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Castello Bonoris a Montichiari: luoghi da visitare

12.05.25 by TRIPINWORLD

castello bonoris montichiari tripinworld

Uno dei castelli della Lombardia da visitare? Il Castello Bonoris

A Montichiari, un paese a poca distanza da Brescia e dalle colline del Lago di Garda, sorge il Castello Bonoris, uno dei tanti castelli della Lombardia che merita senza dubbio una tua visita. L’Italia è un Paese che ha molto da offrire, non solo per gli amanti del mare ma soprattutto per gli appassionati degli edifici storici sparsi praticamente ovunque sul territorio. Nonostante la costruzione del Castello Bonoris non sia particolarmente antica, è uno dei maggiori esempi di architettura neogotica.

Edificato sui resti di un’antica rocca tra il XIX e il XX secolo per farne dimora privata, venne, dopo alcuni passaggi di proprietà, acquistato nel 1996 dal comune di Montichiari e oggi è un luogo che racchiude non solo un’affascinante architettura ma anche la storia del conte Gaetano Bonoris che lo edificò.

La lunga storia di Montichiari

L’area su cui si estende Montichiari venne abitata fin dai tempi più remoti. Nel 382 l’agglomerato abitato venne distrutto da Alarico re dei Goti, nel 447 venne occupato dagli Eruli e dal 564 al 774 dai longobardi e dai franchi. Dall’anno 1000 e fino al 1167, il territorio venne governato dalla famiglia Longhi, feudatari della contea, fino a quando non concesse al paese di essere un libero comune. Venne occupato nel corso dei secoli successivi da Federico II, dai Malatesta, dalla Serenissima e dagli Sforza e nel 1859 Montichiari ebbe un ruolo importante nella battaglia di S. Martino e Solferino.

Nei primi anni del 1900 Montichiari ospitò il Circuito Aereo Internazionale con la presenza di Franz Kafka, Gabriele D'Annunzio e Giacomo Puccini. Tutto questo a sottolineare l’importanza che questo paese bresciano ha rivestito nel corso della sua lunga storia, una storia raccontata anche dagli edifici storici che la contraddistinguono, tra questi il Castello Bonoris.

Cos’ha di così speciale questo edificio?

esterno del castello bonoris montichiari

Chi era Gaetano Bonoris

Nel 1861 a Brescia nacque Gaetano Vittorio Napoleone Bonoris, figlio di una ricca famiglia borghese mantovana. Il padre del nostro protagonista, Achille Bonoris, era il titolare di un’attività bancaria, mentre la madre di origine aristocratica, Marianna Soncini, morì in giovane età poco dopo la nascita del figlio. Gaetano studiò in Svizzera ma alla morte del padre dovette rientrare a Brescia per occuparsi del cospicuo patrimonio famigliare avuto in eredità. Numerose erano le proprietà del lascito, tra cui un palazzo a Mantova, un edificio a Firenze e la vasta tenuta di famiglia affacciata sul Lago di Garda. Dalle testimonianze risulta che Gaetano era una persona chiusa e misteriosa, ma che si distingueva per la beneficenza pubblica che regolarmente prodigava.

Il titolo nobiliare di conte lo ottenne nel 1890, quando riuscì ad inserirsi nei ranghi della monarchia sabaudia ospitando il Re Umberto I di Savoia che lo convinse a realizzare il progetto di costruire una fiabesca dimora sui resti della rocca di Montichiari. Quando nel 1900 venne eletto in parlamento si trasferì a Roma ma la sua natura schiva e riservata lo portò, dopo il primo mandato, a non rinnovare l’esperienza politica. Scelse quindi di condurre una vita appartata nel Castello Bonoris.

L’eredità del conte

Il Conte Bonoris morì nel suo castello nel 1923 senza eredi diretti. A chi finì tutto il suo patrimonio? La dimora di Montichiari passò nelle mani del cugino di secondo grado Ercole Soncini. Tutto il resto del suo patrimonio invece venne affidato alla Fondazione Gaetano Bonoris, da lui istituita prima di morire, che tutt’ora si occupa a sostenere l’infanzia povera, orfana e disabile. Così decretò il conte prima della sua morte: “Tutte le mie carte personali ovunque esistenti non aventi rapporti con l’amministrazione della Fondazione saranno ritirate ed immediatamente bruciate”.

Si sa davvero poco circa la vita affettiva del conte, definito da molti un misantropo per niente interessato alle donne. Questo almeno è quello che nel corso del tempo venne raccontato da alcuni lontani parenti. Recentemente sembra invece che sia venuta alla luce una realtà ben diversa. Si sussurra che il conte fosse legato ad una donna francese da cui ebbe pure un figlio, purtroppo nato morto e sepolto nel cimitero di Montichiari. Le falsità narrate dai parenti risultarono essere legate alla possibilità di invalidare il testamento del conte, in modo da poter ereditare una fetta dei suoi beni. Ma nel 1947 la Cassazione mise la parola fine a questa disputa dando torto alla parentela opportunista.

castello bonoris ritratto del conte

castello bonoris camera da letto del conte

Architettura e storia del castello

Il Castello Bonoris venne riedificato con torri e mura merlate, caditoie, saracinesche a scomparsa, fossati e un ponte levatoio, sui resti dell’antica Rocca di Montichiari. I lavori vennero inizialmente eseguiti dall’architetto Antonio Tagliaferri, ma terminati da Carlo Melchiotti. L’intento era quello di costruire una dimora imponente, riccamente e romanticamente decorata al suo interno che rispecchiasse l’architettura quattrocentesca piemontese e valdostana.

Inizialmente il castello era un edificio fortificato posto sulla collina di San Pancrazio a Montichiari. La sua documentazione risale al 1107, quando la zona era un feudo rurale dei conti Longhi. Al tempo si trattava di una struttura difensiva che, a causa di guerre e con il passare del tempo, venne ripetutamente distrutta e ricostruita.

Durante il dominio veneziano, intorno al XVII secolo, la struttura venne lasciata in totale abbandono, divenendo una cava di pietre. Esistono alcune vecchie immagini che testimoniano il degrado dell’edificio ritraendo molti crolli delle mura. Fu così che il comune di Montichiari decise nel 1890 di vendere l’intera area che venne acquistata dal conte Bonoris.

ingresso secondario castello bonoris

giardino interno castello bonoris

Gli interni del castello

Artigiani, mobilieri e pittori, che avevano messo mano alla costruzione del Borgo medievale di Torino, vennero ingaggiati per abbellire le sale del castello. Il risultato è strabiliante. Ricche di colori sono le pareti affrescate da Giuseppe Rollini tra 1897 e 1901, tra cui spiccano quelle della cappella e della sala del consiglio. Quasi tutte le stanze del castello sono interamente affrescate e rese ancor più suggestive da soffitti a cassettoni decorati. I mobili intagliati e realizzati dai fratelli Arboletti di Torino, si ispirano a modelli del 500 conservati nei musei del capoluogo piemontese.

Il parco che circonda il castello venne invece realizzato nel 1901, da Giuseppe Roda, un paesaggista torinese legato alla corte sabauda. È composto da un parco all’inglese ricco di piante secolari posto sul versante sud del castello e da un giardino intimo e panoramico posto sul lato nord.

A quali stanze accederai durante la tua visita?
  • La cucina: posta al piano interrato si ispira nelle decorazioni a quella del castello di Issogne in Val d’Aosta.
  • Sala delle Armi: si trova al lato nord del primo piano e ospita antiche armi e oggetti da condottiero.
  • La Sala da Pranzo: anch’essa posta al piano terra, è interamente affrescata da personaggi che raffigurano giullari.
  • Cappella: nella splendida area interamente affrescata si distingue la raffigurazione della “Salita al Calvario” di Giacomo Jaquerio.
  • La Sala del Consiglio: posta nel lato nord del primo piano raffigura il Ciclo dei Prodi e delle Eroine ed è ulteriormente abbellita da un bellissimo soffitto.
  • Camera Reale: Sempre al primo piano ma nel lato est ecco la camera da letto del conte che ospita un letto a baldacchino a intaglio in legno di rovere e una spettacolare tappezzeria.
  • La Camera dei Leoni: nel lato sud del primo piano trovi questa sala decorata con raffigurazioni di leoni.
  • Le stanze degli ospiti e quelle per il personale di servizio occupavano invece l’area al secondo piano.

castello bonoris la cappella

soffitto castello bonoris

Come arrivare al Castello Bonoris

Montichiari si trova a circa 25 km ad est da Brescia e lo puoi raggiungere tramite la tangenziale sud di Brescia, l’autostrada A35 (Brebemi) e l’autostrada A4 (Milano- Venezia).

Dalla A35 prendi il raccordo autostradale Ospitaletto-Montichiari fino all’uscita Fascia d’Oro.

Se percorri l’autostrada A4 da Milano devi uscire a Brescia Est e seguire poi le indicazioni per Mantova, mentre da Venezia devi uscire a Desenzano del Garda e seguire le indicazioni prima per Castiglione delle Stiviere e successivamente in direzione Brescia.

La tangenziale sud di Brescia collega la città con il lago di Garda e allo svincolo per Mantova-Salò immettiti nella SP 236 in direzione Mantova. Viceversa, se giungi da Mantova segui la direzione per Brescia.

Una volta che sei giunto a Montichiari ti sarà semplice trovare il castello Bonoris, dato che si trova in pieno centro proprio sulla collina di fronte alla piazza del Duomo. Per raggiungere la collina devi percorrere a piedi una strada lastricata, quindi, lascia l’automobile parcheggiata nelle aree attorno alla piazza.

Il biglietto di ingresso lo acquisti direttamente nel piccolo ufficio del castello che trovi oltrepassato il ponte levatoio. Le visite al suo interno sono consentite solo accompagnate da una guida.

castello bonoris veduta sul duomo

pieve di san pancrazio castello bonoris

Cos’altro vedere a Montichiari?

Oltre al Castello Bonoris ci sono altri siti importanti da visitare a Montichiari:

Duomo di Montichiari

Il Duomo di Montichiari è uno dei simboli della città e ti accoglie con la sua facciata monumentale che affaccia sulla piazza e la sua grande cupola. All’interno trovi uno splendido pavimento in marmo di Carrara, alcuni altari laterali e una tela del Romanino che raffigura l’ultima cena. Venne edificato a partire dal 1729 su progetto di Paolo Soratini. La facciata, a cura di Giorgio Massari, venne terminata nel 1765 e la cupola che ospita la statua dorata del Redentore venne completata nel 1785.

Museo Lechi

Mi è molto piaciuto questo museo, nato nel 2012 e allestito nelle sale di Palazzo de Tabaris, che ospita 370 opere tra dipinti, disegni, stampe e porcellane e una biblioteca che contiene circa 1500 volumi. Nelle numerose sale della pinacoteca troverai la collezione di dipinti del 500 e del 600 lasciati in eredità dal conte Lechi, in cui primeggiano per numero i maestri della pittura bresciana, tra cui il Moretto e il Pitocchetto.

Pieve di San Pancrazio

In cima al colle di San Pancrazio a Montichiari, si erge la Pieve di San Pancrazio, un sobrio edificio monumentale in stile romanico risalente al XII secolo con mura in marmo di Botticino, che raggiungi tramite una lunga scalinata immersa nel verde. Molte sono le testimonianze dell’epoca romana nel territorio di Montichiari. La presenza di ville e piccole necropoli del V secolo a.C. si unisce a questa chiesa che venne edificata sui resti di un tempio pagano. All’interno ti colpirà l’affresco del 1520 realizzato dal Romanino posto sotto l’arco trionfale e raffigurante San Pancrazio a Cavallo. Le colonne hanno dei capitelli di origine paleocristiana e molte sono le lastre tombali che si susseguono sul pavimento in pietra rosa.

La Lombardia è ricca di tesori culturali, storici e naturali. Un tesoro tutto da scoprire, tra siti archeologici, capolavori del Rinascimento, bastioni difensivi e fortezze inespugnabili. Luoghi intrisi in un fascino da fiaba, che sanno far rivivere atmosfere senza tempo.

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