

Bali e soprattutto le sue destinazioni turistiche sono terribilmente caotiche e Ubud non fa differenza, al punto che sono rimasta sconvolta dalle orde di turisti e dal traffico. Tuttavia, visitandola, ho dimenticato facilmente queste problematiche perché il profumo dei frangipani, i colori vividi della natura che la attornia, i templi, la sua architettura, i mercati e i centri dell’artigianato che la contraddistinguono, elargiscono un fascino che ti entra nel cuore. Ubud è, a mio parere, la principale destinazione dell’isola degli dèi, il luogo perfetto per un soggiorno di parecchi giorni, anche se lontano dalle sue spiagge. Perché il fascino di Ubud è talmente prepotente che finisci per non avere più alcuna attrattiva verso il mare.
Non pensare che oltre alla cultura Ubud non abbia altro da offrire. Oltre ai tradizionali spettacoli di danza, i numerosi musei e templi e gli spettacolari panorami attraversando le risaie e le giungle tropicali che la circondano, Ubud è susseguirsi di bar, ristoranti e negozi di souvenir che rendono le tue serate piene di una piacevole mondanità, tutt’altro diversa da quella esagerata e stressante delle località della costa.
E per chi a Bali è anche alla ricerca della tanto sospirata serenità spirituale e mentale? Le scuole di meditazione e yoga sono alla tua portata di piede, i centri per i massaggi si susseguono e l’aria che respiri è intrisa di incensi. Sarà forse per questo che l’attuale residenza del sovrano, si trova sulla strada principale di Ubud; chi meglio dei reali sanno distinguere il perfetto luogo dell’isola per vivere?
Ti porto a conoscere la pittoresca località di Ubud, il centro culturale di Bali…

La bellissima località si è sviluppata sui pendii che salgono verso le montagne centrali dell’isola di Bali. La lussureggiante vegetazione tropicale e le terrazzate e verdissime risaie rendono Ubud non solo il cuore artistico e culturale dell’isola, ma anche una località che regala forti emozioni che non si dimenticano. È posta a solo 34 km dall’aeroporto di Bali, circa 1 ora di auto, traffico permettendo.
Guarigione e spiritualità hanno sempre accompagnato la sua storia, infatti, il nome Ubud deriva da “ubad” che significa appunto “medicina”. È stata per molto tempo un centro per la fornitura di erbe e piante medicinali e i santoni spirituali hanno contribuito alla crescita di questa località. Prima che gli olandesi colonizzassero Bali, Ubud era la residenza dei nobili Tjokordas e dopo il 1930 molti artisti europei qui si stabilirono, portando Ubud ad essere un importante centro artistico. Artisti di notevole calibro quali Walter Spies, Rudolf Bonnet e Antonio Maria Blanco, si trasferirono ad Ubud, accolti dal re di Ubud di quegli anni (Tjokorda Gde Raka Soekawati) che voleva mostrare al mondo ciò che l’entroterra di Bali aveva da offrire rispetto alle spiagge.

Ubud è grande circa 42 km², ma visitare il suo centro è fattibile anche a piedi. Anzi, considerando un traffico pestilenziale, ritengo sia meglio visitarla a piedi. Strada facendo sono tanti i punti che catturano la tua attenzione. Dai templi induisti privati che appaiono in tutto il loro splendore con le decorazioni dei portali, ai templi induisti accessibili nel quale perdi la cognizione del tempo per le meraviglie architettoniche che offrono. Dalle case dai colori ispirati alla natura con tocchi di colore arancione, ai warung locali che propongono la loro cucina tradizionale. Dai mercatini allestiti praticamente ovunque che ti invitano a sbirciare tra le innumerevoli proposte artigianali, alle gallerie d’arte con i loro quadri suggestivi.
Le strada principale di Ubud è la
Jalan Raya Ubud, che la percorre da est a ovest accostando molti dei principali templi, mentre quelle che la attraversano longitudinalmente, propongono pittoreschi mercatini e negozi di argento e sculture in legno che si mescolano tra abitazioni locali e ristoranti. Alcune strette vie che ricordano la Hollywood Walk of Fame di Los Angeles per la pavimentazione puntellata da dediche e frasi incastonate nel cemento, ti conducono in folte foreste e ampie risaie.
Le offerte agli dèi deposte quotidianamente a terra di fronte ad ogni abitazione o esercizio commerciale, l’odore degli incensi che ti riempie i polmoni, le statue decorative che ammaliano e si alternano lungo il tuo percorso, sono qualcosa che ti porta in un mondo talmente rigenerante e lontano dal tuo quotidiano che non vorresti lasciare mai più.


Ubud è famosa per i suoi numerosi e splendidi templi, che riflettono la spiritualità e l'architettura tradizionale balinese e che sono centri culturali dove si svolgono importanti cerimonie religiose e tradizionali. Essendo posti nel centro sono facilmente raggiungibili con una breve passeggiata.
È posto a poca distanza dal centro in un’area tranquilla sotto il ponte del fiume Campuhan ed è uno dei templi più antichi. Venne fondato nel VIII secolo dal sacerdote Rsi Markandeya che percepì un potere magico proveniente dalla valle del fiume. Circondato da infiniti alberi verdeggianti è un tempio utilizzato come luogo di meditazione e lo raggiungi tramite un sentiero lastricato di pietra o da percorso laterale composto da circa 300 gradini.
Posto sulla strada principale di Ubud, il Pura Dalem è un venerato tempio indù che è ricco di intricate sculture in pietra. Il tempio è dedicato al dio Shiva ed è immerso in una vegetazione lussureggiante e giardini tradizionali balinesi.
Conosciuto come il "Tempio sull'Acqua", è dedicato alla dea Saraswati, la dea della conoscenza, delle arti, della musica e dell'apprendimento nella cultura indù. Si tratta di un tempio estremamente suggestivo per la sua architettura elaborata e gli stagni colmi di fiori di loto.
Posti a poca distanza dal Palazzo Reale, sono dei templi al quale puoi accedere durante gli spettacoli tradizionali di danza del fuoco Ketchag. Anche se non vuoi assistere agli spettacoli camminando lungo le vie di Ubud ti imbatterai in questi edifici religiosi attrezzati per far apprezzare l’arte balinese.
Si tratta di una magnifica testimonianza del ricco patrimonio spirituale di Bali ed è uno dei templi della morte che serve come luogo di culto per il dio Shiva e gli spiriti ancestrali. Composto da porte candi bentar, vari padiglioni, meru e giardini, venne edificato come parte del Palazzo Puri Agung Peliatan ed è utilizzato per cerimonie della famiglia reale e per quelle tradizionali del villaggio.
Il più conosciuto "Tempio della Morte" di Ubud, si trova nella della Foresta delle Scimmie, un luogo significativo per le cerimonie funebri e i riti legati alla morte nella cultura balinese. Le sue intricate sculture in pietra, i portali e le statue raffiguranti varie figure mitologiche ti conquisteranno sicuramente.


L’edificio più importante di Ubud è indubbiamente il Palazzo Reale, la residenza ufficiale della famiglia reale, nonché massima espressione dell’architettura balinese del XIX secolo. Quando, nel 1400, molte delle famiglie nobili del regno giavese di Majapahit migrarono a Bali, portarono con loro l’eredità artistica dell’antico regime. Fu durante il XVII secolo che Ubud si arricchì di numerose case reali ma solo tra il 1800 e il 1823, quando al trono vi era Ida Tjokorda Putu Kandel, il Palazzo Reale di Ubud sorse in tutto il suo splendore.
Dopo il terremoto del 1917, le strutture del palazzo subirono danni ingenti, ma poiché era la residenza della famiglia reale, venne rapidamente restaurato. Si tratta di un complesso di architettura tipica balinese, composto dal palazzo reale e dai templi privati (Puri Saren Agung e Pura Marajan Agung) della famiglia reale. Oltre ad ammirarlo da fuori, essendo ancora abitato, l’accesso è consentito solo ai giardini e nel cortile che circondano il palazzo che, per quanto si tratti di un’area piccola, ospita statue, mura riccamente decorate e portali imponenti. In questa area puoi anche assistere a serali spettacoli artistici balinesi di danza.



In una località rinomata per una grande cultura artistica non potevano mancare i musei. Ubud incarna l’essenza di un luogo che rivolge costantemente il suo sguardo alle tradizioni passate ma non riposa sugli allori e si evolve costantemente arricchendosi artisticamente con influenze contemporanee. Ripercorre sentieri passati accanto a pratiche moderne di arte e vita culturale, tramite importanti opere che espone nei suoi musei.
Quali musei vedere a Ubud?
Affacciato sulla strada principale di Ubud e a pochi passi dal Palazzo Reale ecco il Puri Lukisan, uno splendido museo disposto in 4 edifici che si ergono in un meraviglioso giardino. Venne aperto ufficialmente nel 1956 ma già dal 1930 conserva la più raffinata collezione di dipinti tradizionali balinesi moderni e sculture in legno dell'isola. Nel primo edificio sono esposti i moderni dipinti tradizionali balinesi, i dipinti di artisti europei residenti sull’isola e una collezione del celebre scultore della pietra e architetto balinese I Gusti Nyoman Lempad. Nel secondo e nel terzo edificio sono conservate le sculture in legno di Ida Bagus Made Poleng e i dipinti che ritraggono il teatro giavanese. Nel quarto edificio sono ospitate le mostre temporanee.
Si trova a circa 2,5 km dal centro di Ubud e venne costruito nel 1975 ed inaugurato nel 1982 dal balinese Wayan Suteja Neka. Espone un vasto assortimento di composizioni e figure che sono suddivise in 6 strutture sparse in un complesso di giardini balinesi. Questo prezioso scrigno di pittura tradizionale e moderna di Bali ebbe inizio quando Suteja Neka strinse amicizia con gli artisti olandesi Rudolf Bonnet e Arie Smith e iniziò a collezionare opere di alta qualità.
Le sculture presenti spaziano nei vari stili, la pittura balinese viene rappresentata in stile Wayang (la forma di teatro giavanese e balinese caratterizzato dall'uso di burattini), Batuan (lo stile pittorico tradizionale balinese in bianco e nero realizzato con grande attenzione ai dettagli) e di Ubud (lo stile di pittura balinese tradizionale, con dettagli intricati, colori vivaci e una forte attenzione ai motivi naturalistici e mitologici). Si aggiungono le opere di pittura contemporanea indonesiana di Affandi Koesoema, quelle di pittura tradizionale balinese di I Gusti Nyoman Lempad e quelle d'arte di Arie Smit e opere di pittori balinesi moderni.
Si trova nel cuore di Ubud e venne fondata da Koman Suteja nel 1998. Le esposizioni di opere d'arte balinesi moderne e classiche sono di importanti artisti per lo più indonesiani e riflettono gli stili di vita contemporanei. Oltre ad una ricca collezione di dipinti, sculture e opere d'arte eseguite con varie tecniche, la galleria ospita workshop ed eventi legati all'arte e alla possibilità di incontrare gli artisti.
Vicino al ponte del fiume Campuhan, nel pieno centro di Ubud, trovi un museo che espone le opere di Antonio Blanco, un artista filippino, oramai deceduto, nato da genitori spagnoli. La sua pittura fu particolarmente influenzata dalle opere di Salvador Dalì e Mirò. L’edifico nel quale sono esposte le collezioni fu la casa dell’artista che soggiogato dal fascino dell’isola e dalla natura lussureggiante che lo circondava, qui visse fino alla sua morte. La collezione raccoglie le opere dell’artista comprese tra: dipinti, poesie illustrate e litografie che hanno come soggetto le donne nude balinesi. Visitando questo museo respiri appieno la vita di Antonio Blanco e sembra che l’artista ancora abiti la sua casa. Ad esempio, lo studio dove lavorava è rimasto esattamente come lo ha lasciato, con il dipinto incompiuto ancora sul cavalletto.


Sicuramente durante il tuo soggiorno a Ubud, visiterai sicuramente la Foresta delle Scimmie. Si tratta di una delle mete più turistiche della località e a mio parere troppo affollata nonostante l’area che occupa sia di notevole dimensione. Ma cos’è la Foresta delle Scimmie? Il nome spiega perfettamente che si tratta di una riserva naturale che ospita un grandissimo numero di macachi che vivono in libertà. Venne creata per preservare numerose piante rare e per focalizzare le interazioni sociali delle scimmie con l’ambiente circostante. Posta all’interno di un complesso induista, questa oasi verde rigogliosissima ospita 3 suggestivi templi indù costruiti intorno al 1350:
Passeggiando tra le altissime piante di questa rigogliosa giungla, a tratti ho respirato quella leggerezza che solo la natura può donare, mentre incontravo statue di enormi draghi di Komodo lungo il percorso che mi trasmettevano la sensazione di essere in qualche posto antico e disperso in qualche remota località asiatica. Perché dico a tratti? Perché l’incessante rumore di passi e di voci del grande numero di persone che trovi all’interno della foresta, ti riporta immediatamente alla realtà.
Sei anche tu solito pensare che le scimmie siano amabili e affettuose? Niente di più sbagliato per quanto riguarda i macachi che abitano la Foresta delle Scimmie. Non so se quello che può disturbarle sia il costante afflusso di turisti, ma sono davvero antipatiche e decisamente pericolose attaccabrighe. Devi assolutamente prestare attenzione e donarle tutta la tua indifferenza se non vuoi rischiare di venire morso. Ti viene consigliato di:



Per spostarsi sull'isola di Bali la cosa migliore è quella di prendere a noleggio uno scooter. In questo modo puoi riuscire a svincolarti tra l’esagerato traffico, sempre se riesci a infilarti tra le auto che circolano su queste strade contraddistinte da un'ampiezza ridotta. Ricorda che per guidare qualunque mezzo a Bali, serve la patente internazionale.
Nel centro di Ubud la cosa migliore da fare è quella di incamminarsi, ma se devi visitare le zone limitrofe ti serve sicuramente un mezzo di trasporto. O noleggi uno scooter o ti affidi ad applicazioni quali Grab o Goyek. Con una spesa irrisoria riesci a prenotare il tuo scooter con conducente in pochi minuti. Io ho spesso usato queste applicazioni per spostarmi su tratte non troppo lunghe.
Diversamente, sempre tramite queste due applicazioni, puoi prenotare anche un’auto con conducente che, sempre in pochi minuti, si presenta a prenderti. Tuttavia, ricorda che il pestilenziale traffico di Bali potrebbe bloccarti lungo le strade e portarti via prezioso tempo.


Parlando di Ubud non ci si può riferire solo al centro perché le aree nelle immediate vicinanze hanno molti luoghi e attrazioni che durante un viaggio a Bali non puoi perderti. Ad esempio?
Si tratta del tempio conosciuto come la "Grotta dell'Elefante", ed è un sito archeologico che risale all'XI secolo. È considerato come un luogo di meditazione ed è sicuramente uno dei siti storici più importanti dell’isola.
Ecco uno dei templi più sacri di Bali nei dintorni di Ubud ed anche uno dei più visitati. Oltre alla sua splendida architettura e le sue impressionanti decorazioni, il Tirta Empul viene aggiunto da una marea di turisti per il rito della purificazione nelle sue vasche d’acqua.
Si tratta di un complesso templare funerario composto da 10 santuari nei quali scorrono le sacre acque. In una delle grotte del tempio sono sepolti i membri della famiglia reale. Sorge in una lussureggiante valle fluviale in prossimità del fiume sacro Pakerisan, la cui sponda ovest ospita 4 santuari, mentre quella est ne ospita 5. Il decimo è invece collocato in una zona più appartata.
Quello che vedi è una serie di nicchie scolpite nella roccia (chiamate candi) ed edificate agli inizi dell’XI secolo. Al loro interno hanno un arco di pietra con due vasi ai lati pieni di acqua santa, con la quale devi bagnarvi come segno di purificazione. Non lasciarti impressionare dalla lunga scalinata che devi percorrere per raggiungere il sito perché il complesso è una gemma di Bali, un luogo affascinante più tranquillo, verde e spiritualmente più ricco rispetto ai templi più commerciali dell'isola.


Fra le cose da fare a Ubud non può mancare un giro tra i piccoli villaggi che sono specializzati in prodotti d’artigianato. Nell’area che si estende a pochi chilometri a sud da Ubud ci sono alcuni tradizionali villaggi dove la popolazione si occupa di produrre ancora a mano qualunque tipo di oggettistica, da quella realizzata in legno a quella in pietra o in argento.
Quali sono questi villaggi?
È un villaggio noto e rinomato per la sua tradizione di intaglio del legno e il suo talento artistico. La tradizione dell'intaglio del legno è radicata in questo villaggio da tantissimo tempo e la sua arte si è affinata sotto la guida dello scultore Ida Bagus Njana che ha contribuito a trasformare l'intaglio del legno da semplice ornamento per palazzi e templi ad una forma d'arte. Qui vengono realizzate le famose “maschere balinesi” per le cerimonie tradizionali. Se vuoi approfondire trovi anche il Njana Tilem Museum, dedicato ai due celebri intagliatori di legno di Ubud pionieri della moderna scultura in legno balinese.
Dove trovare un rinomato centro di pittura che vanta diverse gallerie d’arte? Semplice, nel villaggio di Batuan, famoso per la sua arte e i suoi dipinti balinesi. Qui, i pittori realizzano disegni con inchiostro nero tramite un processo di lavorazione molto lungo e che richiede un'altissima precisione. Il risultato sono splendidi dipinti raffiguranti divinità, ballerini e demoni, che rappresentano la loro cultura, religione e storia. Non trovi solo dipinti tradizionali, ma anche varie arti pittoriche come quella contemporanea, astratta e minimalista.
Questo villaggio è molto famoso per l’eccezionale lavorazione artigianale dell'argento e in particolare per i gioielli dagli intricati disegni. Qui è possibile vedere argentieri e orafi impegnati in questo lavoro artistico tramandato di generazione in generazione, che si sono guadagnati la reputazione di produttori tra i gioielli più raffinati della regione.
L’attività principale di questo villaggio sono le sculture, le incisioni e le arti tradizionali balinesi. Squisite sono le sculture in pietra e legno prodotte dagli eccezionali artigiani che si possono ammirare all’opera su blocchi di pietra. La fama del villaggio è radicata nella straordinaria creatività dei suoi residenti che creano spettacoli di danza balinese quali la danza Barong e la danza Keris.


Quante volte hai visto quelle foto di piantagioni di riso verdissime e terrazzate? Ecco, quelle foto sono state sicuramente scattate nei dintorni di Ubud. Nella località di Tegalalang, posta a pochi chilometri a nord da Ubud, ci sono le famose e bellissime risaie a terrazza tanto famose. Visitandole ti immergi in un paesaggio di natura di una bellezza disarmante ma anche nella possibilità di capire il sofisticato sistema di irrigazione tradizionale qui utilizzato, che fa parte del patrimonio dell'umanità dell’UNESCO.
Il villaggio di Tegalalang si trova a pochi km da Ubud e le sue risaie si innalzano sulle sinuose colline che costeggiano la vallata. Silenzio, pace dei sensi e serenità sono solo alcune delle sensazioni che respiri percorrendo i sentieri che si snodano tra queste terrazze verdissime le cui linee dolci sono movimentate dalle alte palme da cocco che le contornano ovunque nella vallata. Le forti tonalità verdi delle risaie sono un vero toccasana per gli occhi e per lo spirito.


Andare a scovare tutte le cascate che si trovano a Bali è un’impresa colossale perché sono tantissime. L’isola è disseminata di cascate di ogni tipo immerse nelle foreste tropicali o racchiuse nelle grotte. Quelle che sono riuscita a visitarle e te le racconto a questo link ⇒ Le cascate a Bali: un paradiso di acqua tra la giungla
Alcune sono facili da raggiungere, altre più isolate, richiedono impervi percorsi e lunghe scalinate. Quali sono quelle che si trovano a breve distanza da Ubud?


Leggendo il post ti sei reso conto di quante attrazioni propone Ubud? E non ho raccontato i mercati che si svolgono nella cittadina o i trekking o la possibilità di fare rafting e nemmeno tutti i templi che incontri avventurandoti in questo gioiello di località. E il tempo per rilassarsi con qualche bel massaggio balinese o per seguire qualche sezione di yoga?
Capisci bene che per apprezzare appieno tutto quello che Ubud offre al visitatore, non può essere sufficiente fermarsi solo 3 o 4 giorni come solitamente viene fatto. Sono consapevole che se raggiungi un’isola tropicale lo fai soprattutto per godere di spiaggia e mare, ma la forza di Bali è la sua cultura e non le sue spiagge. Ubud merita più di una settimana, a meno che non vuoi soffermarti solo su qualche turistica e veloce visita che lascia il tempo che trova. Quello di avere fatto qualche sporadica foto e poter dire di esserci stato. Ma sarebbe un vero peccato perché in questo modo non apprenderai mai l’essenza dell’isola degli dèi.
Innanzitutto, i prezzi proposti da qualunque struttura commerciale e turistica sono più vantaggiosi di quelli applicati sulla costa. I prezzi dei ristoranti sono inferiori rispetto a Canguu o Uluwatu e la gamma di alloggi è veramente vasta. Puoi dormire in lussuosi hotel o optare per qualche carinissima guesthouse e risparmiare parecchio. Io, ad esempio, ho scelto una soluzione nel pieno centro di Ubud, a poche centinaia di metri dal Palazzo Reale, in modo da potermi facilmente spostare a piedi, sia di giorno che di sera. Ho trovato un alloggio tranquillo ed estremamente pulito, il Nick's Hidden Cottages, immerso in un rigoglioso giardino provvisto pure della piscina. Nonostante la vicinanza alle vie trafficate è posto in un’area tranquilla e ho potuto dormire sonni beati in una camera grandissima, con ristoranti, supermercati e negozi a disposizione a soli 10 passi e tanti localini per ascoltare un po' di musica dal vivo la sera.
L’alba del suono
“Il mio unico compito è quello di tradurre il moto della foglia
che dondola sui rami vecchi.
I segreti hanno bisogno di parole parlate dalle cime dei silenzi.
E quando una foglia vi cade dentro non scorre il sangue
ma in quello spazio nero cresce un senso di perdita
che si trasforma in un grido.”
(Subagio Sastrowardoyo)
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER