Un viaggio nel sud del continente iberico non è da ritenersi tale se non si trova il tempo per visitare Granada, città andalusa tra le più belle della Spagna. La monumentale cittadina, sorge tra i fiumi Darro (un affluente del fiume Genil, che a sua volta lo è del Guadalquivir) e Genil, ai piedi della Sierra Nevada. Cosa la rende famosa? Il suo impressionante retaggio arabo-ispano e i gioielli architettonici del Rinascimento. Mai sentito parlare dell’Alhambra, il monumento più visitato della Spagna?
È stata l’ultima città riconquistata dai reali cattolici e quindi ha mantenuto molto dell’atmosfera mussulmana che ha dominato a lungo; uno dei quartieri più antichi di questa città, l’Albaicín e ovviamente l’Alhambra sono entrambi stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità. Tutta l’Andalusia, del resto, è un mix tra la cultura araba e quella ispanica, ma nel caso di Granada, l’influenza architettonica mussulmana è fortemente presente.
Rispetto ad altre città, quello che noterai visitando Granada, città andalusa della Spagna, è sicuramente un clima migliore; nella stagione estiva in città come Siviglia o Cordoba è quasi impossibile stare all’aperto nelle ore centrali della giornata. Il gran caldo è sovente insopportabile. A Granada la situazione è migliore. La sua posizione, a 700 metri sopra il livello del mare e protetta dalle cime della Sierra Nevada e ti permette di stare un po’ più fresco.
Ti porto a conoscere Granada, per me la più bella città dell’Andalusia…
L’eredità storica di Granada, città andalusa, è immensa perché numerosi e vari furono i popoli che la vissero: iberi, romani, nasridi e cristiani. La città venne fondata dagli Iberi che abitavano la parte orientale e meridionale della penisola iberica durante il I millennio a.C. Seguirono piccole colonie fenice e cartaginesi.
Le truppe romane la conquistarono nel 180 a.C. e divenne dominio dell’imperatore Cesare. I visigoti la strapparono ai romani nel V secolo e per circa 200 anni divenne una città di grande importanza militare, tanto che proprio sotto questo dominio si costruirono mura e numerosi edifici civili. Nel 711 Granada cadde sotto il dominio dei berberi che avevano attraversato lo stretto di Gibilterra e sotto il dominio mussulmano la città venne chiamata Elvira.
Le guerre civili tra i diversi clan dei nobili arabi nel 1010, portarono alla quasi distruzione della città fino al 1013, quando la dinastia di Zawi ben Ziri ne assunse il potere. Fu proprio sotto la dinastia “Ziridi” che la città cominciò a prendere la forma che ancora oggi puoi ammirare; venne spostata sulle colline dell’Albaicín e della futura “Alhambra” in modo da poterla meglio difendere dalle invasioni.
Nel 1238, sotto la dinastia Nasridi, Granada giunse al suo massimo splendore, ottenendo anche il controllo su Malaga e su alcune parti di Cordoba, Siviglia e Cadice. Sempre sotto la dinastia Nasridi, la fortezza, il palazzo dell’Alhambra e del Generalife vennero costruiti. Il re Alhamar ne ordinò la costruzione, che terminò nel XIV secolo, quando la fortezza acquisì il suo aspetto definitivo, divisa tra Alcazaba, rete urbana e Palazzi.
Bisogna attendere il 1492 per salutare l’ultimo sovrano mussulmano a Granada, sconfitto dall’emirato cattolico di Ferdinando II e Isabella I. Nonostante il dominio cattolico, venne comunque consentito agli abitanti mussulmani di continuare la pratica della loro fede e dei loro costumi. Una rivolta mussulmana la si ebbe solo qualche anno dopo, quando il cardinale Francisco Jemènez intraprese una forzata conversione al cristianesimo.
Fu da questa imposizione che numerosi mussulmani emigrarono nel nord Africa, mentre la città di Granada venne raggiunta da un numero sempre più consistente di immigrati provenienti da altre zone iberiche. Molte moschee cittadine vennero distrutte o convertite in chiese cristiane e nuove strutture vennero edificate come ad esempio la splendida cattedrale.
Nel 1568, periodo di Carlo V d’Asburgo che aveva come obiettivo quello di unire in una monarchia universale cristiana gran parte dell’Europa, la restante popolazione mussulmana venne espulsa da Granada e dalla Spagna. Nei primi secoli Granada continuò a svilupparsi economicamente, grazie anche all’oro proveniente dalle colonie spagnole nelle Americhe e il suo aspetto rimase invariato fino alla fine del XVIII secolo.
Fino a quando non giunse Napoleone nel 1810 e cambio le sorti della città. Durante i 2 anni di invasione francese, Granada conobbe molta instabilità politica e finì per divenire il centro della rivoluzione contro il l’assolutismo di re Ferdinando VII di Spagna. Fu solo nei secoli successivi che Granada, città andalusa recuperò parte del suo splendore riempiendosi di arte barocca.
Federico Garcia Lorca, il grandissimo artista sostenitore delle forze repubblicane durante la guerra civile spagnola del 1936, venne catturato a Granada e fucilato da uno squadrone delle forze nazionaliste. Da questa guerra civile ne usci vittorioso il generale Franco, che divenne dittatore della Spagna assumendo pieni poteri. Il franchismo durò fino alla fine del 1970 e negli anni a seguire ci fu il boom delle università di Granada che ancor oggi richiamano numerosi studenti.
Oggi Granada stupisce per la sua vivacità e l’intensa vita culturale e una delle destinazioni più importanti d’Europa per il turismo congressuale.
In una città museo come può essere Granada, infinite sono le cose da visitare: dai quartieri storici ai palazzi moreschi, dagli edifici e piazze neoclassici agli splendidi giardini, da importantissime chiese ai monasteri. Nel centro della città si trovano:
L’Alhambra, l’affascinante fortezza araba composta da maestosi palazzi decorati, immensi giardini e tante torri.
Il quartiere moresco di Albaicín
Casa del Chapiz e Abadia del Sacromonte nel quartiere gitano.
La Alcaiceria, un mercato di artigianato contraddistinto da portici scolpiti del souq arabo.
Plaza Nueva, sulla quale affaccia la reale cancelleria reale e la Chiesa di Santa Ana.
La Cattedrale di Granada, in stile gotico-rinascimentale e la Cappella Reale.
Casa de Castril, Casa de Porras, e El Bañuelo, i vecchi bagni arabi.
Palacio Dar al-Horra, residenza del 400 di una regina nasridi.
Il Monasterio de la Cartuja che ospita la più bella sagrestia del mondo.
Il reale Monasterio di San Jeronimo la cui chiesa presenta particolari decorazioni.
La Mezquita Mayor de Granada, la moschea di Granada.
Plaza Bibarrambla, Plaza Isabel La Católica, Plaza de Toro
I vari mirador: San Nicolas e San Cristóbal
Basílica de la Virgen de las Angustias e Basílica de San Juan de Dios
Il Parco Federico García Lorca e i Giardini Del Trionfo
Ponte Romano e lungofiume
Per entrare nel dettaglio di tutti questi elementi di importanza storica, ti invito ad andare a questo link ⇒ LE CITTA’ STORICHE DELL’ANDALUSIA: cosa vedere a Granada
Romantica, emozionante, aperta, vivace e giovane sono gli aggettivi che più rappresentano Granada; si può asserire che: “Chi non ha visto Granada, non ha visto nulla”. I suoi panorami rimangono nel cuore di chi l’ha visitata.
“Granada è indifesa di fronte alla gente; perché di fronte all’adulazione niente e nessuno ha modo di difendersi”, così scriveva Federico García Lorca.
“Tutte le città hanno il loro fascino. Granada ha il suo e quello di tutti gli altri”, asseriva invece Antonio Machado.
“Se dovessimo visitare una sola città in Spagna, sarebbe Granada”, diceva Ernest Hemingway.
Granada ha un patrimonio artistico-culturale unico nel suo genere. È la città ideale che unisce: ottimo cibo, attività culturali e divertimento. Esistono poche città al mondo belle come Granada e fra le città dell’Andalusia è sicuramente la più bella.
L’Alhambra è uno dei luoghi più belli e suggestivi al mondo. Oltre a essere quello più famoso di Granada è anche il simbolo del dominio musulmano sulla città e sull’Andalusia. Questo monumento è Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e una volta entrato capirai perché è di così grande importanza. In questa città si percepisce l’antica anima moresca: tra le stradine contorte e strette dell’ Albaicín, spuntano ancora le “Carmen”, le ville con i giardini moreschi. Lungo le stradine del Sacromonte trovi ancora le abitazioni all’interno delle grotte dove i gitani vivevano. Tutto a Granada parla di varie culture e storia.
La positiva apertura mentale verso il turista o lo straniero è forse il primo impatto che ricevi visitando Granada, città andalusa. Gli angoli storici arabi ti riportano ad un vivere di tempi lontani e di altre culture, al punto che spesso ti chiedi se effettivamente ti trovi in Europa o nel Nord Africa. I paesaggi romantici dei parchi o del lungofiume e i suoni delle chitarre che ti impongono una melodia passionale, ti invogliano all’amore. Le luci della notte sono sempre accese; molti sono gli universitari che vivono la città frequentando le lezioni di giorno e aggirandosi per i locali la notte.
Il termine Flamenco deriva dall’unione delle parole arabe “felag” (contadino) e “mengu” (fuggitivo). Il flamenco è la musica del popolo nomade, che nacque per l’esigenza di sfogare gioie e dolori. Inizialmente non prevedeva l’accompagnamento della chitarra; ci si avvaleva solo del battito dei piedi sul terreno e delle nocche delle mani sul tavolo. Solo in seguito, il flamenco acquistò tutti gli elementi stilistici attuali e nel canto prevalse il lato malinconico della tradizione flamenca.
Oggi uno spettacolo di flamenco è composto da tre parti: il “cante” il “baile” e il “toque” (canto, ballo e ). Il “cante” è la parte più straziante, dove il cantante interpreta con la voce una profonda passione. Il “baile” è la parte più affascinante dello spettacolo, dove il suono dei tacchi sul pavimento e le movenze dell’artista infondono forti emozioni. Infine il “toque” rappresenta l’importanza del ritmo scandito dalla chitarra.
L’Andalusia è il luogo dove la tradizione gitana ha trovato le condizioni più adatte per la propria integrazione. Nonostante la zona di origine di questa arte sia Jerez de la Frontera, parlare di flamenco significa anche parlare di Granada. Fin dalle sue origini Granada, citta andalusa, è stata una delle culle del flamenco sfornando artisti che hanno trionfato in tutto il mondo.
Il direttore della cattedra di flamencologia di Cordoba disse qualche tempo fa che la gente doveva andare a Granada per capire cosa significa veramente flamenco, perché a Granada si gode di un autentico e tradizionale spettacolo di flamenco.
E proprio la zona del Sacromonte, nel distretto di Albaicìn dove convivevano ebrei e arabi, fu il primo insediamento scelto dai gitani giunti a Granada. Quest’unione di culture diede una personalità forte all’arte del flamenco. Ancora oggi i palcoscenici di flamenco in quest’area di Granada, corrispondono alle grotte dove i gitani a quel tempo vivevano. Non si tratta di cavità naturali, ma di vere e proprie case-grotta, scavate appositamente sul fianco della collina. Una delle grotte più conosciute del Sacromonte di Granada, dove assistere ad uno spettacolo di flamenco, è la Queva de Rocìo, una grotta dove la famiglia Maya gestisce da generazioni l’arte di questa splendida danza.
La zona migliore per alloggiare a Granada, città andalusa è sicuramente il centro storico, dato che tutto quello da visitare è a portata di piede e si tratta di una sona ricca di locali e servizi. Il vantaggio sarà quello di essere a due passi proprio da tutto: dalla Cattedrale e dall’Albaicín. Quindi scegliere un hotel nel centro storico di Granada, ovvero tutta la zona pedonale che circonda Plaza Nueva è un’ottima scelta. Intorno a questa piazza proliferano bar, ristoranti e locali e proprio da qui iniziano la maggior parte dei percorsi che portano a maggiori punti di interesse della città.
Dormire nel quartiere Albaicín, l’antico quartiere arabo, è sicuramente affascinante, sia per i suoi panorami d’altri tempi sia per le affascinanti stradine ripide, anche se un po’ scomode. È in ogni caso una zona ben servita dai mezzi pubblici e quindi per sentirsi in un ambiente arabo è sicuramente consigliabile.
Scegliere di dormire nel quartiere del Sacromonte è come immedesimarsi nei gitani di un tempo; le grotte scavate nella roccia che fungevano e fungono da case sono del resto una delle principali attrazioni di Granada. Tuttavia, a causa delle sue strade ripide e strette è una zona dove autobus e taxi difficilmente riescono a circolare.
Cercare un’hotel nell’antico ghetto di Granada, il Realejo, o nel quartiere Beiro, potrebbe essere una buona scelta se cerchi una soluzione economica. Ma per gli spostamenti dovrai affidarti al servizio di trasporto pubblico della città.
Seda Club Hotel – Small Luxury Hotels
Spettacolare hotel 5 stelle in pieno centro storico a poca distanza dalla Cattedrale
Plaza de la Trinidad, 2
Bellissimi appartementi posti vicino al fiume di Granada a circa 500 metri dal centro storico
Calle Solares, 22
Palacio Gran Vía, a Royal Hideaway Hotel
In pieno centro storico, a 2 passi dalla Cattedrale ecco un lussuoso hotel a 5 stelle
Calle Gran Vía de Colón, 14
Sempre in pieno centro storico e vicino alla Cattedrale, trovi questi bellissimi appartamenti
Calle Jáudenes, 2
Se vuoi risparmiare qualche soldino ma soggiornare in pieno centro, vicinissimo alla cattedrale e alla zona pedonale puoi scegliere l’Hotel Comfort Dauro 2. Non è un hotel a 5 stelle ma è molto accogliente, ben strutturato e comodissimo per vivere Granada.
La mia personale recensione a questo link ⇒ (post in preparazione)
Granada, città andalusa della Spagna, possiede un aeroporto internazionale, l’Aeropuerto Federico García Lorca Granada-Jaén che si trova a circa 13 chilometri dal centro città. E’ dotato di una singola pista lunga abbastanza per far atterrare e decollare aerei a media percorrenza. Tuttavia, sono più gli scali nazionali ad utilizzare questo aeroporto che quelli che giungono dalle altre capitali europee. Utilizzare questo aeroporto significa solitamente fare uno scalo prima in città quali Barcellona, Madrid o Bilbao.
Per chi dall’Italia vuole raggiungere Granada, città andalusa, consiglio di usare l’aeroporto di Malaga che si trova a circa 1 ora e 30 minuti dalla città ed è l’aeroporto più vicino. Ci sono autobus diretti che collegano l’aeroporto di Málaga alla stazione degli autobus di Granada.
Se già ti trovi in una delle importanti città dell’Andalusia (Siviglia, Cordoba, Malaga, Ronda, Jerez de la Frontera) puoi raggiungere Granada anche con l’utilizzo di comodi bus.
Tutte le informazioni sui mezzi di trasporto per raggiungere Granada e su come spostarsi all’interno della città le trovi a questo link ⇒ (post in preparazione)
Prima di visitare l’Alhambra ti consiglio di leggere il “Cuentos de la Alhambra” di Washington Irving. Chi era costui?
Washington Irving era uno scrittore americano che durante la sua vita mostrò fortemente il suo interesse per la Spagna e le sue tradizioni al punto che venne considerato il primo ispanista straniero. Visse nell’Alhambra mentre scriveva quest’opera che mescola una serie di racconti dove lui stesso è il protagonista. Si tratta di storie e leggende che ruotano attorno al monumento e al suo passato arabo.
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