In questi tempi di pandemia abbiamo perso la libertà di viaggiare con tutto ciò che ne consegue.
Dallo scorso dicembre mi trovo in Italia e quindi da mesi non provo più:
Mi manca quel riempire e svuotare gli zaini, quel riempire la macchina fotografica di immagini bellissime, quell’emozione che solo visitando nuove terre e di vivere all’aperto posso provare.
Ma non è solo la libertà di viaggiare ad essersene andata, ma anche il piacere di rapportarsi agli altri; rinchiusi da mesi nelle nostre abitazioni, possiamo solo sognare; sogni che vengono regolarmente infranti dall’irrequietezza e dalla tristezza che ci circonda quelle poche volte che usciamo di casa anche solo per fare la spesa.
L’unica cosa che riesco a respirare attorno a me in questi tempi è la paura, l’incertezza e la depressione che ne consegue.
I morti di covid-19 sono stati tanti ma la cosa più pericolosa è questo essere isolati nel mondo. L’essere umano ha bisogno di rapportarsi agli altri, ha bisogno di sorrisi ed abbracci che una telefonata o una videochiamata non possono certamente sostituire.
Fortunatamente credo che tutto ha un inizio e tutto ha una fine!
Non ho dubbi sul fatto che ritroveremo la libertà di viaggiare, che torneremo a riempire gli aeroporti, che torneremo non solo a sognare di fronte alle immagini delle varie destinazioni del mondo, ma anche a raggiungerle, che torneremo a parlare con perfetti sconosciuti, che torneremo a sorridere ad ogni individuo che incontriamo durante il cammino.
Io passo il tempo a completare una lista di ciò che farò una volta libera di risvegliarmi me stessa; viaggiare mi ha aiutato a sviluppare la capacità di ragionare liberamente e di conseguenza, a vivere senza farmi condizionare dai quotidiani bombardamenti fatti di preconcetti e dogmi che ci condizionano fortemente ad essere ciò che non siamo.
In ogni società ti dicono sempre cosa è giusto e cosa è sbagliato e nessuno ti insegna l’importanza del ragionamento libero, cosa che invece apprendi bene nel momento in cui ti scontri con culture diverse.
Viaggiando, non solo abbatti quelle strutture mentali che ti vengono imposte durante la crescita, ma incominci a provare quella sensazione di leggerezza ed entusiasmo che solo l’essere mentalmente libero ti può regalare.
Non vedo l’ora di riassaporare la mia libertà di viaggiare!
Durante questo periodo di forzato distaccamento dal mondo, mi ritrovo spesso a cercare luoghi che voglio visitare; la lista è infinita, mi ci vorrebbero altri 50 anni per raggiungerli tutti!
Dettata dalle immagini ed informazioni che carpisco dal web e dalle possibilità economiche che posso avere, ecco la lista di dove voglio andare nel prossimo (e spero immediato) futuro:
Che cosa mi attira della Thailandia?
In passato ho avuto modo di conoscere molti uomini che raggiungevano la Thailandia quasi esclusivamente per il turismo sessuale, cosa che ovviamente a me non interessa. In realtà ritengo questo Stato asiatico, uno dei più seducenti per quanto riguarda la maestosità dei palazzi, i panorami costituiti dai numerosi faraglioni nel mare, la sua cultura e la sua storia che hanno portato questo popolo ad essere identificato come “il popolo del sorriso”.
Già mi ci vedo con la mia macchina fotografica alla mano, rimanere incantata da superbi edifici storici, panorami tropicali dai forti colori e acque color smeraldo.
Partendo dalla zona di Chiang Mai con tutti i palazzi fiabeschi, passando da Bangkok, fino a giungere nella parte di mare contraddistinta da Krabi e l’arcipelago Kho Phi Phi, ritengo sia un viaggio che almeno una volta nella vita deve essere fatto.
Hai già visitato la Thailandia? Hai suggerimenti da darmi?
Come si fa a non andare a visitare la terra di Sandokan?
Partendo dal presupposto che i voli su Kuala Lampur sono a prezzi accettabili, e che come in Thailandia i costi per gli alberghi sono alla portata di tutti, credo che la Malesia abbia molto da offrirmi.
Penso che questo Stato sia ricco di natura incontaminata, giungle rigogliose, parchi nazionali, isole ed atolli composti da spiagge bianchissime, città coloniali e cosmopolite dalla lunga storia e dalle mille luci, dove convivono culture e religioni differenti.
Singapore la sogno da anni; chiamata anche la “città dei primati” sono decisamente attratta non solo dal suo skyline che appare ovunque nel web, ma anche dalle sue attrazioni da record, (ad esempio la ruota panoramica) i quartieri multietnici e le isole che la fronteggiano.
Hai già visitato la Malesia? Hai suggerimenti da darmi?
Le isole africane che amo di più (le ho visitate anni fa), mi tornano spesso alla mente.
Le Seychelles sono state il primo paradiso tropicale che ho raggiunto e mi sono rimaste nel cuore; del resto come è possibile dimenticare quelle enormi rocce dalle figure strane che spesso assomigliano ad animali, sposarsi con le acque azzurre e turchesi ed una ricca vegetazione?
In questi anni mi sono chiesta spesso come il turismo potesse averle cambiate e la voglia di soddisfare questa curiosità è sempre stata molto alta. Tuttavia ho sempre rimandato questo viaggio solo per un discorso economico; gli alloggi in questo arcipelago africano sono tutto tranne che a buon mercato e con quell’importo potevo tranquillamente fare molti più giorni a zonzo in Paesi diversi che non avevo ancora conosciuto.
Non vedo l’ora di fotografare ed immortalare nuovamente quei paesaggi stupendi!
Un viaggio in Norvegia l’avevo previsto per questo periodo, ovviamente a caccia dell’aurora boreale. Non posso assolutamente andarmene da questo mondo senza aver visto con i miei occhi quel particolare ed unico spettacolo nel cielo.
Sono talmente attratta dalle albe norvegesi da decidere di affrontare il malefico freddo che io non sopporto, e credo che questo Stato possa non solo regalarmi i colori sgargianti che danzano sopra la mia testa, ma anche un territorio dove la natura la fa da padrona come alle isole Lofoten.
Considerando che il periodo per vedere l’aurora boreale va da novembre fino a marzo, sono costretta a rimandarlo al prossimo anno, ma è sicuramente una meta che mi sono ripromessa di toccare.
Hai già visitato la Norvegia? Hai suggerimenti da darmi?
Il sogno di tutta la vita, l’Eden di colori e di acqua cristallina (cosi io le definisco) è molto distante e dispendiosa, ma non ho alcuna intenzione di rinunciarvi.
I cinque arcipelaghi che compongono la Polinesia Francese sono: l’arcipelago delle Isole della Società, l’arcipelago delle Isole Australi, l’arcipelago delle Isole Marchesi, l’arcipelago delle Isole Gambier e l’arcipelago delle Isole Tuamotu.
Non sono mai stata nei territori dell’Oceano Pacifico e vorrei proprio partire dalle Isole della Società tanto decantate: Moorea, Bora Bora, Tahiti e Maupiti, ma anche Tahaa, Rangiroa e Fakarava che appartengono all’arcipelago Tuamotu; sono tutti luoghi dove la natura incanta sopra ogni aspettativa con paesaggi vulcanici, acque incredibili e vegetazione rigogliosa.
Le ore di viaggio sono infinite anche se credo che nulla possa essere così pesante ed insostenibile per raggiungere il paradiso colorato ritratto nei quadri di Paul Gauguin. Ci sarà stato un motivo per cui si sentiva ispirato in quelle isole? Ecco, io voglio andare a scoprirlo!
Hai già visitato la Polinesia? Hai suggerimenti da darmi?
Oltre a questi angoli di mondo, la mia lista si completa per i prossimi anni di questi Paesi:
Spesso mi chiedo quando riacquisteremo la libertà di viaggiare e di muoverci da un continente all’altro e nel frattempo alcuni mesi di questo funesto anno se ne sono già andati.
Di fatto è già possibile secondo l’ultimo Dpcm 2 marzo 2021, recarsi in Europa (Paesi dell’elenco C) compilando un’autodichiarazione e sottoponendosi a test molecolare o antigenico prima della partenza, effettuato a mezzo di tampone e risultato negativo.
Il punto è che (a parte la Norvegia) non c’è un solo paese che al momento voglio visitare facente parte dell’Europa! Non ho alcun dubbio che i territori europei siano ricchi di storia e paesaggi meravigliosi, ma la mia curiosità mi spinge verso culture molto diverse dalla mia e verso una vegetazione che in Europa non posso trovare.
Infatti sai cosa mi sta soprattutto mancando della mia Zanzibar? Le palme tropicali che ricoprono ogni angolo di terra!
Un’indagine che Qatar Airways ha commissionato a Human Highway, dimostra che l’80% degli italiani è malinconico e pensa con nostalgia ad un viaggio fatto in passato; si sognano entusiasti immaginandosi a bordo di un aereo, grazie alla possibilità di potersi nuovamente dedicare ad una delle proprie passioni, il piacere della scoperta e della conoscenza.
Da questa ricerca emerge che le mete più sognate dagli italiani siano al di fuori del continente europeo, con un crescente numero di ricerche verso destinazioni calde:
Evidentemente non sono l’unica a seguire il motto “andiamo lontano!”
Quali sono invece le tue mete sognate?
“Isole dove non metteremo mai piede / Isole dove non scenderemo mai / Isole coperte di vegetazione / Isole acquattate come giaguari / Isole mute / Isole immobili / Isole indimenticabili e senza nome / Getto le scarpe fuori bordo perché vorrei tanto venire fin lì.” (Blaise Cendrars)
“Libertà di viaggiare” ti aspetto con trepidazione!
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