Se ti stai chiedendo cosa vedere a Palermo, sappi che la lista è infinita! Ogni angolo di questa splendida città ti regala storia ed emozioni e per semplificarti la ricerca, o pensato di suddividere per circoscrizione territoriale i vari monumenti.
Circoscrizioni di Palermo
La città di Palermo è suddivisa in 8 circoscrizioni (vedi mappa) ed all’interno di ogni circoscrizione ecco cosa troverai:
La parte più antica della città di Palermo, che corrisponde al vero e proprio centro storico, è suddivisa in 4 quartieri:
Cosa vedere a Palermo in questi quartieri?
Sai che in questo quartiere sono nati i giudici Falcone e Borsellino? Eccoti cosa vedere a Palermo in questo storico quartiere:
Che meraviglia questo complesso marmoreo (la statua metà pesce e metà cavallo, un tritone e due puttini con l'annessa fontana), situato in piazzetta Santo Spirito, nei pressi di Porta Felice.
Quest’opera di Francesco Ignazio Marabitti, risale alla seconda metà dell'800 e venne inizialmente progettata per il giardino del palazzo dove risiedevano i Principi di Paternò (Palazzo Ajutamicristo); in seguito venne venduta ed acquistata dall'amministrazione cittadina che la trasportò nella piazzetta dove oggi la puoi ammirare.
Pesantemente danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale, è stata restaurata negli anni Settanta, restituendole tuto il suo splendore con i suoi giochi d' acqua ed il potente impianto di illuminazione notturna che ne accresce la potenza artistica.
Piazzetta S. Spirito, 9
Questa imponente reggia è tra le dimore più affascinanti e ricche di storia di tutta la Sicilia; venne acquistata nel 1692 da Girolamo Branciforte, marchese di Martini, ma nel 1718, i Principi di Butera la unificarono con le case vicine in un unico contesto, divenendo la residenza ufficiale di questi principi. Il palazzo aveva già questo aspetto nel 1735, con il monumentale prospetto rivolto verso il mare.
Nel 1759, un incendio distrusse gran parte del palazzo e tutte le opere decorative che conteneva. Le successive fasi di ristrutturazione degli interni, lo resero ancora più grandioso, regalandogli (grazie ad artisti di grande fama come Olivio Sozzi, Gioacchino e Pietro Martorana e Gaspare Fumagalli), splendide pitture raffiguranti prospettive architettoniche a trafori che decorano i soffitti della maggior parte dei saloni.
Se ti stati chiedendo cosa vedere a Palermo, questo è un luogo che non devi tralasciare.
Sai che il palazzo ha ospitato tanti personaggi illustri e reali quali, il Kaiser di Prussia Guglielmo II, l’imperatrice Eugenia, i reali d’Inghilterra Edoardo VII, i Savoia, i reali di Grecia, e tanti principi e capi di stato. Oggi il Palazzo è di proprietà del collezionista e gallerista Massimo Valsecchi, che ne sta facendo un museo d’arte classica e moderna.
Via Butera, 18
Le marionette sono state uno dei giochi più amati dei bambini; il tradizionale teatro delle marionette dell’Italia meridionale, è in questo museo rappresentato da una collezione di 3500 pezzi provenienti da tutto il mondo: teatrini, pupi, testi di scena e tanti altri oggetti legati al mondo delle tradizioni.
Fondato nel 1975 dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, si trova all’interno dell’ex Hôtel de France, un edificio di grande interesse architettonico e storico nel centro antico di Palermo, a pochi passi dalla monumentale piazza Marina.
Piazzetta Antonio Pasqualino, 5
La sua edificazione risale al 1307 ed è architettonicamente un singolare innesto di forme islamiche, normanne e gotiche. Conosciuto come Palazzo Steri e voluto da Manfredi di Chiaramonte, si trova nell'angolo orientale di piazza Marina. Nacque come tipica abitazione aristocratica medievale, formata da un impianto quadrato incentrato intorno ad un cortile porticato a due ordini: massiccio il primo, con archi ogivali sostenuti da grossolane colonne, mentre nel secondo gli archi poggiano su esili colonne.
Quando la potenza politica della famiglia Chiaramonte cessò, divenne la dimora di Martino I d'Aragona, poi sede dei Vicerè, ed gli inizi del seicento, divenne la sede del Tribunale del Santo Uffizio (l'Inquisizione). L’edificio venne così trasformato inserendo le carceri al primo piano e le camere di tortura al pianoterra; oggi è la sede del Rettorato dell’Università di Palermo.
Cosa vedere a Palermo in questo splendido palazzo?
Al suo interno trovi la “Sala Magna”, con il soffitto ligneo a cassettoni di rara suggestione, che rappresenta il più grande soffitto dipinto rimasto ai nostri giorni, con la testimonianza della ricchezza delle decorazioni di quei tempi.
Piazza Marina, 61
Il Giardino Garibaldi (chiamato anche Villa Garibaldi) è un giardino pubblico di Palermo, realizzato dall’architetto Giovan Battista Filippo Basile tra il 1861 e il 1864. Sai qual è la particolarità di questo giardino?
Al suo interno trovi piante sempreverdi, tropicali e sub tropicali, esotiche e secolari, quali il ficus, considerato uno dei più vecchi e grandi alberi d'Italia che raggiunge un’altezza di 30 metri e 21 metri di circonferenza del tronco. Il giardino, che si trova al centro della Piazza Marina, è di forma quadrangolare e recintato con una cancellata.
Piazza Marina, 53
Venne edificata tra il 1678 e il 1684 e rappresenta un notevole esempio del primo barocco palermitano con la facciata composta da un duplice ordine di colonne e sculture incastonate in essa. Cosa vedere a Palermo all’interno della chiesa?
La chiesa possiede numerose opere d’arte risalenti al Settecento e bellissimi stucchi con motivi floreali, angeli e putti dell’artista Giacomo Serpotta, e conserva le statue della patrona di Palermo, Santa Rosalia, e della Vergine Immacolata.
Via Torremuzza, 1
Uno degli esempi più belli di architettura gotico-catalana a Palermo?
Senza ombra di dubbio lo trovi nel Palazzo Abatellis (progettato dall’architetto Matteo Carnalivari alla fine del ‘400), un complesso di due piani che si sviluppa intorno ad un grande atrio caratterizzato da un ampio loggiato. L’edificio subì gravi danni con i bombardamenti del 1943e venne restaurato più volte. Aperto al pubblico nel 1954, ospita la Galleria Interdisciplinare Regionale della Sicilia, che comprende dipinti e sculture dell'epoca medievale e moderna tra cui: il busto di Eleonora D'Aragona scolpito da Francesco Laurana, l'Annunziata di Antonello da Messina.
Via Alloro, 4
Il palazzo nacque come residenza dei Principi Bonanno ed è architettonicamente la dimostrazione di tutte le influenze delle dominazioni che si sono succedute nella città. Venne gravemente danneggiata durante i moti del 1820 dalle artiglierie dei rivoluzionari siciliani, ma nel 1833 passò nelle mani del marchese Enrico Carlo Forcella che ne commissionò un importante restauro. Il marchese Francesco De Seta lo acquistò nel XX secolo e lo trasformò in uno sfarzoso salotto frequentato dall’aristocrazia nobiliare palermitana.
Cosa vedere a Palermo in questo storico palazzo?
Devi assolutamente visitare gli interni, dove respiri l’atmosfera delle varie epoche, con le sale e le gallerie, ricche di decorazioni di grande pregio:
Via Romano Giuseppe, 1
Venne costruita nel 1582 in occasione del prolungamento fino al mare dell'antico Cassaro, e deve il suo nome a Donna Felice Orsini, moglie del vicerè Marcantonio Colonna. Costituita da due imponenti piloni, è delimitata da un parapetto e da una loggia sulla cui sommità sono poste due grandi aquile marmoree che portano in petto lo stemma della Corona spagnola.
I due apparati della porta sono architettonicamente diversi: l'apparato interno è si stile manieristico, severo e composto, mentre l'apparato esterno è più ricco, infatti ha decorazioni anche barocche.
Foro Italico Umberto I
Si tratta del lungomare voluto nel 1582 dal viceré Marco Antonio Colonna; durante la dominazione dei Borboni veniva chiamato Foro Borbonico, ma nel 1848 il Parlamento Siciliano ne cambiò il nome in Foro Italico. Dopo il 1734, l’antica struttura venne ampliata con una zona successivamente abbellita che diventò una delle mete di svago dei palermitani. Durante la seconda guerra mondiale l’area del Foro Italico venne completamente distrutta e successivamente abbandonata, e solo agli inizi del 2000 venne ripristinata e alla sua originaria bellezza.
Cosa vedere a Palermo su questo lungomare?
Le Mura delle Cattive, che costeggia facciate di imponenti palazzi e che era utilizzata per le passeggiate dalle vedove e il Palchetto della Musica, in stile neoclassico, adibito per ospitare i musicisti.
Foro Italico Umberto I
Cosa vedere a Palermo? Ci sarà anche una cattedrale gotica a cielo aperto?
Ebbene si, questa chiesa sconsacrata di Palermo è particolare proprio per la sua mancanza di copertura che la rende particolare e suggestiva. Per capire come mai non ci sia il tetto, dobbiamo risalire al 1509, anno in cui Giacomo Basilicò decise di costruirla con un progetto tuttavia troppo grandioso e dispendioso. I lavori, che avrebbero dovuto essere terminati in 6 anni, divennero molto più lunghi del previsto, ed il denaro stanziato non fu sufficiente per completarne la costruzione.
Negli anni successivi la chiesa sconsacrata, venne utilizzata dal 1582 come teatro, dal 1624 come lazzaretto per la peste che colpì Palermo, dal 1825 come ricovero per anziani, e dopo la seconda guerra mondiale come deposito di opere d’arte. Fino al 1988 la chiesa rimase abbandonata e venne ristrutturata nel 1995; oggi è sede del Brass, la scuola Jazz di Palermo.
Via Dello Spasimo, 10
Venne edificato nella prima metà dell’800 dai Baroni di Verbumcaudo e divenne nel 1921 la residenza della famiglia Jung, composta da tre fratelli ebrei giunti da Milano agli inizi del XIX secolo per costruire una grande impresa di esportazione di frutta secca, essenze, agrumi e sommacco. Nel 1959 la Provincia di Palermo acquistò e restaurò l’edificio (che ha forti richiami neoclassici) che oggi viene utilizzato per ospitare mostre temporanee ed eventi.
Cosa vedere a Palermo all’interno del palazzo?
Oltrepassando il cortile del palazzo, resterai meravigliato da un giardino a pianta irregolare intersecato da viottoli fiancheggiati da bellissime piante quali: Coccolus Laurifolius, Ficus Macrophylla, palme, dracene, e dai locali interni decorati da affreschi e da pregiatissimi solai lignei.
Via Lincoln, 71
Le caratteristiche di questa piazza del centro storico di Palermo, il cui nome deriva dalla Basilica La Magione, sono state stravolte dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, che ha lasciato al posto degli edifici che la circondavano, solo rovine. La piazza è sempre stata il centro per gli eventi collettivi della popolazione, dei comizi politici, delle fiere, delle processioni religiose e della commemorazione in onore del giudice Giovanni Falcone.
La chiesa si erge sul lato sud della Piazza Magione, ed è l’ultimo edificio costruito dai Normanni a Palermo. I passaggi di proprietà della chiesa furono numerosi nel corso degli anni: fondata nel 1150 da Matteo D’Aiello insieme all’annesso convento, venne ceduta da Enrico VI, nel 1197, all'ordine dei Cavalieri Teutonici, che ne modificarono l’assetto originario ingrandendo il convento e creando nuove cappelle dentro la chiesa.
Nel 1492 la chiesa divenne proprietà degli abati Commendatari, che apportarono nuove modifiche e trasformazioni degli interni in stile barocco. Cambiò nuovamente proprietario nel 1787 passando ai Borboni, che la sottoposero ad un processo di rinnovamento neoclassico, con la creazione di un portico davanti al prospetto. Gli ultimi restauri del 1920 le hanno restituito le linee originali medievali, liberandola del portico e dai rifacimenti barocchi dell’interno, lasciandole tuttavia in questo stile, solo il portale.
La chiesa venne colpita dai bombardamenti delle Seconda Guerra Mondiale e restaurata.
Piazza Magione, 1
Sita nell’omonima Piazza S. Francesco con tutto il suo valore storico, la basilica venne edificata tra il 1254 ed il 1277 su commissione della famiglia Chiaramonte. Dai rifacimenti avvenuti negli anni, rimane la facciata di gusto tardo-romanico con il suo splendido portale costruito all'inizio del '300.
Cosa vedere a Palermo all’interno della chiesa?
L’interno è sublime; nella prima metà del ‘300, vennero edificate le prime cappelle in stile gotico e a partire dal XV secolo ne furono aggiunte altre in forme rinascimentali tra cui la meravigliosa e rinascimentale “Cappella Mastrantonio” di Francesco Laurana e Pietro da Bonitade. Nel XVII secolo venne arricchita di stucchi, di preziosi affreschi di Pietro Novelli e Gerardo Astorino, ma soprattutto della meravigliosa “Cappella dell’Immacolata”, una delle opere più rappresentative del barocco palermitano, con decorazioni di marmi policromi.
Anche questo bellissimo edificio religioso venne colpito dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e grazie ad un profondo lavoro di restauro, oggi la chiesa ha ancora una parte del suo aspetto originario duecentesco.
Piazza S. Francesco D'Assisi
Dove vedere arte moderna a Palermo?
La Galleria d’arte moderna Sant’Anna, chiamata anche GAM, è un museo dedicato esclusivamente all'arte moderna e contemporanea. La Galleria Civica d'Arte Moderna veniva dal 1910 ospitata nei locali del Teatro Politeama, ma dal 2006 è stata inserita nell'ex convento francescano della Chiesa di Sant'Anna la Misericordia, di stile barocco, e l'attiguo gotico catalano Palazzo Bonet.
Cosa vedere a Palermo in questo museo?
Il museo raccoglie oltre duecento opere tra pitture e sculture anche di artisti famosi quali: Giovanni Boldini, Massimo Campigli, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio De Chirico, Emilio Greco, Renato Guttuso, Nino Franchina, Antonino Leto, Salvatore Lo Forte, Francesco Lo Jacono, Vincenzo Ragusa, Franz von Stuck.
Via Sant'Anna, 21
Eccoti uno dei più imponenti gioielli del tardo-barocco palermitano, per la magnificenza dei suoi ambienti, per l’integrale conservazione degli arredi interni e per il suo impianto grandioso. Voluto dal principe Pietro Valguarnera nella seconda metà del XIII secolo, venne realizzato da un'architetto trapanese, Andrea Gigante, ed è stato scelto dal regista Luchino Visconti come set per una delle più affascinanti scene del suo celebre film Il Gattopardo. Un portale con lo stemma della della famiglia Mantegna principi di Gangi, ti introduce ad una splendida corte porticata, dove inizia uno scalone a più rampe che porta al grande vestibolo.
Cosa vedere a Palermo all'interno del palazzo?
Sono rimasta senza fiato di fronte alla spettacolare serie di sfarzosi saloni, ricchi di incredibili decorazioni come gli arredamenti, le tappezzerie e le collezioni di cristalli e porcellane.
Il palazzo oggi è di proprietà dei principi Vanni Mantegna di San Vincenzo, subentrati per trasmissione ereditaria nel 1995.
Piazza Croce dei Vespri, 6
Ogni volta che penso alla Sicilia, mi tornano alla mente le coloratissime pavimentazioni in maiolica. Nel Palazzo Torre Pirajno, trovi una tra le più grandi collezioni europee di mattonelle in maiolica italiane antiche (oltre 4900 esemplari) di un periodo compreso tra il XV ed il XIX secolo.
Il palazzo venne costruito tra il 1500 ed il 1600, ma le otto sale visitabili sono state interamente restaurate recuperando i decori originali celati da strati di intonaco e buone parte delle pavimentazioni d’epoca. Vedrai, quindi, non solo maioliche di provenienza napoletana e siciliana, ma anche gli elementi storici del palazzo e gli affreschi del XVIII secolo.
Se ti stai chiedendo cosa vedere a Palermo, non dimenticare di visitare questa vera e propria via della tradizione siciliana.
Via Giuseppe Garibaldi, 11
Questa è una delle porte più antiche di Palermo, e venne eretta nel 1789 a sostituzione di una struttura precedente del 1600. Di ispirazione neoclassica, la porta, chiamata anche Porta di Sant’Antonino, ha due ali separate con colonne d’ordine tuscanino, nicchie e fontane ornate.
Piazza Giulio Cesare
Su questa piazza affaccia la Stazione Centrale di Palermo, costruita dal 1880 al 1885, ed intitolata a Giulio Cesare, per seguire l’idea di Mussolini di imperializzare l’Italia. Al centro della piazza trovi un monumento al “Padre della Patria”, la statua equestre di Vittorio Emanuele.
Nel 1512, un nobile palermitano che aveva deciso di intraprendere la carriera ecclesiastica, decise di erigere una chiesa nello stesso luogo dove sorgeva il palazzo della sua famiglia, dedicandola a Santa Maria della Grazia. L’immobile venne successivamente acquistato nel 1524 da suor Francesca Leonfante dei Duchi della Verdura, che fondò un monastero; dopo la sua morte, il numero delle suore si ridusse notevolmente portando il monastero a decadere.
Il convento venne così utilizzato come istituto per ospitare le prostitute convertite alla vita monastica, da qui il nome Convento delle Repentite.
Cosa vedere a Palermo nella chiesa?
Il monastero venne abolito nel 1866 e dimenticato per secoli. Nel 2005, durante i lavori di ristrutturazione, venne alla luce la cripta la “Cripta delle Repentine”, in cui è custodito un ricco tesoro: un'altare seicentesco, la tomba della Madre Badessa e le panche dove venivano appoggiate le defunte i cui i corpi venivano prosciugati prima di venire sepolti, secondo la tradizione dei Cappuccini. Della chiesa sono ancora visibili la facciata con il portale, le finestre in stile gotico, alcune colonne originarie, ma oggi è una sede universitaria.
Via Divisi, 53
Incamminandoti per la centralissima via Maqueda, sono numerosi i luoghi e palazzi di interesse. Cominciamo con questa chiesa, inclusa nel complesso monumentale dell'ex Monastero carmelitano, la cui edificazione risale tra il 1625 e il 1628.
Cosa vedere a Palermo all’interno della chiesa?
Questo gioiello di Palermo ha una navata con pavimento in marmi policromi, realizzato nel 1638, e due cappelle laterali; l’interno è barocco, ricco di affreschi e stucchi (attribuiti a Giacomo Serpotta ed al nipote Procopio), ed opere pittoriche attribuite ad Antonio Grano, Filippo Tancredi ed al fiammingo Borremans.
Via Maqueda, 59
Posto sulla centralissima via Maqueda, eccoti una delle dimore barocche più suntuose di Palermo, con i suoi eleganti balconi ed i 75 metri di prospetto, che la rendono anche una delle più grandi. Costruito tra il 1500 ed il 1600 (ma l’attuale configurazione del palazzo è datata 1756), venne danneggiato dal terremoto del 1823.
Dopo anni di vandalismo l’edificio venne acquistato e restaurato nel 1984 dalla Provincia Regionale di Palermo; oggi è concesso alla Fondazione Sant’Elia per esposizioni ed eventi culturali.
Via Maqueda, 81
Ecco un altro tra i più prestigiosi palazzi della città che affaccia sempre su via Maqueda; edificato tra il 1768 e 1771 ha un prospetto tardobarocco impreziosito da colonne e lesene, balconi e cornici.
Cosa vedere a Palermo nello storico palazzo?
Nel cortile interno diviso da un possente loggiato sorretto da doppie colonne, trovi una fontana di pietra sulla quale idealmente siede Diana. Le eleganti sale che compongono l’interno del palazzo sono:
Via Maqueda, 100
La chiesa venne edificata all'inizio del Seicento, ma a causa dei terremoti che nel corso degli anni interessarono quest’area della Sicilia, venne più volte ricostruita tra il Settecento ed il Novecento. L’edificio è composto da tre navate con volte a botte sostenute da colonne ed al suo interno trovi una fonte battesimale che risale al 1494, una tela di Pietro Novelli raffigura l'Immacolata Concezione, due notevoli altari settecenteschi, ed il maestoso monumento funebre del Marchese Michele Busacca Galliori, realizzato nel 1729 dall'architetto Ferdinando Lombardo.
Via Maqueda, 157
La noti subito, grazie alle 3 cupole rosse che la contraddistinguono.
Con una facciata semplice e severa, venne realizzata in pietra arenaria e caratterizzata dalla forma a parallelepipedo, mentre nella parte superiore si trova una merlatura arabeggiante, sopra la quale spiccano le tre caratteristiche cupole rosse; il suo attuale aspetto lo si deve al restauro svolto intorno al 1882 da Giuseppe Patricolo. La costruzione tuttavia, risale al periodo di dominio normanno di Guglielmo I, infatti venne eretta intorno al 1160 per volere dell’ammiraglio Majone di Bari.
Nel 1182 la chiesa venne donata ai monaci benedettini di Monreale, che la tennero fino al 1787. Dal luglio 2015 fa parte del Patrimonio dell’umanità Unesco nell’ambito dell’Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale.
Piazza Bellini, 1
Questo monumento storico patrimonio Unesco, è uno scrigno di fattezza bizantina, risalente al Medioevo, con la varietà di stili architettonici susseguitisi nel corso dei secoli. Chiamata anche Chiesa della Martorana, venne fondata nel 1143 da Giorgio d’Antiochia, ma venne ceduta nel 1453 alle monache benedettine dell’adiacente convento, che porta il nome della sua fondatrice, Aloisa Martorana.
Nel corso dei secoli, la chiesa subì numerose modifiche che l’hanno arricchita di stili diversi: arabo, normanno, bizantino e barocco. La parte originaria della chiesa è a pianta croce con cupola su tamburo ottagonale retto da quattro colonne collegate da archi moderatamente ogivali, bracci coperti con volte a botte e dal campanile, visibile ancora oggi.
Cosa vedere a Palermo dentro la chiesa?
Il ciclo di mosaici della chiesa è il più antico di tutta la Sicilia, con scene che riproducono il Cristo con i quattro arcangeli ed i patriarchi.
Piazza Bellini, 3
Questa chiesa rappresenta per i palermitani di culto e di arte di straordinaria bellezza e importanza, e al contempo, oltre ad essere a mio parere, la chiesa più bella e più ricca di decorazioni della città di Palermo. Il fronte laterale della chiesa prospetta su Piazza Pretoria, ed è annessa ad un vasto monastero domenicano, fondato nel 1310. La nuova chiesa di S. Caterina venne invece edificata tra il 1566 e il 1596 con la facciata tardo-rinascimentale e caratterizzata da due scalinate che accompagnano ai due ingressi principali.
Cosa vedere a Palermo all’interno della chiesa?
L’interno della chiesa venne arricchito, nel corso dei secoli XVII e XVIII, dall’opulenza degli stucchi, dei marmi e degli affreschi in perfetto stile barocco, che decorano ogni centimetro quadrato di pareti, pavimenti, colonne, volta e cupole.
Accanto all’altare maggiore, trovi una porta che ti conduce al Monastero di clausura di Santa Caterina, nato nel 1311 ed al tempo considerato uno dei più prestigiosi.
Piazza Bellini, 2
Continuando a scoprire i monumenti di questa parte del centro storico di Palermo, ho incontrato il Palazzo Bonocore, che affaccia sulla favolosa Fontana Pretoria. Edificato nel 1509, subì numerose ristrutturazioni e cambi di proprietà, fino ad arrivare ai giorni nostri come possedimento di privati che lo hanno concesso all’associazione “I World”. Gli interni sono caratterizzati da stucchi, affreschi e decori multicolori.
Piazza Pretoria, 2
Bianchissima, meravigliosa, imponente, questo è quello che ho immediatamente pensato di fronte a questo incredibile monumento di Palermo. Considerata una delle più belle fontane d’Italia, viene chiamata dai siciliani “Fontana della Vergogna” per la nudità delle sue statue. Venne realizzata nel 1554 da Francesco Camillani a Firenze per il giardino di don Luigi Álvarez de Toledo y Osorio, e successivamente trasferita nel 1581 in Piazza Pretoria a Palermo, a causa dei debiti protratti da don Luigi che la vendette alla città siciliana.
Inizialmente la fontana comprendeva 48 statue ed era fronteggiata da una lunga pergola formata da 90 colonne in legno, ma nel 1574, durante il trasporto, alcuni pezzi si ruppero e vennero smarriti costringendo Palermo ad apportare alcune modifiche al disegno originale. L’effetto di questo trionfo di figure allegoriche e mitologiche è incentivato dai palazzi e luoghi di culto che la circondano, quali la grandiosa chiesa di Santa Caterina e la chiesa di San Giuseppe dei Teatini risalente al XII secolo, il Palazzo Pretorio ed il Palazzo Bonocore.
Piazza Pretoria
Chiamato anche Palazzo delle Aquile, è la sede principale del municipio di Palermo; già nel ‘400 ed era la dimora del pretore che governava la città. Affacciato sulla Fontana Pretoria, venne edificato dal pretore Pietro Speciale dal 1463 al 1478. Numerosi furono gli interventi che il palazzo subì nel corso degli anni: nel 1553 venne ampliato e gli fu rifatta la facciata, nel 1615 nuovamente ritoccato, e nel 1875 gli vennero tolte le parti barocche dandogli il colore giallo ocra, che tutt’oggi ha, assumendo così uno stile neoclassico.
Cosa vedere a Palermo in questo storico palazzo?
Il rinnovamento del palazzo ha dato vita a 7 sale:
1 ) la “Sala del Bassorilievo” (chiamata così per un opera marmorea di Valerio Villareale),
2 ) la “Sala degli Stemmi” (dove trovi dipinti gli stemmi di alcune città siciliane),
3 ) la “Sala delle Lapidi” (sede del Consiglio comunale),
4 ) la “Sala Montalbo” (con un bassorilievo in bronzo che rappresenta Federico III d'Aragona che pone la prima pietra del Palazzo Pretorio),
5 ) la “Sala Gialla” (sede della Giunta comunale),
6 ) la “Sala Garibaldi” (da cui nel 1860 si affacciò Garibaldi per parlare alla folla),
7 ) la “Sala Rossa” (magnificamente decorata da Gustavo Mancinelli e da Francesco Padovani).
Piazza Pretoria, 1
L’ultima tappa (ma non per importanza e bellezza) di questo angolo del centro di Palermo è rappresentato dai Quattro Canti, una piazza formata da quattro cantoni con la struttura perfettamente ottagonale, il cui incrocio segna anche le 4 zone che suddividevano un tempo Palermo: Palazzo Reale, Mezzomonreale, Castellamare e Oreto. Le facciate dei palazzi convesse che formano la piazza (chiamata anche “Teatro del Sole”, perché risultano sempre illuminate almeno da un lato) hanno la classica suddivisione a tre ordini sovrapposti (dorico, ionico e corinzio) con al centro fontane sormontate dalle statue delle quattro stagioni.
Nelle nicchie degli ordini superiori si trovano invece le statue di re spagnoli, mentre al livello più alto ci sono quelle delle protettrici di Palermo, le sante Cristina, Ninfa, Oliva e Santa Rosalia.
Via Vittorio Emanuele
Questo quartiere del centro storico di Palermo, il cui nome deriva dal Castello a Mare, aveva come patrona sant'Oliva e il suo stemma era quello della casa reale d'Austria.
Cosa vedere a Palermo in questo storico quartiere?
Questo complesso, che si trova all’imboccatura dell’antico porto della Cala, non è molto conosciuto ma merita sicuramente una visita. La data della sua costruzione è incerta, ma quello che è certo è che si trattava di un presidio fortificato a difesa del porto della città e di probabile fondazione islamica. Il complesso fortificato nel corso dei secoli, venne continuamente ingrandito e modificato; nel XV° secolo, venne realizzata la nuova cinta muraria e venne aggiunta la Porta Aragonese oggi completamente restaurata.
Nel secolo successivo la fortezza venne ancora rafforzata con la costruzione di un nuovo sistema bastionato. Il castello fu anche teatro di moti insurrezionali, come le battaglie tra savoiardi e spagnoli nel 1718, e quella tra gli austriaci ed i Borboni nel 1734; assaltata e demolita in alcune sue parti nel 1860 e rasa al suolo nel 1922 su disposizione del governo fascista.
Il complesso ha rivisto la luce nel 2006, grazie ad interventi di restauro e scavi che hanno permesso di ritrovare le strutture murarie originali e scoprire una necropoli di età mussulmana.
Via Filippo Patti, 25
Lo storico edificio nel cuore di Palermo, costruito verso la fine del ‘500, nacque come una delle dimore più eleganti. Tuttavia, nel 1801 divenne sede del “Monte della Pietà per la Pignorazione” e venne destinato ad accogliere la sezione dei beni non preziosi, nel 1848 subì gravi danni a causa di un incendio, ed anche durante la Seconda Guerra mondiale, per i bombardamenti aerei.
Cosa vedere a Palermo in questo storico palazzo?
Recentemente ristrutturato grazie all'importante intervento firmato dall’architetto Gae Aulenti, oggi è diventato uno spazio museale d’eccellenza ed è stata allestita l’esposizione della prestigiosa e ricchissima collezione archeologica della Fondazione Sicilia (ex Fondazione Banco di Sicilia), composta da quasi 5000 reperti, molti dei quali sono esposti al pubblico per la prima volta.
Largo Gae Aulenti, 2
Il museo contiene collezioni di immenso valore, infatti sono raccolti ed esposti reperti archeologici del periodo preistorico, fenicio, etrusco, greco e romano, che documentano così le diverse fasi dell'arte e della civiltà della Sicilia occidentale, tra cui una ricostruzione della sima laterale dell'Athenaion, del tempio dedicato alla dea Atena, ed oggetti e sculture provenienti da Solunto, Megara Hyblaea, Tindari, Camarina ed Agrigento.
Cosa vedere a Palermo nel museo?
Il museo custodisce anche la Pietra di Palermo, un frammento di una stele in diorite anfibolica nera, di fondamentale importanza per la ricostruzione delle fasi più antiche della storia egiziana.
Piazza Olivella, 24
Ecco un esempio d'arte barocca della città di Palermo. La chiesa, costruita nel 1300 venne ampliata nel 1633 da Mariano Smeriglio e successivamente nel 1694 dal l’architetto-sacerdote Paolo Amato e nel 1730 venne aggiunto il campanile. La facciata della chiesa è in stile neoclassico mentre all’interno trovi una ricchissima decorazione marmorea che raffigura motivi floreali, putti, tele, affreschi, drappeggi, mentre sulle pareti laterali ci sono quattro altari, riccamente decorati a marmi mischi: il più importante è quello di Santa Lucia.
Via Squarcialupo, 2
Il nome della chiesa, fondata intorno alla metà del 1500 dalla nobildonna palermitana Giulia De Panicolis, deriva dal ritrovamento nel sito di una statua della Vergine Maria, che venne posizionata e venerata sopra un "piliere" (una sorta di pilastrino). Bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale, questo piccolo gioiello palermitano è stato riaperto al pubblico grazie ai restauri strutturali e conservativi, ed ora al suo interno vedi decorazioni in stucco ed affreschi delle volte realizzate probabilmente dal pittore palermitano Vito D’Anna a cui è attribuita anche la pala d’altare con Natività.
Piazzetta Angelini, Via Bara All'Olivella, 1
Sorse tra il 1575 e il 1596 per la massiccia presenza dei genovesi nella Palermo di quegli anni, che aspiravano ad avere un luogo di culto che rappresentasse la loro importanza ed accogliesse le loro tombe. La facciata della chiesa è molto semplice, in pietra, tripartita da lesene che si ripetono sui lati, mentre l’interno ha una pianta a croce latina e maestosi fasci di colonne in marmo bianco di carrara che separano le tre navate.
Cosa vedere a Palermo all’interno della chiesa?
Sotto il pavimento sono conservate le lapidi sepolcrali delle più prestigiose famiglie genovesi dell’epoca.
Piazza S. Giorgio dei Genovesi
La chiesa era annessa ad un convento domenicano che nel 1850 fu trasformato in ospedale militare e successivamente in caserma; furono i Domenicani a trasformare l'ospedale in casa religiosa e si impegnarono nel 1458 nella costruzione di una nuova chiesa. La fondazione della chiesa risale tuttavia al 1300 e venne dedicata a Santa Zita, protettrice della città di Lucca.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, venne gravemente danneggiata e venne riaperta al pubblico solo nel 1952, ma la sua struttura, rispetto alla forma architettonica originaria della quale rimasero la navata centrale ed il largo transetto, venne molto modificata.
Via Squarcialupo, 1
Edificata tra il 1623 e il 1627, questa costruzione secentesca di culto, ha una semplice facciata che la rende quasi anonima ma l’interno, ad unica navata, è meravigliosamente decorata di stucchi, medaglioni, intarsi e affreschi tutti datati tra il XVII e il XVIII secolo, attribuiti alla scuola del Serpotta.
Cosa vedere a Palermo all’interno?
Via S. Sebastiano, 31
Venne realizzata da Vincenzo Gagini nel 1591 e posta nell’omonima piazza palermitana. Sembra, secondo una credenza palermitana, che dalla fontana sgorgava un’acqua miracolosa a scopo curativo; non è mai stato possibile verificare questa credenza ma la fontana è sicuramente magica, considerando che a differenza di tutti gli edifici che la contornavano, ha resistito ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Via Garraffello, 22
La costruzione della chiesa, risalente al 1524 e dedicata all’intervento della Vergine Maria, che condusse in porto le imbarcazioni di una spedizione di armatori siciliani di ritorno dalle coste africane, sorpresi da una terribile tempesta, durò oltre trent'anni.
Cosa vedere a Palermo nella chiesa?
Oltre a pregevoli capitelli gaginiani, la chiesa conserva alcune buone opere del XVI secolo come ”l’Annunciazione” di Paolo Fondulli, un Crocifisso ligneo del XV secolo ed un interessante trittico cinquecentesco con Madonna e Santi.
Via Vittorio Emanuele, 85
La chiesa risale al 1500 e venne eretta per la Congregazione della Nazione dei Napoletani residenti a Palermo. Nel 1581 la Chiesa subì una lieve mutilazione con conseguente modificazione del portico, che assunse una strana forma trapezioidale.
Cosa vedere a Palermo all’interno della chiesa?
All’interno trovi due statue del 1600 rappresentanti la “Giustizia e la Carità” ed altre due che rappresentano la “Verginità e la Grazia”, entrambe realizzate da Procopio Serpotta. Il rivestimento di stucco e oro è stato realizzato nel XVIII secolo nascondendo l'originaria struttura di pietra viva.
Via Vittorio Emanuele, 36
Tra le dimore storiche di Palermo, trovi anche questo bellissimo palazzo, commissionato intorno alla seconda metà del 1400 per volontà dell'aristocratico Antonio Temine, pretore di Palermo e giudice della Gran Corte. Dopo essere stato venduto nel 1700 ai Marassi, duchi di Pietratagliata, la gotica dimora venne ereditata da Fabrizio Alliata duca di Pietratagliata, a cui si deve la ristrutturazione dei primi del 1900, che trasformò in stile neoclassico la facciata, da cui spicca una delle più alte torri della città, liberandola dai balconi di epoca barocca.
Cosa vedere a Palermo in questo palazzo?
Gli interni del palazzo sono stati mantenuti in maniera eccelsa, conservando tra le più significative testimonianze del Rococò siciliano come gli straordinari affreschi di Vito D’ Anna, realizzati nel 1762 e l’enorme lampadario di Murano del 1700.
Via Bandiera, 14
Eccoti uno dei più insigni monumenti barocchi di Palermo, edificata nel 1640 sulle fondamenta di una chiesa quattrocentesca e prima ancora, di una precedente costruzione trecentesca. Collocata in Piazza San Domenico, è diventata il "Pantheon degli illustri siciliani" ed accoglie le spoglie di artisti, uomini di lettere, politici e giuristi che si distinsero nella storia della Sicilia. La facciata color ocra e bianco, caratterizzata da due alti campanili, ha molte statue in stucco che raffigurano Santi e Papi.
Cosa vedere a Palermo nella chiesa?
L’interno della chiesa è a croce latina caratterizzata da tre ampie navate ripartite da sedici possenti colonne di ordine tuscanico che sorreggono quattordici grandi arcate, e navate laterali ricche di tante cappelle che accolgono monumenti sepolcrali ed impreziosite da opere pittoriche e scultoree di grande valore, tra cui il monumento a ricordo di Annetta Turrisi Colonna di Antonio Canova.
Anche la piazza su cui affaccia la chiesa è bellissima, con al centro una colonna eretta su un basamento a croce greca e dedicata all’Immacolata, nel quale spiccano le statue dei 4 arcangeli, le statue bronzee dei papi Pio IX e Pio XII e la statua in bronzo della Santa Vergine.
Piazza S. Domenico
Altra bellissima chiesa barocca di Palermo fondata nel 1632; tuttavia, la prima chiesa dedicata al San Matteo risale all’epoca normanna (1100 d.C.) ed era ubicata esattamente di fronte all’attuale. La facciata, interamente in marmo bigio, presenta i classici tratti delle chiese barocche con nicchie in cui si trovano la statua della Vergine Maria ed i santi Matteo e Mattia. La pianta della chiesa è a croce latina, con una navata centrale costeggiata da imponenti colonne in marmo e due navate laterali e numerosissime sono le opere pregiate che trovi al suo interno.
Cosa vedere a Palermo nella chiesa?
Una curiosità?
Il leggendario accesso dei Beati Paoli (descritto da Luigi Natoli nel suo libro) per raggiungere i sotterranei della città e le sue infinite diramazioni è nascosto tra gli armadi della sacrestia.
Via Vittorio Emanuele, 295
Posta sopra un’alta gradinata sorge proprio nel punto delle mura in cui era fissata una pesante catena che chiudeva l'accesso all'antico porto di Palermo. Questo piccolo gioiello in stile gotico-catalano, con l'integrazione di elementi direttamente risalenti all'architettura normanna, venne edificato tra la fine del 1400 ed i primi del 1500 e nei secoli del barocco, la chiesa venne decorata con stucchi serpottiani, eliminati tuttavia, dopo l'ultima guerra.
Cosa vedere a Palermo dentro la chiesa?
Al suo interno trovi:
La chiesa è conosciuta anche per un miracolo avvenuto nel 1392, quando alcuni prigionieri, condannati ingiustamente a morte, chiesero la grazia alla madonna e vennero liberati dalle catene che si sciolsero al sole.
Piazzetta delle Dogane, 1
La chiesa, di ispirazione barocca, fu costruita nel 1727 su progetto di Nicolò Palma. La facciata in pietra viva è molto semplice, l’interno è un ambiente rettangolare su cui si aprono quattro cappelle semicircolari decorate con stucchi del 1742 di Procopio Serpotta, figlio del celebre Giacomo.
Via S. Basilio, 49
Camminando lungo Via Cavour e giungendo in Piazza Tredici Vittime, trovi l’obelisco marmoreo monumentale in onore ai tredici patrioti giustiziati (proprio in questa piazza) senza un processo, dopo il fallimento della Rivolta della Gancia del 1860, che vide coinvolti alcuni noti patrioti siciliani. Il monumento con i nomi dei tredici caduti è situato in un angolo della piazza, che al centro ospita il monumento dedicato ai caduti degli omicidi di mafia, una scultura in acciaio realizzata e progettata da Mario Pecoraino nel 1987.
Piazza delle XIII Vittime
Questo altro gioiello del barocco palermitano, con la facciata, sulla quale si aprono tre portali ed incorniciata da due campanili gemelli con orologi e abbellita da colonne, è stato edificato nel 1598 e completato nel 1622. La chiesa ha una pianta a croce latina, con tre navate separate da colonne; nelle navate laterali una successione di cappelle tra le quali trovi quella del Crocifisso, chiusa da una cancellata in ottone e decorata da preziosi marmi policromi e pietre dure quali agata, lapislazzuli e topazi.
La cupola della chiesa, che risale al 1700, è interamente decorata da Venanzio Marvuglia ed all’interno trovi un quadro di Tiziano e un ostensorio d'oro.
Piazza Olivella, 1
Questi sono due dei magnifici palazzi storici che si affacciano sui Quattro Canti della città. Il Palazzo Costantino venne commissionato nel 1766 all'architetto Andrea Giganti dalla Famiglia Merendino, ma successivamente, passò in eredità alla Famiglia Costantino, aristocratica famiglia di magistrati, ed oggi, questa antica dimora nobiliare è un gioiello abbandonato nel cuore della città.
Cosa vedere a Palermo in questi storici palazzi?
Originariamente i saloni e le stanze del palazzo erano decorati secondo lo stile rococò, ma oggi è rimasto ben poco dato che gli ultimi eredi del palazzo hanno venduto pavimenti, porte, sovrapporte, camino, arredi e persino uno dei meravigliosi pavimenti in maiolica della dimora.
Palazzo Rudinì è uno degli edifici che delimitano i Quattro Canti di Palermo, edificato intorno al 1760 da Giuseppe Maria Giurato, poi abitato dagli Starrabba, Marchesi di Rudinì fino al 1866 quando, in una rivolta popolare contro il sindaco Antonio Starabba venne dato alle fiamme e gravemente danneggiato. Oggi internamente degli antichi splendori dei palazzi resta veramente poco e niente; la parte più interessante è la vista esterna di tutti gli edifici dei Quattro Canti che completano la piazza in tutta la sua bellezza.
Via Maqueda, 215 e 182
Purtroppo ci sono a Palermo alcune zone caratterizzate da un profondo degrado, tra cui quella che un tempo era il mercato della Vucciria e dove si trova il Palazzo Lo Mazzarino-Merlo. Il palazzo, che si caratterizzava per bellezza e posizione, sorse nel primo 1500 per volere di una delle famiglie pisane, i Lo Merlo, che erano di stanza a Palermo, nel periodo delle repubbliche marinare. Oggi il palazzo versa in una condizione a dir poco pietosa, violentato, imbrattato e spogliato di tutto.
Qual è l’importanza di questo palazzo?
Devi sapere che qui abitò Giulio Raimondo Mazzarino, un cardinale, politico e diplomatico, che fu il primo ministro di Francia perchè a causa della minore età di Luigi XIV, assunse la reggenza dello Stato francese assieme alla regina madre Anna d'Austria.
Via Garraffello, 22
I Catalani giunsero in Sicilia già nel 1282, al seguito del re Pietro D’Aragona, che portò con se alcune delle più nobili famiglie del regno. Tra i tanti benefici che i Catalani ebbero a Palermo ci fu anche la costruzione di una chiesa nel cuore della Vucciria che, dal 1500, assunse il nome di Sant’Eulalia, vergine e martire Catalana.
Costruita nel 1630, la chiesa è rimasta tuttavia incompleta; infatti al suo interno vedi solo i pilastri centrali della pianta che dovevano sostenere la cupola mai realizzata. I resti di affreschi seicenteschi, le colonne di marmo, ed i diversi arredi di valore, che arricchivano la chiesa vennero divisi, dopo la Seconda Guerra Mondiale, tra Roma ed il Museo Diocesano di Palermo.
Via Argenteria, 19
Nel centro storico di Palermo, poco distante dal famoso mercato della Vucciria trovi questa chiesa, uno dei principali esempi di architettura gotico-catalana palermitana. Nacque nel 1339 come oratorio con annesso un ospedale per la cura dei pellegrini, ma venne riedificata dal 1534 con forme nuove: un portico cinquecentesco in stile gotico-catalano e la loggia dalle caratteristiche volte a crociera.
Cosa vedere a Palermo dentro la chiesa?
Al suo interno presenta pregevoli decorazioni di stucchi settecenteschi, una tribuna ottagonale con cupola di stile rinascimentale ed opere d’arte di notevole interesse e valore artistico tra cui: la pala d’altare l “Immacolata” di Pietro Albina del 1623 ed i capolavori pittorici di Antonio Manno.
Piazza S. Giacomo la Marina,13
Fondato dall’omonima confraternita, rappresenta uno fra i siti artistici più celebri di Palermo, parte del Circuito dei "Tesori della Loggia", che ospita uno dei migliori esempi di decorazione barocca, opera capolavoro di Giacomo Serpotta che vi lavorò dal 1688 al 1718. Questo tripudio di angeli e putti, che si calano dal soffitto e sbirciano tra le cornici, mi ha lasciato senza fiato!
Opere del Serpotta ma non solo: ti evidenzio anche la splendida pala dedicata alla Vergine del Rosario di Carlo Maratta del 1695 ed il pavimento a tarsie marmoree che si estende in un intreccio di stelle ad otto punte.
Via Valverde, 3
Forse il quartiere più ricco di storia e più antico della città; nella sua area i primi Fenici fondarono la città e vi stabilirono i primi centri direzionali, ed al suo interno correva il fiume Kemonia, attualmente sotterraneo.
Cosa vedere a Palermo in questo storico quartiere?
La magnificenza e la spettacolarità di questa chiesa ha pochi eguali. Quando sono entrata ho avuto da subito la sensazione di essere dentro una piccola bomboniera! Nel cuore del centro storico, in uno degli angoli più affascinanti e ricchi di storia della città (la facciata è inglobata in uno dei quattro canti e la sua colorata cupola fa da contorno alla Piazza Pretoria), venne edificata a partire dal 1612, su progetto dell’architetto teatino napoletano Pietro Caracciolo.
Con il suo stile barocco, ha sulla facciata principale una statua settecentesca di San Giuseppe, posta su un scudo di marmo con il simbolo dei falegnami.
Cosa vedere a Palermo all’interno della chiesa?
L’interno, composto da 3 navate a croce latina, è molto sfarzoso ostentato da un’incredibile numero di opere d’arte:
Sotto l’altare, intorno al 1660, venne rinvenuta una fonte d’acqua ritenuta miracolosa, oggi incanalata nel cortile sul lato destro della chiesa superiore.
Via Vittorio Emanuele, 311
Il palazzo del vicerè Pietro Speciale venne costruito nel 1468 su quella che era la cinta meridionale delle mura punico-romane; venne in gran parte demolito e successivamente ristrutturato dal primo principe di Raffadali alla quale il palazzo era passato di proprietà, che gli dette la conformazione attualmente visibile.
Cosa vedere a Palermo dentro il palazzo?
Bellissima è la parte caratterizzata dal monumentale cortile interno e dai sontuosi saloni, la biblioteca e il "salotto rosso", affrescati da Francesco Padovani e Giuseppe Enea.
via Giuseppe Mario Puglia 2
Più che una chiesa, questo edificio sembra un teatro barocco, un piccolo gioiello architettonico con la forma a pianta ellittica e la cupola ovoidale, che si colloca tra le 7 meraviglie di Palermo. Originariamente, nel 1072, era luogo di culto del monastero delle suore basiliane, con una configurazione completamente diversa da quella che vedi oggi. La costruzione fu riedificata ed ingrandita più volte grazie ai cospicui lasciti e le rendite che le suore ricevevano, infatti nel 1682, venne ampliata ed arricchita nei decori e negli arredi, vennero cambiate le originali forme normanne con forme barocche, e venne costruita la maestosa cupola ovoidale.
Danneggiata dai bombardamenti del 1943, venne ristrutturata nel 1969 dall’architetto Franco Minissi, cambiando la natura della chiesa in auditorium (ecco perché mi ricordava un teatro!).
Cosa vedere a Palermo all’interno della chiesa?
L’interno della chiesa, che oggi puoi vedere è fastoso ed interamente decorato da marmi policromi, stucchi ed affreschi tra cui “l’Adorazione dell’Agnello Mistico” di Filippo Tancredi del 1705 e la decorazione interna di Vito D’Anna, avvenuta in epoca borbonica.
Via Vittorio Emanuele, 392
La chiesa sorse tra il 1564 ed il 1578, per celebrare il prestigio dei Gesuiti arrivati in Sicilia nel 1564. Chiamata anche Casa Professa, è uno dei più importanti complessi edilizi sacri dell’arte barocca della città di Palermo. Nel 1943, un bombardamento aereo distrusse la cupola ad alcune parti della volta centrale, che vennero ricostruite sull’antico disegno.
Alla facciata mancano i due campanili, mentre l’interno è ricoperto da una esuberante decorazione marmorea arricchito da motivi floreali, umani ed animaleschi, realizzati con la tecnica a marmo mischio e tramischio, eseguiti dai migliori scultori siciliani quali Pietro Novelli, Gaspare Bazzano, Antonio Grano, Camillo Camilliani, Ignazio Marabitti, a partire dal 1658. La Cappella maggiore (presbiterio), è la più bella del tempio, con uno stupendo scenario di gruppi marmorei della nicchia centrale realizzati da Gioacchino Vitagliano.
Piazza Casa Professa, 21
Sai qual è il mercato più celebre di Palermo?
Il Mercato Ballarò, situato nel centro storico, è un’impagabile mix di colori e profumi oltre ad essere l’esempio dell’integrazione tra la realtà locale e realtà lontane, soprattutto africane. Il quartiere è abitato da un numero considerevole di immigrati assolutamente pacifici, tanto che passeggiando tra le sue stradine, avrai la sensazione di non essere in Sicilia.
Creato dagli arabi sul modello dei suq intorno al X secolo è un mercato che inizialmente proponeva prodotti ortofrutticoli ma oggi puoi trovare di tutto: giradischi antichi, mobili, quadri, abbigliamento ed antiquariato.
Via Ballaro, 1
Risale al XIII secolo e si trova nel cuore del mercato storico di Ballarò adiacente alla Chiesa di San Nicolò di Bari all’Albergheria. È una slanciata costruzione quadrangolare con i conci ben squadrati, edificata dalla Universitas palermitana (l’allora municipalità) per difendere le mura del “Cassaro” e facente parte del sistema di trasmissioni. Sappi che se Sali su questa torre, ti godrai uno dei panorami più belli di Palermo!
Via Nasi Nunzio, 18
Se attraversi il mercato di Ballarò giungi a piazza Carmine, una piazza dominata dalla grande cupola di questa chiesa barocca di Palermo. Le origini della Chiesa risalgono al 1235, quando nella città arrivarono dalla Palestina i Frati Carmelitani.
La cupola della chiesa (costruita nel 1680) che s'innalza su tre ordini, tamburo, volta e lanternino, è davvero stupenda, non ho mai visto una cupola così adornata, decorata esternamente da stucchi; i pilastri sono ornati da quattro statue di stucco del 1681 e raffigurano: Mosè, S. Elia, profeta, S. Giovanni Battista e Giona opera di Vincenzo Messina, e la calotta è ingentilita da maioliche palermitane smaltate di color verde e nero, i colori dello stemma dei Carmelitani.
Cosa vedere a Palermo dentro la chiesa?
Anche l’interno della chiesa possiede numerose opere di notevole valore artistico: una tavola raffigurante la Madonna del Carmelo eseguita nel 1492 da Tommaso De Vigilia, un Crocifisso seicentesco, rappresentazioni realizzate a stucco su fondo di oro zecchino realizzate dai fratelli Giuseppe e Giacomo Serpottae nel 1683, "Il dono dello scapolare", opera di Giovanni Patricolo e realizzato sul soffitto.
Piazza Carmine, 1
Eccoti uno dei più pregevoli edifici del XVI secolo. Questa imponente dimora patrizia che si trova a pochi passi dalla cattedrale, venne costruita nel 1588 dall’architetto Giuseppe Giacalone, su richiesta del Principe Cristoforo Castrone, appartenente ad un’antica ed illustre famiglia patrizia palermitana di lontane origini romane, che per molto tempo occupò le più importanti cariche pubbliche della città.
Costruita su edifici più antichi ma non completamente demoliti, presenta una facciata con sapienti giochi chiaroscurali delle paraste, effetti pittorici che avvolgono le colonne del portale, nicchie con le statue di Romolo ed Ersilia ed iscrizioni che attestano l’origine romana dei Castrone.
Il Palazzo chiamato anche "Santa Ninfa" perchè dalla fine del 1600 e fino al 1820 fu di proprietà dei Giardina, Marchesi di Santa Ninfa, passò nel XIX secolo alla famiglia D'Onufrio, che lo ristrutturò.
Cosa vedere a Palermo all’interno del palazzo?
Particolari e d’effetto sono sicuramente lo scalone settecentesco che porta al piano nobile, il soffitto barocco che ricopre l’antica cappella del palazzo, la fontana marmorea del 1500 che si trova in fondo al cortile e la corte su cui si affaccia un loggiato con tre arcate poggianti su colonne corinzie.
Via Vittorio Emanuele, 452
Questo è uno dei palazzi più vecchi e prestigiosi di Palermo, ubicato dentro le primitive mura della città punica, la cui parte più antica, è un'alta torre arabo-normanna risalente al XII secolo e denominata "Torre di Scrigno".
Cosa vedere a Palermo in questo storico palazzo?
Dal cortile interno (tra i più belli e meno conosciuti di Palermo) e salendo la grande scala in marmo rosso si giunge al piano nobile con i suoi numerosi saloni arredati con mobili originali e quadri di artisti dell’epoca:
Piazza Conte Federico, 2
Ogni chiesa di Palermo ti lascia senza parole… l’esuberanza delle decorazioni barocche le fa assomigliare a veri e propri musei, pieni di colori. La Chiesa di Santa Chiara non fa distinzione in quanto a decori. Vedendola da fuori, non le daresti alcuna importanza; la sua facciata è di una semplicità estrema, piccola, lineare, senza alcun segno di nota. Tuttavia non lasciarti condizionare dell’apparenza esterna, perché varcata la soglia ti trovi davanti uno dei più bei tesori della città di Palermo, l’ennesimo capolavoro dell’arte barocca.
La chiesa fu costruita nel 1344 e successivamente donata alle suore clarisse del adiacente convento; danneggiata dai terremoti, nel 1678 venne ripresa da Nicolò Palma, che le donò quello stile barocco lussureggiante.
Cosa vedere a Palermo all’interno della chiesa?
L’affresco dell’arco trionfale attribuito a Paolo Martorana, il “Trionfo dell’arca dell’Alleanza”, nel catino absidale di Gaspare Fumagalli, il “Trionfo della Trinità” nella cupola di Antonio Grano e l’altare maggiore, interamente ricoperto di bronzi dorati, lapislazzuli, agate ed ametiste.
Piazzetta Sette Fate, 11
Venne ufficialmente istituito nel 1860 ma la storia del museo inizia nel 1779 con quella dell’Ateneo palermitano la “Regia Accademia degli Studi” e trasformata in “Regia Università degli Studi” nel 1805.
Cosa vedere a Palermo in questo museo?
Il museo è uno tra i principali musei geologici e paleontologici europei con un patrimonio costituito da oltre 600.000 reperti suddivisi in numerose collezioni riguardanti la storia geologia della Sicilia: fossili di oltre 270 milioni di anni e collezioni geologiche e paleontologiche provenienti da tutto il mondo.
Corso Tukory, 131
Edificata nel 1684 per volere dei Gesuiti, è un’ulteriore testimonianza del barocco in Sicilia. L'esterno ha una cupola centrale, quattro cupole minori ed una torre campanaria della stessa architettura della chiesa con un orologio che però non funziona.
Cosa vedere a Palermo dentro la chiesa?
Il suo interno ha uno schema a croce “greca”, con le quattro cappelle angolari di forma esagonale, circondate da colonnati e la decorazione predominante è un elegante manto decorativo in marmi mischi, realizzato tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo.
Via S. Francesco Saverio, 3
Sito in Piazza Vittoria a pochi passi dal Palazzo dei Normanni, l’edificio non è più adibito a funzioni di culto, ma attualmente destinato ad usi civili, infatti dal 2007 trovi l’Archivio storico parlamentare della Sicilia e il Centro di informazione e documentazione istituzionale.
Cosa vedere a Palermo in questa chiesa?
Tuttavia al suo interno puoi vedere gli affreschi di Guglielmo Borremans e Filippo Tancredi, preziosi dipinti che narrano la vita dell'imperatore Costantino e della madre Elena. una basilica distrutta intorno alla metà del V secolo durante le persecuzioni vandaliche.
Piazza della Vittoria, 23
È tra le dimore nobiliari più antiche di Palermo, un magnifico esempio di architettura medievale siciliana. Venne costruito nel 1330 dal feudautario Matteo Sclafani ed Attualmente ospita il Comando Regione Militare Sud. Imponente, massiccio a pianta quadrangolare che si sviluppava su tre piani ha un grande atrio centrale, una serie di eleganti bifore ed portale con timpano sormontato da un'edicola e da un'aquila.
Piazza della Vittoria, 14
Questa dimora principesca, venne costruita nel 1615 ed è una delle più suggestive dello stile barocco.
Cosa vedere a Palermo in questo storico palazzo?
Nel palazzo sono conservate ed esposte al pubblico superbi affreschi realizzati da Gioacchino Martorana e diverse collezioni di ceramiche siciliane, di porcellane napoletane e francesi, di vasi, di ventagli, di ricami, cartoline d'epoca, quadri, cassapanche, carrozze e portantine, armi in asta, cannoni, fucili di vario tipo.
Via Pietro Novelli, 3
Si tratta di un monumento barocco eretto nel 1662 nella piazza antistante il Palazzo dei Normanni, che celebra Filippo IV re di Spagna e di Sicilia. Il monumento è composto da un piedistallo e quattro personaggi che la attorniano in posizione genuflessa: il primo è il re di Granata Maometto Babdelin, detto il Cicchito; il secondo rappresenta il mauritano re di Tremisen in Africa; il terzo è Caupolicano, despota supremo del Cile nell’America meridionale, ed il quarto rappresenta Corralat, tiranno di Mindanao nell’Asia.
Sulle quattro facce del piedistallo sono rappresentate l’Africa, l’Asia, l’America e l’Europa sulle quali il re di Spagna governava.
Piazza del Parlamento, 5
Chiamato anche Palazzo Reale, è la più antica residenza Reale d’Europa (infatti nei sotterranei trovi i resti dei primi insediamenti punici) che un tempo ospitava i sovrani di Sicilia. Tuttavia la prima parte costruita risale alla dominazione araba nel IX secolo (tra i fiumi Kemonia e Papireto) denominata Qasr, che stava ad indicare non solo un castello ma anche una fortificazione dai prioritari compiti militari.
Furono i Normanni nel 1072 ad iniziare i lavori di ricostruzione ed ampliamento che portarono la fortezza a trasformarsi in Palazzo Reale nel 1130. Le devastazioni degli Angioini nel 1282 e successivamente degli Aragonesi portarono al progressivo spopolamento della reggia e solo nell’epoca spagnola (1517) il castello tornò a occupare un ruolo importante, quando i viceré spagnoli decisero di abitare il castello e ristrutturarono e modificarono radicalmente l'aspetto originario del complesso. Anche i Borboni delle Due Sicilie nel 1806, fecero nuovamente ristrutturare il palazzo.
Tre sono le torri che compongono il castello:
Questo castello ha le tracce di numerosi popoli che lo hanno abitato e che lasciato in eredità raffinati ambienti.
Quali sono queste affascinanti sale?
Insomma, greci, romani, bizantini, normanni, spagnoli, e molti altri popoli hanno lasciato tracce del loro passaggio nelle mura della dimora, i cui raffinati ambienti furono testimoni della più importante cultura europea dell’epoca normanna, ai tempi in cui gli imperatori radunavano grandi scienziati, poeti, musicisti, e pittori del tempo. Oggi il Palazzo svolge un’importante funzione direttiva, essendo sede dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Piazza Indipendenza, 1
Ecco un edificio di culto che ti lascerà senza fiato! Edificato nel 1132 e consacrato nel 1140, venne costruito come chiesa della famiglia reale e si trova all’interno del Palazzo dei Normanni. È una basilica a tre navate, delimitate da colonne in granito e marmo cipollino con capitelli compositi, dedicata ai Santi Pietro e Paolo; la cupola, il transetto e le absidi sono decorati con dei spettacolari mosaici bizantini, tra i più importanti della Sicilia e quasi inalterati sono i pavimenti con la straordinaria decorazione marmorea in opus sectile.
La Cappella Palatina fu danneggiata dal terremoto del settembre 2002 ed in seguito è stata sottoposta a restauri, terminati nel luglio del 2008.
Piazza del Parlamento
Palermo non smette mai di sorprendere, evoca gioielli in ogni suo angolo e tra questi c’è la Camera delle Meraviglie, una stanza dai decori arabi che si trova all'interno di un edificio settecentesco. È rimasta nascosta fino al 2014, dato che gli ignari proprietari dell’appartamento hanno scoperto questo tesoro solo in seguito ad una recente ristrutturazione. Interamente dipinta di blu e ricca di incisioni arabeggianti in oro e argento che sembrano risalire fra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, legano la Sicilia al mondo musulmano.
Via Porta di Castro, 239
Eccoti uno dei simboli più rappresentativi dell’arte e dello stile arabo-normanno, costruito tra il 1130 e il 1148, e affidato ai Benedettini di Montevergine, sotto il regno di Ruggero II, sorge appena sotto le mura del Palazzo Reale. Con ogni probabilità, fu una moschea durante il periodo mussulmano e dopo un lungo periodo di abbandono, nel 1464 il complesso venne profondamente trasformato. 5 sono le cupole che sovrastano una forma cubica, rappresentazione che ricorre sia nella cultura islamica sia in quella bizantina mentre l’interno è di forma geometrica semplice, e si presenta spoglio, severo e senza decorazioni.
La chiesa di San Giovanni degli Eremiti comprende anche un bellissimo chiostro a pianta quadrata, purtroppo oggi ridotto quasi allo stato di rudere ma che ti permette ancora di ammirare i resti di mura perimetrali e un’agile fuga di colonnine binate con arcate gotiche.
Via dei Benedettini, 20
Questa chiesa, ebbe origine sulle fondamenta dell’antica chiesa San Giorgio in Kemonia, che successivamente divenne una chiesa normanna appartenuta ai Padri Cistercensi e che dal 1765 passò alla Congregazione Benedettina Olivetana.
Cosa vedere a Palermo all’interno della chiesa?
La chiesa è a unica navata, lungo la quale si aprono tre cappelle per lato e l’interno è finemente decorato con stucchi, tuttavia la cosa più affascinante è rappresentata dal campanile (alto circa 20 metri da terra) dal quale è possibile godere di uno spettacolo notevole sulla città.
Via dei Benedettini, 16
Il nome della chiesa (detta anche La Pinta) deriva da un’antecedente chiesetta di epoca bizantina, fondata dal generale bizantino Belisario.
Cosa vedere a Palermo dentro questa chiesa?
L’interno, a navata unica con brevi altari laterali, è impreziosito dagli stucchi di Giuseppe Serpotta fratello del più famoso Giacomo, da affreschi e dal pavimento d’epoca.
Piazza della Pinta, 8
Conosciuto localmente come Il Capo, questo quartiere del centro storico di Palermo, famoso per la Cattedrale ed il Teatro Massimo, aveva come patrona santa Ninfa ed il suo stemma era Ercole che atterra il leone.
Cosa vedere a Palermo in questo storico quartiere?
Nel 1997 il Teatro Massimo ha finalmente ripreso il suo posto nell’Olimpo della Lirica Europea, dopo 23 anni di chiusura. Intitolato a Vittorio Emanuele II, è il più grande teatro italiano ed il terzo in Europa ed affaccia sulla piazza dedicata a Giuseppe Verdi. Venne progettato dall’architetto Giovanni Battista Basile in stile neoclassico con strutture rientranti e semi-cilindri uscenti che creano armonia ed eleganza ed ha un pronao corinzio esastilo elevato su una monumentale scalinata ai lati della quale sono posti due leoni bronzei e in alto è sovrastato da un'enorme cupola emisferica.
Cosa vedere a Palermo nel teatro oltre ad ascoltare meravigliose opere liriche?
Piazza Giuseppe Verdi
I palermitani la conoscono come Chiesa di Santa Rita, ed ha una storia molto antica; venne edificata nel 1275 per volere delle famiglie Sclàfani e Chiaromonte, sulle fondamenta di un’altra chiesa. Il prospetto è molto semplice ma arricchito da uno splendido portale e da un rosone di notevole pregio.
Cosa vedere a Palermo all’interno della chiesa?
L'interno dell'edificio, un’unica navata, costudisce gli stucchi del Serpotta, ed altre notevoli opere fra cui il busto di Francesco Medici di Ignazio Marabitti ed una pittura di Giuseppe Salerno con storie di San Tommaso di Villanova.
Via Francesco Raimondo, 3
Venne costruita nel 1601 ed è uno dei più begli edifici religiosi del centro storico di Palermo, con l’esterno di gusto tardo-rinascimentale. L’accesso alla chiesa avviene da tre portali, sormontati da rilievi in stucco che raffigurano Camillo de Lellis e Santa Ninfa. L’interno ha una schema a croce con un ampio presbiterio quadrato al termine di un’unica navata coperta da volta a botte lunettata, ed affiancata da profonde cappelle tra loro comunicanti.
Purtroppo la condizione della chiesa non è tra le migliori; la struttura è un po' decadente e usurata in varie parti decorative e l’edificio avrebbe bisogno di un intervento impegnativo. Speriamo che possa avvenire per salvare anche questo patrimonio storico di Palermo.
Via Maqueda, 220
Questa dimora storica realizzata nel 1784 dai principi Ventimiglia di Belmonte, venne venduta al capitano marittimo Giovanni Riso nel 1841 che fece scolpire le insegne del casato sullo stemma marmoreo che sormonta il portale di ingresso. Il Palazzo diventò sede della Federazione dei Fasci Palermitani nel 1933 ma venne quasi interamente distrutto dalle bombe della Seconda Guerra Mondiale. Solo nel 1986 venne acquistato dalla Regione Siciliana che lo restaurò ed oggi è la sede del Museo Regionale d’arte Moderna e Contemporanea.
Via Vittorio Emanuele, 365
È una delle pochissime chiese in Europa intitolate ai Re Magi, e venne edificata nel 1545 da alcuni confratelli della Compagnia dei Tre Re, venditori di frutta secca. Bombardata nel 1943, ha vissuto lunghi anni di abbandono e alterne fasi di restauro. L'interno a navata unica, è magnifico e luminoso, e nella volta ed ai lati del presbiterio si trovano i resti di affreschi di Vito D’Anna con storie dei Re Magi risalenti al 1751, mentre gli stucchi sono opera di Procopio e Giovan Maria Serpotta.
Via del Celso, 42
Due colonne con capitelli corinzi delimitano l’ingresso, l’architrave sorregge un timpano triangolare con lunetta e statuetta e sopra due balconi con inferriate fanno apparire questo edificio più simile ad una casa che a un luogo di culto. È la Chiesa di Sant’Onofrio che conserva la statua marmorea del santo ed il simulacro di san’Onofrio realizzato nel 1603.
Piazza Sant'Onofrio 1
Percorrendo una stradina in salita verso la via S.Agostino, trovi la Grotta dei Beati Paoli, sede nella quale la setta omonima conduceva le riunioni, giustiziava i nemici, mostrandoti una Palermo ricca di intrighi e misteri e resa celebre da Luigi Natoli in uno dei suoi romanzi più celebri.
Cosa c’è di vero nella misteriosa storia dei Beati Paoli che ha catturato l’attenzione di tanti? Sarà leggenda o realtà?
L’ipotesi che sembra più accreditata fa riferimento ad una congregazione devota di San Francesco di Paola, che intervenivano su chi abusava del proprio potere o della particolare posizione sociale per commettere soprusi ai danni dei più deboli, mettendo a punto la vendetta con condanne a morte a cui non c’era via di scampo. Il luogo in cui si riunivano i Beati Paoli è un dedalo intricato di ampie cavità sotterranee, attraverso le quali i Beati Paoli si muovevano facilmente per tutta la città e la grotta è una stanza circolare attorniata da un sedile in pietra ricavato nella stessa roccia.
Via Sedie Volanti, 47
A pochi passi dall’entrata settentrionale del centro storico che coincide con Porta Carini, trovi questo edificio di culto che è un autentico gioiello del barocco fiorito palermitano. Le bancarelle del Mercato del Capo, sono esposte proprio davanti alla chiesa; quindi presta attenzione, non guardare solo i banchetti ricchi dei colori di frutta e verdura ma cerca la chiesa ed entra. La facciata della chiesa è austera e sobria e non ti permette di immaginare il tesoro che contiene al suo interno.
Cosa vedere a Palermo all’interno della chiesa?
L’interno è semplicemente spettacolare, una visione di marmi mischi, di stucchi, di pitture, di ferri forgiati e dorati, di statue e di colonne tortili in marmo rosso, di riccioli e volute, cornici e modanature, decori floreali, ghirlande e gigli stilizzati; un vero e proprio tripudio di barocco! Edificata tra il 1604 ed il 1612, faceva parte dell'omonimo monastero benedettino costruito nel 1576 per volere della nobildonna Laura Imbarbara, il cui sarcofago è custodito all'interno della chiesa.
Via Porta Carini, 38
Venne costruita nel 1605 da alcune famiglie di nobili pisani, residenti a Palermo, e dedicata ai 40 soldati cristiani di una legione romana, condannati a morire in Armenia nel 320 d.C. Nella facciata in tufo, trovi un sobrio portale con la croce della Repubblica di Pisa, mentre gli interni, ricostruiti nel 1725, sono decorati con stucchi e affreschi del fiammingo Guglielmo Borremans.
Via Gioeni, 3
La Chiesa (intitolata a San Stanislao Kostka e conosciuta anche come chiesa della Madonna del Lume) ed il Convento del Noviziato dei Gesuiti vennero edificati nel 1591 su progetto dell'architetto Messina Natale Massuccio. La sua ricca facciata in pietra da taglio è adornata con statue ed elementi decorativi scolpiti e sopra il portone d’ingresso vedi un medaglione di marmo bianco sorretto da due angeli con al centro il busto di San Stanislao.
Cosa vedere a Palermo all’interno di questa chiesa?
Il suo interno è ricco di notevoli decorazioni in marmi mischi e in stucco, tra cui spicca la statua di San Stanislao realizzata da Giacomo Pennino nel 1725.
Via del Noviziato, 1
Eccoti una delle più antiche testimonianze storiche di Palermo, un cimitero paleocristiano, testimonianza del primo cristianesimo di Sicilia; infatti l’ubicazione sotterranea testimonia l’origine turbolenta della religione cristiana, accettata con l’editto di Costantino nel 313 d.C. La struttura, scoperta nel 1739 e composta da corridoi, gallerie e loculi che si estendono per alcune centinaia di metri verso occidente, sorgeva nei pressi dei fiumi che, grazie alla presenza dell’acqua, permettevano di trovare una pietra duttile e di più facile lavorazione.
Corso A. Amedeo, 110
Questo mercato di anticaglie d'arredamento italiano e siciliano, si svolge dal secondo dopoguerra, ed è strutturato in botteghe di lamiera e qualche bottega di restauro, dove sono esposti numerosi oggetti e mobili antichi, ma anche interessanti vintage e di modernariato. Sai che la nobiltà, l'alta e media borghesia ed i politici palermitani hanno frequentato regolarmente il mercato per trovare qualche pezzo d'epoca che poteva dare il tocco finale all'arredamento delle loro dimore?
Piazza Domenico Peranni, 2
Quest’altro gioiello della città, sorge a pochi passi dalla Cattedrale di Palermo; chiamata anche “Badia Nuova”, venne edificata tra il 1620 e il 1623, venne reataurata nel dopoguerra, ed oggi è sede del Seminario Arcivescovile di Palermo.
Cosa vedere a Palermo all’interno della chiesa?
L’interno è composto da un’unica navata con due altari per lato ed un sottocoro decorato con stucchi di Giuseppe e Giacomo Serpotta e da affreschi di Filippo Tancredi, mentre nella volta sono conservati gli affreschi di Pietro Novelli.
Via Incoronazione, 2
Questa chiesa normanna è tra le più antiche di Palermo; infatti venne fondata nel 1171 per costudire le spoglie di Santa Rosalia, la protettrice della città, oggi poste nella cattedrale e conservate nella Cappella delle Sacre Reliquie. L’edificio venne realizzato interamente in pietra di tufo ed ha la forma di un grande cubo, con pianta a croce greca, mentre all’interno, piuttosto austero, si innalzano quattro massicci pilastri da cui muovono grandi arcate che si intersecano nella copertura centrale a crociera. Nel pavimento ci sono alcune lastre tombali ed al centro della navata centrale un lastra di marmo chiude quella che un tempo doveva essere una cripta sepolcrale o un ossario.
Cortile dei Pellegrini 6
L’imponenza e la maestosità di questo edificio mi hanno stupito; non mi sarei mai aspettata un edificio di questa dimensione, ma soprattutto non potevo immaginare la sua originalità derivante dalla commistione di forme e stili in un unico corpo architettonico a causa dalle differenti popolazioni che nel corso dei secoli, si sono alternate sul suolo siciliano. Che spettacolo!
La Cattedrale di Palermo è uno dei simboli più rappresentativi della città e dello stile arabo-normanno e si trova in un’area a ridosso delle antiche mura punico-romane che chiudevano il luogo del primo insediamento fenicio. L’edificazione della cattedrale avvenne su un sito già occupato da altri luoghi di culto, infatti la prima costruzione, nell’età paleocristiana, era una basilica che venne distrutta intorno alla metà del V secolo durante le persecuzioni vandaliche, per poi essere ricostruita nel 590 dal vescovo Vittore e per volontà di San Gregorio Magno.
Da moschea del venerdì al tempo della dominazione islamica (831), la cattedrale venne restituita al culto cristiano nel 1072 ma solo tra il 1169 ed il 1185 ottenne la ricostruzione dell’edificio normanno e la consacrazione grazie all’arcivescovo Gualtiero Offamilio. La decorazione esterna della chiesa venne compiuta in tempi diversi, e la torre campanaria attuale in stile neogotico, risale al 1805, mentre quattro campanili angolari, sorgono a imitazione dei minareti di stile islamico ed accompagnano il primitivo torrione campanario.
Nonostante la chiesa sia più affascinante all’esterno (un vero e proprio capolavoro di architettura) che all’interno (piuttosto semplice), sono di pregio le opere d’arte costudite, soprattutto del periodo rinascimentale quali:
La chiesa costudisce anche i sepolcri dei monarchi siciliani, tra cui:
La bellezza della Cattedrale di Palermo è stata riconosciuta anche dall’UNESCO.
Via Vittorio Emanuele
Di fronte alla facciata principale della Cattedrale, è collocato il museo ospitato nelle sale del Palazzo Arcivescovile, un maestoso edificio del 1400. Aperto nel 1927, è stato uno dei primi musei d’arte sacra in Italia ed ospita la collezione costituita dalle numerose sculture che decoravano la cattedrale, opere provenienti dalle chiese andate distrutte per via dei bombardamenti ed opere più preziose custodite in chiese della città chiuse al culto.
Cosa vedere a Palermo nel museo?
E tanto altro.
Via Matteo Bonello, 2
Questa chiesa, meraviglioso esempio di architettura arabo-normanna è poco conosciuta, dato che è inglobata dentro una caserma dei carabinieri. Edificata nel 1187, ospitava temporaneamente le spoglie dei re normanni, in attesa della costruzione della nuova cattedrale dove avrebbero trovato definitiva collocazione. Nonostante le piccole dimensioni, l’impianto della cappella è di tipo basilicale a pianta longitudinale con tre navate separate da due file di colonne.
Via Vittorio Emanuele, 469
Devi sapere che la città era circondata da mura e una delle antiche vie d’accesso alla città di Palermo è proprio Porta Nuova. Adiacente al Palazzo dei Normanni, venne costruita, al posto di un’antica porta quattrocentesca, nel 1583 per volere del viceré Marcantonio Colonna e per secoli fu il principale ingresso alla città. Questo monumento è veramente imponente; ispirato agli antichi archi di trionfo romani è decorato decorata con fregi che raffigurano simboli e allegorie.
Distrutta nel 1667, venne ricostruita nel 1669 con l'aggiunta di una piramide maiolicata sulla sommità, decorata con un'aquila (simbolo di Palermo).
Via Vittorio Emanuele
Occupa la parte della città più a sud tra periferia e centro storico.
La circoscrizione è tagliata dal corso del Fiume Oreto e si sviluppa ai piedi del Monte Grifone.
Quali sono i quartieri che la compongono?
Cosa vedere a Palermo nella II circoscrizione?
Dove trovi un angolo tropicale a Palermo? Sono solita visitare i giardini botanici del mondo, adoro passare ore tra la natura con tutta la sua varietà; sono rimasta incantata dal Giardino Botanico di Pamplemousses a Mauritius, dall’Orto Botanico di Puerto de la Cruz a Tenerife, e l’ Orto botanico di Palermo è indubbiamente di pari livello.
Il primo Orto botanico di Palermo risale al 1779, lo stesso anno in cui venne fondata l’Università Regia Accademia degli Studi). All’inizio era solo un piccolo appezzamento per la coltivazione di piante utili all'insegnamento, ma nel 1795, anno dell’inaugurazione, si comincia ad arricchire il giardino con piante, provenienti dalle più svariate parti del mondo, soprattutto Africa, Asia, Sudamerica e Australia.
Oggi è tra i giardini botanici più ricchi in Europa ed il primo in Italia con più di 12000 piante.
Il complesso architettonico, in stile neoclassico, comprende il Ginnasio, la sede della Regia Scuola di Botanica (dove si svolgono le lezioni di botanica) che contiene decorazioni del grande pittore Giuseppe Velasco.
Ti assicuro che visitandolo ti sembrerà di vivere in un sogno! Un sogno che ti racconto nel dettaglio a questo link
ORTO BOTANICO DI PALERMO: museo di natura
Via Lincoln, 2
Accanto all’Orto Botanico trovi un altro giardino; si tratta di Villa Giulia, considerato fra i più splendidi giardini d'Italia, disegnato da Nicolò Palma nel 1778 e dedicato alla moglie del viceré spagnolo, Donna Giulia d’Avalos Guevara. Nel 1866 venne ampliato divenendo il primo parco pubblico di Palermo.
Definito da Goethe “il più meraviglioso angolo della terra”, ha una pianta quadrata recintata da una cancellata in ferro ed è diviso da due strade che intersecandosi formano una piazza dove al centro è posta una fontana circolare di Ignazio Marabitti. Al suo interno, oltre ad una spettacolare natura, trovi i teatrini della musica, quattro esedre progettate da Giuseppe Damiani Almeyda, ponti, collinette, laghetti artificiali, statue e busti di famosi artisti e la famosa Fontana del Genio di Palermo.
La statua marmorea della Fontana è una delle otto rappresentazioni monumentali del Genio di Palermo presenti in diversi punti della città; scolpito da Ignazio Marabitti nel 1778 e rappresenta il protettore della città, (duca e garante della pace) contornato da una serpe, un cane e una cornucopia, i simboli della Prudenza, Fedeltà ed Abbondanza.
Via Lincoln (angolo Foro Italico)
Prende il suo toponimo dall’annesso lebbrosario (che oggi non esiste più) ed è una chiesa con i canoni dell'architettura orientale bizantina, considerata uno degli edifici medievali in stile normanno più antichi della città di Palermo risalente al 1071.
Cosa vedere a Palermo dentro la chiesa?
L'interno ha forma basilicale divisa in tre parti da pilastri con copertura lignea e presbiterio cupolato e costudisce un bel crocifisso ligneo dipinto, risalente al Quattrocento.
Via Salvatore Cappello, 38
Ecco un’altra testimonianza dell’architettura civile di età normanna a Palermo. Il ponte risale al 1131 e venne costruito per volere dell'ammiraglio del Re Ruggero II. Sai che questo fu il primo ponte in muratura costruito in Europa? Quest'opera di grande ingegneria permise, grazie alla sua conformazione ad archi molto acuti, di resistere alla terribile alluvione che colpì Palermo nel 1931.
Corso dei Mille, 399-409
Il museo descrive il rapporto con il mare di Palermo e dei palermitani. Tramite installazioni video, audio, fotografiche, sonore, ti viene raccontata la trasformazione di questa città, la vita ed il lavoro di tante persone che da sempre hanno convissuto con spiagge, salsedine, porticcioli antichi... perché essere un isolano significa appartenere prima al mare e poi alla terra.
Via Messina Marine, 14
Comprende l'ampia area alle falde di Monte Grifone, ed è suddivisa in questi quartieri:
Cosa vedere a Palermo nella III circoscrizione?
Se mi segui da qualche tempo, sai che spesso visito i cimiteri monumentali della varie città, dato che spesso al loro interno, sono sepolte personalità famose, e ci possono essere dei sepolcri d’autore.
Ti sei mai chiesto il perché avvengano furti nei cimiteri?
Non sarà forse perché molte sono le opere d’arte costudite al suo interno?
Palermo non si differenzia da molte altre città storiche e nel Camposanto di Santo Spirito, chiamato anche Cimitero Sant’Orsola, ci sono le tombe e le lapidi di una Palermo nobile di fine '700 e '800.
Cosa vedere a Palermo bel cimitero di Sant’Orsola?
Tra le personalità di spicco sepolte in questo cimitero, trovi gli scultori Mario Rutelli e Gaetano Geraci.
La Chiesa di Santo Spirito, nota come Chiesa dei Vespri (dato che nel 1282, davanti a questa chiesa, esplose l'insurrezione popolare contro i Francesi, successivamente passata alla storia come Vespri siciliani) è la chiesa normanna del cimitero di Santo Spirito ed è molto antica.
Venne costruita nel 1178 per volere dell’arcivescovo Gualtiero Offamilio e faceva parte di un monastero affidato ai monaci cistercensi, distrutto tuttavia nel corso dei secoli.
Nel 1882 la chiesa venne sottoposta a pesanti lavori di restauro che riportarono alla luce le sue strutture normanne.
Piazza Sant'Orsola, 2
Unisce la città di Palermo alla città di Monreale, ed è composta da questi numerosi e popolosi quartieri:
Cosa vedere a Palermo nella IV circoscrizione?
Questa bellissima villa nobiliare venne edificata sui resti della Torre Alfaina (Cuba Soprana). Il palazzo venne nei secoli trasformato ed ampliato, ma soltanto nel 1600, venne trasformato in una villa a pianta rettangolare, alla quale vennero aggiunte in seguito la scalinata per accedere al piano nobile.
Questo gioiello architettonico, appartenuto a varie famiglie aristocratiche e borghesi, venne acquistato da Carlo di Napoli nel 1758, tuttavia presto, subì la medesima sorte di tanti altri palazzi palermitani di pregio; venne abbandonato perché i discendenti non potevano più economicamente mantenerlo. Di conseguenza, come ogni possedimento abbondonato, subì numerosi furti. Il grande giardino che la circondava era adornato da ricche fontane e da statue di Giacomo Gagini ed al suo interno oggi puoi ancora vedere la Cubula, un piccolo edificio di epoca araba sovrastato dalla caratteristica cupola rossa, salvatosi forse per via del suo importante valore storico.
Dopo l'acquisto nel 1991 da parte della Regione Siciliana la villa Napoli è stata interessata da una serie di interventi di restauro che hanno consentito il recupero delle coperture della villa e dei corpi annessi.
Via Giuseppe Arcoleo, 34
Include due aree distinte, una nata come area di caccia imperiale durante il regno di Federico II di Svevia e l’altra invece di recente costruzione.
Ecco i quartieri che la compongono:
Cosa vedere a Palermo nella V circoscrizione?
È una delle dimore in stile Liberty più belle di Palermo e venne realizzata dall’architetto Ernesto Basile per volere della Famiglia Florio, tra il 1899 e il 1902. Chiamato anche Villino Florio all’Olivuzza e considerato uno dei capolavori dell’Art Nouveau è caratterizzato da ricurve superfici barocche, capriate tipicamente nordiche, torrette cilindriche che rimandano ai castelli francesi, colonnine romaniche e bugnati rinascimentali, tutti miscelati a creare un capolavoro.
Cosa vedere a Palermo all’interno del villino?
Il palazzo è suddiviso in più livelli, e ad ogni livello corrisponde un piano:
1 ) Il “piano dello svago“, in cui si trovano la sala da biliardo e la sala gioco.
2 ) Il “piano di rappresentanza” con la sala da pranzo e un grande salone.
3 ) Il “piano di residenza” le stanze da soggiorno e la camera da letto.
Le decorazioni degli interni sono ispirate a motivi floreali, in perfetta linea con lo stile Liberty. Un incendio del 1962 distrusse gran parte del palazzo che venne nel 1984 ristrutturato ed entrò a far parte del patrimonio culturale della Regione Siciliana.
Viale Regina Margherita, 38
Il castello è uno dei capolavori Arabo-Normanni di Palermo, e dal 2018 è Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO. Commissionato dal re Guglielmo I D'Altavilla per farne una sua residenza estiva, venne realizzato da architetti arabi (infatti il nome del castello deriva dall'arabo al-Aziz) tra il 1165 e il 1180. La sua forma è rettangolare e si sviluppa su tre piani; la facciata è contraddistinta da tre grandi fornici ed una serie di arcate cieche e sulla volta dell’ingresso ci sono alcuni diavoli dipinti. La leggenda narra che i Diavoli della Zisa custodivano un tesoro in monete d’oro.
Cosa vedere a Palermo all’interno del castello?
La Sala della Fontana, con le scale che portano ai piani superiori, ha i resti degli affreschi seicenteschi dei Sandoval ed una fontana sormontata da un pannello a mosaico su fondo oro. Il piano superiore costituiva una delle zone residenziali del palazzo ed era destinato molto probabilmente alle donne, e si compone di una sala belvedere che si affaccia sul prospetto principale e di due unità residenziali poste simmetricamente ai lati dell’atrio.
Questo palazzo ha trascorso molti anni in fase di abbandono e incuria, ma è stato restaurato in anni recenti insieme al grande, rigoglioso e bellissimo giardino relativo. Espropriato dalla Regione Sicilia nel 1955 ed affidato al restauro di Giuseppe Caronia, dal 1991 il Castello ospita il Museo d'arte islamica con opere prodotte tra il IX e il XII secolo provenienti dai paesi del bacino del Mediterraneo.
Piazza Zisa
Il giardino si trova di fronte al Castello della Zisa e la sua pianta rettangolare è divisa a metà da un canale che collega un sistema di vasche d’acqua; il canale e i percorsi pedonali sono in marmo bianco decorati con ceramiche. Su entrambi i lati del giardino ci sono dei quadranti creati dai dodici percorsi pedonali e coltivati con piante tipiche della macchia mediterranea.
Via Guglielmo Il Buono
Chiamata anche Cappella Palatina della Zisa, è una edificio di culto di epoca normanna (XII secolo), costruito sui ruderi del refettorio di un monastero bizantino e trasformato in moschea per un periodo durante la dominazione araba. Era la cappella dei re normanni che risedevano nel Castello della Zisa; i due edifici erano infatti collegati da un passaggio coperto di cui oggi sono rimaste delle tracce.
Via G. Whitaker, 42
Sempre nei pressi del castello della Zisa trovi questa chiesa che risale al XVIII secolo e modificata nei primi anni del XIX secolo.
Piazza Zisa
Visitando Palermo devi assolutamente vedere questo straordinario luogo, certamente un po' macrabo, ma anche ricco di fascino.
Il cimitero sotterraneo, ospita un’incredibile collezione di scheletri e mummie dei frati Cappuccini, conservano documenti e preziose informazioni per capire e conoscere la vita, la storia ed i costumi della società cittadina palermitana dei tempi passati. I Cappuccini, giunti a Palermo nel 1534, dopo aver costruito il convento, cominciarono il rito della sepoltura sotto la chiesa, dove in una fossa comune venivano accatastati i corpi deceduti dei frati.
Molti anni dopo, durante una riapertura della fossa per la necessità di svuotarla per fare ulteriore spazio, si accorsero che i corpi dei defunti erano ancora integri, e quindi costituirono una serie di stanze sotterranee dove imbalsamarli e conservarli al meglio.
Il primo corpo ad essere mummificato fu quello di frate Silvestro da Gubbio nel 1599. Nelle Catacombe dei Cappuccini si conservano oltre 8.000 scheletri e corpi mummificati tra cui: lo scultore Filippo Pennino, il pittore Giuseppe Velasquez, lo scultore Filippo Pennino.
Piazza Cappuccini, 1
Questa è l'area più a Nord della città e comprende il Monte Pellegrino e Monte Gallo ed i tratti di costa alle loro falde.
Comprende i quartieri:
Cosa vedere a Palermo nella VII circoscrizione?
Situata a nord della città si estende a circa 5 km dal centro ed ai piedi del promontorio roccioso del Monte Pellegrino. Tranquilla e pacifica, è caratterizzata dalla presenza di sabbia dorata ed ospita anche una caratteristica tonnara con tutte le sue ancore in bella mostra.
Via della Leva
La chiesa si trova nel Cimitero di Santa Maria dei Rotoli, ed è il più grande cimitero della città; venne impiantato a ridosso di Monte Pellegrino nel 1837 quando, in seguito all’epidemia di colera, il cimitero di Sant’Orsola non era più sufficiente ad accogliere le salme.
Cosa vedere a Palermo nel cimitero?
Tra i monumenti di grande importanza e bellezza realizzati dai maggiori scultori palermitani dell’epoca trovi:
In questo cimitero trovi sepolti oltre a numerose personalità quali Franco Franchi e Pasquale Civiletti, anche il giudice Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo, uccisi dalla mafia.
Via Papa Sergio I
Le tonnare, servivano per evitare l’approdo clandestino dei pirati, e la Tonnara Bordonaro, posta vicinissima al Cimitero di Santa Maria dei Rotoli è forse la migliore in quanto a posizione; infatti è calata assai fuori ed abbraccia il golfo di Palermo al di sopra di quella dell’Arenella. Nel corso dei secoli, l’uso delle tonnare fu regolato da leggi che stabilivano un determinato spazio marittimo per espletare la pesca del tonno.
Sai che Luchino Visconti prese in affitto questa tonnara per le riprese del celebre film "Il Gattopardo"?
Piazza Bordonaro, 9
Il Monte Pellegrino, con le sue pareti scoscese segnate da grotte e fratture millenarie, domina la città di Palermo dall'alto dei suoi 609 metri e chiude a nord il Golfo di Palermo ed a sud quello di Mondello. Secondo alcuni studi, il Monte Pellegrino un tempo non doveva costituire, come oggi, un promontorio collegato alla costa; il monte, in origine, venne separato dalla terraferma da un braccio di mare (così riferisce Gustavo Chiesi in "La Sicilia Illustrata" nel 1692). Il monte è il grande polmone verde della città e conserva alcuni spettacolari ambienti naturali essendo una Riserva Naturale Regionale nella quale è possibile ammirare l'habitat rupestre con gli splendidi esemplari di garofano rupestre (Dianthus rupicolae), cavolo rupestre (Brassica rupestris), erba perla (Lithodora rosmarinifolia) nonché monumentali esemplari di palma nana (Chamaerops humilis).
Che spettacoli meravigliosi i miei occhi hanno visto salendo sul monte! Ad ogni tornante il panorama si faceva sempre più unico, più vasto ed aperto, ed una volta raggiunta la cima ho goduto di panorami incantevoli sulla costa siciliana e su Palermo.
Situato sul Monte Pellegrino, dal 1624, il santuario è meta di pellegrini che chiedono la grazia, perché Santa Rosalia visse da eremita nella grotta che si trova dietro il santuario e proprio in questa grotta furono ritrovati i suoi resti. Ma l’inizio del culto della santa, lo si deve al miracolo della cessazione della peste che affliggeva la città in quegli anni.
Cosa vedere a Palermo dentro il santuario?
All'interno si trovano due altari, un crocifisso in legno risalente al 1400, alcune lapidi e numerosi ex voto e la grotta. Un’ampia cancellata in ferro segna l’ingresso della cavità della grotta che ha assomiglia ad una chiesa con un’unica navata; in un anfratto della roccia è custodita la sacra immagine della Madonna Immacolata, opera di Giuseppe Albino, mentre in un altro incavo della roccia si trova la testa della Santa, realizzata in marmo.
Sulla sinistra trovi l’altare di Santa Rosalia ed una grande teca in vetro che contiene la statua della santa rivestita con una lamina dorata e realizzata nel 1600 da Gregorio Tedeschi. Nella grotta ci sono anche delle canaline in metallo che raccolgono l’acqua ritenuta santa.
Per i palermitani il Monte Pellegrino è la montagna a cui rivolgono lo sguardo ogni giorno ed è da sempre considerato il punto focale del simbolismo religioso, quindi, è facile comprendere quanto questo santuario sia un punto importante del loro credo e meta di numerose processioni.
Poco lontano dal santuario, c’è un piccolo stagno alimentato dalle piogge d'autunno e prosciugato nelle stagioni calde, ricco di specie diverse, un’oasi di biodiversità sulla famosa montagna tanto amata dai palermitani.
Il magnifico edificio in stile liberty si affaccia sul promontorio del Monte Pellegrino che Goethe definiva “il più bel promontorio del mondo”, a circa 350 metri sul livello del mare. Costruito nel 1928 ed ultimato nel 1933 per volontà del cavaliere Michele Utveggio divenne un albergo di lusso fino alla Seconda Guerra Mondiale, anni in cui venne abbandonato. Acquistato e restaurato dalla Regione Siciliana nel 1984, oggi è la sede del Centro Ricerche e Studi Direzionali.
Sai dove trovare un mare dai colori tropicali in Sicilia? Semplice, a Mondello!
È la metà turistica per eccellenza dei palermitani, incastonata fra il Monte Pellegrino ed il Monte Gallo, dato che si trova a pochi chilometri dalla città. Sono tantissimi i turisti che scelgono questa località marittima per la sua bellissima spiaggia di sabbia bianca ed il limpido mare dai forti colori azzurri-verdi, proprio come piace a me.
I colori dell’acqua che bagna Mondello, non hanno niente da invidiare a quelli appartenenti all’Oceano Indiano, che io amo tanto. Colori simili, in Italia, li avevo trovati solo in Sardegna!
Tuttavia Mondello, non viene presa d’assalto solo per il suo mare e la sua grande spiaggia, ma anche per le bellissime costruzioni in stile liberty, i numerosi club nautici ed i circoli esclusivi che attirano gente raffinata e benestante in cerca di luoghi di classe. Il lungomare la sera è pieno di vita: gente che passeggia, chioschi, bar, ristoranti, bancarelle.
Mondello nacque inizialmente come borgo di pescatori e marinai dedito alla pesca del tonno; di quei tempi, oggi conserva solamente alcune torri quattrocentesche, alcune imbarcazioni tipiche visibili dal porto ed alcuni resti all'interno del paese che gli regalano un fascino senza tempo. Dominata dal Monte Gallo, Mondello ti permette anche di visitare la riserva naturalistica marina e terreste di Capo Gallo.
La riserva regionale è stata istituita il 21 giugno 2001, ed i numerosi interventi con lo scopo di ripristinare le condizioni orginarie del territorio e renderlo fruibile al pubblico, hanno permesso di usufruire dei diversi sentieri preesistenti delimitati da staccionate e muretti. Inoltre è possibile inoltrarsi in uno splendido sottobosco ricco di grande varietà di fauna e flora.
Si trova vicinissima al centro storico e buona parte delle sue costruzioni risalgono all'Ottocento ed il Novecento.
I quartieri che compongono questo circoscizione sono:
Cosa vedere a Palermo nella XVIII circoscrizione?
Dove un tempo sorgeva l'antica Chiesa di Santa Oliva, oggi trovi questa chiesa, fondata nel 1518 ha al suo interno tutto lo sfarzo del barocco, che si esprime negli interni riccamente decorati da affreschi e stucchi.
Piazza S. Francesco di Paola
Il teatro nacque nel 1865 da un progetto di Giuseppe Damiani Almeyda; con equilibri neoclassici caratteristici degli Archi di Trionfo napoleonici ed i gruppi bronzei dei cavalli (il “Trionfo di Apollo e Euterpe” di Mario Rutelli), domina piazza Ruggero Settimo. Il teatro, che si ispira al Colosseo di Roma e venne dedicato a Garibaldi dopo la sua morte avvenuta nel 1882, presenta sia all’interno che all’esterno, magnifiche decorazioni pittoriche policrome di importanti artisti quali: Giuseppe Enea, Rocco Lentini, Gustavo Mancinelli, Francesco Padovani.
Il teatro è la sede della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, una prestigiosa istituzione culturale musicale nata nel 1951 che è anche una delle maggiori orchestre sinfoniche nazionali.
Via Filippo Turati, 2
Nella piazza di fronte al Teatro Politeama, trovi questo monumento edificato tra il 1874 e il 1875, costruito in marmo bianco e scolpito con i motivi neoclassici e rinascimentali in voga nel periodo. Composto da venti colonne con capitelli corinzi che sorreggono la trabeazione decorata a palme ed il controsoffitto in legno a cassettoni, venne costruito per evitare che la piazza, dove è collocato, venisse utilizzata per edilizia abitativa.
Piazza Castelnuovo
La sua cupola con i colori arancio, mi ha colpito subito; ottagonale, contornata da quattro torrioni e rivestita di maioliche bicromatiche. Costruita tra il 1924-1933 è stata una delle ultime opere di Ernesto Basile e ricalca temi e composizioni di un’impronta più classica. Sul prospetto in alto è posta la statua in bronzo di Santa Rosalia, opera di Antonio Ugo.
Cosa vedere a Palermo dentro la chiesa?
All’interno trovi la Cripta che conserva il Sacrario dei Caduti della Prima Guerra Mondiale.
Via Marchese Ugo, 12
Ideato nel 1850, venne costruito per allietare la passeggiata del popolo palermitano, e si compone di 2 parti divise dall’attraversamento della strada su cui affacciano: una parte più selvaggia denominata “Bosco” e una chiamata “Parterre”.
1 ) Il Bosco, o Giardino Inglese, oggi è diverso dall’aspetto che aveva all’inizio della sua vita, con alberi secolari e piante esotiche provenienti dall’Orto botanico, che si intersecavano con ponti e fontane, creando luoghi e scenari magici, con stradelle che salivano e scendevano su sette piccoli promontori e un Tempietto di Vesta.
2 ) Il Parterre oggi è solo un piccolo spazio, conosciuto come giardino Garibaldi per via della statua equestre dell’eroe dei due mondi.
Tuttavia il giardino è ancora ricco di fascino, il luogo ideale per una passeggiata nel verde di Palermo.
Via della Libertà
Venne costruita nel 1910, in occasione del cinquantenario della liberazione di Palermo e dell’annessione della Sicilia al Regno d’Italia, in Piazza Vittorio Veneto. Si tratta di un alto obelisco, progettato da Ernesto Basile, posato sopra un basamento e adornato da bassorilievi in bronzo di Antonio Ugo.
Piazza Vittorio Veneto
Realizzato nel 1799 da Re Ferdinando III, è un magnifico complesso di parchi, boschi, residenze e giardini, situato ai piedi del Monte Pellegrino ed è l’area verde più vasta di Palermo. All’interno di questo parco, la famiglia reale si riuniva insieme alle altre famiglie aristocratiche per poter cacciare, sperimentare nuove colture agricole e godere il fresco durante le afose giornate estive. Questo immenso polmone verde di Palermo, è attraversato parallelamente da 2 lunghi viali intitolati ad Ercole e Diana.
Cosa vedere a Palermo nel parco?
La Palazzina Cinese, si trova al margine nord del Parco della Favorita, ed è uno straordinario esempio di gusto per l'arte orientale risalente al 1790; venne fatta costruire dal re Ferdinando III di Borbone nel 1799 come sua residenza dall’architetto Venanzio Marvuglia. La forma quadrata dell’edificio, termina in alto con un tetto a pagoda, mentre al piano terra, ci sono porticati ad arco ogivali e nei due fianchi trovi torrette con scale elicoidali a giorno, opera di Giuseppe Patricolo.
Cinque sono i livelli della palazzina:
Il Museo Etnografico Pitrè, fondato nel 1909 dal professore Giuseppe Pitrè, è interamente dedicato alle arti e alle tradizioni popolari siciliane.
La Fontana di Ercole (si trova alla fine del viale Ercole), in stile neoclassico, è composta al centro da una colonna di ordine dorico sormontata da una scultura raffigurante l'eroe mitologico Ercole.
Di Palermo ne avevo sempre sentito parlare da un’amica che spesso di recava in questa città; me la descriveva come qualcosa di unico, in contraddizione tra monumenti storici imponenti e stradine diroccate del centro, ed un mix pazzesco di culture, tradizioni e sapori.
Ho trovato tutto questo? Assolutamente si!
Palermo è un ampio ventaglio di cupole arabe, teatri neoclassici, chiese barocche, mercati multietnici, piazze e palazzi normanni ed in stile liberty, che ti fanno innamorare di lei. Accompagnata dal sole e dal tepore del mese di maggio, serberò sempre un ricordo di questa città che per molti aspetti mi ha riportato nel mio usuale luogo di vita, Zanzibar, le cui stradine malmesse del centro mi hanno ricordato quelle della capitale Stone Town.
Ma soprattutto, ricorderò sempre la voglia di vivere dei palermitani, il loro essere disponibili, il loro amare la comunità e l’amicizia nel senso vero del termine.
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PALERMO: dove dormire e come spostarsi
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