Hai deciso per una vacanza nelle isole del Venezuela e ti stai chiedendo cosa vedere a Isla Margarita? Sono più che sicura che ovunque tu sia stato hai visitato la capitale del luogo e quindi perché non visitare quella della più grande isola del Venezuela?
La Asunción è la capitale dello stato di Nueva Esparta (costituito da Isla de Margherita, Coche e Cubagua) ed è una cittadina che ancora conserva tanti importanti monumenti storici dell’epoca coloniale, nonostante sia stata più volte attaccata e devastata dai corsari nei tempi che furono. Oltre a questo, devi sapere che La Asunción, oltre ad essere la sede del governo in tutti i suoi poteri (esecutivo, legislativo, giudiziario) è la meglio conservata cittadina storica dell’isola quindi, ti consiglio assolutamente di farci una visita.
Soggiornarci? Certamente no, in un solo pomeriggio puoi vedere praticamente tutto, ma questa tranquilla e pacifica città, capoluogo del Comune di Arismendi, mi ha stupito. Immagina di trovarti a passeggiare su vie incorniciate da bassi palazzi coloniali dai mille colori pastello e da mura, nel suo centro storico, decorate da numerosi murales.
Il suo bel viale centrale pedonale, il sabato sera si accende con le bancarelle degli ambulanti artigiani della zona. Cosa c’è di meglio di una cena e 2 passi in uno luogo che ti porta indietro nel tempo?
Ti porto a conoscere cosa vedere a Isla Margarita nella sua capitale, La Asunción…
Cosa leggerai in questo post:
Numerosi furono i nomi affibbiati durante la sua storia a questa città: Villa del Espíritu Santo, Valle de Santa Lucía fino a quando non venne ufficialmente chiamata La Asunción.
Posta nelle valli ai piedi del Cerro Copey, la città di La Asunción venne fondata nel 1562 da Pedro González Cervantes de Albornoz. La posizione della città era strategica; dalla sua altura era facile monitorare tutta la costa settentrionale, sia ad ovest che ad est, della Isla Margarita.
Nel 1600, il re concesse alla località uno stemma e divenne un’importante cittadina con la sede del governo e di conseguenza veniva costantemente attaccata. La difesa per La Asunción divenne indispensabile e il governatore di quel tempo cominciò a costruire fortezze (Fortín Santa Rosa), chiese (Cattedrale di Nostra Signora dell'Asunción) e conventi. La Asunción, di conseguenza, durante i frequenti attacchi all'Isla Margarita, divenne il rifugio non solo per i suoi abitanti ma anche per i vicini.
Poco distante dalla città, avvenne la famosa battaglia di Matasiete dove un contingente di 600 patrioti si trincerò e resistette agli attacchi di 3.000 soldati spagnoli. Durante le guerre di indipendenza la città di La Asunción ebbe la sua eroina, Luisa Cáceres de Arismendi, che con la sua famiglia si prodigò allo scopo di scacciare gli spagnoli.
Ovunque vai nella cittadina di La Asunción (e in tutta l’isola), trovi monumenti e murales che ritraggono Luisa Caceres de Arismendi, sposa in seconde nozze di Juan Bautista Arismendi. Perché?
Juan Bautista, nato nel 1755, era inizialmente un cadetto di milizia sulla Isla Margarita; nel corso degli anni venne promosso colonello. Nel 1813 ricevette a Caracas il riconoscimento come capo supremo della Repubblica da Simón Bolívar e venne decorato come Liberatore del Venezuela. Era ovviamente un militare che si ribellava alla supremazia della Spagna sull’isola e sostenitore di Bolívar, capo indiscusso dell’indipendenza. Già da questo si capisce la devozione del popolo venezuelano. Nel 1815 le autorità spagnole ordinarono il suo arresto e scappò rifugiandosi sulle montagne di Copey.
La sorte per la moglie fu diversa; Luisa Caceres de Arismendi, divenne eroina perché venne fatta prigioniera come ostaggio per ostacolare il marito. Venne rinchiusa in isolamento prima nel carcere Castillo Santa Rosa a La Asunción, poi al Castillo San Carlos de Borromeo di Pampatar, poi nel carcere di La Guaira e successivamente in un convento a Caracas. Per tutto questo periodo subì torture e umiliazioni rimanendo a volte in una stanzetta senza finestre né luce e totalmente isolata.
Nonostante la terribile condizione, l’eroina Luisa si rifiutò di firmare un documento che dichiarava la sua lealtà alla Spagna, negando la sua appartenenza patriotica. Decise di continuare a sostenere il marito servendo il suo paese e lottando per liberarlo. La donna riuscì a fuggire prima in America e a rientrare sulla Isla Margarita nel 1818.
Numerose sono le piazze dell’isola a lei dedicate e La Asunción veniva chiamata “Comune di Luisa Cáceres de Arismendi”. Anche sulle banconote da 20 Bolívares, emesse nel 2007, è raffigurato il suo volto. Ma anche in quelle più recenti la nostra eroina appare, esattamente sulla banconota del 2017 da 5000 Bolívares.
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La piccola capitale è un vero bijoux; basse case coloniali dai colori pastello si susseguono affacciate sulle vie. Un grande viale pedonale, decorato con belle aiuole centrali e allestito il sabato con bancarelle artigianali di ambulanti, attraversa il centro storico, dove si trovano la maggior parte dei monumenti.
Ecco cosa vedere a Isla Margarita nella capitale:
Eccoti una delle piazze meglio conservate della Isla Margarita mantenendo la sua essenza tradizionale. Belli sono i giardini nella quale è inserita contraddistinti da una vegetazione ben conservata. È molto frequentata dalla gente del posto che spesso sosta seddendosi sulle panchine a disposizione per un attimo di riparo dal sole cocente. Sulla piazza affacciano, oltre a vari edifici storici che vado poi ad elencarti, un piccolo gastrobar e un ristorante che le danno un tocco bohémien.
Non potevano certo mancare i monumenti; uno, posto nel centro della piazza, al liberatore Simón Bolívar, e uno, posto a lato, che ritrae l’eroina Luisa Cáceres de Arismendi.
Cosa vedere a Isla Margarita nella capitale La Asunción su un lato della piazza Bolívar?
Ecco una delle cattedrali più antiche del Venezuela ovvero, la seconda chiesa ad essere stata costruita nell’isola. Venne edificata originariamente nel 1571, ma distrutta nel 1602. La struttura che oggi vedi risale alla ricostruzione terminata nel 1621.
A base rettangolare (48 x 17 metri) è una struttura solida, imponente e austera, con la classica architettura coloniale venezuelana, carente di superflui ornamenti. La facciata ha un accesso principale costituito da un arco con un frontone che ha un lucernario nel timpano. Il campanile posto su un lato dell’edificio completa la struttura.
All’interno vedi 3 navate divise da file di colonne in muratura su cui poggiano archi a tutto sesto. Nel presbiterio trovi una pala d'altare che rappresenta l'Assunzione della Vergine, e sull’altare maggiore c'è un Cristo in legno e gesso dipinto.
Sulla piazza, affaccia il Museo Nueva Cadiz, un edificio di epoca coloniale, costruito tra il 1609 e il 1612, che al tempo fungeva da da Sala Capitolare e Municipio del Regime Coloniale. Nel museo trovi esposta la collezione di oggetti vari (ceramiche, armature coloniali, sculture religiose e pezzi di epoca precolombiana) che sono stati recuperati dalle rovine di Nueva Cádiz, la città che nel 1541 un maremoto distrusse e sommerse sull’isola di Cubagua.
Dalla piazza di apre il fascinoso viale centrale, che attraversa il centro storico di La Asunción. Al termine del viale, costeggiato da case coloniali tinteggiate con diversi color pastello, trovi l’ex convento francescano, dove oggi ha sede il palazzo del Consiglio legislativo di Nueva Esparta.
Costruito tra il 1593 e il 1617, è un bellissimo palazzo che tuttavia necessiterebbe di una buona manutenzione. 2 sono i piani che formano l’edificio; al piano terra c’era una chiesa, un grande salone, un cortile, una cisterna e una scala che conduceva al piano superiore dove si trovavano le stanze dei monaci. Ti consiglio di entrare, perché? Perché ti accoglie il classico chiostro, tipico dei conventi, che possiede un piccolo ma bellissimo giardino tropicale. Sembra, inoltre, che un tunnel che partiva dal Castillo Santa Rosa conduceva proprio in questo edificio e rappresentava un’ottima via di fuga.
Accanto al Palazzo del Consiglio cosa vedere a Isla Margarita nella capitale La Asunción?
Al termine del viale centrale ti imbatti in un edificio coloniale la cui maestosità contrasta con il paesaggio circostante. Sto parlando del Palazzo Municipale Arismendi e l’impatto che provi di fronte a questa grande facciata gialla è di stupore. 4 grandi colonne sorreggono il portale d’ingresso anteceduto da un piazzale perfettamente lastricato. Nonostante la sua antica architettura, il palazzo è meravigliosamente tenuto in ogni sua angolazione.
Un’altra cosa da vedere a Isla Margarita nella città di La Asunción?
Il Puente Colonial o Ponte Vecchio è un percorso in pietra con un arco in mattoni e calce viva e 4 torrette ed è lungo circa 25 metri. Questa bella opera architettonica che risale al 1608 secolo ricorda i resti del terrapieno della città; venne costruito sul letto del fiume (che ora è quasi totalmente prosciugato) perché il torrente che scendeva dal monte El Copey aveva grandi piene durante i giorni di pioggia intensa e isolava La Asunción da tutto il nord della Isla Margarita.
Venne costruito, nonostante non sia particolarmente largo (5 metri), per il passaggio di pedoni e carri di quel tempo e fino ad oggi ha sostenuto il peso di automobili, camion e trattori, senza soffrire da nessuna parte nonostante la sua longevità. Oggi il ponte è ancora lì come all’ora, a sfidare il trascorrere irreversibile degli anni.
Amo i colori alla follia, e qualunque città mi proponga murales ne rimango incantata. Io riempirei tutti i muri, specialmente quelli che si trovano in località caraibiche coloniali. Forse proprio per questo ho amato immediatamente Pointe-à-Pitre in Guadalupa, per le moltissime mura splendidamente decorate. Anche a La Asunción la street-art prende piede e vagabondando per le vie della capitale, incontri diversi murales dai mille colori, quasi tutti raffiguranti scene religiose ed eroi del Venezuela.
Poco lontano dalla piazza trovi 1 luogo che ti consiglio di visitare. La Bodeguita di Pablo è una piccola cantina che ti racconta il Venezuela tramite tre prodotti: rum, cioccolato e caffè. Un magico luogo che raccoglie edizioni speciali di rum e ti narra la storia di questo prodotto del paese.
È un piccolo museo di sapori e consistenze che tramite le degustazioni che vengono organizzate, ti guida attraverso diversi brand (Pampero Selección, 1796, Ron Diplomático Reserva, Mantuano, Araku e tanti altri) che ti conquistano i sensi. La dolcezza del cioccolato venezuelano, il sentimento impregnato nel caffè e la pianificazione dei rum abbinato al tabacco, fa di questo piccolo luogo un qualcosa che devi assolutamente provare.
Calle Union, La Asunción - Nueva Esparta
Sulla strada che da La Asunción porta a Los Robles incontri un giardino che possiede molte delle specie vegetali che si trovano sull'isola. Perché viene chiamato labirinto? Perché il parco contiene 2 labirinti; vuoi divertirti a trovare l’uscita? Il parco è abbastanza recente e venne creato nel 1998 su quest’area che possedeva la presenza di pozzi d’acqua, utili per preservare la vegetazione. Si suddivide in 4 aree:
Venne costruito alla fine del XVII secolo sul sito di un’antica fortezza. Fu il governatore Juan Muñoz de Gadea che ne ordinò la costruzione per difendere la città dopo l’attacco che avvenne nel 1677 da un gruppo di pirati francesi.
Se stai pensando cosa vedere a Isla Margarita devi assolutamente recarti al forte; dove si trova? È posto su una collina che domina la città di La Asunción accanto ad un bacino idrico artificiale. 3 sono i fronti difensivi con due bastioni, 2 mezzi bastioni e 3 cortine che lo compongono e gli spazi sono suddivisi tra caserma, una cappella, una cisterna e la rampa che conduce al livello superiore. La posizione del forte è indubbiamente strategica; da qui è possibile vedere la costa orientale, la strada da Pampatar a La Asunción, la Valle Atamo, le colline circostanti e le pendici delle colline Guayamurí e Matasiete.
Per tutto il periodo coloniale numerosi furono gli attacchi di pirati e corsari e gli abitanti della città si rifugiarono nel castello che li difendeva con i cannoni. Quando nel 1816 avvenne l’arrivo di Simón Bolívar sull’isola, il forte venne abbandonato e parzialmente distrutto dalle forze spagnole. Tra il 1816 e il 1821 il forte venne riparato e adibito a caserma di artiglieria; in quegli anni divenne utile per le guerre d’indipendenza.
Nel 1899 invece, il Castillo Santa Rosa divenne il quartiere generale dell’Esercito della Nazione. Il forte venne abbandonato dalle truppe nel 1935, e nel 1955 dichiarato Museo della Guerra. Divenne Monumento Nazionale solo a partire dal 1965.
In questo forte venne imprigionata, in una piccola cella senza finestre e luce, Luisa Cáceres de Arismendi. Proprio qui l’eroina Luisa diede alla luce una bambina che purtroppo morì alla nascita per via delle pessime condizioni igeniche della cella in cui era prigioniera e i maltrattamenti che subì.
Chiamato Parco Nazionale Cerro El Copey-Jóvito Villalba, è la vetta più alta della Nueva Esparta e si tratta di un’area protetta situata ad est dell'isola nella regione montuosa. Una vecchia strada sale attraverso boschi freschi e profumati e ti conduce tra paesaggi mescolati di fiumi, burroni, valli e scogliere.
Il Parco venne creato nel 1974 per conservare questo ecosistema che oltretutto costituisce un centro di distribuzione naturale del drenaggio che si irradia in varie direzioni e una riserva di risorse idriche. Qui ci sono alcune sorgenti che sono vitali per l’isola. Nonostante la sua non particolare altezza (900 metri) nelle parti più alte della collina si concentrano grande umidità e una fitta copertura vegetale.
L’estensione del parco è di circa 7200 ettari di terreno montuoso, circondato dalle pianure dove trovi alcune comunità tra queste la più importante, la città di La Asunción. Perché ti consiglio di inserirlo nella lista di cosa vedere a Isla Margarita? Perché i panorami naturali che attraverserai sono apprezzabilissimi e sullo sfondo vedrai sempre i paesi e il mare.
Anche a livello faunistico il parco è molto importante; qui trovi 4 sottospecie di mammiferi, 67 specie di uccelli di cui 4 endemiche dell'isola Margarita, 2 sottospecie dei vertebrati (un mammifero e un uccello) che oltretutto sono in pericolo di estinzione. Ma anche la flora ha una grande importanza; 9 sono le specie che sono state segnalate come endemiche. Cerro El Copey prende oltretutto il suo nome da un arbusto, la Clusia, che abbonda nelle sue colline.
Se decidi per un’escursione nel Parco ti consiglio di prendere con te bevande e cibo dato che c’è mancanza di infrastrutture.
Situata alle pendici del Cerro Copey trovi questa città, fondata nel 1529, che ha la più lunga tradizione nello stato di Nueva Esparta. Perché ti consiglio di inserirla nelle cose da vedere a Isla Margarita? La cittadina è delimitata dalla vegetazione delle montagne e ospita numerose case coloniali. Inoltre, è il luogo dove è avvenuta l'apparizione dell'amata patrona dell’isola, la Virgen del Valle.
Qui si trova la bellissima e sontuosa Basilica della Virgen del Valle visitata da migliaia di parrocchiani durante tutto l'anno, ma specialmente l'8 settembre, giorno in cui avvenne l’incoronazione della Vergine patrona tramite il vescovo Antonio María Durán.
Perché la Virgen del Valle è così adorata? Alla Vergine vengono attribuiti numerosi miracoli. Uno di questi è riferito ad un pescatore che, a causa di una cancrena, rischiava di perdere una gamba. Il buon uomo pregò tanto la Vergine e si gettò in mare chiedendole di salvargli l’arto e promettendo di donarle in cambio la prima perla che avrebbe estratto dal fondo del mare. Durante l’immersione il pescatore riuscì a trovare una grande perla che successivamente donò alla Vergine come compenso per la sua guarigione.
La basilica è un edificio neogotico con due torri principali. Inizialmente era una piccola chiesa, ma nel corso degli anni l'edificio è stato più volte modificato. Ha una pianta a croce latina e un accesso principale incorniciato su ogni lato da sporgenze. Le sue torri sono composte da quattro sezioni con ingressi e sporgenze. Lo spazio interno della basilica è contraddistinto da archi ogivali con colonnine annesse. La navata centrale è separata dal presbiterio da una cupola e vetrate ogivali spiccano lungo tutta la navata. Nell'altare è posta la figura della vergine.
Vicino alla Basilica trovi il "Museo Diocesano ", che venne inaugurato nel 1989. Il museo ospita un'esposizione di abiti, gioielli, corone, monete, reliquie e doni in oro, argento e bronzo offerti dai fedeli che chiedono e ottengono miracoli a questa figura mariana. Una cosa accomuna tutte queste opere: la devozione, l’affetto e la speranza.
Posta sulla costa est Playa Guacuco non è grande come le altre spiagge importanti di questa costa (Playa El Agua o Playa Parguito) ma ha molte più palme e onde meno forti rispetto alle altre. Proprio per questo motivo la sua sabbia dorata è molto frequentata dalle famiglie locali che la utilizzano anche per la presenza di un bosco di palme dove si può fare un barbecue. Cosa c’è di meglio di un pic-nic in spiaggia?
Da dove deriva il suo nome? In passato, a pochi passi dalla riva, si trovavano numerosi "guacucos" (vongole) che gli abitanti della zona usavano generalmente per cucinare prelibatezze.
Playa Guacuco dispone di tutti i servizi turistici necessari: lettini, tende da sole e ristoranti, quindi buone opzioni quando si tratta di cibo e bevande locali. Posta a pochi km da La Asunción è facilmente accessibile. Un comodo e ampio parcheggio accoglie la tua auto e ti permette di scendere con tranquillità.
Tutte le altre spiagge dell'isola? Te le racconto a questo link
SPIAGGE DEI CARAIBI di Isla Margarita Venezuela
Le informazioni generali sulla più grande isola del Venezuela le trovi a questo link
La Isla Margarita ha molti luoghi da visitare che ti narrano la sua storia e la sua cultura. Certamente chi la sceglie per una vacanza è principalmente attratto dalla vita da spiaggia, anche se il mare, per quanto pulito, non si distingue per particolari paesaggi colorati. Sono dell'idea che Isla Margarita debba essere aprezzata anche per molto altro e possa incentivare il turista con la sua storia e la sua cultura.
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