Ho sempre rimandato un viaggio alle Isole Maldive perché viaggiando sola non avevo voglia di affrontare una vacanza totalmente in solitudine su qualche metro quadrato di affioramento oceanico. Devo tuttavia ammettere che, nonostante la marea di coppie e gruppi chiusi che circolano su questi atolli e che ti portano quasi costantemente ad una forzata solitudine, le Isole Maldive sono strepitose. Ero anche poco incentivata a visitare queste piccole isolette piatte, senza alcun tipo di rilievo, ma Signore e Signori c’è poco da dire… Sua Maestà l’Oceano Indiano è spettacolare! Le Isole Maldive affiorano nell’oceano più bello del mondo!
Si lo so che basta guardare le infinite foto che appaiono nel web per capire quanto queste acque posseggano colori stupefacenti. Ma viverle è ben diverso. Le immense distese di gradazione azzurro delicato che si trasformano in turchese e in un blu profondo possono solo fare innamorare. Le due isolette, Dhiffushi e Thulusdhoo sono quelle che ho visitato. Entrambe sono isole di pescatori e non isolotti dove trovi esclusivamente un resort lussuoso dai prezzi improponibili. Qui oltre allo splendido mare e alla sabbia bianchissima, puoi infilarti nella vita locale dei maldiviani.
Un’infinità di affioramenti compone l’arcipelago delle Isole Maldive e per visitarli tutti ci vorrebbero almeno 3 vite. Immagino che nonostante siano tutte isole coralline, la morfologia e la vegetazione possano diversificarsi a seconda della posizione. Per il mio primo viaggio alle Maldive ho scelto l’atollo di Kaafu, conosciuto anche come Malè nord, quello a cui appartiene anche la capitale con il suo aeroporto internazionale Velana. Avendo pochi giorni a disposizione ho preferito evitare di spendere troppo tempo in spostamenti.
Ti racconto le isole dei pescatori dell’atollo di Kaafu…
Posto a sud-ovest dell'India, l’arcipelago delle Maldive è composto da 26 atolli naturali che si estendono sul suo territorio marino. Gli atolli sono costituiti da una barriera corallina circolare, che delimita una laguna interna e ad ogni atollo appartiene un numero consistente di isole per un totale di 1192 affioramenti corallini di cui solo alcuni sono abitati. Prima del 1500 l’arcipelago era disabitato e successivamente venne popolato da genti migrati dallo Sri Lanka e dall’India.
Le isole Maldive divennero un importante porto di scalo delle rotte commerciali degli arabi che riuscirono nel 1153 a creare un sultanato e a convertire la popolazione all’islamismo. Oggi è un mix tra etnie arabe e indiane. L’area marina che questo arcipelago occupa è vastissima, circa 900 km di lunghezza tra l’Eight Degrees Channel e l'Equatore.
Gli atolli di Baa, Raa, Kaafu e Alifu sono quelli che posseggono un maggior numero di resort lussuosi costruiti su isolette private. Mentre tutti gli altri atolli posseggono più isolotti disabitati o abitati solo dalla popolazione maldiviana e meno strutture turistiche, almeno per il momento. Perché? Negli atolli più conosciuti e sopra citati molte delle isole dei pescatori locali sono state adeguate a ricevere i turisti e offrire una vacanza a costi più bassi rispetto a quelli decisamente improponibili dei resort. Quindi, è diventato possibile anche per chi non si può permettere un esborso economico molto consistente, visitare e soggiornare alle Isole Maldive.
Quello che ti aspetta su queste isole locali non è certo il soggiorno infiocchettato dei resort, ma una vacanza tra la bellezza naturale dell’isola e un normale servizio tipico di una guest-house a contatto con la vita della popolazione. Cosa c’è di meglio per poter unire la vista di panorami tropicali alla conoscenza della cultura locale?
Dal 1965, le Maldive sono una repubblica presidenziale di religione islamica, quindi, sono necessari alcuni accorgimenti se decidi per una vacanza su un’isola locale.
Il governo maldiviano ha introdotto dall’inizio dell’anno il divieto di entrare nelle Isole Maldive con sigarette elettroniche e derivati. Per chi è fumatore consiglio di comprare una stecca di sigarette nel duty-free degli aeroporti perché i prezzi del tabacco alle Maldive sono altissimi. 1 pacchetto di sigarette costa 10 dollari.
Gli atolli sono scogliere madreporiche che racchiudono una laguna. Nel 1836 Charles Darwin provò a trovare una risposta sulla nascita delle Maldive, ipotizzando che gli atolli si fossero generati in seguito a violente eruzioni di tipo esplosivo. A queste eruzioni sarebbe seguita la distruzione del cono vulcanico e la formazione in superficie degli atolli come resti di una parte rocciosa del vulcano. Lo spazio interno divenne laguna per l’invasione dell’acqua.
John Murray invece sosteneva che gli atolli si fossero formati sulla cima di un altopiano elevatosi dal fondo dell’oceano. Nel tempo i coralli che si erano accumulati sull’altopiano crebbero rapidamente fino a formare gli atolli che contornano le lagune.
Hans Hass sosteneva invece che in centinaia di migliaia d'anni il corallo si accumulò su catene montuose sommerse nell'Oceano Indiano creando una piattaforma corallina che con il tempo oltrepassò la superficie del mare. La piattaforma di corallo una volta raggiunta la superficie si incurvò nella parte centrale, formando in questo modo i bordi degli atolli.
Quale sia la risposta corretta non è dato da sapere. Forse tutte, ma quello che è certo è che gli atolli dell'arcipelago maldiviano sono le tracce più evidenti dell'attività vulcanica di un punto caldo attualmente situato sotto l'isola La Réunion, nell'arcipelago delle isole Mascarene.
Per la mia vacanza alle Isole Maldive, ho scelto l’atollo di Kaafu, nello specifico quello di Malè Nord. No, non ho optato per uno dei 38 costosissimi resort, da sola mi sarei annoiata mortalmente e con le cifre astronomiche che chiedono per un soggiorno riesco ad organizzarmi altri 5 viaggi. Ho chiaramente scelto una delle isole dei pescatori. 7 sono le isole abitate nella parte settentrionale dell’atollo di Kaafu:
Raggiungerle è piuttosto semplice. Il volo proveniente dall’Europa atterra quasi esclusivamente all’aeroporto internazionale di Velana, posto sull’isola di Hulhule a poca distanza da Malè, la principale isola dell’atollo e capitale delle Maldive. Una volta sbarcato noterai che in un’area del terminal si susseguono molti banchetti numerati presso i quali puoi prenotare la tua barca per raggiungere l’isola da te scelta. Il molo si colloca appena fuori il terminal e all’ora stabilita ti potrai comodamente imbarcare.
L’isola locale più lontana da Malè è Dhiffushi e la barca veloce o speed-boat, impiega circa 50 minuti per raggiungere questa destinazione. Volendo risparmiare qualche soldino, puoi anche raggiungere le isole abitate con il ferry maldiviano, ma sappi che il percorso richiede molto più tempo. Il traghetto pubblico è un trasferimento molto lento che parte dalla città di Malé 4 volte a settimana e raggiunge alcune isole locali. È operativo solo per alcuni atolli: l'atollo di Malè Nord e Malè Sud, quelli di Alif Nord e Alif Sud e quello di Vaavu. Se vuoi spostarti con il traghetto pubblico tra gli atolli senza tornare a Malè sappi che non è possibile perché queste imbarcazioni collegano poi solo le isole all’interno del suddetto atollo ed esclusivamente per una volta al giorno. La prenotazione può essere fatta solo allo sportello dei traghetti nella città di Malé e non è possibile prenotarlo online. È consigliabile? Assolutamente no! Sono poco frequenti e potrebbero verificarsi numerose cancellazioni a causa delle cattive condizioni meteorologiche:
Quasi tutti, io compresa, ho preferito prenotare il mio transfer (speed-boat) tramite l'hotel che avevo scelto per il mio soggiorno, in modo da avere a disposizione la barca subito dopo l’atterraggio e non perdere altro tempo prezioso.
Se invece devi raggiungere altre isole che appartengono ad atolli più lontani dalla capitale, devi necessariamente utilizzare o un comune volo aereo (alcuni atolli hanno un piccolo aeroporto) o prenotare un volo con idrovolante.
Cosa ti puoi aspettare da una vacanza in guest-house alle Maldive su un’isola locale di pescatori? Se quello che sogni è una vacanza in un luogo totalmente incontaminato e idilliaco rimarrai un poco deluso. Le strutture ricettive delle isole di pescatori non si possono certo paragonare ai lussuosi resort posti sulle isolette private. Tuttavia, anche scegliendo una vacanza su una delle isole locali, hai la possibilità di vivere appieno il mare incantato delle Isole Maldive, unendo uno spaccato di vita quotidiana dei maldiviani. Queste isole sono il luogo ideale se vuoi comprendere lo stile di vita tradizionale delle Maldive.
Le grandi barriere coralline che proteggono le isole ti regalano possibilità di fare snorkeling o interessanti immersioni. Sulle spiagge delle isole di pescatori più turistiche hai la possibilità di usare moto d’acqua, praticare surf o kayak.
Non troverai strade perfette ma solo case spesso colorate e trascurate che affacciano su stradine di sabbia sulle quali circolano alcuni scooter o qualche automobile e non troverai un litorale perfettamente sgombro dai rifiuti del mare. Molti sono i cantieri aperti dato che queste isolette si stanno sempre più preparando ad accogliere un turismo meno pretenzioso. Il suono del muezzin riecheggia in ogni isola e può diventare fastidioso, specialmente nelle prime ore del mattino. La movida serale è inesistente, al massimo puoi trovare qualche ristorante che ha un sottofondo musicale. Del resto, gli abitanti di queste isole seguono i ritmi dettati dalle albe e dai tramonti e trascorrono il tempo libero seduti su originali dondoli appesi alle piante o giocando a pallavolo.
Il turismo è la prima fonte di guadagno. Molti lavorano nei lussuosi resort sorti sulle isole date in concessione dal governo a società estere, che devono interamente restituirne il possesso con tanto di resort al governo allo scadere della concezione. Altri organizzano le numerose escursioni e gli spostamenti tra le isole o posseggono un piccolo negozio.
Oltre all’incentivo economico turistico, le popolazioni delle isole vivono di pesca e dello sfruttamento dei coralli per ricavarne materiale da costruzione. Su alcune isole sono anche state costruite delle fabbriche di inscatolamento. L’agricoltura è praticamente inesistente. La mancanza di terreno coltivabile permette solo la crescita di molte palme da cocco e qualche albero del pane. Nulla altro, tutto il resto viene quindi importato.
Sembra invece il contrario. Su Maarikilu, una piccola isola situata nell’atollo di Baa, una donna locale ha dato vita ad una fattoria di prodotti ortofrutticoli sostenibili e produce in ogni stagione frutta e verdura di tutti i tipi. I terreni dove piantare i semi sono preparati con un misto di noci di cocco frantumate, cenere di foglie di palma, scarti verdi, rifiuti organici di animali, alghe marine e spine di pesce. Il sole e l’irrigazione tramite l’acqua dei monsoni raccolta in cisterne d’acqua capienti, in modo da non esserne sprovvisti durante la stagione meno piovosa, fanno il resto.
L’sola abitata di Dhiffushi, posta nell’area nord-est dell’atollo di Malè Nord, è stata quella che ho scelto per la mia vacanza. Cercavo un’isola contornata dal classico mare da cartolina maldiviana. Mi sono persa ore prima di prenotare per visualizzare le immagini da google maps cercando di capire se quel pezzo di mare poteva fare al caso mio. Di fronte alla costa nord di Diffushi sorge il Meeru Maldives Resort Island e questa per me è stata una garanzia.
Inoltre, ero alla ricerca di un’isola di pescatori che potesse offrirmi anche qualche servizio. Viaggiando sola non volevo ritrovarmi su un affioramento senza ristoranti o negozi o qualunque altra cosa che potesse alleviarmi la solitudine. Per quanto ami la natura, l’idea di passare l’intera vacanza parlando solo con le palme non mi allettava. Ho trovato tutto questo a Diffushi?
Poco più a sud di Dhiffushi, sempre nella parte nord-est dell’atollo di Malè Nord, l’isola di Thulusdhoo è stata la seconda che ho visitato. Di dimensioni maggiori rispetto a Dhiffushi è tuttavia meno ricca di intrattenimenti e una grossa fetta dell’area sud è praticamente disabitata. Ma il suo litorale meridionale, grazie ad una lingua di sabbia bianchissima e un mare turchese, è qualcosa di strepitoso. Ti racconto di Dhiffushi e Thulusdhoo a questo link ⇒ DHIFFUSHI e THULUSDHOO: isole locali delle Maldive
Qualcuno mi odierà per essere riuscita a trovare qualche nota negativa sulle Isole Maldive. Tutto è molto soggettivo ma, a mio parere, come in ogni luogo al mondo ci sono aspetti positivi e altri che possono lasciare un po' di amaro in bocca.
PRO
CONTRO
Alle Isole Maldive trovi un clima di carattere monsonico. Da dicembre ad aprile (la stagione secca) possono avvenire piogge deboli e poco frequenti, mentre da maggio a novembre (la stagione umida) le piogge possono essere torrenziali e interessare più giornate. Tuttavia, nella considerazione che il cambiamento climatico sta interessando l’intero pianeta, queste previsioni non sempre vengono rispettate.
Ad esempio? Ho scelto l’ultimo periodo di gennaio per soggiornare alle Maldive e ho subito solo giornate nuvolose e di piogge spesso consistenti. In un arcipelago che offre solo ed esclusivamente vita di mare non vale la pena, ne economicamente ne emozionalmente, passare giornate intere in hotel, aspettando uno spiraglio di sole. Perché non c’è altro da fare alle Maldive. Non ci sono templi da visitare, non ci sono musei o città ricche di storia, non ci sono parchi terrestri o villaggi caratteristici. E anche spostarsi da un’isoletta all’altra con il mare tumultuoso non è cosa corretta da fare. Quindi, tutto si riduce ad una vita da spiaggia vivacizzata da escursioni di diving o snorkeling se il clima lo permette.
Visitare per una volta nella vita lo splendore delle Maldive è comprensibile ma, nonostante possano regale paesaggi meravigliosi e la miglior cartolina dell’Oceano Indiano, ritengo che ci siano altri bellissimi luoghi nel mondo, dove puoi organizzare qualcosa di interessante anche in caso di maltempo.
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