Sono sicura che chiunque si rechi a Sintra, lo faccia per visitare l’edificio più famoso della regione. Se cerchi informazioni nel web su cosa vedere a Sintra, è indubbio che la prima cosa che ti appare è un palazzo dai colori sgargianti e arroccato sulla cima di una collina. Si tratta del Palácio da Pena, lo spettacolare edificio grigio, giallo e rosso che è diventato il simbolo di Sintra.
La sua fama deriva dal fatto che è un palazzo unico al mondo, circondato da un’enorme parco e divenuto simbolo di Sintra. Non per niente è stato inserito tra le 7 meraviglie del Portogallo, oltre a fare parte della lista del patrimonio dell’UNESCO.
È davvero così meraviglioso?
Assolutamente si! Nella tua lista di cosa vedere a Sintra, va sicuramente inserito. E’ imponente e complesso, con le forme e le tonalità di colore che lo rendono simile ad un castello delle fiabe. È surreale!
Il palazzo è un insieme di stili: gotico, manuelino, arabo, rinascimentale e barocco. È stata la prima volta che ho visto un tale e gradevole miscuglio, curato e studiato. Ogni dettaglio è frutto di un’accurata ponderazione degli spazi e dei colori: gli archi ricordano le suntuosità degli arabi, le torri merlate spiccano nel cielo, le colonne sono decorate, alcune statue mitologiche ti accolgono ed i colori degli esterni che variano dal rosso e al giallo intenso e si amalgamano a pareti ricoperte di azulejos, creano una sorta di magia.
Quattro sono le parti che suddividono la struttura
La cinta muraria (che venne realizzata per consolidare le fondamenta della costruzione), con due ingressi a portali, di cui uno dotato di ponte levatoio.
Il corpo dell'antico convento completamente restaurato, che corrisponde alla parte del palazzo con la Torre dell'Orologio.
L'area palaziale nuova, con il suo grande bastione cilindrico giallo.
Il Terrazzo degli Archi di fronte all'antica cappella, caratterizzato da una serie di archi moreschi.
Giunto a palazzo, la prima cosa che incontri è la Porta Monumentale, un arco trionfale in cui si possono osservare le caratteristiche dell'architettura portoghese del XVI secolo, lo stesso secolo in cui fu costruito il monastero. Ci sono garitte simili a quelle della Torre di Belém e la facciata è ricoperta di rilievi a forma di diamante, mentre l'apertura d'ingresso è decorata con sfere. Subito dopo l’arco, inizia il ponte levatoio che dà accesso ad un cunicolo che conduce ai patii superiori.
Superato il cunicolo dopo il ponte levatoio, giungi sulla Terrazza del Tritone. In questo punto del castello cominci a rimanere a bocca aperta per lo stupore di fronte a tanta originalità e magnificienza. La terrazza, corrisponde all'ingresso dell'ala denominata Palazzo Nuovo. A cosa si deve questo nome? Sulla facciata coperta da azulejos spicca “l'Arco del Tritone” decorato in stile manuelino e sovrastato da un mostro marino, mezzo uomo e mezzo pesce.
Proseguendo nella visita ti consiglio una passeggiata sui bastioni; è un susseguirsi di torri e guglie intervallate da figure mitologiche, motivi floreali e arabeschi che spiccano sulle mura coloratissime.
Appena prima dell’ingresso alle sale interne del palazzo, trovi la Terrazza degli Archi che non solo offre una bella vista da un cortile interno del palazzo, ma da ogni arco della terrazza hai delle vedute su Sintra da lasciarti senza fiato. Qui tutti si fermano a fare foto… chissà perché!
Il Palácio da Pena si erge sul Monte da Pena e questa sua particolare posizione gli conferisce panorami bellissimi sulla vallata sottostante. Il monte è in realtà una collina che conquistò Ferdinando II e divenne la location perfetta dove costruirci il suo palazzo estivo. Il re non si limitò solo alla costruzione del castello ma edificò anche altre i percorsi di parapetto, le torri di avvistamento e un cunicolo di accesso.
Devi sapere che, proprio nell’area che oggi è occupata dal palazzo, nel medioevo era situata una cappella dedicata alla Madonna da Pena affiancata da un monastero costruito per il volere del re Manuel I.
Il progetto del Palácio da Pena, venne realizzato dall’architetto e barone tedesco Ludwig von Eschwege, che completò l’opera integrando le rovine del convento con gli stili architettonici più moderni. Il risultato è quello che oggi puoi vedere: un complesso architettonico eclettico, stravagante e ispirato all’architettura dei palazzi della Baviera. Del resto il caro re Federico II aveva origini austriache e il suo intento fu proprio quello di “battere”, in quanto a magnificenza, il Castello di Neuschwanstein in Baviera
Il palazzo venne costruito nel 1839, per la volontà della regina Maria II di Braganza, che commissionò l’opera come regalo di nozze per il marito Ferdinando II. Il re seguì personalmente i lavori di costruzione. Perché? Devi sapere che Ferdinando II non era portoghese. Nacque a Vienna, da Ferdinando di Sassonia e da Maria Antonia di Kohàry. Durante la sua gioventù si dedicò ai viaggi e alle arti, diventando velocemente un pittore amatoriale. Una volta salito al trono, nonostante il ruolo governativo indiscutibilmente decisivo per il Portogallo, Ferdinando non rinunciò mai alla sua passione per le arti e per l’architettura. Ecco perché si occupò personalmente della conduzione dei lavori per il Palácio da Pena.
Durante la costruzione del palazzo, molti elementi del vecchio convento vennero conservati; in particolare il chiostro, la sala da pranzo, la sacrestia e la cappella manuelina rinascimentale. La torre dell'orologio invece venne completata solo nel 1843.
Il re Ferdinando II trascorse a Sintra gran parte della sua vita. La famiglia reale abitò il palazzo sino al 1910, quando, a causa della rivoluzione, dovette fuggire. Fu allora che il Palácio da Pena cadde in rovina. Dopo la morte del re, il palazzo venne ereditato della sua seconda moglie Elisa Hensler, contessa di Edla, che in seguito lo vendette al re Luis. Nel 1889 venne acquistato dallo Stato portoghese e trasformato in museo.
Fortunatamente oggi puoi ammirarlo nella sua immensa magnificenza, dato che venne successivamente recuperato e riportato all’antico splendore.
Gli interni del palazzo, restaurati fedelmente a quelli originali nel 1910, sono decisamente fastosi, e anche qui trovi un insieme di stili diversi: dallo stile vittoriano a quello esotico degli stucchi a quello moresco. Ogni stanza è arredata nei minimi dettagli con oggetti decorativi di lusso, mobili antichi e argenteria. Le decorazioni interne e gli arredamenti non mi hanno entusiasmato come era avvenuto quando avevo visitato il Castello di Peles in Romania, è stata l'architettura esterna che mi ha incantato portandomi nel mondo delle fiabe. Tuttavia, la ricchezza dei decori interni e gli arredi dell'epoca sono molto interessanti.
Ecco cosa vedere a Sintra per capire come viveva la famiglia reale all’epoca.
L’ingresso agli appartamenti del palazzo si trova nella parte antica, dove antecedentemente sorgeva il convento geronimita. Ecco quello che visiti in questa parte dell'edificio:
È posto nella parte antica del convento preesistente e venne costruito nel 1511. Decorato con mudejar policrome e geometriche d'ispirazione ispanico-moresca, è in stile manuelino. Attraverso archi a tutto sesto al piano inferiore e archi a spicchi al piano superiore trovi delle gallerie che si aprono su un patio centrale quadrato.
Anch’essa parte del vecchio convento, è in stile manuelino. È decorata con piastrelle dai bordi verdi del XVI secolo, piastrelle multicolori dei muri del transetto e del coro del XVII secolo ed il mobilio del XVII secolo. L’altare rinascimentale è una creazione di Nicolas Chanterène, architetto del Monastero dei Jeronimos di Lisbona. Bellissima è anche la vetrata posta sulla parete di fronte all'altare maggiore, che risale al 1840, ed è stata eseguita nella famosa vetreria di Norimberga della famiglia Kellner.
Con le volte a crociera manuelina del XVI secolo è interamente ricoperta di azulejos e impreziosita dalle stoviglie e dai mobili. Quello che vedi nella stanza è una tavola perfettamente apparecchiata per 24 commensali, con uno dei servizi di porcellana e bicchieri di cristallo che si conservavano nel palazzo.
Il re decise di stabilirsi al piano inferiore del chiostro manuelino, lasciando le camere al piano superiore alla moglie, la regina Amelia. In questo spazio trovi lo studio del re pittore naturalista le cui pareti sono decorate con dipinti su stoffa del Re Carlos, raffiguranti ninfe e cerbiatti nel Parco di Pena. Annesso allo studio trovi la camera da letto e il bagno.
Al piano superiore invece, sono collocate queste stanze:
È la camera da letto principale del Palácio da Pena ed era precedentemente occupata da re Ferdinando II. È allestita con il letto a baldacchino, i tendaggi in broccato, le pareti sgargianti e nell’anticamera trovi l’uffico, un vano che inizialmente fungeva come camera della Contessa d'Edla, mentre in seguito venne trasformato nel Gabinetto della regina. Quello che trovi è la scrivania, dove la regina Amélia scriveva la sua corrispondenza e gli scaffali in palissandro dell'epoca. Sono invece più antiche le colonne di legno, il bancone spagnolo e le porcellane di Meissen, che si trovano qui dai tempi della contessa d'Edla.
È stata la prima stanza a ricevere una decorazione murale. Ci sono quattro busti che raffigurano: Pedro V, Luisa d'Orléans regina dei belgi; Carlo Alberto re di Sardegna e un'allegoria dell'inverno.
Ha le pareti affrescate con giocosi trompe-l’oeil ed è arredata con i mobili del XIX secolo neogotici e indo-portoghesi. Tra gli elementi più importanti della sala spiccano gli archi arabi.
Conosciuta anche come Sala Indiana, è la prima grande sala del Nuovo Palazzo e rivela il gusto per l'arte mudéjar con la sua decorazione simmetrica e intrecciata. Come voleva la moda comune delle residenze revivalistiche del XIX secolo, incorporava uno stile islamico. Contiene mobili in rovere che furono commissionati nel 1866.
Decorata con stucchi a motivi naturali, ha finestre con vetrate policrome e mobili del XIX secolo. Per l’illuminazione dell’ambiente, la sala è provvista non solo di lampadari, ma anche di quattro statue di uomini a grandezza naturale con turbanti in testa che reggono altrettanti candelabri con 25 candele ciascuno.
Appartenevano all'ultimo re del Portogallo, Manuele II. In questi spazi sono esposti vari oggetti appartenenti alle antiche collezioni reali e diversi mobili originali quali: la scrivania del re e il suo letto in palissandro.
Da questa terrazza si ha una vasta vista sull'oceano e sulla sinistra puoi vedere la statua del Cavaliere, raffigurante un guerriero medievale, collocata su una rupe nel Parque da Pena. Sul retro della terrazza c’è un piccolo scomparto chiamato Gabinetto Arabo. Qui era custodito un oculare che serviva per osservazioni a lunga distanza.
Si trova invece nei seminterrati il grandissimo spazio che veniva adibito alla cucina. I soffitti sono a volta e conserva ancora le pentole e le stoviglie originali dell’epoca. Tra gli innumerevoli oggetti in rame (pentole, padelle, padelle, piroscafi, cioccolatiere), trovi anche le forme più svariate: dal formato per budini fino agli stampini per paté a forma di maialino o uccellino a seconda del tipo di paté previsto.
L’eclettismo del Palácio da Pena si rispecchia anche nel suo parco, disseminato di costruzioni uniche. Se ti stai chiedendo cosa vedere a Sintra oltre al palazzo, sappi che i giardini sono senza dubbio una cosa da non tralasciare.
Il parco è molto esteso; ti consiglio di tenere a portata di mano la mappa che ti consegneranno all'ingresso. In questo modo potrei avere un riferimento per tornare sulla strada maestra.
Bizzarro, lussureggiante e labirintico, penso siano le parole giuste per descrive questo parco!
Si tratta di 85 ettari di verde dove il re progettò dei veri e propri percorsi atti a far apprezzare la bellezza dei panorami mozzafiato che la posizione del castello regalava. Sto parlando di viali segreti, padiglioni, stagni e piante esotiche. Ho rischiato di perdermi in quest'immensità di foglie e piante, innanzitutto perchè le varie aree a mio parere sono poco segnalate e anche perchè in questa rigogliosa foresta di salite e discese è molto difficile orientarsi.
Vederlo tutto è una gran faticaccia, alleggerita dal piacere di essere contornato da lussureggiante natura, perchè qui convivono diverse specie botaniche:
Oltre ad incamminarti su sentieri in cui perderti e godere di panorami suggestivi, troverai una varietà di laghi, cascate, fontane ed edifici che rappresentano l'architettura del tempo e scoprirai diversi padiglioni, panchine di pietra e passaggi di natura artificiale, oltre a molti luoghi davvero particolari:
Venne realizzato tra il 1864 ed il 1869 ed è un edificio montano a 2 piani, tipico delle regioni alpine e sito nella parte più occidentale. Venne donato da Ferdinando II alla Contessa Elise Hensler (che sposò nel 1869) come sua residenza estiva. Il giardino che circonda lo chalet è composto da differenti spazi verdi: il Giardino delle Felci della Contessa, il Giardino di Joina, il Pergolato e il Labirinto di Pietra dello Chalet. Alla morte del re Fernando, nel 1885, tutti i beni vennero ereditati dalla Contessa compreso il Castello Moresco e il Palazzo Pena che finì per venderli allo Stato, mantenendo l'uso dello chalet e del suo giardino fino al 1904.
La fontana è nascosta in un luogo ombroso e appartato. Si tratta di un esagonale padiglione moresco costruito da João Henriques nel 1840. Ha pareti piastrellate in modo decorativo ed è sormontato da una cupola sferica dorata che riporta iscrizioni arabe.
Quest’ampia area si trova nella zona più bassa del parco. 6 sono i laghetti che la compongono ma sicuramente tutti regalano tranquillità e serenità con i loro colori, con il lieve rumore delle acque e con il cinguettio dei numerosi uccelli. Il lago più grande, il Lago Maior, ospita una piccola torre merlata. Un altro lago invece, è servito da una cascata che scende da quella immediatamente sottostante, accanto alla quale si trova una torre ottagonale e merlata, che ha una base sempre ottagonale con otto porte, che danno accesso a otto piccole stanze. I laghi della valle sono serviti da numerosi corsi d'acqua, provenienti da condotte e sorgenti che sgorgano dalla terra distribuite in varie aree del Parco.
Si tratta di un un edificio cilindrico coperto da una doppia cupola a 12 lati e sormontato da una mezzaluna chiusa sull'asse centrale. Venne costruito sul sito di una cappella dedicata a Santo António ed è uno degli edifici più fotografati e visitati. Nelle vicinanze puoi anche vedere la Statua del Guerriero datata 1848, che svetta su una rupe come una sentinella. Ai piedi di questa statua trovi la Tavola della Regina, un tavolo ottagonale utilizzato spessissimo dalla regina Amélia.
È un piccolo spazio all’interno di una roccia che veniva utilizzato per la meditazione dalla comunità religiosa del Monastero di Pena.
È il punto più alto (529 metri) della collina di Sintra. Da qui godi di una vista spettacolare sul Palácio da Pena, sul Castelo do Mouros e sulla vallata e trovi una croce. Una curiosità: la croce fa parte di una dinastia di “croci”, la cui storia risale dall'anno 1522, che vennero di volta in volta abbattute da un fulmine.
Si trova nella parte occidentale del parco su una vasta area di terreni agricoli che si estendeno dalla Valle dei Laghi fino allo Chalet della Contessa d'Edla, e venne stato creato nel 1843. L'edificio centrale è l'Abegoaria che sosteneva le attività agricole, con stalle ed un magazzino per mangimi e attrezzi agricoli. Insomma, è una fattoria che comprende anche le serre, un insieme di edifici con la funzione di produrre specie vegetali da piantare nel Parco.
Nuora
Si tratta di un edificio di ispirazione neomoresca che permetteva di sollevare l'acqua dal parco al palazzo. L'acqua veniva catturata nel sottosuolo da un complesso sistema sorgenti e condotta attraverso una rete di canali o tubi di piombo a serbatoi chiusi. Questo sistema, oltre a rifornire il palazzo, è ancora indispensabile per innaffiare i giardini, fornendo acqua anche per stagni, numerosi laghi, corsi d'acqua e cascate che animano il parco.
Sei un amante del trekking? Sai che partendo da Sintra puoi raggiungere il Palácio da Pena a piedi? Come? Esiste un sentiero che dalla città passa per il suo giardino botanico e risale infine il Monte de Pena fino all’ingresso del palazzo. La strada è abbastanza difficoltosa, ma per venirti incontro troverai diversi punti di ristoro perfetti per riprendere fiato.
Ti interessa capire cosa vedere a Sintra oltre al Palácio da Pena e al suo parco? Ti invito ad andare a questo link per vedere tutte le attrazioni della fiabesca località di Sintra
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER