Quanti sono gli Italiani a Zanzibar?
Sono arrivata alla mia seconda settimana di permanenza in Jambiani. Strano, mi sembra di vivere qui da sempre, anche se non ho ancora imparato bene la collocazione dei vari piccoli negozi e non capisco una sola parola dello Swahili.
Le giornate passano velocemente. I turisti cominciano ad arrivare, ed incontro sempre più persone che camminano sulla spiaggia e sono Europei. La maggior parte di loro arriva dalla Germania, ma ci sono anche tanti Italiani.
Sono molti gli Italiani a Zanzibar che hanno costruito un'attività commerciale, spesso legata al turismo. Ogni tanto mi fermo a fare 2 chiacchiere con loro e mi raccontano la loro storia.
Molti Italiani a Zanzibar, vivono a Jambiani da parecchi anni. Magari inizialmente solo per qualche mese, ma poi, costruito il loro business, sono rimasti qui, quasi tutto l’anno. Nel villaggio, altri Europei hanno comprato dei terreni per costruirci, non solo qualche struttura turistica, ma anche una casa per le vacanze.
È un luogo che ha un potenziale turistico enorme, ancora da sviluppare, che deve iniziare provvedendo principalmente ad eseguire e mantenere un sistema di pulizia, in questo momento inesistente, al fine di portare ad un maggiore sviluppo del settore vacanziero.
La popolazione, deve cominciare a capire che la pulizia è importantissima per avere più turisti e per far diventare questo angolo dove la natura è strepitosa, il posto più meraviglioso dove passare le proprie vacanze. Ne gioverebbero tutti, gli alberghi sarebbero strapieni in ogni mese dell’anno e tutta la popolazione avrebbe un lavoro.
Nonostante negli ultimi anni l'isola si sia notevolmente sviluppata, anche grazie agli italiani a Zanzibar, mancano ancora molti servizi a noi comuni. Sembra che la tendenza di quasi tutti gli investitori sia quella del classico hotel, magari fronte mare (anche se oramai fronte mare non c'è più un'area libera) o del tradizionale ristorante. Mancano supermercati, mancano negozi specifici, mancano una serie infinita di strutture che se gestite da personale europeo competente, avrebbero sicuramente successo.
Ogni giorno, mi faccio una bella camminata durante la bassa marea, ed ancora rimango stupita dalla limpidezza e dai colori di questo mare. E guardando le espressioni dei vari turisti che incontro, mi rendo conto che provano la stessa incredulità di fronte a questa natura pazzesca.
Ogni sera faccio un giretto all’interno del villaggio per comperare quello che serve per la cena. I negozietti che trovo (se così si possono chiamare dato che sono quasi sempre aree di 1 mq, propongono tutti le stesse quattro cose: qualche specie di verdura, qualche frutto a seconda della stagione, pasta, tonno in scatola, biscotti, latte, acqua e caffè. Non c'è molta scelta se non hai un'auto per spostarti nella vicina Paje che ha un'offerta più ampia, perchè come dicevo prima, la maggior parte degli italiani a Zanzibar e specialmente a Jambiani, hanno costruito solamente edifici ricettivi turistici.
In ogni caso, molti negozianti ormai mi conoscono e, quando mi vedono, già sanno di cosa necessito. Conosco ormai di vista un po' tutti, quasi tutti ragazzi (ma faccio molta fatica a ricordarne i nomi) che si dimostrano spesso più socievoli delle donne. Principalmente, perché quasi tutti gli uomini parlano inglese, mentre non tutte le donne lo conoscono.
Ma se ho qualche problema o necessito di indicazioni, a volte non si risparmiano ad aiutarmi. E alcuni di loro lo fanno anche se ormai sanno, che io non sono una turista e che la loro disponibilità non sempre prevede un tornaconto.
Al momento vivo in una stanza di una casa locale presa in affitto e il mio proprietario di casa ogni tanto mi insegna a cucinare. Anche se, in realtà, cucina lui; il più delle volte io mi soffermo a guardare. Ma del resto, gli amici in Italia sanno che la cucina è il mio forte solo quando si tratta di sedersi a tavola e gustare il cibo, non certo quando si deve preparare.
Solitamente ceno con polpo e patate e grandi insalate, ma alcune volte mi devo cimentare nella preparazione di un piatto di pasta, giusto per cambiare un pò la mia alimentazione.
Per non cucinare (o quando non trovo qualcuno che cucini per me) spesso vado a mangiare in un piccolissimo ristorante locale, che, non è certo allestito come un ristorante 5 stelle Michelin; il cibo è semplice ma buono, e spendo al massimo, per un secondo ed un contorno, la bellezza di 10.000 scellini che equivalgono a circa 5 euro! Il costo della vita a Zanzibar è decisamente basso!
Certo, la varietà manca! Quello che il ristorante locale propone è la classica cena per zanzibarini o masai, quindi pollo e patate, riso e brodo. Ma se non vuoi adattarti alla cucina locale, ci sono molti ristoranti aperti dagli italiani a Zanzibar, dove si mangia molto bene e spendi più o meno la metà rispetto ad un comune ristorante del nord Italia.
Lo stile di vita qui è molto diverso da quello italiano, qui si bada al necessario e non al superfluo. Cosa mi manca dell’Italia?
La mia auto, con cui potrei spostarmi a piacimento ed in caso di emergenza. Come in questi giorni che, ho problemi con la connessione internet e devo raggiungere i negozi della città per sistemare un problema con Halotel, il gestore del posto. Infatti, se necessito di cose che non sono presenti negli shops del villaggio, devo rivolgermi a quelli di Stone Town, percorrendo 70 chilometri e utilizzando il "dala dala", l'unico mezzo a disposizione della popolazione per spostarsi nell'isola.
Non devi avere fretta se utilizzi questo mezzo di trasporto, dato che impiega molto tempo per effettuare la sua corsa, a causa delle continue fermate obbligatorie e la mia auto sarebbe utile anche la sera, considerando che il "dala dala" termina la sua corsa giornaliera alle ore 18.00.
Un po' mi mancano gli amici. Anche se in Italia, spesso era difficile vedersi, per via dei nostri ritmi sostenuti di vita, che lasciano davvero poco spazio per gli incontri. Ma spero, che alcuni di loro possano magari utilizzare le loro vacanze e venire a trovarmi.
Certo, qui ormai ho il mio “gruppo” di riferimento tra gli italiani a Jambiani. Ma essendo spesso troppo presi dal loro lavoro, il tempo per rapportarsi è limitato e l'unica alternativa la trovo nella popolazione, con la quale a volte diventa difficile comunicare, sia per il mio non perfetto inglese, sia perchè alcuni di loro proprio l'inglese non lo conoscono e si esprimono solo in swahili.
Certamente non in un hotel, il costo sarebbe insostenibile... ma ci sono alloggi locali che posso utilizzare. Infatti il prossimo mese cambierò alloggio.
Un amico, ha una casa (uno stile un po' più europeo e quindi abbastanza diversa dalla locale casa del villaggio dove ora risiedo) con tre stanze da letto in affitto. Una stanza l’ho presa io, e non vedo l’ora di spostarmi, dato che è una casa singola con un patio esterno dove poter stare tranquillamente, ed un grande giardino.
Oltre ad uno spazio maggiore per potermi organizzare, sia con la cucina che con tutte le faccende domestiche.
Nonostante mi trovi molto bene con l'attuale proprietario, la mia stanza è veramente minimale, la cucina praticamente non esiste dato che la famiglia utilizza il classico fornello da campeggio per cucinare, e il bagno non ha lavandino, ne specchio, ne doccia, tanto che per lavarmi ho appreso il metodo africano, quello di utilizzare un grande colino e rovesciarmi l'acqua addosso.
Devo ammettere che ho scoperto una alta soglia di adattabilità che non conoscevo di me stessa ma, a tutto c'è un limite!
Al momento sono davvero felice di aver preso la decisione di trasferirmi qui.
È ovvio che mi ci vuole parecchio spirito di adattamento e devo trovare qualcosa da fare, ma ho il mio gruppo di amici, mi trovo bene con la popolazione, ogni giorno mi godo dei colori meravigliosi, respiro aria pulita, e spero di trovare il modo di rimanere qui il più possibile.
Qualche volta accompagno un capitano di barca per qualche sua uscita in barca con i turisti. Ho l’occasione per fare qualche foto, conoscere gente nuova, sentire parlare un inglese perfetto (e quindi impararlo) e godermi il mare. Per il resto, occupo la giornata lavorando su questo blog, oppure studiando l’inglese.
Se sei interessato a venire per le vacanze a Jambiani, puoi contattarmi, e mi farà veramente piacere darti una mano per organizzare la tua vacanza.
Considerando che, senza utilizzare un tour operator, che quasi sempre ti indirizza verso il nord di Zanzibar dove ci sono tutti i grandi resort europei e non verso il Sud, spesso si risparmia notevolmente.
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