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I social networks più famosi? Perché sono poco presente

22.07.23 by TRIPINWORLD

i social network più famosi tripinworld

I Social networks: pro e contro

Il consiglio che mi giunge è ormai ripetitivo da tutti quelli che approdano sulle pagine di Tripinworld: “Perché non prendi in considerazione i social networks? Sei poco presente sui social, è indispensabile per pubblicizzare un blog di viaggi.”

Forse, ma tutto dipende dal tipo di informazione che si vuole trasmettere e dall’obbiettivo che si vuole raggiungere. Capisco bene che ormai tutto viaggia su Instagram, Tik-Tok, Facebook e tanti altri, ma perché penso che non facciano al caso mio?

Il mondo del blogging è sempre più dipendente dai social, solente, ne sono la linfa e il traino. Scrivere un blog di viaggi e non pubblicizzarlo sui vari social, significa spesso non acquistare importanza agli occhi del pubblico e di Google, perché di fatto, è un ottimo modo per avere pubblicità.

Più persone si affidano a Tripinworld per avere informazioni sui vari luoghi di viaggio nel mondo e più io mi sento soddisfatta del lavoro svolto. Ed è proprio questo il punto. Non credo che i social siano canali interessanti per dare informazioni complete. Sono spesso solo vetrine, che condizionano idee e scelte che non sono state approfondite, anche se offrono nuove possibilità per la comunicazione e per il marketing.

Perché le persone invece che leggere vari paragrafi che possono soddisfare le questioni che si pongono su un determinato itinerario di viaggio, si soffermano solo su banali informazioni trasmesse da brevi video e immagini? Ti basta un sorriso con qualche milione di like per scegliere il luogo della tua costosa vacanza?

Ed è proprio questo quello che mi condiziona a non utilizzare frequentemente i social networks per pubblicizzare il blog. Sono ribelle? No, voglio solo dare informazione approfondita. Punto.



i social network account facebook

Personalmente non amo i social networks. Sono riservata

Sono cresciuta in un paesino del bresciano dove ogni tuo spostamento era monitorato e utile per qualche pettegolezzo atto a riempire le giornate di chi non aveva nulla da fare. O per chi aveva l’ambizione di sapere ogni stupida cosa di chiunque riportandola alla comunità in chiave personale e spesso errata. Amo stare in mezzo alla gente ma questo non significa che apprezzi mettere a conoscenza di ogni piccolo aspetto della mia vita il mondo intero. Sono riservata? Si.

L’utilizzo dei social networks è ormai parte integrante della nostra vita; tutti (o quasi) hanno un profilo social atto a condividere le proprie avventure e i propri pensieri. Tuttavia, navigando tra i vari social networks mi trovo spesso a leggere post talmente intimi e reels talmente insensati che mi portano spesso a riflettere sulla condizione dove questo ramo di internet ci ha portato.

Si passa dallo sviolinare i sentimenti più profondi e personali quali: “Sono distrutto, la ragazza mi ha tradito e non ce la faccio!” e “Come posso vivere ancora serena dopo quello che mi è accaduto” (e via a raccontare ogni dettaglio di queste situazioni intime), alle frasi d’effetto copiate da tutti, ai Reels che servono solo a mettersi in mostra, preoccupandosi solo dell'aspetto che in quel momento si ha e citando lentamente stupidissime frasi quali: “Ma che caldo che fa! Dovrei mangiare un gelato?” (“ma chi se ne frega” penso io) o “Ma si può avere febbre e mal di gola con queste temperature?” (“rivolgiti al medico!” penso sempre io).

i social network tripinworld e l'aurora

Pericoli dei social: sostituire la vita vera

Proviamo a riflettere sui rischi di Instagram o di uno dei qualsiasi social che occhieggia dai nostri cellulari?

Sentire la necessità di pubblicare qualunque proprio stato d’animo spesso nasconde un bisogno costante di attenzione (riempito tramite i like) che tradotto significa:

Avere l’approvazione degli altri sul proprio pensiero.

Accumulare autostima tramite le varie foto personali.

Non necessitare di uscire di casa per ottenere una specie di spinta psicologica.

I social networks sono spesso usati anche come scudi perché possiamo mostrare solo la parte che più ci aggrada di noi, assumere svariate personalità tramite foto e stabilire legami online.

Dov’è il pericolo di tutto questo?

Il pericolo è che non ci si accorge di sostituire la vera vita, una vita fatta di relazioni e sorrisi davanti ad un caffè guardandosi negli occhi, o di una voce che ti chiede e ti racconta, permettendoti di confrontarti anche con gli atteggiamenti e le espressioni. Tramite i social possiamo evitare di essere contraddetti, possiamo evitare di aprirci totalmente.

Basta un like per sentirsi protagonisti; un cuoricino o un pollice alzato sono ben diversi da un appoggio e un confronto reale e visivo. Ci stiamo talmente abituando a questa modalità che persino con gli amici più cari ci rapportiamo con un like, evitando un incontro o una telefonata che potrebbe non solo essere d’appoggio su diverse prospettive, ma anche donare un piacere di sintonia. Ecco, questo è per me il più grande pericolo dei social, quello di essere isolati dalla vera vita sociale, scivolando in un mondo “fake”.

i social network like

I social networks dovrebbero essere uno svago e non una vetrina pubblicitaria

Oltre ad un profilo professionale del blog, ho un profilo personale su FB aperto da un’immensità di anni e all’inizio trovavo questa via mediatica divertente. A quel tempo si apriva il social network per pubblicare divertenti battute e in un certo senso rappresentava un’ora di divertente svago dopo una giornata di lavoro pesante. I social venivano quasi esclusivamente utilizzati per questo e non si evitava di incontrarsi in un locale o a casa per parlare di argomenti più personali e di vita. Scorrendo la home ti ritrovavi a fare 4 risate leggendo barzellette o scherzando con i commenti, oltre alle informazioni sulle varie cose accadute nel mondo.

Era esattamente quello che a mio parere un social doveva rappresentare: un surplus che si aggiungeva ad una vita reale di società.

Oggi non è più così! Scorrendo la home dei vari social, quello che mi appare sono alcune pubblicazioni di amici che si intercalano con un’infinità di post sponsorizzati. Una vera vetrina pubblicitaria. Dove sia la socialità in questo ancora non l’ho capito, tanto che a questo punto io cambierei il nome “social network” a “shop online network”. Passare ore e ore visualizzando tutto ciò che il commercio mondiale propone, non è ne sociale ne divertente. Lo paragono alle numerosissime chiamate di telemarketing indesiderate che tutti riceviamo giornalmente.

i social network dati investimenti pubblicitari

Post dei social: una lista pubblicitaria commerciale o un bel corpo in bella mostra

Alla serie infinita di pubblicazioni pubblicitarie si aggiungono le immagini vetrina che, per attirare like utili ad annoverare migliaia di followers, mostrano seni grossi o natiche in bella vista come se fossero una presentazione di incontri intimi più che di informazioni scrupolose e approfondite.

Non ho nulla contro l’essere orgogliosi di un bell’aspetto ma ogni volta che esploro Instagram e i vari cugini del web, mi appaiono una sfilza di donne (più svestite che vestite) che mostrano la loro esteriorità; donne famose e non che indossano solo succinti costumi da bagno o abbigliamenti seducenti e che lasciano intravedere ogni piccolo particolare delle forme.

Negli ultimi periodi si sono aggiunti puri i Reels

Inoltre, l’introduzione dei Reels ha ammazzato la bellezza e la professionalità. Quello che oggi conta è solo esserci, indipendentemente da come, e quello che viene proposto è uno show di una vita che deve essere inscenata. Ricevi rappresentazioni di perfezione (dalla strepitosa modella alla classica famiglia perfetta, tipicamente da “Mulino Bianco”), che chiaramente non corrispondono ad una reale e imperfetta vita o avventure al limite totalmente diseducative.

Cosa c’entra un blog di viaggi con tutto questo? Io voglio veramente fare parte di questa esibizione? Voglio inserirmi in questo tipo di comunicazione che ovviamente riscuote molto successo per “vendere” un’informazione che chiaramente non è attinente a ciò?

Oltre a questo tipo di vetrina esistono sui social network anche personaggi che pubblicano bellissime fotografie e brevi video attinenti ai viaggi o ad argomenti interessanti ma di fatto il biglietto da visita di questi canali è dato dalle immagini che ti vengono proposte automaticamente e rabbrividisco di fronte a tanta superficialità.

Onestamente:

    • mischiarmi o seguire tutte le Chiara Ferragni del mondo,
    • ottenere like di persone che non sono interessate a leggere il blog cercando approfondimenti,
    • guadagnare su qualcosa che non è di alcuna utilità per chi legge,
    • indirizzare e influenzare verso situazioni che hanno come unico riscontro positivo quello di intascare soldi,

non mi interessa.

i social network immagini da instagram

Voglio che Tripinworld fornisca indicazioni precise ad un pubblico specifico

Qual è l’obbiettivo di Tripinworld? Da sempre il mio obbiettivo è quello di essere utile, proponendo informazioni che possano veramente aiutare a scegliere un luogo di un viaggio o di una vacanza, raccontando cosa il territorio, nel quale ci si va ad immergere, offre con i pro e i contro.

Dal tipo di cultura che puoi trovare, agli hotel disponibili dove soggiornare, ai paesaggi che la località offre, ai mezzi di trasporto da utilizzare e alle varie escursioni. Con questo obbiettivo è minimale fornire solo brevi video poco dimostrativi e informativi, come del resto è insufficiente una foto per spiegare e chiarire il tutto. Video e foto sono solo un ampliamento alle fondamentali informazioni che leggendo un post puoi trovare.

I social networks, essendo solo una vetrina, non mi danno la possibilità di proporre ogni aspetto delle informazioni che servono prima di una scelta e quindi trovo questi canali troppo limitativi. Certamente utili per pubblicizzarsi ma, ricevere un like per una bella foto senza che venga effettuata la lettura del post, non lo ritengo utile al mio scopo. Perché questa è la verità; si fa presto a mettere un like ad una bella foto, ma quante sono tra queste le persone veramente interessate ad avere informazioni approfondite. Poche!

Chi è veramente interessato a ricevere informazioni complete su un determinato luogo del mondo, entra nel blog e legge i post, non si sofferma solo sulle immagini per quanto accattivanti. E questo tipo di persone utilizza la ricerca organica (quella tramite il signor Google per intenderci), in modo da poter avere una prospettiva completa su tutti gli aspetti che contraddistinguono le varie destinazioni vacanziere.

i social network la ricerca organica

Non mi interessa apparire, voglio essere utile

Riconosco il fascino e le potenzialità dei social networks ma sono contraria alla piega che ha preso l’uso di questi mezzi. I social oramai vengono solo utilizzati per cercare di diventare famosi e fare soldi, specialmente se dietro non ci sono reali competenze o per seguire ed imitare effimeri personaggi che sinceramente poco hanno da offrire oltre alla leggerezza e alla stupidità. Oggi rappresentano il mezzo che si cerca di utilizzare per raggiungere una fama che possa portare solo ad avere un cospicuo introito, indipendentemente dalla professionalità e dalla profondità degli argomenti.

    • Da video che tutto sono tranne che educativi,
    • ad influenzare miliardi di persone deboli verso obbiettivi di vita totalmente irreali e poco costruttivi,
    • alle varie truffe nel quale cascano in molti,
    • al proporre uno stile di vita basato solo su superficialità.

Basta superficialità

La superficialità non porta da nessuna parte e non esiste una strada per raggiungere un obbiettivo che non richieda sacrificio. Pensare che, esibire qualche foto succinta o mostrare uno spaccato di vita che sembra sempre perfetta possa portare al successo, è assurdo.

Assurdo come vedere miliardi di followers di persone che non hanno alcuna competenza ma che hanno catturato un pubblico solo con immagini focose o tramite piccoli interventi in programmi televisivi. Influencer vengono chiamati ma per me molti di loro dovrebbero solo ringraziare (per tutti i soldi che guadagnano senza aver alcuna capacità) la "stupidità" umana condizionata da un effetto gregge. È assurdo come oramai i giovani siano attratti e influenzati solo dall’aspetto “facile” della vita, assurdo come vedere che l’unico scopo è quello di arricchirsi e non di fornire un buon servizio.

Rifiuto a priori ogni tipo di percorso che si avvicini a tutto questo e… ad ognuno la propria scelta ma Tripinworld vuole essenzialmente essere utile!

I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli.

(Umberto Eco)


Prima di Facebook e delle altre piattaforme simili, internet era sostanzialmente una rete di pagine e di contenuti, non di persone.

(Antonio Spadaro)


Tutti questi sentimenti impiccati sulle piazze di un pc. Il rumore delle ciarle da nulla sostituito da dita che piovono sulle tastiere senza alleviare il terreno del cuore. La dignità in coma irreversibile, l’apparenza stacca la spina.

(Jacopo Landi)

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