

Poco distante dalla cittadina di Paraguachí trovi un piccolo agglomerato di abitazioni che ti consiglio di visitare; sto parlando del villaggio di pescatori di El Tirano. Perché te lo consiglio? Perché le case coloniali dei pescatori che trovi in quest’area di questa isola del Venezuela hanno per me qualcosa di magico.

Cominciamo col capire da dove arriva il nome “El Tirano”? C’era una volta… un conquistatore spagnolo che si chiamava Lope de Aguirre; nel 1561 sbarcò a Isla Margarita imprigionando il governatore in carica e sequestrando, a suon di sangue e fuoco, la cittadina La Asunción e le città vicine. 

Già soldato nelle guerre civili dei conquistatori del Perù e successivamente folle assassino nel viaggio di Omagua e El Dorado, riuscì a salire al comando assoluto attraverso una serie di audaci omicidi. Giustamente soprannominato “El Tirano Aguirre”, si dice la sua sola presenza faceva tremare tutti, dal momento che uccideva senza pietà chiunque si mettesse sulla sua strada.

Per tutte le atrocità commesse in vita, l’anima di El Tirano Aguirre venne maledetta e si dice che il suo spirito continui a vagare per il porto dove sbarcò per la prima volta in questa isola del Venezuela, il porto di Paraguachí, ovvero dove oggi sorge il villaggio di El Tirano.

Molti sono i libri scritti su Lope de Aguirre; nel 1947 Arturo Uslar Pietri e Miguel Otero Silva pubblicarono un romanzo che si ispirava alla vita di questo terrificante uomo.  Molti sono stati anche i film dove Lope de Aguirre viene rappresentato: Werner Herzog lo ha raccontato nel 1972 in “Aguirre, l'ira di Dio” e lo spagnolo Carlos Saura, nel 1988 in “El Dorado”.

Lasciando Lope de Aguirre a riposare negli inferi, vediamo cosa vedere nel villaggio di El Tirano.

 Calle La Marina

È la strada principale di El Tirano sulla quale affacciano le abitazioni coloniali e dei pescatori contraddistinte da un tripudio di colori e decorazioni dei muri. Le strutture sono quasi interamente in laterizio nello stile tradizionale della regione insulare, con muri di terra, tetti in tegole creole e facciate con porte e serramenti in legno.


 Casa di José Ramon Garcia

Si tratta di una costruzione in terra battuta e cemento che risale ai primi anni del ‘900 ed anticamente apparteneva a Isabel Rolle. Sul lato sinistro della facciata c'è una grande porta lignea e al centro una finestra con barre rettangolari di legno.

isola del venezuela calle marina

isola del venezuela facciate antiche el tirano

 Casa della famiglia Vargas Gamboa

5 porte ad arco semicircolare e un plinto continuo su entrambe le facciate con una modanatura decorata, contraddistinguono questo edificio. La casa ha internamente muri costruiti in bahareque (sistema di costruzione con canne intrecciate, ricoperte di fango e argilla).


 Chiesa di Nostra Signora di Monte Carmelo

Venne costruita tra il 1919 e il 1920 e ristrutturata nel 1992; la sua architettura moderna ha una navata centrale con due accessi laterali, vetrate con immagini di ispirazione religiosa e aperture in un arco semicircolare in legno e vetro. Dedicata a Nuestra Senora del Carmen, la chiesa divenne parrocchia ecclesiastica nel 2003. Per i residenti questo tempio ha un notevole valore religioso.


 Il porto dei pescatori

Percorrendo Calle Marina, giungi al Porto Fermín. Numerosissime sono le pittoresche e coloratissime barche che stazionano a fine giornata, dopo il rientro dei pescatori con il pescato. Qui si tiene anche un mercato del pesce; devi acquistarlo per una succulenta cena? Qui puoi farlo direttamente dal pescatore che te lo consegna perfettamente sviscerato.

Una particolarità? Vedrai numerosissimi e innocui avvoltoi che attendono solo di buttarsi sullo scarto di questi prodotti del mare.

isola del venezuela case el tirano

isola del venezuela abitazione el tirano

isola del venezuela barche dei pescatori

Le famose spiagge del comune di Antolín del Campo

Nel territorio del comune di Antolín del Campo trovi quelle che vengono definite le più belle spiagge di quest’isola del Venezuela: Playa de L’Agua, Playa Parguito, Playa Manzanillo e Playa La Propia.

Le spiagge a Est

Le prime 2 sono senza dubbio tra le più frequentate; distese di sabbia bianca bagnate da un mare con onde impetuose le caratterizza ma bisogna prestare molta attenzione. La corrente e la risacca sono davvero sostenute.

Playa de L’Agua è lunga ben 4 km; la sabbia bianca è accompagnata, per tutta la sua estensione, da file di palme altissime. Su tutto il lungomare si estende una strada sulla quale affacciano strutture turistiche ma purtroppo, a causa della crisi venezuelana degli ultimi anni, sono edifici praticamente vuoti. Nonostante questo trovi qualche ristorante e bar.

Playa Parguito si estende su 1 km di spiaggia bianca oceanica caratterizzata da onde forti. Per questo motivo è un'attrazione turistica per la pratica degli sport d’acqua e teatro di importanti concorsi nazionali e internazionali di surf e bodyboard. Numerose palme orlano la distesa sabbiosa e numerosi sono anche i servizi di ristorazione e vendita di prodotti artigianali.

isola del venezuela spiaggia el agua

isola del venezuela spiaggia el parguito

Le spiagge a Ovest

Playa Manzanillo è una spiaggia semi-oceanica di circa 1 km di estensione. Si tratta di una baia utilizzata soprattutto dai pescatori e li puoi vedere quando gettano le reti dalle barche e raccolgono le sardine durante la stagione di produzione. È perfetta per nuotare perché le onde sono calme. Non mancano i ristoranti dove pranzare ma soprattutto per cenare, perché da questo punto di quest’isola del Venezuela, puoi godere del fascinoso tramonto.

Andando a sud da Playa Manzanillo ti capiterà di vedere in mare, poco distanti dalla terraferma, due formazioni rocciose che hanno un’altezza approssimativa di 5 metri e una lunghezza totale di 50 metri; Il nome Piedra La Guía (pietra la Guida) gli venne dato perché i pescatori se ne servono come punto di posizione.

Playa La Propia è secondo me la più bella; incontaminata e raggiungibile solitamente tramite barca da Manzanillo, viene chiamata dai venezuelani con il suo vero nome “Care Care”. Si trova alla base di alcune scogliere e la puoi raggiungere anche tramite un percorso collinare ma che viene sconsigliato per la tua sicurezza a causa del periodo politamente ed economicamente turbolento che interessa tutto il Venezuela.

È una baia solitamente solitaria, con bianche sabbie e un'acqua cristallina. Assolutamente da vedere!


Vuoi conoscere anche tutte le altre spiagge di Margarita? Ti invito ad andare a questo link

SPIAGGE DEI CARAIBI di Isla Margarita Venezuela


Ti ho descritto cosa ti offre il comune di Antolín del Campo, ma c'è molto altro da visitare a Isla Margarita. Ad esempio? La capitale, La Asunción, i suoi monumenti e le sue case coloniali che ti racconto a questo link

COSA VEDERE A ISLA MARGARITA: La Asunción e altro

Assolutamente da non perdere nel territorio comunale di Antolín del Campo? Il gioiello nascosto di Punta Cabo Negro, il punto più settentrionale di quest’isola del Venezuela, raggiungibile solo a piedi (⇐ sconsigliato per la tua sicurezza) o in barca. È un panoramico lembo di terra, un ismo, che divide due piccole spiagge, una con acqua fredda e una con acqua più calda.

isola del venezuela tripinworld a playa manzanillo

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Le colline Matasiete e Guayamurí

Dichiarate nel 1974 “Monumenti naturali” le colline Guayamurí e Matasiete sono due delle più alte di Margarita, la più grande isola del Venezuela. Sono orientate in direzione sud-nord e separate da una depressione. Il Guayamurí, (a nord) ha una forma conica simile a un vulcano e un'altitudine di 480 metri mentre il Matasiete (a sud) raggiunge un'altezza di 680 metri.

Il valore paesaggistico è davvero notevole; trovi una foresta xerofitica alle pendici e un’umida foresta tropicale sulle cime. Nella vegetazione spiccano le specie: Prosopis juliflora (un arbusto della famiglia delle Fabaceae, originario del Messico, del Sud America e dei Caraibi), il Guaiacum officinale (una pianta appartenente alla famiglia Zygophyllaceae, originaria dell'America Centrale) e il Bourreria Cumanensis (piante da fiore della famiglia delle Boraginaceae). Tra gli animali potrai incontrare il coniglio selvatico o uccelli come il formichiere e il tordo nero.

Se vuoi avventurarti su queste colline, ti consiglio di farlo con una guida e prendi l'abbigliamento adeguato perché sarai in costante attrito con la vegetazione.

La collina di Matasiete è uno dei luoghi più visitati di Isla Margarita, non solo per la sua natura ma anche perché ha un valore storico. Proprio sulle sue pendici si svolse, nel 1817, la famosa battaglia di Matasiete svolta durante il periodo della guerra per l’indipendenza dalla Spagna. A ricordo di questo evento trovi un obelisco commemorativo. 


Ti servono altre notizie di carattere generale sull'Isla Margarita? Moneta, storia, come raggiungere Margarita, pericolosità e tanto altro? Ti invito ad andare a questo link

ISLA MARGARITA: un angolo caraibico del Venezuela

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AUTORE
Ciao sono Emanuela, sono nata e cresciuta in Italia, e sono l’Autrice di questo Travel Blog. Da sempre la mia passione è quella dei viaggi nel mondo. Rimango estasiata di fronte ad un tramonto, un’alba, una baia, ed a tutto ciò che la Natura ha creato. Dal mio Travel Blog potrai seguirmi ed avere varie informazioni sui meravigliosi luoghi da me visitati durante tutti miei spostamenti e sopratutto potrai avere informazioni sui tanto amati paradisi tropicali.
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