In data mai precisa ma quasi sempre nel mese di Febbraio, in tutto il mondo cattolico e cristiano si tiene la festa più bella, non solo per i bambini ma anche per gli adulti. Il Carnevale è la festa che piace a tutti, dove colori e allegoria si mischiano, dove tutti si lasciano andare e scompaiono le disuguaglianze sociali.
Anche sull’Isla Margarita in Venezuela, si svolge la classica e coloratissima sfilata a suon di musica e danze. Numerosi e semplici carri ma ben allestiti si alternano in una colorata carovana; i sorrisi si sprecano e per qualche giorno si dimentica la difficile realtà economica e politica che sta interessando lo Stato del Venezuela.
Il Carnevale a Isla Margarita non è certamente paragonabile a quello di Venezia o Rio de Janeiro. È una semplice festa di paese che tuttavia mi ha piacevolmente sorpreso. “Non ti aspettare chissà che!” mi era stato detto e invece sono rimasta colpita dalla creatività e dalla bellezza di molte maschere e da carri semplicissimi ma allestiti con fantasia e una miriade di colori.
Insomma, il Carnevale a Isla Margarita è un arcobaleno di paese ma tutto incorniciato da entusiasmo e sorrisi. Ti porto a conoscere come si svolge il Carnevale a Isla Margarita in Venezuela…
Questa bellissima e coloratissima festa è legata al mondo cristiano ma le sue origini sono molto più remote, quando la religione era quella pagana. Il Carnevale ha origine dai Saturni della Roma antica e dalle feste del periodo classico greco. A quel tempo il Carnevale era carico di simboli agricoli-pastorali ed era considerato il passaggio tra la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera. Le celebrazioni erano legate alla fecondità e i Greci celebravano le feste di Dionisio, organizzando banchetti in cui ci si ubriacava e dove tutto era lecito. Ma anche gli Antichi Egizi onoravano la dea Iside con feste in maschera.
Nel periodo del Medioevo il Carnevale venne definito dagli storici il periodo della “festa dei folli”; era trasgressivo, festoso e senza limiti morali, il tutto contornato da banchetti e danze.
Le prime testimonianze che abbiamo della festa del Carnevale risalgono al VIII secolo, quando era abitudine tenere una festa prima dell’inizio del periodo di Quaresima, caratterizzata dal divertimento, da succulenti cibi e bevande e dove l’ordine sociale veniva sovvertito e i ruoli venivano scambiati nascondendo la propria identità dietro a delle maschere. La festa del Carnevale era liberatoria; ci si prendeva una pausa dalla propria personalità per concedersi un diversivo dalla vita quotidiana.
Carnevale, inteso come parola, significa “eliminare la carne” e deriva dal latino “carmen levare”. Organizzato il Martedì grasso (ultimo giorno prima dei 40 giorni di digiuno della Quaresima) corrispondeva all’ultima abbuffata prima del periodo di penitenza, astinenza e digiuno dove non era concesso mangiare carne.
Carnevale e Quaresima sono due rituali opposti e collegati. Il primo è tutto un festeggiamento, il secondo solo pentimento, ovvero, l’ultimo momento per ingoiare cibo gustoso. Durante il Carnevale era lecito liberarsi da obblighi e impegni, dedicarsi al gioco e rendersi irriconoscibili. Una volta terminate le feste, il rigore e l'ordine tornavano a dettare legge nella società.
Può essere considerata come la festa dello spreco; basta pensare ai famosi Carnevali come quelli di Rio de Janeiro che si distingue per magnificenza e ricchezza dei festeggiamenti. O quello di Venezia che ospita eventi di ogni tipo, dai giocolieri agli acrobati, dai musicisti ai danzatori.
Ma anche i venezuelani per sette giorni prima del Mercoledì delle Ceneri organizzano carnevali esuberanti in città piccole e grandi. Il Carnevale di El Callao (città nel sud del Venezuela) è addirittura diventato patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Si tratta di un mix di tradizioni di cultura europea unita ai ritmi e colori africani e caraibici con figure quali Madamas (donne che guidano la sfilata), i Medio Pinto (personaggi con il corpo cosparso di una sostanza nera), i diavoli, i mineros e tanti danzatori.
Tutto il Venezuela festeggia ogni anno il Carnevale con costumi e carri allegorici individuali. Sull’Isla Margarita il Carnevale è organizzato dal comune di Antolín del Campo, uno dei territori con la maggiore vocazione turistica dell'isola, il comune turistico per eccellenza. Ti racconto cosa vedere nel territorio di Antolín del Campo a questo link 
ISOLA DEL VENEZUELA: cosa visitare a Isla Margarita
Il Carnevale a Isla Margarita? Una colorata carovana percorre la principale via di alcune cittadine del comune di Antolín del Campo fino alla piazza di Paraguachí. Si tratta di un carnevale di comunità, dove i locali hanno il ruolo di protagonisti, sotto il coordinamento e la logistica dell’ufficio del sindaco.
In questo febbraio 2023 la sfilata si è svolta tra la località di El Tirano fino a giungere a Paraguachí dove termina la festa. È stato un palcoscenico in cui musica, colore e creatività hanno rallegrato tutti tramite semplici ma fantasiose strutture di carri allegorici e di costumi individuali. Non è certamente il fascino e l’eleganza del Carnevale di Venezia, ma la semplicità e l’arcobaleno di colori che caratterizza questo carnevale, ti dona una giornata memorabile. Anzi, per dirla tutta mi sono divertita più in questa bellissima e modesta festa di paese che nel famoso carnevale italiano.
Naturalmente anche gli altri comuni dell’isola organizzano la classica sfilata di Carnevale: a Porlamar, a La Asunción, a Juangriego e a Las Barrancas.
Il numero dei carri e delle personalità che hanno sfilato nel Carnevale di Isla Margarita? Circa 60! Le rappresentazioni? Il mare, i fiori, le coltivazioni, la nascita e la morte, le miss delle località, il diavolo, la libertà, la musica, lo show del Samba e tanto altro.
Un’esultanza di fortissimi colori ha sfilato su costumi stravaganti, originali e fantasiosi di grandi e bambini. Bellissime e sinuose ragazze, dorati suonatori di tamburi, sirene e dee floreali, corsari e guerrieri antichi. Ma la particolarità più entusiasmante è stata la disponibilità e il sorriso degli abitanti.
Durante la celebrazione rimbombavano musiche come samba, suoni di tamburi e persino reggaeton; le caramelle venivano lanciate dai carri ovunque, i bambini ridevano e le Garotas erano vestite in modo esotico e ballavano con l'intenzione di contagiare chiunque nelle vicinanze.
Insomma, nel corso degli anni, il Carnevale della Isla Margarita è diventato un vero e proprio evento, per lo sfoggio di creatività, un'offerta piena di colore e partecipazione. Anche quest’anno è stato così, nonostante la difficoltosa vita che questa popolazione sta vivendo a causa della devastante situazione economica.
Le parole pronunciate dal sindaco di Antolín del Campo qualche giorno prima dei festeggiamenti sono state mantenute:
«Abbiamo iniziato il Carnevale turistico di Antolín 2023 con grande gioia, entusiasmo e colore. Questa festa va vissuta in pace e fratellanza; state certi che stiamo lavorando con tanto amore per offrirvi un magnifico Carnevale, svolto con tutte le misure di sicurezza dei cittadini".
Lascio posto alle foto? Buon divertimento!
"Ogni persona merita di tornare bambino una volta all’anno e volare tra coriandoli di cielo e manciate di sogni, a inseguire un cielo mai visto."
(Fabrizio Caramagna)
"Carnevale vecchio e pazzo s’è venduto il materasso per comprare pane e vino tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle la montagna di frittelle gli è cresciuto un gran pancione che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all’improvviso gli diventa rosso il viso poi gli scoppia anche la pancia mentre ancora mangia, mangia.
Così muore Carnevale e gli fanno il funerale."
(Gabriele D'Annunzio)
"Chi non ride mai non è una persona seria."
(Charlie Chaplin)
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