Maestosi, sfarzosi e decoratissimi, i templi di Bangkok si ergono in ogni parte della città e ospitano Buddha dorati e di giada. Incredibile è il numero di questi templi buddisti, del resto, molte delle attrazioni più rinomate e conosciute di Bangkok sono legate alla religione buddhista theravāda, che viene praticata dalla grande maggioranza della popolazione. Una fede profonda che implica l’importanza dei luoghi di culto: non a caso sono centinaia i templi di Bangkok e vengono chiamati in thailandese “wat“.
La maggior parte di questi templi di Bangkok hanno grandi dimensioni e fanno parte di enormi complessi dove edifici, giardini e statue si integrano creando un’atmosfera mistica, ma ne trovi anche di più modesti, magari collocati alla fine di vicoli lontani dal classico itinerario turistico.
Sfolgoranti potrebbe essere l’aggettivo giusto per descrivere le decorazioni con le quali sono stati abbelliti questi edifici di culto buddista. Mosaici e fiori dai colori dell’arcobaleno brillano e si mescolano a riproduzioni di draghi, leggendari guerrieri e statue del Buddha. Stupa (o chedi) dorate e di pietra affiancano una serie infinita di decoratissimi prang (la torre conica in stile Khmer con un'ampia base) e di viharn (edifici principali dove si svolgono le funzioni per la preghiera).
A questi bellissimi templi si aggiungono i palazzi, come ad esempio il Grande Palazzo Reale (la residenza ufficiale dei re di Thailandia fin dal 1785) e i siti storici di Ayutthaya, l’antica capitale del Siam.
Ti porto a conoscere quali sono i principali templi di Bangkok…
Cosa leggerai in questo post:
L’architettura thailandese varia a seconda dei diversi regni che si sono succeduti e la sua origine può essere fatta risalire al VI secolo con il regno di Dvaravati che, fino al XIV secolo, influenzò soprattutto la Thailandia settentrionale e centrale. Nella parte meridionale della Thailandia invece, fu l’Impero di Srivijaya con il buddhismo Mahayana che dominò dall’VIII al XIII secolo. Intorno al IX secolo l’architettura thailandese subì l’influenza dell’Impero Khmer cambogiano che portò nel paese la religione induista. Successivamente l’Impero di Ayutthaya si differenziò grazie alla mescolanza di stili che coniugavano credenze indù, khmer e lo stile del Regno di Sukhothai.
Negli immensi complessi che andrai a visitare troverai vari edifici ed elementi che caratterizzano i templi di Bangkok. Solitamente al centro del complesso trovi il “bot” ovvero la sala delle ordinazioni. Questo spazio è riservato ai monaci e non è concesso l’accesso al pubblico. Lo riconosci perché di solito è circondato da pietre scolpite con ideogrammi buddisti simbolici, poste ai 4 punti cardinali che delimitano il confine.
L’altro edificio, simile architettonicamente al bot, è il “viharn” ovvero la sala delle preghiere, aperta al pubblico e per le funzioni religiose. In questo edificio viene costudita la statua del Buddha e altre statue minori. Nei complessi imponenti, potresti trovare più viharn, mentre nei templi riservati solo alla meditazione potrebbe invece non esserci.
Un elemento importante del tempio buddista Theravada è il “chedi” o “stupa”. Si tratta di una torre a pagoda che poggia su base circolare e raccoglie le reliquie del Buddha o le ceneri della famiglia reale.
Infine, trovi i “prang” che sono delle torri istoriate in stile Khmer, aventi una struttura simile a una grossa pannocchia che nella tradizione induista cambogiana servivano per ospitare il garbhagriha (una camera interna nella parte inferiore) nel quale venivano poste le statue delle divinità.
Sai che le varie posizioni del Buddha hanno un significato? Innanzitutto, le statue sono rappresentazioni dei suoi insegnamenti e quindi le pose hanno una chiara spiegazione.
4 sono solitamente le pose nel quale il Buddha viene ritratto: seduto, in piedi, in cammino e disteso. In Thailandia è solito trovare il Buddha seduto, in fase di meditazione. Quando invece la statua del Buddha è distesa, simboleggia il dopo morte, ovvero, la condizione corrispondente al puro godimento dello spirito o all'annullamento di ogni concreta realtà. Le statue che lo ritraggono in piedi o in cammino invece, rappresentano la sua discesa dal paradiso.
Presta attenzione anche alla posizione delle mani, perché è molto importante. Il “Dhyana Mudra” è la posizione delle mani appoggiate sul grembo con i palmi rivolti all’insù tipica della meditazione. Il “Bhumisparsa Mudra” simboleggia il Buddha che resiste alle tentazioni e la mano sinistra è appoggiata al grembo con il palmo all’insù mentre le dita della destra poggiano sul ginocchio destro indicando la terra. Nel “Vitarkha Mudra” le mani sono all’altezza del petto, con il pollice e l’indice che si toccano e simboleggiano l’insegnamento. Mentre la dissipazione della paura è simboleggiata nel “Abhaya Mudra” dove la mano è sollevata a palmo piatto in gesto di “stop”.
Qual’è il primo complesso che tutti visitano a Bangkok? Senza dubbio il Phra Borom Maha Ratcha Wang o Grande Palazzo Reale, che non è più la residenza effettiva del sovrano ma viene ancora utilizzato per alcune importanti cerimonie. La moltitudine di persone che si riversa all’interno di questo complesso mi portò quasi ad evitarlo, del resto a chi piace intravedere i monumenti tra una miriade di teste? Tuttavia, le strepitose decorazioni dei prang che noti da fuori le mura che lo circondano, riescono solo ad incentivarti ad attraversare l’ingresso nonostante la terribile folla.
Come inizia la storia del Grande Palazzo Reale? Siamo nel 1782 quando, Phuitthayofta Chulaok (Rama I fondatore della dinastia reale Chakri) venne proclamato nuovo sovrano del regno. Il nuovo re decise di costruire la nuova capitale (Bangkok) su di un’isola artificiale denominata Isola di Rattanakosin, posta lungo il corso del fiume Chao Phraya. I primi edifici che vennero edificati furono la residenza reale e un tempio per custodire il Buddha di Smeraldo, iconica e sacra statua del Buddha, la più importante del regno e con una lunga storia.
Inizialmente si pensò di costruire gli edifici interamente in legno ma successivamente si optò per utilizzare lo schema progettuale, i mattoni e le immagini sacre recuperate dall’antica capitale Ayutthaya, distrutta dagli incendi provocati dall’invasione birmana del 1767.
Fu durante il regno di Rama II, tra il 1809 e il 1824, che il Palazzo Reale venne per la prima volta notevolmente ampliato. Oltre alla residenza del sovrano vennero eretti numerosi edifici per il personale di corte, le concubine e per ospitare gli uffici amministrativi, al punto che fino al 1932 il Palazzo Reale fu il centro amministrativo e religioso del regno.
Puoi immaginare quanto questo complesso sia vasto? Sappi che si estende su 22 ettari e la cinta muraria che delimita il complesso è lunga quasi 2 km. Ma quali sono i settori principali del Grande Palazzo Reale?
Il complesso è suddiviso in 4 settori:
La Corte esterna o Khet Phra Racha Than Chan Nork, comprendeva i principali uffici governativi e si trova nella parte settentrionale del complesso. Vi accedi attraversando la Porta Wiset Chai Si, ma oggi in questo settore trovi il centro informazioni del complesso, un piccolo museo e un edificio utilizzato dalla famiglia reale in occasione di importanti ricevimenti.
La Corte centrale o Khet Phra Racha Than Chan Klang, comprende gli edifici principali del complesso: Phra Maha Monthian, Chakri Mana Prasart e Dusit Group.
La Corte interna o Khet Phra Racha Than Chan Nai, si trova nella parte meridionale del complesso del Palazzo Reale di Bangkok. In passato era una vera e propria cittadella e nella corte potevano accedere solo il sovrano e i membri della famiglia reale, perché in questi edifici alloggiavano le regine e le concubine. Persino le guardie reali di questo settore erano donne.
Come tu sai per secoli in Thailandia esistette la poliginia, ed il re aveva molte mogli, ma durante il regno di Rama VI (tra il 1910 e il 1925) la poliginia venne abolita.
All’interno del Grande Palazzo Reale si erge anche uno dei templi di Bangkok più belli e forse il più importante perché costudisce la statua del Buddha di Smeraldo. Ma di questo ti racconto nel prossino paragrafo…
Posto all’interno del Grande Palazzo Reale il Tempio del Buddha di Smeraldo o Wat Phra Kaew è il complesso religioso più importante della Thailandia. Sai perché? Perché costudisce la statua del Buddha di Smeraldo che rappresenta l’immagine sacra più venerata del regno.
La storia di questa statua alta 66 cm è complessa. Venne realizzata in giadeite nel corso del 50 a.C. in India e successivamente venne trasferita in Sri Lanka. Agli inizi del XI secolo, Re Anawrahta, sovrano del Regno di Pagan in Birmania, si convertì al buddismo theravāda e si recò in Sri Lanka per richiedere ufficialmente la particolare immagine del Buddha. La preziosa statua venne quindi trasferita via mare ma una forte tempesta affondò la nave e il Buddha non arrivò mai a destinazione. Fu lungo la costa della Thailandia che la statua venne ritrovata e da qui trasferita prima a Nakhon Si Thammarat nel sud della Thailandia, per poi giungere fino alla corte di Angkor in Cambogia, che al tempo era capitale dell’Impero Khmer.
Bisogna aspettare fino al 1431 per ritrovare la statua del Buddha di Smeraldo in Thailandia, quando il Regno di Ayutthaya occupò e saccheggiò Angkor. Ma la strada percorsa da questa sacra immagine non finì. Da Ayutthaya venne trasferita nel 1434 a Chiang Rai per poi continuare una serie infinita di spostamenti tra Chiang Mai, Luang Prabang nel Laos e Thonburi antica capitale thailandese e trovare alla fine la definitiva collocazione nel Wat Phra Kaew a Bangkok nel 1782.
Il complesso è posto all’interno della cinta muraria del Palazzo Reale e l’accesso è consentito da 6 porte. Il sito è costituito da una serie di edifici, destinati a specifici scopi religiosi, costruiti su varie terrazze e livelli in vari stili architettonici thailandesi. La sua costruzione iniziò nel 1783 sotto il regno di Rama I, il primo re della dinastia Chakri. Da allora, ogni re successivo venne personalmente coinvolto nell'aggiunta, nel restauro e nell'abbellimento del complesso religioso.
I principali edifici del complesso sono:
È un grande edificio centrale realizzato nel 1855 ed era destinato ad ospitare il Buddha di Smeraldo. Purtroppo, il re morì nel 1882 prima del suo completamento e i suoi piani di trasferirvi il Buddha non si concretizzarono. Nel 1903, un incendio devastò l'edificio, rendendo necessaria una ricostruzione completa. L'attuale struttura venne completata nei primi del XX secolo da Rama VI e divenne un memoriale per i suoi predecessori.
È lo splendido edificio rettangolare a un piano che ospita la statua del Buddha di Smeraldo. È circondato da colonne che sostengono un tetto massiccio coperto di tegole smaltate blu, gialle e arancioni, mentre le pareti esterne sono ricoperte da decorazioni tradizionali thailandesi in foglia d'oro e vetro colorato. L'intero interno dell’edificio è ricoperto da affreschi che narrano le storie sul Buddha. Il soffitto in legno è dipinto di rosso con disegni a stella realizzati in mosaico di vetro.
Risale all'epoca di Rama II ed è un wiharn unico per la sua pianta a croce greca, per la sua decorazione in porcellana e per le porte principali intarsiate in madreperla.
È la libreria finemente decorata che costudisce i libri sacri della dottrina buddista. Venne costruita da Rama I per sostituirne una precedente che bruciò. La forma dell’edificio è quadrata con un tetto piramidale a più livelli che culmina in un'alta guglia appuntita.
È la chedi principale che è stata realizzata nel 1855 e costudisce le reliquie del Buddha. Lo stupa a forma di campana è composto da diversi livelli, con grandi basi rotonde che conducono a una parte centrale a forma di campana, interrotta da una sezione quadrata. Venne inizialmente costruito in mattoni e successivamente ricoperto di piastrelle color oro importate appositamente dall'Italia da Rama V.
Ecco 2 chedi dorati identici, entrambi con una base ottagonale in marmo sormontata da uno stupa dorato a base quadrata. Le guglie superiori sono decorate con nove livelli di motivi a boccioli di loto stratificati.
Si trovano sul lato orientale a ridosso della cinta muraria e vennero edificati durante il regno di Rama I tra il 1782 e il 1809. Rappresentano gli 8 elementi fondamentali della dottrina buddista (la retta visione, la retta intenzione, la retta parola, la retta azione, il retto modo di vivere, il retto sforzo, la retta presenza mentale, la retta concentrazione).
Si trova vicino al Phra Si Rattana Chedi e venne realizzato da Rama IV con l’idea di avere uno dei templi Khmer a Bangkok. Tuttavia, lo spazio a disposizione non consentiva di realizzarlo con le stesse originali dimensioni e si edificò un modello in scala dettagliato.
Oltre agli oggetti donati dai vari re nel corso dei secoli, il complesso religioso è abbellito da statue, monumenti e affreschi.
Nelle immediate vicinanze del Grande Palazzo Reale ecco che sorge il tempio che più mi ha affascinato, il Wat Pho o Tempio del Buddha sdraiato. La sua architettura riflette l'arte e la cultura thailandesi, evidenziando la maestria artigianale di epoche passate. Impressionanti sono le decine di migliaia di piastrelle che adornano il tempio e che mettono in mostra i dettagli intricati e la maestria artistica dell'artigianato thailandese. È uno dei templi di Bangkok più antichi e grandi, infatti, fu il re Rama I che lo ricostruì nel 1788 su un precedente sito che si chiamava Wat Photaram.
Oltre ad ospitare un Buddha sdraiato di ben 46 metri, contiene anche la più grande collezione in Thailandia di immagini del Buddha. Infatti, le immagini del Buddha dei templi abbandonati di Ayutthaya, Sukhothai e vari altri siti sono oggi conservate a Wat Pho. Durante il regno di Rama III il complesso venne rinnovato e ampliato, e la maggior parte delle strutture ora presenti vennero costruite o ricostruite durante questo periodo.
Il complesso cintato di Wat Pho possiede 16 ingressi piantonati da grandi statue cinesi, ed è costituito da due complessi: il phutthawat, aperto ai visitatori, dove si trovano i migliori edifici dedicati al Buddha tra cui il l’ubosot con i viharn e il tempio che ospita il Buddha sdraiato, ed il sankhawat che contiene i quartieri residenziali dei monaci e una scuola. Due piccoli padiglioni del Wat Pho sono occupati da un centro per la medicina tradizionale thailandese e per il massaggio.
È l’edificio principale e più sacro dove vengono eseguiti i rituali buddisti. La struttura poggia su una piattaforma di marmo e contiene una statua del Buddha che risale al periodo di Ayutthaya alle base della quale sono poste le ceneri del re Rama I.
Intersecato da quattro viharn il Phra Rabiang è un chiostro che contiene circa 400 immagini del Buddha provenienti dalla Thailandia settentrionale e quattro grandi prang si trovano ad ogni angolo del cortile. Queste torri sono piastrellate e contengono le statue in stile Khmer delle divinità guardiane dei quattro punti cardinali. Intorno al chiostro sono disseminati 91 chedi più piccoli, chiamati Phra Chedi Rai. 71 contengono le ceneri della famiglia reale e vennero costruiti da Rama III, mentre gli altri 20 voluti da Rama I contengono le reliquie del Buddha.
Un gruppo di 4 grandi stupa alti 42 metri e chiamati Phra Maha Chedi sono dedicati ai 4 re che si sono succeduti nella dinastia Chakri. La torre ricoperta da un mosaico verde venne costruita da Rama I per ospitare i resti del grande Buddha di Ayuthaya, quelli con le piastrelle bianche e gialle vennero costruiti da Rama III (una per se e una per il padre Rama II) e l’ultima con predominanza di colore blu venne costruito da Rama IV.
L’edificio conosciuto come Phra Mondop contiene una piccola biblioteca di scritture buddiste costruita da Rama III. A guardia del suo ingresso ci sono statue giganti chiamate Yak Wat Pho. Accanto al Phra Mondop ecco la Sala Karn Parien che risale al periodo di Ayutthaya e viene usata per apprendimento e meditazione.
L’edificio più ricercato è sicuramente il viharn che venne costruito da Rama III e si trova all'estremità nord del complesso. Proprio in questo edificio viene costudito il famoso Buddha sdraiato. Nonostante la grandissima statua prenderà la tua attenzione, presta un'occhiata anche agli splendidi affreschi delle pareti e ai soffitti decoratissimi che rendono questo ambiente ancora più mistico.
Sebbene ci siano diverse versioni del Buddha Sdraiato in tutta la Thailandia, quella di Wat Pho è estremamente imponente e dettagliata. La statua, alta 15 metri e lunga 46 metri, è ricoperta di foglia d'oro e rappresenta il Buddha sdraiato su un fianco con il braccio destro che sostiene la testa che poggia su due cuscini. Questa postura è chiamata “sihasaiyas”, ovvero la postura di un leone addormentato o sdraiato. Gli enormi piedi della statua del Buddha (alti 3 m e lunghi 4,5 m) sono decorati con simboli e caratteri sanscriti buddisti.
Il Wat Arun è tra i templi di Bangkok più conosciuti, sia perché appare in tutte le immagini che ritraggono la sponda del fiume Chao Phraya lungo la quale è collocato, sia perché appare persino nelle banconote da 10 bath. Il suo nome (tempio dell’alba) lo si deve agli spettacolari effetti cromatici creati dai raggi del sole che al mattino lo colpiscono.
È composto da alcuni edifici bianchi e da 5 grandi phra prang rivestiti da minuscoli pezzi di ceramica colorata i cui riflessi si specchiano nelle acque. La sua costruzione venne iniziata dal re Rama II e completata dal re Rama III sulle rovine di un tempio buddista (Wat Bang Makok) che esisteva sin dal tempo del regno di Ayutthaya. Una particolarità? Prima di venire trasferita nel Wat Phra Kaew, la statua del Buddha di Smeraldo era ospitata nel Wat Arun, quando, dopo la caduta del regno di Ayutthaya, la capitale divenne Thonburi, la città poco lontana dal tempio.
All’ingresso ti accolgono due enormi Yak di pietra dai vivaci colori, i mitologici spiriti protettori. Alle spalle degli Yak si erge il Phra Ubosot (la sala dell’ordinazione), un edificio che risale al XIX secolo. Sembra che la statua del Buddha che si trova in questo tempio venne creata da re Rama II in persona e le spoglie del sovrano siano seppellite proprio ai piedi di questa statua. Le pareti interne sono decorate con affreschi che ritraggono scene di vita del Buddha e nel chiostro che si sviluppa attorno all’edificio trovi una lunga fila di statue.
La parte più conosciuta e scenografica del complesso è sicuramente il Prang centrale, alto 81 metri, e composto da una base circolare di 234 metri di diametro, sulla quale si erge una guglia istoriata, in stile khmer, costruita con mattoni stuccati e decorata con frammenti colorati di porcellana. Al centro di ognuno dei 4 lati della torre trovi una ripida scalinata che porta alle terrazze che si sviluppano a causa della struttura della torre. La parte inferiore è decorata con alcune cariatidi, statue di divinità protettrici, di Buddha e di creature mitologiche. Nella parte superiore invece trovi raffigurazioni di scimmie e altre creature mitologiche. Nella parte più alta ci sono 4 nicchie con le statue di guerrieri e la parte terminale del prang è sormontata da un tridente a sette punte
In corrispondenza degli angoli del Prang centrale si ergono gli altri quattro prang satelliti dalle dimensioni minori e decorati da mosaici di conchiglie e cocci di porcellana.
Ecco che nel complesso trovi, ad ovest del Prang centrale, il Vihan principale che è stato una delle dimore del Buddha di Smeraldo, un tempio minore che venne costruito ai tempi di Thonburi, ed un altro edifico, il Vihan Noi, che risale al regno di Ayutthaya. Alle spalle di questi sorge il campanile in stile cinese. Oltre a questi trovi 6 padiglioni che fungono da attracchi per le imbarcazioni.
Eccoti un altro tra i tempi di Bangkok da visitare per la sua architettura e la sua importanza.
Conosciuto come il Tempio di marmo il Wat Benchamabophit, oltre ad avere molti devoti, è un tempio reale in quanto è legato al Palazzo Dusit. Considera che il suo nome significa letteralmente "tempio del quinto regno vicino al Palazzo Dusit". Venne progettato in stile architettonico neoclassico italiano combinato con l'architettura tradizionale buddista thailandese da 2 architetti italiani, Annibale Rigotti e Mario Tamagno, su ordinazione del re Rama V.
La sua costruzione, sul sito di un tempio più antico, ebbe inizio nel 1899 ed è interamente in marmo bianco di Carrara. L’importanza di questo tempio viene riconosciuta anche dal fatto che la sua facciata è stata apposta su un lato della moneta da 5 baht.
Uno dei templi di Bangkok più affascinati e riconoscibili è il Tempio della montagna o Wat Saket Ratcha Wora Maha Wihan abbreviato Wat Saken. Già dal nome si può evincere la sua particolarità: è costruito su una collina artificiale chiamata La Montagna d’Oro di Bangkok, da cui domina la città.
Posto dentro una cinta muraria al limitare est del distretto di Phra Nakhon, è un tempio antico, infatti risale al periodo del regno di Ayutthaya e venne inizialmente ristrutturato e ampliato durante il regno di Rama I. Alto 80 metri, noti la punta della suo stupa dorato che fa capolino tra gli edifici, mentre percorri le vie della città vecchia specialmente di sera, quando è illuminato.
L’importanza di questo particolare e affascinate tempio buddista sta nel suo chedi in stile singalese completamente rivestito con fogli d’oro e caratterizzato dalla tipica “forma a campana” a sezione circolare. Raggiungibile salendo 320 gradini, costudisce alcune importanti reliquie del Buddha provenienti dall’India. Fu Rama III che costruì un primo enorme chedi ma purtroppo a causa del terreno troppo soffice per uno scarso drenaggio dell’acqua, finì per crollare. Rama IV si attivò per la costruzione del nuovo chedi più piccolo che venne completato sotto il regno di Rama V e che oggi puoi ammirare.
Prima che Bangkok si riempisse di alti grattacieli, il Wat Saken rappresentava l’edificio più alto della città. Salire fina alla terrazza dello stupa può essere impegnativo ma decisamente affascinante perché attraversi una folta vegetazione esotica, cascate, numerose statue e una volta giunto a destinazione godrai del panorama sulla città.
Ai piedi della montagna invece, si estendono il tempio vero e proprio, gli alloggi dei monaci e una scuola di meditazione. Nel complesso del tempio trovi un ubosot, un viharn e un altro edificio dove sono conservate le scritture buddiste. Vicino alla base dei gradini che ti conducono alla terrazza dello stupa, trovi un cimitero dove sono sepolte le ceneri delle numerose vittime della peste che colpì Bangkok nel XVIII secolo, dato che a quel tempo il tempio fungeva da crematorio.
In un viaggio a Bangkok non puoi certamente evitare una visita al quartiere di Chinatown e proprio in quest’area ti imbatterai nel Wat Traimit o Tempio della statua d’oro del Buddha. Di statue color oro del Buddha ne è piena la città e quindi cosa ha questa di così speciale?
La statua del Buddha del Wat Traimit è, diversamente dalle altre, in oro massiccio. La scoperta di questo prezioso materiale avvenne negli anni 50, quando alcuni operai che stavano scrostando la vernice che la ricopriva, si accorsero che sotto era tutta costruita in oro. Puoi immaginare quanto pesa? Alta più di 3 metri ha un peso che supera le 5 tonnellate.
Questa preziosa statua è molto antica. Venne eseguita durante il periodo di Sukhothai (1238-1438) ed era posta in un tempio di Ayutthaya dove rimase fino alla seconda metà del XVIII secolo. Quando nel 1765 i birmani assediarono Ayutthaya, si pensò bene di rivestire di vernice la statua, in modo che non rivelasse il suo reale valore e potesse essere risparmiata dal saccheggio. Durante il regno di Rama III la statua venne trasferita a Bangkok e sistemata all’interno del Wat Phrayakrai, un tempio di Chinatown. Quando negli anni 30 questo tempio venne demolito, la statua d’oro del Buddha trovò collocazione nel Wat Traimit, che all’epoca era un piccolo tempio di secondaria importanza.
Oggi il Wat Tramit è diverso da allora. Nel 2007 venne notevolmente ampliato e attualmente è costituito da 3 piani che ospitano:
Architettonicamente il complesso non è diverso da tanti altri, tutto bianco, con finestre dorate che risaltano, tetti aguzzi e decorazioni oro e azzurro. Si distingue forse per una lunga scalinata che ti consente il suo accesso.
Un altro tra i templi di Bangkok che riscuote successo è il Tempio con il Buddha gigante o Wat Paknam Phasi Charoen che letteralmente significa “tempio circondato da canali”. Si trova situato nel distretto di Phasi Charoen, affacciato su un canale poco distante dalla sponda ovest del grande fiume Chao Phraya e risale all’epoca di Ayutthaya, infatti venne creato nel 1610. Durante i secoli venne ristrutturato almeno tre volte, durante i periodi di re Taksin, di Rama III e Rama V, ma all'inizio del ventesimo secolo, il tempio era quasi abbandonato ed era caduto in rovina.
Perché è un tempio popolare? La sua fama la si deve al maestro di meditazione Luang Pu Sodh Candasaro, che ne fu l'abate durante la prima metà del XX secolo. Ma è conosciuto tra i turisti per la costruzione nel 2012 di un’enorme stupa a 5 piani (alto 80 metri a forma poligonale, con dodici lati) che possiede una superba volta all'ultimo piano e per la grande statua dorata del Buddha, alta 69 metri e larga 40, la cui costruzione terminò nel 2021. L’ultimo piano dello stupa custodisce un chedi in vetro circondato da colorate immagini del Buddha.
Il modo migliore per raggiungere il Wat Paknam Phasi Charoen è utilizzando una barca long-tail che ti pùò inoltre condurre a visitare anche tutti gli altri templi di Bangkok che si estendono sulle sponde dei canali di questo distretto. Purtroppo, quando ho visitato il tempio la statua gigante del Buddha era in ristrutturazione.
A mio parere è uno dei più bei gioielli della Thailandia. Sarà che amo le rovine antiche, sarà che questi templi riescono a creare un’atmosfera particolare, sarà che Ayutthaya, antica capitale del Regno del Siam dal XIV al XVIII secolo, ha un passato glorioso e durante la sua maestosa epoca ospitava un numero infinito di templi splendidamente decorati, e quindi è indubbiamente un luogo da visitare durante il tuo viaggio a Bangkok.
Ayutthaya evoca le testimonianze di una religione millenaria e ti porta a conoscere l'antico Regno del Siam che, prima dell’invasione birmana del 1767, era una delle più grandi e ricche città dell'oriente caratterizzata da intensi rapporti commerciali con le principali potenze economiche di quell’epoca. Strategicamente eretta su un'isola circondata da tre fiumi che collegavano la città al mare, divenne un importante punto di collegamento tra Oriente e Occidente, dalla corte francese a quella indiana, giapponese e cinese. Ti racconto nel dettaglio di Ayutthaya a questo link ⇒ Ayutthaya: alla scoperta dell'antica capitale del Siam
La religione buddista in Thailandia è molto sentita e i templi di Bangkok, oltre ad essere uno spettacolo architettonico, riescono ad infondere un’energia spirituale e una serenità che porta alla pace dell’anima. Per onorare e rispettare questi luoghi sacri e la differente cultura, vengono richiesti alcuni comportamenti ai quali è necessario adeguarsi:
Ti ho raccontato dei principali templi di Bangkok ma oltre a questi edifici religiosi cos’altro visitare in città? Per saperlo ti invito ad andare a questo link ⇒ Cose da vedere a Bangkok: le attrazioni più importanti
“Nessuno ci salva, ma noi stessi. Nessuno può e nessuno potrebbe. Noi stessi dobbiamo percorrere il sentiero.”
“Prenditi cura del tuo corpo così come della tua mente, perché tutto è una cosa sola. Per raggiungere un vero stato di benessere, è imprescindibile che mente e corpo siano in equilibrio tra loro. Ci concentriamo troppo sull'aspetto fisico, ma, al contrario, l'aspetto interiore ci aiuterà a sentirci più soddisfatti e coscienti del qui e dell'adesso, fornendo una maggiore pienezza emotiva.”
(Siddhārtha Gautama - Buddha)
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