Durante la tua vacanza in Sicilia devi assolutamente includere la visita a Cefalù, una caratteristica cittadina storica in provincia di Palermo, affacciata sul mare. La sua particolarità? Una rocca alle spalle la domina regalandole un panorama davvero affascinante.
Il piccolo borgo inoltre, immerso nel Parco delle Madonie e dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 2015, ha nella sua architettura fortissimi caratteri arabo-normanni e antiche casette fronte mare che lo distinguono per interesse artistico, culturale e storico.
Con queste peculiarità Cefalù è presa d’assalto da turisti provenienti da ogni parte del mondo; nella stagione estiva il suo litorale, che si estende per circa 1,5 km, è preso d’assalto, complice anche una spiaggia di sabbia fine costeggiata dalle pittoresche case sovrastate alle spalle dalla grande roccia. Le bellezze naturali di Cefalù sono anche rappresentate in un dipinto conservato presso il Wallraf-Richartz Museum di Colonia di Karl Rottmann (1797- 1850).
Insomma, con uno uno scenario così particolare sarebbe improponibile non includere nella tua vacanza in Sicilia una o più giornate trascorse in questo caratteristico borgo.
Ti porto a conoscere Cefalù, una delle perle della Sicilia…
Le dominazioni che si succedettero a Cefalù sono molteplici. Le origini di Cefalù sono antichissime; la città venne popolata per la prima volta da Sicani tra il 3000 e il 2700 a.C. Tracce anche dei Fenici che la chiamavano “Ras Melkart” (promontorio di Eracle o Ercole) sono state ritrovate; si narra che a Cefalù l’eroe Ercole costruì un tempio dedicato a Giove.
Alla fine del V secolo a.C. a Cefalù giunsero i coloni greci e il sito venne chiamato "Kephaloidion", un nome che dal greco “kefalé” significa “capo” (dovuto al promontorio). A quel tempo la cittadina prosperava grazie a tutti i popoli ellenici che in Sicilia vivevano e vi transitavano.
In 2 grotte che si trovano sul versante settentrionale della roccia che sovrasta Cefalù, ci sono tracce preistoriche, mentre della cinta muraria risalente alla fine del V secolo a.C. che si estende sulla sua sommità e circonda anche il tempio di Diana, rimangono le vestigia.
Nel 396 a.C. Cefalù si alleò con i Cartaginesi, ma nel 307 a.C. venne conquistata dei Siracusani. Furono poi i Romani, nel 254 a.C. a prenderne possesso e la chiamarono "Cephaloedium" nominandola Città Decumana.
Durante l’anno 858 gli Arabi conquistarono Cefalù dandole un nuovo nome “Gafludi” a cui successero i Normanni che nel 1063 occuparono la città. Nel borgo trovi numerose tracce della dominazione dell’Impero Romano d'Occidente, dei Vandali e Goti, degli Arabi e infine dei Normanni.
Fu grazie a Ruggero II che Cefalù si arricchì della chiesa di San Giorgio nel 1129 e della Basilica nel 1131. Gli eredi di Ruggero II, tuttavia, si disinteressarono della cittadina e dal 1250 Cefalù passò da un feudatario all’altro. Fu solo nel 1451 che la Chiesa la riscattò ottenendo il privilegio di non poter più essere venduta.
La città divenne durante la dominazione del Viceregno Spagnolo un porto doganale e nel 1742 si aprì all’Europa con l’avvento dei Consolati di Commercio. Durante la lotta contro i Borboni, nel 1856, Cefalù di distinse per i gruppi rivoluzionari che qui nacquero capitanati da Salvatore Spinuzza. Garibaldi sbarcò a Marsala nel 1860 e nel 1861 (anno della fondazione del Regno d’Italia) una colonna di garibaldini raggiunse Cefalù e venne proclamata la Deputazione, la rivendicazione dell’indipendenza e della libertà dei Cefaludesi.
Mentre stai percorrendo la statale SS 113 che da Palermo ti conduce a Cefalù noterai, non solo il bellissimo panorama sulla costa, ma soprattutto la grande roccia che costudisce le spalle alla cittadina. Camminando per le storiche vie del borgo invece, ti ritroverai catapultato in uno scenario che profuma di antico, tra palazzi e chiese normanni e medievali, che narrano la storia di questo famoso luogo.
Lungo le vie, i balconi delle abitazioni si propongono con i panni stesi, alcuni angoli nascondono piccole e strette scalinate che ti conducono al mare, antiche porte ad archi gotici ti regalano affacci sulla costa. Il tutto adornato da un’infinità di piccole attività commerciali e ristoranti.
Una giornata a Cefalù è tutto tranne che noiosa e la pazienza che dovrai mettere per trovare un parcheggio disponibile per la tua auto, sarà ricompensato da quello che questo borgo antico offre.
Cosa vedrai?
Domina letteralmente tutto il paesaggio ed è chiaramente il luogo ideale per una visione panoramica della cittadina e della costa. È una spettacolare rupe calcarea alta 270 metri, che ha le sembianze di una testa gigantesca e dove trovi una diffusa presenza di fossili di organismi viventi. Ma la Rocca è principalmente un luogo storico che contiene:
Una scalinata chiamata “Salita Saraceni” dal centro del borgo ti conduce in cima dove trovi, dopo circa 500 metri di percorso, i resti del Tempio di Diana costruito con grandi blocchi megalitici dai Sicani nel IX secolo a.C. e che i greci modificarono costruendoci sopra un altro edificio. Infatti, noterai alcuni originali grandi massi irregolari dell’età protostorica e altri del periodo greco. All’interno del tempio trovi una cisterna, anch’essa originaria del IX secolo a.C. La misteriosità della funzione di questo tempio è ancor oggi irrisolta; non è ancora chiaro se la struttura venisse utilizzata come luogo di culto o fortezza difensiva.
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Sulla cima della Rocca trovi i resti del Castello di Cefalù. Costruito nel XII secolo, aveva una pianta rettangolare ed era caratterizzato da 2 torri. Grazie alla sua perfetta posizione, difendeva il borgo medievale e oggi è uno straordinario punto panoramico su tutto il golfo. Durante il periodo di Federico II venne ristrutturato; tuttavia, un incendio alla fine del XIII secolo lo distrusse. Fu risistemato tra il XVI e XVII secolo e abbandonato definitivamente all’inizio del XIX secolo.
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Risalenti al V secolo a.C. corrispondono alla più importante testimonianza dell’antica Kephaloidon; le mura della fortificazione costruite con enormi blocchi di pietra, sono ancora oggi ben conservate e le vedi chiaramente anche dalla costa. Racchiudevano tutta la città, partendo dalla parte inferiore fino a giungere sull’intera Rocca saldandosi su alcune fenditure naturali. Fino al 600 avevano un ingresso contraddistinto da 4 porte: Porta Terra e Porta Ossuna che aprivano alla città da sud, Porta Pescara che apriva l’ingresso da ovest e dal mare, e Porta Giudecca che apriva alla città da est. Nella parte a nord delle mura della Rocca, trovi una croce in metallo che di notte si illumina.
Il monumento più famoso di Cefalù? Sicuramente la sua Cattedrale, inserita dal 2015 nel sito UNESCO “Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale”. Cosa la rende così particolare? I mosaici, diverse opere d’arte e il chiosco normanno.
La sua realizzazione iniziò nel 1131, quando Ruggero II era a capo della Sicilia. Numerosi furono i rimaneggiamenti che la chiesa subì: dopo un incendio nel 1263 venne radicalmente modificato il soffitto, la rotazione del transetto, la facciata e le decorazioni esterne delle absidi.
Due torri merlate e decorate in modo diverso simboleggiando il potere temporale della corona e il potere spirituale della chiesa, rendendo la facciata particolarmente imponente. La Rocca si staglia dietro il profilo della chiesa regalandole ancora più fascino. Alcuni gradini ti conducono al sagrato fino a giungere davanti ad un bellissimo portone di accesso, chiamato "Porta Regum" (Porta dei Re), riccamente scolpito e con gli stipiti e l’archivolto decorati in marmo.
All’interno 16 colonne di granito sostengono gli archi e numerose sono le opere d’arte qui costudite: una “Madonna con Bambino” attribuita a Gagini, una fonte battesimale in stile romanico, stucchi che risalgono al 1650 e vetrate artistiche. Ma la parte più affascinante corrisponde ai meravigliosi mosaici in stile arabo-normanno che caratterizzano l’abside; realizzati tra il 1145 e il 1166 dai bizantini, riproducono il busto del “Cristo Pantocratore”.
Sai perché Ruggero II costruì questo edificio di culto? Il re costruì la cattedrale come mausoleo, atta per costudire i sarcofaghi delle spoglie sue e della regina consorte, spoglie che vennero trasferite nel 1225 da Federico II nella Cattedrale di Palermo.
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Adiacente alla chiesa e raggiungibile tramite la navata nord, eccoti il chiostro normanno, il 3 ed il più antico, che assieme a quello del Duomo di Monreale e quella della Cattedrale di Lipari si trovano in Sicilia. Edificato assieme alla cattedrale presenta 4 gallerie di doppie colonne con capitelli scolpiti. I suoi lati sono rappresentativi dei 4 libri della Bibbia.
Edificio simbolo di Cefalù, venne costruito all’inizio da Ruggero II nel 1200 e successivamente divenne la residenza della famiglia Ventimiglia, un’importante famiglia feudale che governava l'intera area delle Madonie. Posto poco distante dalla cattedrale e nel centro storico di Cefalù, lo noterai sicuramente per la facciata in pietra lavica con 2 eleganti bifore bicolore e la torre quadrata risalente al 1300.
Da dove arriva questo strano nome? Osterio Magno deriva dai termini latini “hosterium” (palazzo) e “magnum” (grande). Eh si, perché la famiglia Ventimiglia possedeva anche un altro palazzo e Cefalù (Osperio Piccolo) e i nomi servivano a diversificarli.
Il palazzo rimase proprietà della famiglia fino al 1599 e i proprietari successivi lo concessero agli enfiteusi, che nel corso degli anni lo modificarono a seconda delle loro esigenze: passò alternativamente ad essere bottega, magazzino e carcere. Alcuni restauri, avvenuti nel 1988, hanno portato alla luce diverse costruzioni preesistenti sotto il pavimento; oggi puoi notare i resti di un gruppo abitativo di origine ellenica corrispondenti ad una cisterna scavata nella roccia, vasi e giare con monete che risalgono tra il IV e il III secolo a.C.
Tra le 4 porte di accesso dalle mura fortificate che cingevano Cefalù, l’unica ad essere rimasta in vita è la Porta Pescara o Porta Marina, con la sua tipica costruzione architettonica medievale. Costruita tra il 1200 e il 1300 nella parte vecchia della città e vicino al porto antico, ha i nomi che derivano da: Francesco Ferdinando d’Avalos, marchese di Pescara, che governò la cittadina come Vicerè di Sicilia e dal fatto che anticamente le barche dei pescatori qui approdavano. Sai che alcune scene del film “Cinema Paradiso” sono state girate proprio in questo quartiere di Cefalù?
Via Vittorio Emanuele, 105 - Cefalù PA
Si tratta di un antico baluardo di difesa che venne ultimato nel 1642. Il suo nome particolare riporta all’unione di 2 termini arabi: “Marsa” (porto) e “Favara” (sorgente) proprio perché nelle vicinanze trovi una sorgente d’acqua. Ha una forma ottagonale e dal piccolo belvedere della sua terrazza puoi notare, in giornate limpide, il panorama sulle isole Eolie e una serie di scogli.
Questo è uno dei punti di Cefalù che tutti visitano; in primis perché lo incontri camminando nel centro storico della cittadina ma soprattutto perché risale al periodo medievale e quindi ha una certa importanza. Inglobato in un antico edificio, (Palazzo Marino) raggiungi il lavatoio tramite una grande scalinata di pietra. Ai piedi della scalinata uno spazio ospita numerose vasche, disposte lungo le pareti e sovrastate da basse volte, che venivano utilizzate in passato dalle massaie per lavare i panni, grazie all’alimentazione delle acque del fiume Cefalino che nasce dalle montagne che contornano Cefalù e sfocia, dopo un percorso sotto le abitazioni, nel mare.
Via Vittorio Emanuele - Cefalù PA
Sei in cerca di musei mentre visiti Cefalù? Ne troverai solo 1; si tratta del Museo Mandralisca, un piccolo spazio non lontano dalla cattedrale che venne donato da Francesco Pirajno barone di Mandralisca, un collezionista di reperti archeologici, di dipinti, di monete antiche e di conchiglie. A questa collezione si aggiunge quella donata da Vincenzo Cirincione e composta da molti quadri e oggetti di antiquariato.
Il museo offre varie sezioni: la Pinacoteca, lo spazio Archeologico, quello Numismatico, l’area dell’Antiquariato e quello della Malcologia.
Uno spazio è dedicato anche agli animali imbalsamati provenienti dalle montagne delle Madonie, ma onestamente, è un’area che preferirei evitare di vedere in qualunque luogo del mondo.
Pensi di avere visto tutto di Cefalù? Niente affatto; ci sono anche altri luoghi nel centro storico che meritano il tuo rispetto e la tua visita:
Una cittadina a grande vocazione turistica come può essere Cefalù, deve necessariamente offrire qualità nel servizio. Numerosi sono gli hotel e i bed & breakfast presenti che possono essere affacciati sul lungomare, dislocati in periferia o nel centro storico. Il mio consiglio, considerando la numerosissima presenza di ristoranti sparsi ovunque, è quella di optare per il pernottamento e la prima colazione, in modo da cambiare ogni sera tipo di cucina.
Dove ti consiglio di dormire?
Si tratta di una struttura nuova con una posizione perfetta; vicino alla spiaggia e nel centro storico.
Elegante, nuova e confortevole struttura situata in zona centrale a pochi passi dalla spiaggia.
A soli due passi dalla cattedrale nel centro della città vecchia, poco distante dalla spiaggia.
È un angolo lussuoso incastonato nel verde incontaminato del Parco delle Madonie a 10 km da Cefalù.
Cefalù, posta sulla costa nord della Sicilia a 70 km da Palermo, sorge ai piedi delle Madonie, le catene montuose della Sicilia settentrionale.
Nonostante Cefalù si trovi sul mare, non possiede un porto e quindi è impossibile da raggiungere tramite traghetto. Gli scali via mare nelle vicinanze sono quelli di Palermo e Termini Imerese, ma poi da queste località bisogna proseguire con altri mezzi di trasporto.
In treno
La stazione ferroviaria di Cefalù si trova nella parte superiore della città e quindi poco distante dal centro. È possibile utilizzare questo mezzo sia da Palermo (circa 60 minuti) che da Messina (circa 150 minuti). Se invece giungi da Catania, dovrai necessariamente transitare prima per Messina con tempi che si attestano intorno alle 5 ore. Lo stesso vale da Trapani; dovrai prima passare da Palermo e il viaggio sarà piuttosto lungo.
In autobus
Per raggiungere Cefalù da Palermo tramite autobus puoi utilizzare i mezzi della SAIS che fa questa tratta. Sono operativi dal Lunedi al Sabato.
In auto
Palermo ⇒ Cefalù: 70 km separano le 2 località tramite l’autostrada A20 in direzione Messina.
Messina ⇒ Cefalù: 175 sono i km che le separano tramite l’autostrada A20 in direzione Palermo.
Trapani ⇒ Cefalù: sono 180 km che separano le 2 località sempre tramite l’autostrada A20.
Catania ⇒ Cefalù: tramite la A19 e successivamente la E90 puoi percorrere i circa 180 km che separano le 2 località.
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"Cefalù: così all’improvviso appari, destando stupore. Così rimani indelebile nel cuore e nella mente, curioso ed amabile capriccio di madre natura."
(Nino Testa)
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