Come ho incominciato ad intravvedere la città di Assuan o Aswān, ho subito capito che me ne sarei innamorata. Ma non immaginavo fino a che punto. Assuan è semplicemente bellissima!
Posta a circa 850 chilometri a sud dal Il Cairo, era considerata il gateway dell'antico Egitto per l'Africa. Circondata dalle dune di sabbia e distesa sulla sponda est del fiume Nilo proprio dove il suo letto ospita numerosi isole e isolotti sui quali si ergono pittoreschi villaggi nubiani, regala panorami incredibili. Le feluche che navigano attorno all’isola Elefantina (la più grande) al calar del sole, riescono ad incentivare il fascino che i panorami di Assuan riescono a trasmettere. L’ampia zona verdeggiante a ridosso del fiume, ricca soprattutto di alberi da dattero è un ulteriore incentivo che regala ai panorami di Assuan qualcosa che ammalia. Tutto ad Assuan è una rilassante poesia.
Si tratta sicuramente di una località turistica, sia perché qui terminano le tratte delle navi da crociere, sia per gli storici monumenti che ospita, sia per la vicinanza del famoso Tempio di Abu Simbel. Ma Assuan riesce anche a mantenere quel sapore tradizionale di Egitto con evidenti sfumature di Africa.
Nell’antichità era un importante centro commerciale per scambi di oro, avorio e spezie. Ma fu anche famosa per le sue cave di granito, materiale che veniva utilizzato per costruire obelischi e monumenti e per la produzione di profumi di loto, un fiore che abbonda sulle sponde del Nilo. La moderna Assuan è oggi una città fiorente grazie al commercio sudanese e famosa per la costruzione della grande diga che ha svolto un ruolo fondamentale per fermare le inondazioni annuali del Nilo.
Ti porto a conoscere la città di Assuan, nell’Egitto meridionale…
Posta nel sud dell’Egitto, sulla riva est del Nilo e alla prima cateratta, la città di Assuan si pone a 72 km di distanza dal Tropico del Cancro. Assieme a Luxor è tra le città più calde del Paese, con temperature che durante la stagione estiva superano abbondantemente i 40 gradi. Contornata dal deserto, è una zona arida con minori spazi verdi garantiti dall’irrigazione del fiume, perché qui la Valle del Nilo è particolarmente stretta, In antichità l’area sulla quale si estende Assuan, segnava il confine meridionale dell’Egitto con il territorio della Nubia.
Vari sono i modi per raggiungere Assuan dalle altre località del paese. La città dispone di un aeroporto internazionale sito a circa 20 km dal centro cittadino, con voli aerei che la collegano sia a Il Cairo che a Luxor. Ma anche il fiume Nilo è una buona alternativa per giungere ad Assuan, tramite le crociere fluviali che partono da Luxor.
Sapevi che esiste anche un treno notturno che collega Assuan con le principali città egiziane quali Il Cairo, Giza e Luxor? Potrebbe essere un’opzione di viaggio ma ricorda che dalla capitale ci vogliono almeno 14 ore di treno per raggiungere Assuan. La stazione, comunque, si trova a nord del centro cittadino.
Anche tramite strada è possibile raggiungere Assuan, dalle località del Mar Rosso e da Luxor, con bus privati o auto private.
Come nelle altre città egiziane, anche ad Assuan trovi una rete di bus pubblica che non è certo consigliabile, in quanto organizzata tramite vecchi piccoli mezzi tutt’altro che comodi. Il modo più sicuro rimane quindi l’utilizzo dei taxi.
Per raggiungere invece le varie isole poste al centro del Nilo, dove i resort e i piccoli hotel locali si sono ritagliati uno spazio dallo spettacolo strepitoso, trovi numerosi battelli con partenze frequenti. Alcuni sono privati e gestiti dagli alloggi stessi, mentre altri sono pubblici e partono dalle Corniche della città con tratte che ti conducono: sull’isola Elefantina, sulle isole settentrionali e in direzione nord verso le Tombe dei Nobili.
Assuan venne fondata dal faraone Tolomeo III sull'antica città di Swenett, tra il 246 e il 222 a.C.
Le origini dell’antica città risalgono a oltre 4.500 anni fa ed era nota come centro per il commercio. Estendendosi su un territorio di confine, fu succube delle lotte per il suo controllo tra l’Egitto faraonico a nord e il Regno nubiano di Kush a sud. Nonostante i faraoni ebbero prevalentemente il controllo dell’area, capitò che anche la dinastia XXV originaria di Kush riuscì ad imporre per alcuni anni il suo potere su Swenett e sull’intero Egitto. Per la sua particolare posizione geografica, era un punto strategico per il commercio e le carovane colme di profumi, oro e schiavi, da qui passavano per rifornire i vari reggenti che si susseguivano nel Paese. Inoltre, aveva un’altra grande prerogativa. Possedeva le più grandi cave di granito e riforniva gli enormi e pregiati blocchi di pietra che venivano utilizzati per i colossali edifici costruiti nel corso dei tempi a Giza, Eliopoli, Luxor e Alessandria. Dalla città giungevano anche i pregiati profumi che i faraoni e i sacerdoti utilizzavano per purificarsi. La città era il luogo prediletto per la produzione di oli essenziali, soprattutto fatti con i fiori di loto.
Durante la dinastia tolemaica e l’epoca romana Assuan non perse la sua importanza. Visitandola noterai numerosi templi che risalgono a quel periodo. Anche il cristianesimo del VII secolo giunse ad Assuan e lasciò dei segni che sono evidenti nel Monastero di San Simeone. Dopo che i Nubiani tentarono inutilmente di resistere agli insidiatori cristiani, giunse un lungo periodo di convivenza religiosa fino a quando progressivamente la religione islamica divenne quella dominante. Anche in epoca coloniale la posizione di Assuan ne influenzò la sua storia. La città, infatti, divenne la base militare per arrestare le agitazioni in Sudan.
Fu solo al termine del XIX secolo, che Assuan divenne un’importante meta turistica, grazie ai suoi storici monumenti e al suo clima invernale mite. Molti luoghi di interesse storico sono oggi parte del Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, sotto la categoria di “Monumenti della Nubia, da Abu Simbel a File”
La bellezza di Assuan è riconducibile anche al panorama che le isole che affiorano al centro del Nilo riescono a donare. Solo a guardarle viene immediatamente voglia di noleggiare una feluca e solcare le acque che le attorniano. Si tratta di isolotti spesso disabitati dalle svariate dimensioni abbelliti da grossi massi e una vegetazione rigogliosa e isole più grandi sulle quali si ergono hotel e templi antichi. Trascorri il tempo assaporando il soffio del vento e ammirando tutti questi panorami contornato da un’infinità di uccelli che sorvolano il cielo.
Alcune di queste isole vanno assolutamente visitate, perché ospitano templi di grande importanza e antichi edifici che ti raccontano la storia di Assuan. Le altre invece, rimangono uno spettacolo per gli occhi, con scenari inimmaginabili e colori contrastanti.
Ecco le principali isole da visitare ad Assuan, con i rispettivi monumenti o attrazioni turistiche:
È la più grande ed importante di tutte. Tutti visitano l’isola Elefantina e molti hotel qui accolgono i turisti. Ma la ragione fondamentale per visitarla è il fatto che su quest’isola vivevano le più grandi comunità nubiane. Risiedevano in piccoli villaggi caratterizzati da stretti vicoli e case dipinte con colori vivaci quali il giallo, l’arancione e il blu. Oggi queste abitazioni sono state utilizzate come guesthouse per alloggiare il visitatore in cerca di un soffio di cultura locale.
Il nome Elefantina deriva dai Greci e le venne dato perché le rocce di granito della sua estremità meridionale assomigliano ad un branco di elefanti che si immergono nel Nilo. Sull’isola si trovano alcuni tra i più importanti reperti della storia di Assuan:
Cerchi un giardino botanico ad Assuan? Lo puoi trovare sull’isola di Kitchener, una vera oasi lussureggiante del Nilo. Il nome dell’isola deriva da Lord Kitchener, un generale britannico a cui venne concessa l’isola come riconoscimento per i servizi resi durante la guerra per l’invasione del Sudan.
Si tratta di una piccola isola, lunga solo 1,5 km, ma talmente rigogliosa da regalare una giornata di pace a chi la visita. Il giardino botanico non è particolarmente esteso ed è organizzato in 27 quadrati che ospitano una variegata collezione di piante tropicali, subtropicali e fiori esotici. Fu lo stesso Lord Kitchener ad inserirle, per coltivare la sua passione per la botanica. Non è certamente il giardino botanico più bello che abbia visto e onestamente potrebbe essere tenuto meglio, ma le piante presenti provenienti da molte parti del mondo quali l'India, l'Estremo Oriente e l'Africa, hanno trasformato l'intera isola in uno splendido eden. Puoi trovare: alberi da legname, alberi da frutto tropicale, piante medicali, aromatiche, speziate, ornamentali, oleose e gruppi di palme.
Oggi l’isola è di proprietà del governo egiziano e l'unico modo per raggiungerla è tramite uno dei traghetti pubblici o noleggiando privatamente una feluca.
A circa 4 km dal centro di Assuan affiora nel Nilo l’isola di Sehel, che ospita uno dei più importanti siti archeologici. Fin dai tempi remoti quest’isola era adibita al culto della triade nubiana composta dal dio Khnum, dalla sua sposa Satet, e dalla figlia Anuqet.
Lunga 1,5 km e larga 1 km, è composta soprattutto da colline granitiche letteralmente ricoperte da numerosi graffiti e iscrizioni risalenti al periodo dell’Antico Regno, fino a giungere a quello romano. La stele più famosa con 42 linee in scrittura geroglifica, è chiamata “Stele della Carestia” e raffigura il faraone che fa offerte alla divina triade. Si narra che la stele venne ordinata dal faraone Djoser fondatore dell’Antico Regno, per ricordare i sette anni di carestia che l’abbassamento delle acque del Nilo provocarono. Ma in realtà sembra che la stele abbia origini tolemaiche e venne incisa dai sacerdoti per creare un falso storico.
Assuan è un luogo assolutamente da vedere durante un viaggio in Egitto. Panorami stupendi sulle acque placide del Nilo, meravigliosi siti storici e archeologici, caratteristici villaggi nubiani e un’atmosfera magica, possono solo farti innamorare di questa città. A mio parere è il luogo più colorato di tutto l’Egitto.
“Sulle rive del Nilo Assuan dorme baciata dal sole. Il deserto le fa da scudo, mentre il fiume scorre, antico e lento. Le vele bianche delle feluche solcano le acque, leggere e silenziose.
I templi antichi, scolpiti nella roccia raccontano storie di faraoni e dei. L'isola di Elefantina, verde e rigogliosa, custodisce segreti millenari. La diga imponente domina il paesaggio creando un lago. Assuan, un'oasi di pace e mistero, dove il tempo sembra fermarsi un istante. Un viaggio nel cuore dell'Egitto, un'esperienza che non si può dimenticare.”
(anonimo)
Il sacro Tempio di Iside è uno dei monumenti più affascinanti del complesso dei templi di Philae ad Assuan. Posto sull’isola di Agilkia il complesso dei templi che include anche il Tempio di Hathor, il Chiosco di Traiano e vari altri edifici di epoca romana e bizantina, possiede una splendida simmetria architettonica e splendidi rilievi.
Inizialmente la posizione del complesso non era la medesima di oggi. Infatti, nel 1977 venne smontato e trasferito per preservarlo dall’innalzamento delle acque provocate dalla costruzione della diga che creò anche il Lago Nasser. Originariamente il complesso era posto sulla più bassa e ormai scomparsa isola di Philae nel Lago Nasser, oggi si trova sull’isola di Agilkia posta nel Nilo di fronte ad Assuan.
Ti racconto meglio di questo spettacolare complesso storico a questo link ⇒ Tempio di Philae: la casa di Iside sull'isola di Agilkia
A sentire nominare Assuan, subito si pensa alla famosa e grande diga che per evitare le inondazioni blocca le acque del Nilo nel lago Nasser.
Il primo progetto per una diga ad Assuan venne realizzato all’inizio del 1900. Quella che venne costruita porta il nome di Bassa Diga, ed è una spettacolare costruzione che tuttavia si rivelò inadeguata per evitare le inondazioni del fiume. Fu tra il 1960 e il 1970 che, grazie agli esborsi della Russia, venne edificata l’Alta Diga, un colossale progetto di ingegneria moderna che riuscì a risolvere la situazione. La grande Diga di Assuan, che si trova a circa 10 km a sud dalla città, non è la più alta al mondo ma i suoi numeri sono comunque notevoli: 3830 metri di lunghezza e 111 metri di altezza. Fu proprio grazie alla costruzione della diga che si creò il Lago Nasser, un grande specchio d’acqua artificiale oggi abitato da numerosi coccodrilli. E sempre grazie alla diga fu possibile estendere la superficie coltivabile dell’Egitto e produrre grandi quantità di energia elettrica sfruttando la caduta dell’acqua grazie alle 12 turbine e ai generatori.
Il Nilo, infatti, è l’unica fonte di acqua di questo territorio molto arido e le sue acque arricchiscono il terreno con grandi quantità di minerali che riescono a renderlo fertile. Ma le piene del fiume potevano distruggere tutto se erano troppo abbondanti e non essere sufficienti per la coltivazione se erano scarse. Grazie alla diga che regola l’afflusso delle acque, i terreni che affiancano il Nilo possono essere costantemente coltivabili.
Fu nel 1952 che un gruppo di militari chiamati “Ufficiali Liberi”, rovesciò la monarchia che era al potere in Egitto e decise che una diga era indispensabile per migliorare e modernizzare il Paese. Tuttavia, i costi per realizzarla erano molto elevati e quindi pensarono di chiedere un aiuto economico sotto forma di prestito agli Stati Uniti e al Regno Unito, che inizialmente accettarono ma poi ritirarono la promessa fatta. Fu così che il presidente egiziano Nasser nazionalizzò la compagnia anglo-francese che gestiva il Canale di Suez, in modo da poterne utilizzare i profitti che erano necessari per edificare la diga. A quel punto, l’unione Sovietica, con la quale il presidente egiziano stava stringendo rapporti, propose di sostenere finanziariamente un terzo dei costi della costruzione e di fornire assistenza agli egiziani sia a livello tecnico che progettuale.
La costruzione della diga di Assuan portò sicuramente molti benefici ma causò anche alcuni problemi. In primis, moltissime persone che vivevano nell’area del Lago Nasser, dovettero abbandonare le loro abitazioni perchè vennero sommerse dal lago artificiale. L'ecosistema subì uno squilibrio con varie conseguenze ambientali: la scomparsa di specie che migravano lungo il corso del Nilo, la diminuzione della produttività della pesca, l’aumento della salinità che portò alla migrazione di animali marini e la necessità di spostare il patrimonio storico ed artistico per evitare che venisse sommerso.
Se ti fermi sulla diga di Assuan e guardi in direzione del Lago Nasser, noterai una piccola isola a poca distanza. Si tratta dell’isola di Kalabsha, sulla quale vi è edificato il Tempio romano dedicato al Mandulis, la personificazione nubiana del dio Horus. Originariamente il tempio non si ergeva sull’isola, ma qui venne spostato nel 1970 per salvarlo dalle inondazioni causate dalla costruzione della diga. Venne costruito dall’imperatore Augusto sulle rovine di un tempio eretto da Amenofi II. Ancora conservato è il primo pilone tramite il quale si accede ad un cortile e una sala ipostila a dodici colonne ricca di geroglifici e rilievi.
Oltre al tempio Nuova Kalabsha sull’isola sono stati collocati altri piccoli edifici di culto: il Tempio di Gerf Hussein, il Tempio di Beit el-Wali, il Chiosco di Qertassi e il Tempio di Dedun.
Sempre sull’isola è oggi collocato il tempio di Gerf Hussein, costruito dal Viceré di Nubia, Setau e dedicato al dio Ptah. Il sito originale era situato a circa 90 km a sud di Assuan, ed ora è sommerso dalle acque del lago Nasser. La parte del tempio scavata nella roccia si estendeva per 43 metri e seguiva la struttura di Abu Simbel, con una sala a pilastri e numerose statue incise nella roccia. Solo la parte esterna del tempio venne salvata e ricostruita sull'isola di Kalabsha.
Originariamente era situato nell'antica Nubia, a 56 km da Assuan ma come gli altri venne spostato per evitare che venisse sommerso dalle acque del lago. Oggi posto sull’isola di Kalabsha, si tratta di un piccolo tempio che venne costruito da Ramses II scavando nella roccia. Le numerose incisioni ritraggono Ramses che sconfigge i suoi nemici e seduto sul trono con le offerte fatte dai suoi nemici sconfitti.
Si tratta di un piccolo tempietto incompleto di epoca tolemaica dedicato a Iside. La struttura quadrata è composta da una piccola corte circondata da colonne e mura. Originariamente il chiosco venne edificato a Qirshah, situata a circa 30 km da Assuan, e successivamente trasportato sull’isola di Kalabsha.
Inizialmente il tempio era posto all'interno delle mura dell’originale tempio di Mandulis ma quando venne traslato sull’isola di Kalabsha, si decise di posizionarlo accanto all’altro. Costruito durante la dinastia tolemaica e dedicato al dio nubiano Dedun, era formato da un cortile circondato da porticati e da una camera scavata nella roccia.
Senza ombra di dubbio la prima cosa che ti viene proposta come giungi ad Assuan, è quella di visitare l’Obelisco Incompiuto. Di cosa si tratta? Personalmente è stata la cosa che meno mi ha entusiasmato della città e sicuramente quella che ho trovato meno interessante e particolarmente turistica. Tutto si riduce alla storia (non particolarmente affascinate e lunga) di un enorme pezzo di granito.
Ai tempi dei faraoni, le enormi statue e gli obelischi che abbellivano, personalizzavano e decoravano i templi dell’intero Paese, da Alessandria fino a Luxor, giungevano dalle cave di Assuan. Questi enormi blocchi lavorati di roccia raggiungevano la loro collocazione finale imbarcati sulle navi che percorrevano il Nilo. Sai come venivano creati gli obelischi? I monolitici venivano staccati dal basamento di granito, lungo le quattro linee predefinite che lo avrebbero formato, praticando fori atti ad ospitare delle assi di legno che venivano bagnate. L’acqua e la successiva essiccatura ripetuta più volte permetteva al legno di espandersi e di spingere il monolitico creando il distaccamento dal letto della roccia grezza.
Nella cava settentrionale di Assuan si trova uno degli obelischi che non raggiunse mai la sua destinazione. Si tratta di un pezzo di pietra lungo 41 metri che venne abbandonato per una spaccatura che si verificò in fase di lavorazione. Con il peso di ben 1.200 tonnellate, sarebbe stato il più pesante monolitico mai scolpito. Venne commissionato dalla regina Hatshepsut per abbellire il Tempio di Karnak a Luxor. Il progetto venne abbandonato a causa di una lunga spaccatura che si verificò nel granito durante il processo di lavorazione, lasciandolo così incompiuto.
Chiaramente si tratta di un monumento che narra della straordinaria capacità dell’antico Egitto di costruire opere di tale portata, ma questo già lo si evince visitando i templi, non credi? Le domande più sorprendenti a cui trovare risposta forse sono: “Come hanno fatto a spostare questi enormi massi di granito verso le navi e ad issarli nei templi? E come le navi abbiano potuto sostenere un peso così elevato per tutta la tratta del Nilo?”
Su una collina desertica della riva occidentale del Nilo, si erge un edificio con le forme e lo stile delle tombe di cultura islamica e di arte fatimide.
Il corpo principale dell’edificio è in pietra calcarea rosa, con mura merlate e quattro torrette angolari ed un’unica porta d’accesso preceduta da una scalinata semicircolare. Una cupola è posta su un tamburo di forma ottagonale. Guardando da lontano può sembrare una fortezza ma in realtà si tratta di un mausoleo. La tomba venne costruita nel 1959 e ospita le spoglie del terzo Aga Khan Muhammed Shah. Ma chi era Muhammed Shah?
Questo importante signore nato in Pakistan, fu il 48° imam dei musulmani sciiti ismailiti. Durante la sua vita si occupò soprattutto di modernizzare i programmi islamici e di proteggere i diritti dei musulmani nell'India britannica. Fu la sua quarta moglie, Yvonne Blanche Labrousse, che ordinò la progettazione del suo mausoleo. Ma perché ad Assuan? L'Aga Khan era un appassionato di storia e archeologia e Assuan era un luogo che lo affascinava particolarmente, al punto che qui costruì una sua residenza, una bella villa bianca che si trova poco distante dal mausoleo.
Inizialmente la tomba era aperta al pubblico ma nel 1997, la moglie decise di chiuderla per dare modo al marito di riposare in pace, lontano dai rumori dei visitatori. Dal 2001 anche Yvonne riposa nel mausoleo accanto al marito.
A circa 1 km dalla riva occidentale del Nilo e posto sempre sulla sommità di una collina desertica, si erge il Monastero di San Simeone chiamato anche Deir Amba Saam. Il monastero era dedicato ad Anba Hadra, un asceta e monaco cristiano vissuto in Egitto tra il IV e il V secolo. Si tratta di uno dei monumenti più importanti dell'era cristiana costruiti in Egitto. È costruito su due livelli separati da un ripido pendio e collegati da scale. Il livello inferiore posizionato ad est era aperto ai fedeli e ai pellegrini e consentiva l’accesso ad una grande chiesa. Il livello superiore posto ad ovest era invece riservato ai monaci.
Guardando le sue ottime condizioni non si direbbe che risale al VII secolo. Ristrutturato nei secoli successivi venne poi definitivamente abbandonato nel XIII secolo. La struttura originale del monastero era costruita in mattoni di fango e legno ma durante la ristrutturazione la pietra sostituì i mattoni di fango e robuste mura vennero innalzate per proteggere i monaci dai predoni beduini. All’interno del cortile puoi notare i resti di un affresco raffigurante Cristo tra gli angeli, mentre la terrazza inferiore comprende grotte di roccia naturale abbellite da immagini di santi.
Per unire divertimento e cultura, puoi raggiungere il monastero affidandoti a tour organizzati. L’ultimo tratto sulla collina desertica lo percorrerai in groppa ad un cammello.
Sai bene che uno dei modi per immergerti nella cultura popolare egiziana è quello di esplorare i souk. Il mercato di Assuan mi ha stupito, soprattutto per la sua immensa estensione. Non solo è un’esplosione di colori ma si tratta di un viale lunghissimo sul quale affacciano le bancarelle che propongono una varietà infinita di prodotti artigianali, souvenir e prodotti alimentari.
Posto in una via centrale e parallela al fiume mi ha sorpreso perché a differenza del souk di Luxor dove venivo continuamente disturbata dai venditori, in quello di Assuan pochi sono stati quelli invadenti. Questo mi ha permesso di godermi appieno la lunga camminata e di sbirciare nelle varie bancarelle in totale relax. Anzi, un ambulante di frutta è stato talmente cordiale che mi ha regalato qualche gustoso fico in cambio di una foto scattata a lui con il figlio.
Come in tutti gli altri mercati locali ricorda che, se decidi di acquistare qualche oggetto, la contrattazione è d’obbligo poiché parte integrante della cultura egiziana.
Se sei interessato a conoscere la storia e la cultura del popolo nubiano, trovi ad Assuan il museo che narra tramite una grande collezione di manufatti e reperti, la storia di questa popolazione dal IV millennio a.C. al VI secolo d.C. Venne inaugurato nel 1997 ed è uno degli ultimi baluardi rappresentativi della cultura nubiana.
Posto in un bellissimo edificio dall'architettura tradizionale nubiana è allestito in modo curato e ben organizzato con cartelli informativi e descrizioni. Gioielli, tessuti, ceramiche, statue, manufatti e scritture sono esposti, ai quali si aggiunge una tomba principesca nubiana ricostruita per avvicinare il visitatore alla concezione di vita e morte dei reali di questo popolo.
Un lontano tempo la Nubia era un territorio indipendente chiamato Regno di Kush, situato lungo il Nilo e comprendeva la parte meridionale dell'Egitto e la parte settentrionale del Sudan. La sua civiltà faceva da ponte tra i popoli africani ed egiziani. Sai cosa significa nell'antica lingua egiziana la parola “Nubia”? Significa “oro” perché in quest’area si concentravano le miniere d’oro che permettevano all’Egitto di essere il più grande esportatore di questo prezioso metallo. Ai tempi di Alessandro Magno esisteva una ricchissima città chiamata Berenice Pancrisia, posta vicinissima alla miniera d’oro del fiume Wadi Allaqi (oggi ormai prosciugato). Ma questa città era conosciuta già prima del periodo tolemaico. Durante il Medio Regno, veniva chiamata Tjeb e qui si svolgeva la produzione del prezioso metallo che veniva raccolto nei ruscelli montani. Ecco spiegato perché i faraoni del nord Egitto cercarono sempre di conquistare il Regno di Kush e sottometterlo.
Fu solo alla fine dei regni dell’antico Egitto che il regno di Kush iniziò a conquistare i territori fino a giungere ad Assuan e raggiungere l’indipendenza nel 784 a.C. Il declino del regno di Kush avvenne nel 1272 quando venne assimilato all’Egitto e nel 1882 i britannici presero potere su tutto il Sudan egiziano.
Quando venne costruita la diga, la regione della Nubia visse la sua più grande tragedia. L’inondazione che si verificò nei territori a sud di Assuan creando il Lago Nasser, sommerse la parte più antica della Nubia, compresa la città di Berenice. I nubiani furono costretti a lasciare le loro terre e cercare un altro posto dove risiedere e i governi non progettarono nulla per preservare l’eredità culturale di questo antichissimo popolo.
A Luxor si trovano le tombe dei faraoni e delle regine dell’antico Egitto, ma anche ad Assuan puoi vedere alcune sepolture dei nobili. Sulle colline della riva occidentale del Nilo, si trova un’area chiamata Qubbet el-Hawa dove trovano collocazione le dimore terrene dei personaggi di alto ceto che si sono susseguiti dall’antico Egitto fino all’epoca romana. Gli ingressi alle tombe le noti anche navigando sul fiume, volgendo lo sguardo sugli alti pendii desertici appena a nord dell'isola di Kitchener.
Le tombe venivano composte da due parti principali. Il primo luogo a livello del suolo era una stanza decorata dove veniva ricordata la vita del defunto con una sequenza di incisioni e geroglifici, ed era collegata da un corridoio al secondo luogo sotterraneo dove il defunto veniva deposto con i suoi effetti personali. Alcune di queste sepolture sono ancora in buono stato, come ad esempio quella di Harkhuf, un governatore egizio della VI dinastia o quella di Sarenput II, un nomarca, sindaco di Elefantina e sommo sacerdote egiziano della XXII dinastia.
Parlando di Assuan ti sembra che abbia dimenticato alcuni monumenti importantissimi? Perché solitamente quando cerchi informazioni su questa città egiziana affacciata sulla riva del fiume Nilo, le prime cose che vengono menzionate sono i maestosi templi di Abu Simbel, Edfu e Kom Ombo. La fama che li precede è mondiale, ma questi templi non sono dislocati ad Assuan ma distanti parecchi chilometri dal centro cittadino.
Abu Simbel si trova sul confine con il Sudan a circa 280 km da Assuan, Edfu invece è posto a nord di Assuan a circa 140 km di distanza e Kom Ombo dista dalla città circa 55 km.
Sono sicuramente tra i templi più importanti dell’Egitto, tutti si ergono vicino alle acque del Nilo ed tutti hanno una storia affascinate e architetture che possono solo generare un’immensa ammirazione per l’antico popolo dei faraoni che li costruì.
Sicuramente il Tempio di Edfu è uno dei meglio conservati e venne edificato in onore del dio Horus, figlio di Osiride e Iside. La sua origine risale ai tempi dell'Antico Regno, ma venne restaurato durante il Nuovo Regno e successivamente inglobato nella nuova ricostruzione durante la dinastia tolemaica. La sua architettura, le incisioni e la sua enorme rilevanza storica e archeologica hanno reso questo tempio una tappa imperdibile del Paese.
Nel corso dei secoli, il tempio finì sepolto dalla sabbia del deserto ed era visibile solo la parte superiore dei piloni. Ma nel 1798 venne identificato da una spedizione francese e nel 1860 un egittologo francese lo riportò alla luce con tutto il suo splendore e l'onore dell’antica civiltà egiziana.
Ti racconto nel dettaglio il tempio a questo link ⇒ Il Tempio di Edfu, spettacolare monumento dell’antico Egitto
A circa 55 km a nord di Assuan si trova la cittadina di Kom Ombo, costruita sul luogo dell'antica città di Pa-Sebek, la sede di Sobek, ovvero, il centro del culto del dio-coccodrillo. I sacerdoti dell’Antico Egitto davano alla natura, ai suoi cicli e agli animali una grande importanza. In questo caso venne evidenziata una forte sacralità attribuita ai coccodrilli, che proprio su questa un'ansa del Nilo si radunavano.
Su un promontorio roccioso della cittadina si erge il Tempio di Kom Ombo. La costruzione che oggi puoi ammirare, risale al periodo tolemaico di Tolomeo VI, ma venne rinnovata durante il periodo romano. Particolare e doppia è la sua architettura perché il tempio è formato da due parti ben distinte e simmetriche con ingressi gemelli, sale ipostile collegate e santuari paralleli. Una parte era dedicata al dio Sobek (il dio coccodrillo) e l’altra ad Horus, il dio con la testa di falco.
Ti racconto nel dettaglio il tempio a questo link ⇒ Tempio di Kom Ombo: cosa vedere e la sua storia
Il sito storico e archeologico più famoso e più visitato dell’Egitto si trova ad Abu Simbel ed a mio parere si tratta della migliore rappresentazione della magnificenza dell’Antico Egitto. Due sono i templi che visiti in quest’area quasi al confine con il Sudan e a pochi passi dalle acque del Lago Nasser: il tempio di Ramses II e il tempio della sua sposa prediletta, la regina Nefertari.
Vennero edificati da Ramses II e si trattava di due templi rupestri ricavati scavando il fianco della montagna. Il primo simboleggiava il potere, la forza militare e la grandezza del faraone. Il secondo tempio invece, era dedicato alla dea Hathor che era associata alla regina Nefertari, prima e prediletta moglie del faraone.
Nel corso dei secoli la sabbia depositata dal deserto seppellì il sito fino a quando nel 1813 un esploratore svizzero scoprì delle grandi teste e copricapi che spuntavano dalla terra. Fu allora che iniziarono i lavori per dissotterrare i maestosi templi che poi apparvero.
Abu Simbel è il trionfo dell'architettura antica ma anche dell'ingegneria moderna. Perché? La reale ubicazione dei templi era sita proprio sulle rive del fiume Nilo e non sulle alture dove oggi li puoi ammirare. Negli anni 60 la costruzione della diga di Assuan avrebbe provocato l’innalzamento del livello delle acque creando il lago che rischiava di sommergere i templi, minando la loro sopravvivenza. Quindi venne avviato un complicato progetto che consisteva nella costruzione di due montagne artificiali poste ad un livello più alto e che avrebbero sostituito le grotte nelle quali si estendevano le parti interne degli edifici. I blocchi di pietra originali che li componevano, vennero quindi rimossi e reinstallarli nella loro nuova ubicazione.
Ti racconto nel dettaglio il tempio a questo link ⇒ La magia e lo splendore dei Templi di Abu Simbel in Egitto
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER