Ho sempre considerato gli orti botanici come musei a cielo aperto, dove puoi ammirare una vasta varietà di flora e spesso anche di fauna. Anche l’Orto Botanico di Palermo ha colto il mio interesse; del resto, passare molte settimane in questa splendida città e non visitare quest’area adibita alla conservazione, alla ricerca e alla divulgazione della flora, sarebbe stato davvero riprovevole.
I vari giardini botanici sparsi ovunque nel mondo sono istituzioni aperte per promuovere e documentare le piante tramite la ricerca scientifica, la conservazione della biodiversità e l’educazione ambientale. A causa dei cambiamenti climatici, negli ultimi decenni abbiamo assistito alla distruzione di molti ecosistemi e quindi, il ruolo svolto dai giardini botanici è senza dubbio molto importante.
A tutto questo aggiungi il piacere di ritrovarti immerso in una lussureggiante e varia vegetazione e il quadro è completo per invogliarti a visitare i diversi orti botanici nel mondo. Ho un ricordo ben vivo dello splendido e meravigliosamente tenuto Giardino Botanico di Valombreuse a Guadalupa, e certamente quello di Palermo necessiterebbe di una sistemazione nei suoi viali e nei sentieri ma, la quantità di specie che contiene è sicuramente da primato.
Quindi, se ti trovi o se sei in procinto di visitare Palermo, trova assolutamente il tempo da dedicare anche all’orto botanico, una tra le più importanti istituzioni accademiche italiane; ti assicuro che ne sarà valsa la pena.
Ti porto tra le varie specie di piante e fiori dell’Orto Botanico di Palermo…
Cosa leggerai in questo post:
La sua origine risale alla fine del XVIII secolo quando il regno di Napoli e di Sicilia era a capo del sud Italia. Fu nel 1779 che a Palermo sorse l’Accademia di Regi Studi (l’attuale Università) che ottenne un piccolo appezzamento di terra, vicino a Porta Carini, destinato alla coltivazione di erbe medicali. Tuttavia, la posizione di questa terra era inadeguata per le esigenze e quindi nel 1781 l’orticello venne trasferito su un piccolo terreno accanto a Villa Giulia, la medesima posizione che l’orto botanico oggi occupa.
I lavori dell’impianto iniziarono nel 1789 su progetto dell’architetto francese Léon Dufourny e la sua inaugurazione avvenne nel 1795. Lo spazio su cui si estendeva era di circa 12.000 m² e l’ingresso avveniva attraverso Villa Giulia. Solo quando l’edifico che oggi occupa il Gymnasium venne completato gli venne donato un suo proprio ingresso.
La costruzione dei neoclassici edifici principali, il Gymnasium e i 2 corpi laterali del Tepidarium e del Calidarium, si abbellirono grazie ad elementi decorativi dovuti al pittore Giuseppe Velasco che affrescò la volta della cupola e allo scultore Gaspare Firriolo che modellò le statue raffiguranti le quattro stagioni. Anche lo stuccatore Domenico Danè mise mano e realizzò i bassorilievi del Calidarium, del Tepidarium e delle statue di stucco rappresentanti Dioscoride e Teofrasto poste sui pilastri dell’ingresso storico su Villa Giulia, mentre lo scultore Vitale Puccio scolpì le due sfingi collocate all’ingresso del Gymnasium dove si trovava anche l’alloggio del direttore. Il giardino invece, a quel tempo era suddiviso in appezzamenti di forma rettangolare, separati da viali che ospitavano fontane e vasche.
Tra il 1800 e il 1920 il giardino subì numerose modifiche e ampliamenti: tra il 1814 e il 1856 la superficie del giardino si estese grazie al difficile acquisto di un ulteriore ettaro; perché difficile? Perché in quegli anni in Italia si verificarono alcuni eventi. La conflittualità tra Napoli e Palermo porto il Regno di Napoli e di Sicilia alla fine della sua vita. Nacque così il Regno delle Due Sicilie che tuttavia era politicamente malgovernato e divenne un focolare di rivoluzionari. Senza più un governo sovrano che si occupava di promuovere le scienze, l’Orto Botanico di Palermo fini nel dimenticatoio e in queste condizioni si dovette rinunciare a qualunque altra impresa di ampliamento.
Ma nel 1906, dopo infinite lotte burocratiche, si trovò la possibilità di acquisire un terreno adiacente di proprietà del Comune, nel quale vennero realizzati gli edifici della Facoltà di Scienze e nel 1913 il Giardino Coloniale.
Nel 1954 finalmente si riuscì a salvaguardare il giardino e tutto ciò che al suo interno era stato realizzato. Il Consiglio comunale di Palermo deliberò la definitiva conservazione dell’Orto Botanico.
7 sono i viali che attraversano e costeggiano l’Orto Botanico di Palermo:
1 e 2 ⇒ Il Viale Centrale (il principale che comincia dal Gymnasium) e il Viale delle Palme che suddividono un’area ripartita in quattro grandi settori rettangolari (chiamati quartini).
3 ⇒ Il Viale Filippo Parlatore che lo separa da Villa Giulia.
4 ⇒ Il Viale Vincenzo Tineo che attraversa il giardino.
5 ⇒ Il Viale Luigi Montemartini che costeggia le aree adibite agli ordinamenti biecologici e geografici.
6 ⇒ Il Viale Francesco Bruno che attraversa il settore delle piante utili.
7 ⇒ Il Viale Antonio de Leo che attraversa il settore sperimentale.
Prenditi molto tempo perché l’Orto Botanico di Palermo è esteso e al suo interno trovi moltissimi punti interessanti tra antichi edifici, serre e aree che espongono un elevato numero di varietà di piante. Le aree dell’orto ospitano piante che collegano la diversità biologica alle caratteristiche ambientali.
Cosa vedrai?
Passeggiando verso la fine di via Lincoln lo noti subito; di fronte al cancello si staglia il “Gymnasium” il maestoso neoclassico edificio che con il suo colore acceso e la sua cupola risalta nel panorama. Una scalinata, sorvegliata ai lati da 2 sfingi di calcare che simboleggiano le incognite della scienza, ti permette l’accesso allo stabile. Imponenti colonne abbelliscono il portico anteriore e posteriore, gli ingressi sono decorati con affreschi monocromi e lacunari a motivi vegetali e le pareti sono arricchite da medaglioni in bassorilievo e da statue poste in nicchie angolari.
Nella sala centrale del Gymnasium trovi la cattedra su cui venivano esposte le piante medicinali e alcune vetrine che ospitano varie collezioni di semi. La parte destra dell’edificio corrispondeva all’abitazione del direttore, mentre la parte sinistra ospitava (o ancora oggi ospita) la Biblioteca, dove si trovano molte collezioni di piante essiccate provenienti da numerose parti del mondo e circa 26.000 volumi.
Affiancati al Gymnasium trovi 2 edifici chiamati Calidarium e Tepidarium; il loro nome deriva dal fatto che ospitavano piante provenienti dai paesi con climi caldi.
5 sono i busti commemorativi presenti nel giardino:
Nel primo piazzale che trovi subito dopo il tuo ingresso ecco i busti bronzei di Agostino Todaro e di Padre Bernardino da Ucria. Chi erano?
Nel resto dell’area occupata dall’Orto Botanico di Palermo, incontri anche i busti di Antonino Borzì, Vincenzo Tineo e Francesco Bruno. Al primo si devono la costruzione dell’edificio con le aule e i laboratori e la creazione del Giardino coloniale nel 1913, il secondo fu dal 1814 al 1856 direttore dell'orto, occupandosi della raccolta e della catalogazione della flora siciliana mentre il terzo fu l’ultimo tra i direttori storici.
Circa 1300 mq sono occupati dalle serre: la Serra della Regione (o tropicale), la Serra delle Succulente, la Serra delle Orchidee e la Serra Carolina.
La più antica tra tutte è la Serra Carolina che originariamente venne costruita in legno su commissione della regina Maria Carolina di Borbone per la regia di Caserta, e che successivamente donò all’orto palermitano. Nel piazzale antistante la serra è posta una bella fontana con al centro la statua di Paride scolpita nel 1838. Questa serra ospita collezioni singolari e di pregio che appartengono a ben 46 specie.
Piante di ambienti caldi e umidi quali “la Palma del Viaggiatore” e varie specie di Anthurium, Pandanus e una piccola collezione di felci sono ospitate dalla Serra della Regione. Lo spazio interno della serra è abbellito da una statua molto bella, il Genio di Palermo, realizzata da Domenico Pellegrino.
Nella Serra delle Succulente trovi piante di ambienti caldo-aridi mentre la Serra delle Orchidee, come del resto dice il nome stesso, ospita le orchidee.
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Il Viale Centrale conduce al magnifico Acquarium; di che si tratta? 3 bacini concentrici di varie profondità e suddivisi in scomparti, ospitano numerose piante che hanno esigenze idriche. Nei comparti più profondi vivono le piante acquatiche e nei punti con minore profondità i giunchi e i ciperi. Ma l’Aquarium non è l’unica area predisposta alle piante acquatiche, trovi molti altri spazi per le esigenze di queste specie.
Tante sono le varietà vegetali che questo orto botanico accoglie di cui alcune provenienti da regioni tropicali e subtropicali. 166 famiglie, 1507 specie e 19 sottospecie.
Le collezioni dell’Orto Botanico sono disposte in 8 aree che seguono criteri e ordinamenti scientifici:
Questo sistema lo si deve a Carl Nilsson Linnaeus (italianizzato Carlo Linneo) che delineò il proprio metodo di classificazione tassonomica, una classificazione universalmente e scientificamente accettata per distinguere tutto ciò che vive e prospera in natura.
Il Sistema di Linneo è uno dei più vasti dell’orto botanico ma soprattutto il settore più antico dato che venne impiantato tra il 1789 e il 1791. Suddiviso in 4 quartini separati dal Viale Centrale e dal Viale delle Palme oggi in questo spazio si contano circa 600 piante raggruppate in base al numero di stami e pistilli e 489 specie diverse.
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Il Sistema di Engler è il settore più moderno dell'Orto Botanico di Palermo; venne infatti impiantato dopo il 1905. La superficie occupata da questo settore corrisponde a circa 7000 mq e la sistemazione delle piante, con modello introdotto dal botanico tedesco Adolf Engler, dipende dalle relazioni filogenetiche tra i vari gruppi di vegetali. In totale ci sono 72 famiglie diverse raggruppate per affinità in 38 aiuole di diversa grandezza.
Qui tra le varie specie trovi: Cycadacee, Pinaceae, Cupressaceae, Ginkgoaceae, Taxaceae che si annoverano tra le Gymnosperme, Yucca, Aloe, Strelitzia e Dracaena aventi origini tropicali, oltre a Casuarina e Magnolia.
Questi sono i modelli espositivi più moderni perché collegano la diversità biologica alle caratteristiche ambientali ed edafiche e alla capacità di adattamento delle piante. All’interno della sua vasta area trovi ben 113 famiglie e 296 generi differenti suddivise in diverse aree:
Il Giardino delle Succulente ospita varie specie tropicali (che io classifico per semplicità come varietà di cactus) quali: Agave, Aloe, Opuntia, Cereus, Crassula, Echinocactus, Euphorbia
Nel Boschetto Esotico e Mediterraneo trovi un singolare Ficus Rubiginosa.
Nella Collinetta Mediterranea ci sono 130 specie della flora spontanea siciliana.
Nel piccolo Arboreto Australiano trovi invece numerosi esempi della famiglia delle Proteaceae, alberi o arbusti sempreverdi, con foglie che variano per dimensione e forma. Alcune specie? Macadamia Ternifolia, Araucaria columnaris e Grevillea robusta.
Nella Collezione di Ficus, distribuita intorno alle aiuole dei viali, composta da 65 individui della famiglia delle Moracee, trovi le piante spontanee dei climi tropicali e subtropicali, quali: enormi Ficus Benghalensis, Ficus elastica (meglio conosciuto come fico del caucciù), Ficus indica (fico d’India), Ficus macrophylla e il Ficus religiosa.
Questo ordinamento è dedicato al gruppo delle Cycadopsida, una classe di piante antichissime (dei veri e propri fossili in quanto risalgono al Mesozoico) simili alle palme e provenienti dall’emisfero australe. Uno degli esemplari posseduti dall’Orto Botanico di Palermo venne donato da Maria Carolina di Borbone nel 1799.
Le aree dove puoi ammirare queste piante sono collocate vicino al Palmeto, in prossimità del grande Ficus e vicino il Giardino d’Inverno. La collezione ha diversi esemplari di pregio, tra cui Encephalartos Altensteinii nativa del Sudafrica e Macrozamia moorei, nativa dell’Australia.
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455 piante che appartengono a 43 famiglie si estendono su quest’area; si tratta di un’imponente collezione di specie diffuse in tutto il mondo. Sarà che amo le palme alla follia, sarà che queste sono piante che mi riportano ai climi tropicali bagnati da bianche spiagge, ma passeggiando questo luogo mi sono ritrovata incantata.
Tra le varie specie: Phoenix (alte fino a 30 metri), Sabal (diffusa soprattutto nell’America Centrale), Chamadorea (di piccole dimensioni), Bismarckia nobilis (con le foglie che possono raggiungere un diametro di 3 metri), Arenga (originarie dell’Asia tropicale), Phoenix humilis (tipica del clima mediterraneo) e Dypsis decaryi (endemica del Madagascar), sono tra le specie che trovi a cui se ne aggiungono altre originarie dell’Asia tropicale, dell’America Centrale e Meridionale e dell’Africa.
Il clima favorevole della Sicilia ha permesso a queste famiglie di vegetali di annoverare ben 156 esemplari di 39 generi diversi, impiantate in uno spazio di circa 4500 mq.
Da sempre l’Orto Botanico di Palermo dedica spazio alle piante che possono essere utili all’interesse alimentare, medicinale, ornamentale e tessile. In una vasta area dell’orto botanico si coltivano piante tropicali e subtropicali che vengono sottoposte a studi.
Ad esempio: la pianta del Cotone, la pianta della Canna da Zucchero, la pianta dell’Argan, la pianta del Ramiè da cui si ricava una fibra tessile, la pianta del Kivano originaria dell’Africa che produce un frutto con la polpa fatta di semi ricoperti da uno strato verde, la pianta Aleurite da cui si ricava l’olio industriale, la pianta del kenaf da cui si ricava una fibra tessile, ecc.
Recentemente è stato introdotto un particolare frutteto tropicale con circa 40 esemplari di 20 specie diverse: “Inga” originaria della Foresta Amazzonica che produce un frutto la cui polpa ha un sapore simile alla vaniglia, “Annona” originaria dell’America Centrale che produce un frutto dal sapore delicato quasi come se fosse una miscela tra ananas, mango e fragola, “Spondias” i cui frutti sembrano delle prugne, “Artabotrys” che produce frutti carnosi, “Cyphomandra” che produce un frutto commestibile a forma di uovo, “Lawsonia” meglio conosciuta come “Hennè” e altre. A queste si aggiungono i classici agrumi, la cui coltivazione è iniziata all’epoca della fondazione.
Le vasche e l’Aquarium rappresentano quest’area, tra le più affascinati dell’Orto Botanico. 16 famiglie e 20 generi diversi si alternano all’interno di questo spazio, una grande vasca, inserita nell’anno della fondazione dell’orto botanico, suddivisa in 3 bacini concentrici di varie profondità. Ti piacciono le ninfee? Ci sono ben 10 diverse specie posizionate nella vasca circolare dell’Aquarium, a cui si aggiunge il Loto Indiano.
La maggior parte dei visitatori si sofferma parecchio tempo ad ammirare questo angolo perché la composizione delle vasche con ciò che contengono è molto fascinosa. Sarà che tutti amiamo i fiori di loto e le ninfee? Non so, ma a me la loro vista regala tanta serenità.
Nelle aree acquatiche adiacenti all’Aquarium trovi il Papiro Egiziano che si inserisce ad altre specie: “Acorus” originario del Nord America e dell'Asia settentrionale e orientale, “Carex” tipica vegetazione delle torbiere, e il bellissimo “Iris”.
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Quest’area è dedicata alle piante officinali e in particolare alle piante di interesse fitoterapico.
Alcune specie sono ben note nel settore farmaceutico quali: “Tagetes lemmonii” originaria dell’Arizzona è antinfiammatoria e analgesica, "Moringa oleifera” (albero del rafano) le cui foglie sono ricche di proteine, vitamine e sali minerali, “Catha edulis” le cui foglie contengono un’alcaloide dall’azione stimolante, “Glycirrhyiza echinata” una specie di liquirizia coltivata per le proprietà delle sue radici, lassative e emollienti, “Iperico” utilizzata per le sue proprietà antidepressive e antivirali, “Assenzio” e “Aloè Vera” e le comuni “Citronella”, “Origano”, “Menta” e “Salvia”.
In qualunque periodo dell’anno hai la possibilità di visitare l’Orto Botanico di Palermo. Chiaramente consiglio i mesi primaverili ed estivi come periodo migliore, quando le piante sono in fiore e quando il tepore del sole accompagna il tempo speso passeggiando tra le sue collezioni.
In ogni caso questi sono gli orari di apertura:
L'ingresso al pubblico si trova alla fine di via Lincoln, 2, a pochi passi dal lungomare e adiacente a Villa Giulia.
Treno
Se raggiungi Palermo in treno sappi che l’Orto Botanico si trova a soli 600 metri dalla stazione ferroviaria.
Bus
Se ti trovi già a Palermo dalla Stazione Centrale utilizza le linee bus 231 e 107.
Auto
Se giungi dalla A19 (autostrada Palermo/Catania) o dalla A22 (autostrada Palermo/Messina) segui le indicazioni che ti conducono al porto e raggiungi il Foro Italico Umberto I (ti consiglio di cercare parcheggio in questa zona). Da lì puoi successivamente imboccare Via Lincoln.
Arrivi dalla A29 (autostrada Palermo/Mazzara del Vallo)? In questo caso esci allo svincolo “Brasa” della circonvalazione sud-est e segui le indicazioni per la Stazione Centrale di Palermo per poi imboccare Via Lincoln.
“Ritrovare questa vita, la vera vita, e questo tempo della natura che è anche il nostro vero tempo, il tempo che conosce il nostro corpo animale: ecco cosa ci spinge ad aprire il cancello di un giardino e a entrarvi, ogni volta come se ci accingessimo a entrare in un mondo a parte sepolto dentro di noi.”
(Jorn De Précy)
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