Che differenza c’è tra viaggi e vacanze? O meglio tra l’essere un viaggiatore o un turista?
“I turisti sono andati in vacanza mentre i viaggiatori hanno fatto qualcos’altro: hanno viaggiato!”
Questa frase di Alex Garland sintetizza la differenza sostanziale che c’è tra il fare una vacanza ed il viaggiare.
Sebbene nessuno dei due sia intrinsecamente cattivo o buono, possiede caratteristiche molto diverse che alla fine danno loro esperienze completamente diverse mentre si avventurano nel mondo.
Come organizzi il tuo tempo lontano dal lavoro? Cosa ti rende felice? Una settimana steso al sole in un clima tropicale dove tutto è preconfezionato o lo scoprire la terra che hai scelto per il tuo viaggio?
Non mi ritengo una vera viaggiatrice, penso di collocarmi nella metà di questi 2 concetti; sono curiosa e quindi amo capire e scoprire territori e culture diverse dalla mia, ma non disdegno la comodità che posso trovare durante questi spostamenti.
Certamente, amo organizzarmi il viaggio, includendo il più possibile anche luoghi poco esplorati ed accettando l’imprevisto, ma non sono sicuramente “una da zaino in spalla”.
Tu chi sei? Un turista o un viaggiatore?
Vediamo insieme quali sono le differenze che contraddistinguono queste due figure?
“Non è facile essere un viaggiatore, ed essere un turista è incredibilmente facile.”
L’industria del turismo vende viaggi e vacanze come merce; tu sogni una destinazione e loro te la confezionano organizzandoti ogni tua esperienza.
Mi chiedo: “Come è possibile trovare delle esperienze in qualcosa di preconfezionato?”
L’esperienza di un viaggio non la si vende; l’interagire con culture diverse ed il modificare le tue abitudini per qualche giorno assaporando le emozioni che recepisci da tutto ciò, non è qualcosa di vendibile!
Comprando un pacchetto confezionato (la classica vacanza dove tutto è prevedibile), rischi di perdere la capacità di meravigliarti e conoscere la vera realtà che ti circonda.
Viaggi e vacanze sono due modi diversi di rilassarsi; il viaggio ti porta a conoscere, confrontarti, ad entusiasmarti davanti a qualcosa che non fa parte del tuo quotidiano, della tua cultura, delle tue sicurezze.
La vacanza può essere rilassante, ma oltre a questo non offre altro, se non che un piccolo (ma proprio piccolo) scorcio di quello che ti circonda.
Capisco bene che dopo un duro anno di lavoro, sicuramente sogni giorni di svuotamento mentale e relax tra le più svariate comodità… ma a che serve fare tanta strada per ottenere questo?
Che tipo di persona è il viaggiatore?
Il viaggiatore è alla ricerca di nuove sensazioni e di stimoli e solitamente evita la frequentazione dei villaggi turistici all inclusive, che non gli permetterebbero di rapportarsi con ciò che di diverso lo circonda.
Quello che contraddistingue un viaggiatore và ricercato nel desiderare il contatto con le popolazioni dei luoghi che visita, esplorando nuovi paesaggi, accogliendo a braccia aperte un cambiamento, accettando senza paure gli imprevisti che durante il suo viaggio possono verificarsi.
Un viaggiatore tenta di parlare con la gente del posto, scoprire le migliori cose che la città ha da offrire o scoprire storie uniche che non si possono trovare nei libri di viaggio; il viaggiatore sa che la popolazione locale è la miglior risorsa da utilizzare quando esplora un posto nuovo.
Se sei un turista sicuramente tra viaggi e vacanze scegli “la vacanza”, quella composta da solo relax e niente pensieri, da trascorrere spegnendo completamente la mente, lasciandoti guidare dall’organizzazione di un tour operator; infatti il turista spesso preferisce la comodità dell’acquistare pacchetti vacanze già preparati, in modo da avere un programma prestabilito che gli permette di non occuparsi personalmente dei dettagli.
Difficilmente il turista è incuriosito dalla cultura e dalle tradizioni locali che lo circondano; vuole la vacanza dove riposare in santa pace senza preoccuparsi di nulla.
Un turista rimane nella sua zona di comfort e si limita a vedere le principali attrazioni turistiche; non fa alcun sforzo per uscire e incontrare persone tranne quelle con cui viaggia.
Chi in questi tempi organizza viaggi e vacanze da vero “viaggiatore”?
Ho un’immensa ammirazione per i giovani backpackers che girano per il mondo, anche perché mi rendo conto che (forse) non sarei in grado di fare ciò.
Cosa significa essere un backpackers?
Il termine backpacker (Backpacking significa letteralmente “viaggiare con lo zaino in spalla”) è nato all'inizio degli anni ’70 quando divenne possibile acquistare i primi voli low-cost a prezzi ridotti, permettendo a tutti di spostarsi senza dilapidare un patrimonio ed adottando uno stile di vita low cost, soggiornando in ostelli, utilizzando trasporti pubblici e mangiando negli street food.
Essere un backpacker significa incoraggiare lo sviluppo e l’importanza dell’individuo, superare le barriere linguistiche, organizzarsi indipendentemente estraniandosi dalla massa turistica, assaporando la libertà.
Quanto coraggio ci vuole per affrontare un viaggio di questo tipo?
Così affermava un americano che lasciò per un anno il suo lavoro per viaggiare: “Tempo e denaro sono beni inversamente proporzionali; si ha bisogno di spendere uno per avere l’altro. E viaggiare a basso costo ti fa render conto che il tempo è più importante del denaro”.
Per essere questo tipo di viaggiatore non necessiti di hotel di lusso e villaggi turistici, ti basta avere uno zaino e scarpe comode, tanta curiosità, spirito di adattamento, apertura mentale verso altre culture e la positività nell’affrontare qualsiasi imprevisto. E’ tutt’altro che semplice non credi?
Eppure chi parte per un viaggio da “vero viaggiatore” (quali io li definisco) torna con un bagaglio di esperienze che difficilmente dimenticherà e che lo arricchiranno di stimoli tutti nuovi.
Mi è capitato di imbattermi, durante il periodo passato alle isole Canarie, in giovani che viaggiavano per il mondo senza soldi… Come facevano?
Hai mai sentito il nome “Wwoofing”?
Oppure “Workaway” o “Trusted House Sitters”?
Sono portali che richiedono una tua iscrizione e ti permettono di soggiornare in quasi tutti i luoghi del mondo gratis, offrendo in cambio il tuo lavoro o il tuo operato.
Mi capita spesso di leggere in rete varie citazioni che sostengono che il vero viaggiatore non fa fotografie che lo ritraggono; sei d’accordo con questa affermazione? Sembra che chi si faccia selfie, non venga considerato un viaggiatore… perché?
Ammetto che ho poche fotografie che mi ritraggono, quasi tutte di spalle; do sempre molta più importanza all’immortalare panorami, monumenti, albe e tramonti, che del resto sono il succo che riempie la curiosità del mio viaggio.
Ma onestamente se è possibile fare una foto con le persone che incontro, è sembra ombra di dubbio un bel ricordo; perché rinunciarci? O perché etichettare tutto solo per il piacere di avere qualche personale ricordo?
Forse gli incontri tra persone non fanno parte del viaggio? O forse immortalarsi davanti a panorami rendono meno accattivante la scoperta?
“Il viaggiatore ti mostrerà le foto di quello che ha visto. “
Sono assolutamente discordante con questa citazione e ritengo che il viaggiatore ti mostrerà non solo le foto di quello che ha visto ma anche delle emozioni che ha vissuto, stampate sulla sua faccia!
“Quando vivi in un luogo a lungo, diventi cieco perché non osservi più nulla. Io viaggio per non diventare cieco.”
(Josef Koudelka)
Quanto mi rispecchia questa frase!
L’abitudine uccide, spegne la fantasia, la curiosità, chiude la mente. Solo nell’organizzazione di un viaggio, ritrovo un l’entusiasmo che mi contraddistingue, solo viaggiando la mia mente si placa, solo dopo un viaggio mi ritrovo con la mente piene di ricordi, solo viaggiando riesco a riempire la mia curiosità!
Che tu sia un vacanziere, oppure un viaggiatore, l’importanza del viaggiare è scientificamente provata:
“Le città sono sempre state come le persone, esse mostrano le loro diverse personalità al viaggiatore. A seconda della città e del viaggiatore, può scoccare un amore reciproco, o un’antipatia, un’amicizia o inimicizia. Solo attraverso i viaggi possiamo sapere dove c’è qualcosa che ci appartiene oppure no, dove siamo amati e dove siamo rifiutati.”
(Roman Payne)
“Cento motivi reclamano la partenza. Si parte per entrare in contatto con altre identità umane, per riempire una mappa vuota. Si parte perché si è ancora giovani e si desidera ardentemente essere pervasi dall’eccitazione, sentire lo scricchiolio degli stivali nella polvere; si va perché si è vecchi e si sente il bisogno di capire qualcosa prima che sia troppo tardi. Si parte per vedere quello che succederà.”
(Colin Thubron)
“Tra vent’anni sarai più deluso dalle cose che non hai fatto che da quelle che hai fatto. E allora molla gli ormeggi.Lascia che gli alisei riempiano le tue vele. Esplora. Sogna.”
(Mark Twain)
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